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Autore: Ire_2002    08/01/2016    2 recensioni
Tratto dal testo:
Dopotutto eravamo simili, due ragazzi strappati dalle loro vite, con un presente orribile, un futuro incerto e un passato da dimenticare.
[Masky x Kate friendship]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Masky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fissai per un attimo, seduta di fianco a me.
Teneva il cappuccio calato sul viso, che mi impediva di vederle gli occhi. Portava la sua solita felpa bianca, ora pulita e non più sporca né di fango né di rosso. Dondolava leggermente le gambe coperte da jeans neri.
Eravamo entrambi seduti su una panchina di pietra, in un vecchio parco dove non c'era nessuno, gli alberi e la terra erano coperti di neve.
Il suo sguardo non incrociò il mio nemmeno per un attimo, era occupata a guardare le stelle.
Se qualcuno fosse passato ci avrebbe preso per dei ragazzi normali, che si limitavano a passare insieme la notte di Capodanno in un parco vicino ad un paese. Sembrava tutto così... Normale.
Appoggiai una mano sulla fredda pietra della panca e sospirai.
- Dove credi che siano gli altri?- chiese lei, interrompendo quel silenzio.
- Saranno nella foresta, o alla magione, a cercare di dimenticare che giorno è oggi- risposi io, alzando lo sguardo verso il cielo.
- E perché dovrebbero dimenticarsene?- il suo tono si fece curioso.
Io mi voltai verso di lei, era una delle poche volte in cui la vedevo senza maschera.
Il suo viso, illuminato dalla luce fioca di un lampione, era molto pallido, come il mio. L'ombra lasciata dal suo cappuccio mi impediva di vederle gli occhi, quel giorno  aveva pettinato i capelli neri, di solito sempre scompigliati. Era tra i Proxy da poco, ma aveva già dimostrato di essere come me, una ribelle, anche se qualche volta Slender sembrava prendere il controllo su di lei.
- Vedi Kate- dissi, abbassando lo sguardo a terra- festeggiare vorrebbe dire ritrovare la normalità, e far ricordare il passato agli altri.
- Eppure a me festeggiare piace- commentò lei- anche se è vero. Si rischia di ricordare...
Guardò davanti a sé, con aria pensierosa.
Si appoggiò al mio braccio, avvicinandosi un poco.
Mi sarei voluto quasi separare da lei, il contatto fisico non faceva per me, invece non mi mossi. Restammo lì, senza dire nulla, ognuno immerso nei suoi pensieri. Eravamo tanto simili dopotutto.
Due ragazzi strappati dalla loro vita, con un futuro incerto, un presente orribile e un passato da dimenticare.
Avevamo avuto abbastanza dolore per una vita intera, e volevamo solo una serata come quelle di un tempo, quando eravamo spensierati e tranquilli.
Sempre che lo fossimo mai davvero stati.
Sapevo che il suo non era un passato normale, ma non ne aveva mai voluto parlare.
Era il suo primo anno da Proxy, in più era una ribelle, sapevo come ci si sentiva, sapevo che aveva bisogno di conforto.
Poggiò la testa sulla mia spalla, il suo respiro era tremolante.
Mi ricordava il mio primo anno da Proxy, quando mi sembrava di essere del tutto solo, quando parlavo e mangiavo appena, non che le cose fossero cambiate più di tanto.
Non disse nulla, non ce n'era alcun bisogno.
Vidi le sue spalle muoversi a scatti impercettibili, stava... piangendo?
Non ero bravo a consolare le persone, mi limitai a cingerle le spalle con un braccio. Lei continuò a singhiozzare, appoggiata a me.
- Un giorno farò finire tutto questo- dissi, stringendola di più a me.
Non so nemmeno perché gliel'avevo detto, ma in quello stesso momento mi convinsi della frase che avevo appena pronunciato.
Avrei fatto finire quell'inferno, prima o poi.
- Me lo stai dicendo solo per rassicurarmi. Non finirà mai.- rispose lei, con la voce che tremava- Come pensi di sconfiggerlo, eh? È troppo forte.
Mi separai da lei, per poi prenderla per le spalle e fissarla negli occhi scuri. Aveva le guance rigate di lacrime, un ciuffo di capelli corvini le copriva un occhio.
- Senti- le dissi - Non ho la minima idea di come scappare, va bene?
- Allora perché cerchi di illudermi?- mi rispose.
- Non sto cercando di illuderti, io...
- A me sembra di sì! Sai, illudersi fa male, Masky!
Sbuffai- Lasciami spiegare. Non puoi pensare così in negativo, c'è sempre un po' di speranza! Se pensi che fallirai hai già fallito a metà!
Lei guardò verso terra- Inizi pure con le frasi fatte?
- Ascoltami Kate, c'è sempre speranza, per tutti, anche per noi. Io ne ho trovata un po'. E... Quella speranza sei tu.
L'ultima frase mi uscì spontanea, ed era vera.
Avevo trovato qualcuno come me, ed era bello sapere di non essere più solo.
Lei restò zitta, fissandomi.
- Non so come, dove o quando, ma fuggiremo, va bene? E lo faremo insieme- dissi.
Vidi le sue labbra piegarsi in un leggero sorriso per la prima volta da quando la conoscevo, poi annuì.
In quello stesso momento sentii un forte rumore e mi voltai, giusto in tempo per vedere in cielo le luci colorate di alcuni fuochi d'artificio.
- Beh, buon anno Tim- disse Kate, continuando a sorridere, mi piaceva il suo sorriso.
- E che sia l'anno in cui troveremo
la libertà.- conclusi.
Ci voltammo entrambi ad ammirare i fuochi, e Kate mi poggiò di nuovo la testa sulla spalla.
Non mi importava di nulla in quel momento, ero con qualcuno che mi capiva, e mi sembrava quasi di essere normale.
Hoody aveva lasciato un vuoto dentro di me quando era diventato malvagio.
Adesso sentivo che quel vuoto era stato colmato.




​ANGOLO AUTRICE: Ovviamente, visto che Masky è solo mio ( e di nessun altro u.u) questa non poteva non essere una friendship. So che Capodanno è passato da un po', ma avevo scritto questa storia qualche giorno fa e avevo bisogno di sistemarla.
​Beh, Ciriciao gente!
  
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