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Autore: drunk_hotstepper    06/01/2016    1 recensioni
Come orami si sa Makoto è da molto tempo innamorato di Haru, il quale però è impegnato in un'altra relazione, ma non per molto...
Rin/Haru-Mako/Haru
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'ULTIMA CHIAMATA

 

Era venerdì sera, una tiepida serata di giugno, quando Makoto ricevette una chiamata da parte del suo migliore amico, Haruka. 

Makoto era in camera sua a giocare ai videogiochi con i suoi fratellini e di punto in bianco il cellulare del ragazzo suonò, annunciando la chiamata del suo amico. Non ci pensò due volte a rispondere.

“Pronto? Ciao Haru. Dimmi…”

“M-Mako… potresti venire?”

La voce dall’altra parte del ricevitore era smorzata a tratti da leggeri singhiozzi.

“Stai di nuovo piangendo?”

Chiese il castano, tranquillo e gentile come suo solito.

Non ci fu risposta, se non un ulteriore singhiozzo che gli confermò l’urgenza.

Makoto sospirò e salutò i suoi fratellini, di certo non felici di interrompere così i loro giochi. Appena uscito dalla porta di casa cominciò già a maledirsi per quello che stava facendo; si stava pugnalando.

 

Non appena Makoto suonò all’entrata di casa Nanase l’amico gli aprì la porta. A prima vista sembrava tranquillo e impassibile come al solito, ma si vedeva dagli occhi leggermente arrossati che aveva appena pianto.

“Ciao Haru, come va?”

Domanda stupida, lo sapeva, ma non gli veniva altro come saluto.

Haru si limitò a guardarlo e ad accennare un sorriso. Lo scortò in cucina dove iniziò a preparare il tè.

Non disse nulla, neanche una parola all’amico, fino al momento in cui non gli portò il tè al tavolo.

“Cos’è successo?”

Chiese preoccupato il castano. L’altro abbassò lo sguardo e, con voce bassa, prese parola.

Makoto sbuffava internamente, quei discorsi li aveva sentiti fino alla nausea.

“Ecco… Prima qui c’era Rin”

Oh, ma quale novità… Pensò Makoto, dopotutto era a conoscenza della relazione tra i suoi amici d’infanzia.

“…E mi ha detto…”

Una pausa per lasciare spazio a qualche singhiozzo e far tornare i suoi occhi lucidi.

L’altro tenne i nervi saldi stringendo i denti. Certo, da fuori mai si sarebbe potuto notare quanto quei discorsi gli davano fastidio.

“Che mi lasciava!”

Il castano sbarrò gli occhi, questa sì che era una novità.

“E come mai?”

Si stupì lui stesso della sua stessa domanda, Haru lo chiamava sempre per piangergli addosso ogni volta che loro due litigavano. E succedeva almeno una volta a settimana.

“Mi ha usato!”

Ora le lacrime sgorgavano continue dagli occhi blu del padrone di casa, mentre lasciava che tutta la sua voce accompagnasse il suo pianto disperato. Makoto, come sempre, ci cascò e si avvicinò all’amico, cercando di consolarlo. Tra un singhiozzo e l’altro riuscì a capire che questa volta era più serio del solito.

“Haru… calmati, dimmi cosa è successo…”

Disse con voce dolce, molto contraria alle emozioni che stava provando. Il moro prese fiato e con un fazzoletto si asciugò la faccia.

“Rin… pensavo che mi amasse. Invece mi stava solo usando! Come sostituto! Ma ora che Yamazaki è tornato da lui io.. non gli servo più!”

Dopo essere riuscito a dire tutto d’un colpo ricrollò nel suo pianto. Intanto Makoto stava cercando di realizzare cosa era accaduto. Non sapeva se essere felice o meno che i due avessero finalmente chiuso la loro storia.

“Diceva di amarmi… Che ero io quello che voleva… uaahh… C-cosa posso fare per farlo tornare da me? Dimmelo! Tu sai sempre come aiutarmi, tu sei il mio migliore amico… fallo tornare da me!”

Il castano si chiese come fosse possibile che il suo amico avesse un lato simile, probabilmente Rin non lo aveva mai visto con quella faccia.

Haru si appoggiò al petto di Makoto in cerca di calore e di un abbraccio, quello che sempre gli veniva riservato quando era in quello stato. Il castano però non si mosse, rimase immobile a fissare il volto dell’amico, che lo guardava a sua volta, confuso.

“Mako… cos’hai? Hai una faccia strana…”

Non disse nulla. Se avesse detto qualcosa in quel momento avrebbe soltanto peggiorato la situazione. O forse no. Forse quella era la sua occasione. Forse avrebbe posto fine a quel suo terribile incubo.

Prese le spalle di Haru tra le mani e lo allontanò da sé per guardarlo meglio.

“Haru, devo farti una domanda. Tu davvero ami Rin?”

L’altro non ci pensò due volte a rispondere con tono deciso.

“Sì”

“Faresti di tutto per lui?”

“Sì”

Piano piano il moro si stava riprendendo e convincendo che non era tutto perduto.

“Anche ascoltare i suoi pianti, mentre lui ti racconta di quanto ama un’altro?”

Haru non riuscì a trovare una risposta, guardava confuso la faccia di Makoto, che intanto teneva uno sguardo serio, per quanto indeciso. Le sue mani tremavano. 

“I-io…”

Il castano lo interruppe.

“Io lo farei per la persona che amo. Sopporterei che questa ami qualcun altro, ma mai potrei sopportare di vederla piangere a causa di qualcuno che non ricambia il suo amore.”

Haru rimase ancora in silenzio, mentre lentamente il suoi occhi si asciugavano e si illuminavano.

“La persona di cui sono innamorato illumina le mie giornate, non potrei sopportare di vederla arrabbiata o triste tutto il tempo. Ma so che nonostante ciò a questa persona non importa nulla di come io mi senta. So che a questa persona io servo solo da ancora per quando non c’è un altro, che tutto l’amore che io provo, che mi fa fare qualsiasi cosa per questa, non può essere ricambiato… So che non potrò mai avere il tuo cuore, Haru.”

Lo sguardo del moro era più sorpreso che mai. Appoggiò una mano su quella tremante di Makoto che ancora gli teneva la spalla.

“Makoto io…”

Il castano lo guardò sorridente, ma con un sorriso spento, falso.

“Ah, scusami Haru. Mi sono fatto prendere.”

Si alzò e uscì dal locale.

“Si è fatto tardi, devo andare.”

Haru lo seguì fino all’atrio.

“Makoto! Aspetta!”

“Scusami Haru, non sono riuscito a non dirtelo. Ad ogni modo…”

Il ragazzo aprì la porta senza voltarsi.

“…È meglio se trovi qualcun altro da usare.”

Chiuse la porta alle sue spalle e corse via per evitare di sentire ancora la voce del suo amico.







NdA
Saaalve, spero che questa piccola makoharu sia stata di vostro gradimento. Ho messo l'occ per Haru, non credo che sia una frigna tale... almeno spero.
Ad ogni modo, grazie per la lettura!^^
~ Drunk

   
 
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