Anche gli spettri si tengono alla larga quando la regina delle fate va in escandescenze!

Erza Scarlet, Mago di Classe S della Gilda di Fairy Tail e cinque volte vincitrice del premio “Donna più pericolosa dell’anno”, sospirò soddisfatta, ammirando compiaciuta il suo nuovissimo alloggio appena comprato e lustrato, poco lontano dalla sede.
Finalmente, un po’ di privacy!
Niente più scassapalle piromani, esibizionisti maniaci del nudismo o donne stalker e ninfomani che se ne vengono in bikini per fare colpo sul loro “Gray-Sama”. Pace, sacrosanta e amatissima pace.
Quanto tempo era che non si rilassava come si deve?
Impossibile dirlo. Era cresciuta in quella sottospecie di centro per alcolizzati, abituata a rinunciare ai piaceri della vita e ad assecondare le pretese di quei maschilisti barbari che erano i suoi nakama.
Gongolante di gioia, si gettò sul divano, assaporando l’odore di pulito della sua casuccia appena tirata a lucido quando improvvisamente sentì bussare alla porta.
Sospirò, impostando la faccia in modalità “sono impegnata se mi rompete vi ammazzo” e aprendo al nuovo arrivato fermamente decisa a tagliarlo a fettine per aver importunato il suo momento di pace.
Inutile, Levy la fissava innocente, occhieggiandosi attorno con tutta l’aria di chi si aspetta di venire aggredito da uno spettro da un momento all’altro.
Disarmata dall’innocenza della nakama, Titania alzò gli occhi al cielo, chiedendo: “Sì? Che c’è stavolta? Non me lo dire, quel cretino di Gray è stato di nuovo sbattuto dentro per atti osceni in luogo pubblico!”
Levy scosse il capo, continuando a guardasi attorno, terrorizzata. Che Marde Guille la stesse stalkerando?
“Erza, ma lo sai che posto è questo?” chiese lei, tremando come una foglia.
Titania alzò un sopracciglio, senza capire: “Un appartamento di lusso? Che vuoi che sia?”
Levy lanciò un gridolino: “Quindi non sai nulla? Dello Spettro del 13° Appartamento?”
Erza rise: “Non mi dire, qui ci abiterebbe uno spirito? E allora? Non mi spavento certo per così poco…”
Levy tentò invano di convincere la nakama a darsela a gambe, raccontandole di come persino Gajeel fosse impazzito stando in quel posto, e per una sola notte. Ma Titania era irremovibile. Aveva sgobbato per giorni per trovare quel posto, non sarebbe tornata ad abitare alla gilda nemmeno se Zeref in persona fosse venuto a prenderla. E poi, che poteva mai essere uno spettro?
Nascosto tra le ombra della stanza Gerard, lo Spettro del 13° Appartamento, sghignazzò divertito: sarebbe stato divertente terrorizzare quel magnifico bocconcino dai capelli rosso acceso.
 
