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Autore: NightPipistrello721    07/01/2016    0 recensioni
Cara mamma
Caro papà...
•••ATTENZIONE: Il seguente testo è un'opera interamente di fantasia, scritta solo per il diletto e l'infinito gaudio dell'autrice, la quale ha voluto -anche se solo per un attimo- mettersi nei panni di una ragazza che deve confessare ai propri genitori qualcosa davvero terribile. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tu che stai leggendo, chiunque tu sia, questa lettera è per i miei genitori, quindi consegnala a loro.                                                             

Cara mamma,
Caro papà,
è successa una cosa. So che se ve ne parlassi di persona sarebbe impossibile per me -e per voi- trattenermi da piangere. Quindi ho deciso di (ab)usare dell'immenso potere della scrittura, mia più grande passione, come ben sapete.
Partiamo dall'inizio:
Non vi dissi niente, ma nella gita a Mosca di quattro anni fa ebbi un malore. Non fu niente di che, mi portarono all'ospedale e mi dissero che andava tutto bene ma dovevo tenermi sotto controllo. Lo feci, a vostra insaputa. Continuai ad andare regolarmente a fare i controlli, fino a quando i dottori non si resero conto che qualcosa non andava per il verso giusto. Il dolore alla testa non faceva che aumentare e non era una cosa normale. Sono sicura che anche voi vi siate accorti delle sempre più frequenti emicranie che mi attaccano. Proprio in quel periodo avevo appena superato il test di ammissione per la facoltà di lettere, e quindi mi ero trasferita nell'appartamentino che voi ben conoscete. Avevo deciso di non dirvi nulla di tutto ciò perché avevo paura di farvi preoccupare senza motivo, la mia vita era appena iniziata e non potevo mollare proprio in quel momento, quando avevo perfino trovato un editore disposto a pubblicare il mio libro. Andava tutto benissimo, apparte il mal di testa, a cui si aggiunsero difficoltà di digestione e perdita progressiva dell'equilibrio. L'anno dopo vendemmo il romanzo (quante volte l'hai letto, mammina?), mi laureai con un anno di anticipo ed ero pronta a firmare un contratto per collaborare alla sceneggiatura di una serie tv. Tutto questo successe quasi 8 mesi prima del mio ultimo controllo.
Infatti, esattamente 4 giorni fa, vado a fare l'ennesimo check di routine. Vedo subito il medico allarmarsi, ma mi dice che va tutto bene e mi invita a fare urgentemente alcune visite specialistiche. Mi diagnosticano un glioblastoma multiforme precoce. Ho un tumore al cervello.
È una forma comune tra gli over 40 ma nel mio caso le cellule si riproducono più velocemente perché sono più giovani, quindi il tumore potrà espandersi di più e diventare sempre più aggressivo. Ad oggi non è curabile ma potremmo provare alcune terapie. Il tempo che mi rimane è sicuramente molto meno del previsto.
Ma, anche se vivessi 200 anni, non avrei mai abbastanza tempo per dirvi quanto vi voglio bene e quanto vi sono grata per tutto ciò che avete fatto per me. Mi avete accompagnato con la manina a scoprire il mondo, lasciandomela andare piano piano, facendomi scoprire sempre più cose da sola, insegnandomi a distinguere il bene dal male. Mi avete sostenuta al mio primo saggio di danza, dicendomi che sarei diventata una grande ballerina; mi avete regalato (dopo non poche preghiere) il mio primo libro sui pesci, dicendomi che sarei diventata una grande biologa marina; avete seguito con pazienza e passione il mio canale Youtube, dicendomi che sarei arrivata in TV; siete stati i primi a leggere i miei racconti di bambina, e sapevate in cuor vostro che da grande sarei diventata una scrittrice. Mi avete sostenuta in ogni mia singola scelta, standomi accanto anche quando tutti gli altri dubitavano. Anche quando io dubitavo. Mi avete insegnato l'amore e il rispetto, mi avete riempito di gioia con un solo abbraccio. In fondo, tutte quelle volte che "papà, non rompere" o "mamma, non ti sopporto più" erano solo un modo diverso per dirvi "VI VOGLIO BENE". Ma voi l'avete sempre saputo. Avete avuto pazienza e attenzione dal mio primo passettino  alla stesura finale del mio romanzo, leggendolo e rileggendolo, scovando ogni imperfezione e riempiendolo d'amore. Mi avete dato tutto ciò di cui avevo bisogno, sacrifici su sacrifici, lavorando anche di notte per pagarmi gli studi. Quella borsa di studio che era mia di diritto, e mi rimpiazzò una raccomandata che non se ne fece nulla, non mi impedì di fare quell'importante viaggio in America per permettermi di trovare l'editore e un contratto per la serie tv. Solo grazie a voi. Vi devo tutto. E quando tornavo da lavoro e mi mettevo a studiare, passando le notti su skype a ripeterti argomenti noiosissimi, mamma. E quando, non avendo una macchina mia, mi accompagnavi anche in capo al mondo, papà. E quando la macchina mia non fu solo un sogno, ma un bellissimo regalo di laurea.
La mia vera casa è dove ci siete voi, che siete da sempre il mio punto fermo in un mondo che ruota troppo veloce.
Ora più che mai, la mia piccola manina vi cerca. Non vuole lasciarvi, non voglio lasciarvi. Ho bisogno di un ultimo abbraccio, sicura che il vostro immenso e dolcissimo amore che mi avete sempre dato non morirà mai.
Ancora una volta, VI VOGLIO BENE.

 



Note dell'autrice: Non so come la mia mente abbia partorito una tale tragedia, e non so nemmeno perchè io abbia voluto scriverla sotto forma di lettera. Ho riflettuto molto se pubblicare questo piccolo scritto o meno, e sono arrivata alla conclusione che cose così non sono molto comuni e che, comunque, in caso non vi fosse piaciuto,
 poche persone l'avrebbero letto -il mio pubblico non è dei più vasti- e quindi il danno non sarebbe stato così grave. In poche parole: come va', va'.  Vi invito a lasciare una recensione per farmi sapere cosa vi è piaciuto (mi darebbe davvero tanta gioia) o cosa non vi è piaciuto (mi darebbe comunque tanta gioia) e a dirmi -se volete- se siete particolarmente vicini a bruttissime malattie come i tumori, o se siete fiduciosi nella ricerca -io moltissimo-. Insomma, parliamone.

Alla prossima
      -Night
   
 
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