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Autore: Eowyn _w_    06/01/2016    0 recensioni
Questa storia fa parte dell' UpInFlames!Universe, ma potete non leggerla come tale, se vi va.
Le avrebbe difese ad ogni costo, un giorno, con la sua ipotetica spada angelica. La sua mamma che gli diceva di sorridere più spesso di quanto piangesse, lei che aveva il sorriso così simile al suo, a metà e un po' malandrino-ma così vero- e la sua dolce, dolce sorellona, così simile a lui eppure così diversa.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Helen Blackthorn, Mark Blackthorn, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota prima di iniziare: Questa storia fa parte dell' UpInFlames!Universe, ma potete anche non  leggerla come, se vi va.

Colgo anche l'occasione per scusarmi con i miei lettori. Avrei dovuto aggiornare quest'estate, ma non avevo internet e... tornata a casa mi sono occupata della correzione dei capitli già scritti e poi bho, quando sono riuscita a scrivere qualcosa sul fandom è uscito questo. Ma domenica pubblico il capitolo, eh! Questa volta sono seria, nulla mai mi fermerà. Vi ringrazio ancora per la pazienza, vi adoro <3. Ah, ovviamente sapete benissimo che poichè quando cominciai a scrivere Up in flames ll'ultimo libro non era uscito nemmeno in America, spero mi perdonerete qualche mancanza...

fatemi sapere che pensate di questa cosa.

A presto!

   




 Shelter.

 

 

Mark adora la sua mamma. Adora la sua risata cristallina, adora come fa sembrare tutto bello, adora il suo sorriso è la sua dolcezza la mattina. Mark adora il fatto che la sua mamma gli sfiori piano le palpebre con un bacio quando lo saluta per andare a dormire, e che gli dica quanto  i suoi occhi siano un dono e quanto i suoi sorrisi siano simili.Mark adora anche suo padre e anche sua sorella Helèn, anche se a volte litigano- per poco, lo giura 

 

Gli piace quando giocano tutti e tre insieme.Insieme al suo papà le avrebbe difese ad ogni costo, un giorno, con la sua ipotetica spada angelica. La sua mamma che gli diceva di sorridere più spesso di quanto piangesse, lei che aveva il sorriso così simile al suo, a metà e un po' malandrino-ma così vero- e la sua dolce, dolce sorellona, così simile a lui eppure così diversa. Con lei fingeva di osservare il rapporto così angelico- solo in facciata, ovviamente- e così solido, così invidiabile dei propri genitori. Di non vedere la madre scoparire nella malattia, finoa non riuscire più ad uscire dalla sua stanza. Poi, semplicemente, un giorno sua madre non era più lì.

Helèn pianse di nascosto, quella sera, come faceva da tante sere-Mark lo sapeva,da tanto tempo, ma non voleva comprendere: ora doveva capire ad ogni costo. Ma non era semplicemente giusto. Chi l' avrebbe apprezzato per ciò che realmente era? Chi avrebbe protetto con la sua spada? Per chi si stava allenando?

Con i pianti sommessi della sorella

le occhiaie del padre

la notizia della terribile scomparsa della madre

i sorrisi luminosi di Mark cominciarono a scomparire- ricorderà sempre il funerale, o ricorderà sempre anche se non vuole e fa male male male, ma non piangerà, no. Lui non piangerà.- diventavano meno veri meno sentiti, più amari, ecco-solo perchè non piangeva non voleva dire che non lo sentisse anche lui, il gusto delle lacrime.

E quando il padre si risposò, Mark credette di aver davvero toccato il fondo.

Insomma, sapeva che essere vedovo non era semplicemente adatto ad uno Shadowhunter-cosa che, sebbene la sua giovane età, trovava inconcepibile- la nuova mamma era simpatica, dolce con loro. Helèn ne fu conquistata quasi subito, ma lui no. Era fin troppo umana, e per quanto le volesse bene non avrebbe mai ritrovato quel sorriso un po' malandrino che illuminava le sue giornate di bambino. Ma lo faceva ridere così tanto gli regalò addirittura uno spadino di legno, gli raccontava le fiabe che anche la sua mamma mamma- e poi, pensò con una stretta al cuore non sarebbe tornata lo stesso,no?-gli narrava, quindi, perchè no? Sarebbe stato disposto a proteggerla ad ogni costo? Specialmente quando scoprì che portava in grembo il suo fratellino. E dopo lui molti altri ancora. Non era completamente loro fratello di sangue, lo sapeva Mark, lo capiva bene. Tra i suoi fratelli ci sarebbe stato un legame indissolubile dal quale lui sarebbe stato in parte sempre escluso, quello stesso legame fatto di sguardi, frasi lasciate a metà e poi completate, comprensioni, che ci sarebbe stato tra Mark Blackthorn ed Helèn, sempre e per sempre. Ma guadagnò a poco a poco quel sorriso che aveva perso, forse un po' nuovo rispetto al primo, forse un po' meno malandrino, ma non meno bello. Per loro, che gli avevano fatto riconquistare il sorriso, avrebbe dato la vita. E quando vide Bianca per la prima volta, e quando la sentì ridere, quella risata sottile di qualcuno che non vuole essere sentito, capì che le cose accadono per un motivo. Se la vita gli aveva sottratto sua madre e il suo sorriso, gli aveva dato la sua famiglia e gli aveva dato Bianca. Non importava che lei non avesse ancora riso con lui a cuore aperto o che gli avesse rivolto solo sorrisi sghembi. Mark era disposto a difenderla con la sua spada angelica- e questa volta, ne possedeva una per davvero.

  
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