Era notte.
Titania, tutta contenta di aver potuto, finalmente, passare una sera senza sentire quei deficienti far volare banchi, dormiva beata, la canottiera attillata che lasciava ben poco all’immaginazione.
Lo Spettro, guardandosi attorno, si mise a cavalcioni su quella sua nuova vittima, fissandola incuriosito.
Aveva le sembianze di un inquietante spirito, i vestiti sgualciti e il corpo coperto di graffi e profonde ferite, dalle quali, in eleganti volute, si alzava un luminescente liquido blu notte. Attraverso gli abiti si intravvedeva un fisico solido, intervallato a tratti da ossa sporgenti sulla pelle in putrefazione, anche se il volto rimaneva quello di un tempo, ossia a dir poco avvenente.
Che strana che era quella creatura.
L’aveva messa alla prova per tutto il giorno, e lei non aveva fatto una piega.
Quando aveva tinto di rosso l’acqua della vasca lei, tutta gongolante, se ne era uscita con: “Mitico, hanno anche l’acqua coi sali colorati!”, mentre quando aveva tentato di terrorizzarla con uno dei suo urli agghiaccianti quella gli aveva piantato un cazzotto in mezzo alle gambe, e per quanto fosse uno spettro il dolore lo aveva sentito eccome!
Contenta di avere un compagno, Titania lo aveva schiavizzato tutto il giorno, costringendolo a fare la spesa per lei, a pulire la casa, a prepararle il bagno e quando era arrivata sera aveva tentato di propinargli un pasticcio mefitico che andava contro tutte le norme sanitarie e culinarie del mondo, tanto era immangiabile. Insomma, aveva rischiato di morire di nuovo! E lui era già morto…
Poi aveva invitato le sue amiche.
Ed era stato l’Armageddon.
Quella coi cappelli blu lo aveva tirato da una parte, sfilandogli i boxer per decretare, subito dopo: “Ha! Gray-Sama è molto meglio!”
Quella mora era entrata già completamente brilla, e aveva iniziato a palpargli il sedere in modi che gli fecero dubitare seriamente che soffrisse di necrofilia.
Ovviamente, le bibliotecaria non era riuscita a trattenersi dall’impartirgli una lezione di spettrologia, e dopo nemmeno dieci minuti aveva il cervello in fiamme. Poi era arrivata la bionda, che aveva evocato uno strano spirito mucca, il quale lo aveva riempito di botte perché aveva cercato di fuggire e accidentalmente era finito tra le tette della sua padrona. Infine era arrivata quella coi capelli bianchi, che inizialmente gli era sembrata innocua, fino a quando non era entrata in terminator mode e gli aveva piantato un calcio tra le gambe.
Conclusione: la sua fama di spettro era andata in pezzi, non sarebbe mai più riuscito a guardare gli altri fantasmi in faccia.
Guardò l’Intrusa, che dormiva beata nel SUO letto.
Ghignò, era ora di vendicarsi!
Fece per allungare le mani, pregustando già le sue urla quando si fosse svegliata e l’avrebbe visto tra quei due magnifici meloni maturi.
Era buio, e quando tese la mano si stupì di trovare qualcosa di stranamente piatto e umido…che avesse sbagliato qualcosa?
Un gemito, poi una mano ferma lo prese per la gola.
Gli occhi di lei si immersero nei suoi: “Che stavi pensando di fare con le mie parti intime?!?”
Gerard impallidì, per quanto uno spettro possa farlo, comunque divenne del colorito di un cadavere, sapendo che di lì a poco sarebbe morto, di nuovo.
“Eheheh…ehm, non è che potresti sorvolare sulla cosa?”
Domanda superflua, la mano di lei si alzò e lo spettro chiuse gli occhi, pronto al colpo finale.
Qualcosa di morbido si posò sulle sua labbra, mentre Erza, ridendo divertita, se lo tirava contro. Lo costrinse a stare sotto di lei, mentre con teneri morsetti gli riempiva il collo di attenzioni: “Sei proprio uno spirito buffo, lo sai?”
Buffo?
Lui?
Il grande Spettro?
Ma che diamine? No, era troppo, lei gliel’avrebbe paga…
Gemette, mentre le labbra di Titania si spostavano decisamente più in basso.
Arrossì…dopotutto, era in astinenza da secoli, che male c’era a lasciarsi andare un po’?
 
Il giorno seguente, quando Levy tornò a fare visita alla sua nakama, si trovò di fronte un Gerard più morto che vivo.
Coperto di una nuova collezione di graffi e lividi, lo spettro svolazzava depresso per la stanza, del tutto privo di vita.
Avrebbe fatto meglio a prendersele, insomma, chi l’avrebbe detto che a letto quella fata fosse così pericolosa?!?


Note dell'Autrice:
Questa brevissima OS partecipa al contest indetto sul Forum da Akihiko, "Welcome To Hell-Associazione Assegnaggio Demoni"...http://www.freeforumzone.com/d/11207242/Welcome-To-Hell-Associazione-Assegnaggio-Demoni/discussione.aspx...
Come sempre la nostra bellissima e letale Titania non si fa problemi di fronte a nulla, anche se nel suo nuovo appartamente abita uno spettro multicentenario e dai chiari intenti negativi...ma che vuoi che sia?
Stiamo parlando di Titania!!!
Come se esistesse qualcosa in grado di spaventarla.
Se vi piace, lasciate pure un commento e non abbiate timori, sono aperta a ogni criticia, positiva o meno che sia!
Ci si vede!
Teoth