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Autore: Relou    06/01/2016    1 recensioni
Questa è quella che sembra l'unica soluzione per tenere al sicuro Molly Hooper. Sarà sicuramente una convivenza curiosa e interessante, sia per Sherlock che per Molly. Chissà quanto durerà, chissà che svolte porterà.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Stavo cercando di immaginare i tuoi capelli incastrati con i miei nella mia spazzola.”, - Molly? – un fastidioso ronzio disturbava i pensieri della patologa, nei quali era immersa da chissà quanto. Non riusciva a non pensare a quella frase rimasta lì in sospeso, non riusciva a dargli un senso.
- Molly..? – Forse stava esagerando, magari alludeva a chissà quale suo esperimento. – Molly…..! – La patologa sussultò. – Ben. Scusami, mi ero distratta un attimo. –
  • Un attimo piuttosto lungo. È da un po’ che provo a farti tornare in questo mondo. A cosa stavi pensando? – Ben sorrideva ma sembrava più preoccupato che divertito. Lui non era Sherlock Holmes ma era comunque un uomo intelligente. A questo pensiero le sembrò di sentire sbuffare il geniaccio nella sua testa.
  • Non lo so, cose di lavoro. Comunque, hai detto che parti. Dove vai? –
  • Pensavo alla Francia, mi ha sempre affascinato. Ci sei mai stata? –
Molly stava seriamente lottando contro l’istinto di annegare nuovamente nei suoi pensieri. Si sentiva terribilmente in colpa nei confronti di Ben, l’attenzione che gli stava dedicando in quel momento era davvero minima.
  • No, non ho mai viaggiato molto a dire il vero. –
  • Ti andrebbe di venire con me? –




Molly tornò in Baker Street, dove si trovava la sua attuale casa, con la testa vuota. Salì le scale trascinandosi e con gli occhi sembrava non vedere davvero dove mettesse i piedi.
  • Molly. – stavolta la voce sembrò più decisa, non filtrò tra i suoi pensieri come un ronzio.
  • Sherlock.. – Molly non ebbe neanche molta voglia di sforzarsi a mantenere un contegno. Si sentiva stanca e non solo dal lavoro.
  • Va tutto bene? – Sherlock era serio ma sempre distaccato.
  • Si, grazie. Adesso vado in camera mia, cioè in quella di John. Insomma, vado a riposarmi un po’.- e si congedò con un sorriso.




Molly aveva passato il resto della  giornata chiusa nella sua stanza, sdraiata sul letto ma non era riuscita a rilassarsi molto. Infondo, dietro quella porta c’era Sherlock Holmes. Aveva l’impressione anzi, il timore che quell’uomo avesse il potere di leggere nel pensiero.
  • Cara, sono io. – la signora Hudson bussò piano alla porta – Ti ho portato del tè, tesoro. Ti aiuterà a rilassare i nervi. –
Di malavoglia, Molly si alzò dal letto e fece accomodare la tanto premurosa signora Hudson. Nel frattempo diede un’occhiata in cerca di Sherlock. Non c’era.
  • Sherlock è di sotto. Penso stia parlando con degli informatori o forse dei clienti. Chi può dirlo. Non preoccuparti cara, lui non ti lascia mai. Sei al sicuro. – la signora Hudson le poggiò affettuosamente una mano sul braccio. – La ringrazio del tè , non c’era bisogno. –
  • C’è sempre bisogno di una tazza di tè ogni tanto. –
Uscita dalla stanza la signora Hudson, Molly potè ritornare ai suoi pensieri. Ben le aveva detto di andare in Francia con lui. Non gli aveva neanche chiesto i dettagli, perciò non sapeva dove esattamente e per quanto tempo e soprattutto che scopo avesse quel viaggio. Ben l’aveva baciata ma le aveva anche detto, in seguito, che non c’era bisogno che lei dicesse nulla, che capiva da solo. Adesso Molly iniziò a credere che Ben in realtà non avesse capito proprio niente. Infonda cosa avrebbe potuto capire?! Neanche lei sapeva bene perché la sua mente e il suo cuore rifiutassero Ben. Forse era per Sherlock..
Molly non poteva abbandonare l’Inghilterra e neanche la sola Londra. Lei in quel momento era sotto protezione. Lei e gli altri si stavano preparando a chissà quale attacco. Sarebbe stato così stupido e imbarazzante Dire a tutti che sarebbe andata in Francia, sicuramente non avrebbero saputo se rimanere sconvolti o riderle in faccia. E Sherlock, cosa avrebbe pensato lui?!
Che stupida prendere, anche solo per un attimo in considerazione l’idea. Ma un attimo davvero breve dato che non si era per nulla informata su questo presunto viaggio. Lei non aveva intenzione di partire, non poteva abbandonare i suoi colleghi di avventura e poi non aveva motivo di fare un viaggio, anche se involontariamente, romantico con Ben ma sentiva comunque il bisogno di doverne parlare con Sherlock. Non aveva voglia, però di uscire fuori da quella stanza.
Uscita un attimo dal suo “palazzo mentale”, fissò la porta quasi come se riuscisse a vedere Sherlock attraverso. Forse ci stava pensando un po’ troppo, non aveva alcun motivo di temere qualcosa o di provare imbarazzo. Gli avrebbe raccontato l’accaduto come un qualsiasi argomento di conversazione. Gli tornarono in mente queste sue parole. Perché?! Molly si alzò di slancio dal letto sbuffando.



 
Molly prese coraggio e finalmente uscì dalla stanza. Sherlock guardava fuori dalla finestra, che la stesse aspettando?! Molly era uscita più per educazione che per piacere, allo stesse tempo si chiedeva se forse in realtà non fosse meglio rimanere chiusa in camera sotto gli occhi indiscreti di Sherlock. Lui però non disse nulla. Cenarono insieme. Sherlock aveva preso Fish and chips .




 
   
 
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