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Autore: kimil_jimil    08/01/2016    1 recensioni
Prendete cinque ragazzi fuori di testa e metteteli insieme in un appartamento.
Ora osservate e cercate di non uscirne matti.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Hola gente! sono tornata con un capitolo nuovo, un po' più lungo rispetto agli altri... sinceramente mi sono divertita troppo a scriverlo, ormai sfottere Key è diventato il mio lavoro (no scherzo, lo amo troppo quel bimbo ;-;) okay okay, bando alle ciance, vi lascio al capitolo altrimenti vi addormentate
a presto, baaaaaiii! 
kimil_jimil <3


 
Key quel mattino era abbastanza abbattuto. Era appena passata una settimana piena di impegni, erano andati in almeno venti città diverse in soli sette giorni e avevano tutti una gran voglia di riposare e di stare insieme, senza doversi stancare troppo.
Lui, la solita pecora nera, non era certo abbattuto a causa della stanchezza, anzi. Era l’ultimo dei suoi pensieri. Stava fissando intensamente lo schermo del telefono, come in uno stato di trans.
Jonghyun, che in quel momento stava uscendo dal bagno dopo una doccia bollente, in pantaloni e alla ricerca di una maglietta, lo guardò seduto sul divano, immaginando subito un diavoletto che gli picchiettava la testa con un martelletto.
- Ti è finita la carta di credito? – scherzo, tirando via l’asciugamano che aveva attorno alla nuca, avvicinandosi al frigo per prendere la scatola del latte.
L’amico si girò verso l’altro e gli rivolse uno sguardo stizzito. – Ma voi pensate sempre che io mi preoccupi sempre e solo alla mia carta di credito? Stavolta il problema è ancora più grave! –
Jonghyun alzò un sopracciglio; ora sembrava preoccuparsi un minimo per il compagno, forse c’era davvero qualcosa di importante che lo faceva sembrare un carcerato. – Narrami, dunque. –
Key si fece scappare una risata amara e si alzò, raggiungendolo. Gli piantò lo schermo del telefono in faccia e gli strepitò in un orecchio: - Cosa vedi!? –
Jonghyun allontanò il cellulare dagli occhi, essendo troppo vicino ad essi, per poco non perse sia l’udito che la vista, e assottigliò lo sguardo. – Ehm… la tua posta elettronica? –
- Ecco! E che altro? –
Ora Jonghyun cominciava a pensare che la sua idea di “problema grave” non era proprio quella che aveva immaginato precedentemente… - Oh… nulla. –
- Appunto! – l’altro saltò via, sbattendo una mano sul pilastro accanto a sé che sorreggeva il soffitto.
- Ho capito che sei incavolato, ma non voglio morire spiaccicato dal soffitto di un palazzo… - Jonghyun si grattò la nuca, mettendo a posto il latte nel frigo.
- Non mi interessa mica, qui io sto pensando alla mia immagine! – Kibum prese a camminare avanti e indietro per tutto il corridoio, mettendosi le mani nei capelli.
- Oh santo cielo, Key, vuoi spiegarmi? – spazientito, l’altro fece una corsetta per raggiungere la sua stanza e prese una camicia di lino che abbottonò fino al terz’ultimo bottone; l’ira di Key gli faceva venire sempre caldo e non riusciva a capire perché.
- Domani c’è la festa più rinomata di tutto l’anno che organizza un manager che collabora con tutte le case discografiche di Seoul, e io non sono stato invitato! Io, capisci!? –
- Se è per questo nemmeno io, poi il fatto che facciamo parte dello stesso gruppo vedo che non ti tocca per niente… - il sarcasmo di Jonghyun fece irritare solo ulteriormente il povero ragazzo, che stava quasi per strapparsi i capelli appena tinti di un biondo chiarissimo.
- Ma non è questo il punto! Io voglio andarci ma senza l’invito ti buttano fuori a calci nel sedere, e non capisco perché! Nessuno mi calcola ormai, sono fuori moda e sono da buttar via… - si voltò di scatto, chiudendosi nelle spalle per andare a buttarsi nel divano, ma Jonghyun lo raggiunse e gli pizzicò la spalla, perplesso. – Sei così pesante. Se non ci hanno invitati significa che non c’è bisogno di andarci! Lo sai che a quei party invitano soprattutto gli idol emergenti solo per farli spiccare un po’ di più, noi che bisogno ne abbiamo? Siamo già esageratamente conosciuti! –
- Non mi aiuti! Significa che siamo passati, no? Siamo out! – non si girò nemmeno, alzò solo le braccia e involontariamente colpì Jonghyun alla tempia con un pugno.
Il “ferito” gli inveì contro e si allontanò, seccato. – Non mi interessa, io francamente vivo lo stesso, con o senza party. –
- Però lì conosceresti sicuramente un sacco di ragazze… - Key colpì proprio il punto debole del ragazzo, che alzò lievemente la testa, ingenuo. – Beh… -
- Ah? – incalzò l’altro, avvicinandosi a lui con un sorrisetto furbo.
- Non mi dispiacerebbe… -
- Quindi…? –
- Io potrei… -
- Tu potresti…? –
- Magari… -
- Sì, però muoviti che non abbiamo tutta la giornata. –
- Okay, ti aiuterò ad avere quell’invito. –
 Key ebbe un improvviso moto di euforia e tanta la gioia che saltò addosso al giovane, restando con le gambe ancorate al suo bacino. Caddero miseramente sul tappeto, e Jonghyun scalciò via pur di levarselo di torno. – Non fare la zecca solo quando ti servo! –
Kibum lo ignorò completamente, poiché aveva cominciato a saltellare per tutto il salone, felice come una pasqua.
Peccato che improvvisamente entrò Minho, appoggiato al muro che divideva le camere da letto dal salone, con un tono saccente e fintamente dispiaciuto: - Mi dispiace deludervi… ma ormai la lista è al completo, hanno appena invitato Onew come rappresentante degli SHINee. Non so se vi ricordate, ma d’altronde lui dovrebbe essere il leader, eh. –
Così com’era nata la gioia dell’aspettativa, l’incantesimo si ruppe in un nano secondo. Key cadde di nuovo sul divano, Jonghyun si limitò a sbuffare, pensando “Tanto posso conoscere delle ragazze in altri modi… dopotutto mi vogliono tutti… oppure… ehm, no?”.
- Vabbè. – Key aveva un tono sconfortato, e Jonghyun gli lanciò uno sguardo preoccupato.
Per quanto l’altro desse spesso importanza a cose futili e boriose, gli dispiaceva sempre vederlo deluso.
Ragion per cui, si sedette accanto a lui e poggiò una mano sulla sua gamba, premendo il palmo amichevolmente sulla coscia. – Dai! Ci saranno altre occasioni, dopotutto siamo impegnati con un sacco di cose tutti i giorni, una festa non fa mica la differenza. –
Minho era scomparso, e Key seguì la sua uscita con lo sguardo, scrollando le spalle. – Boh. –
Jonghyun si alzò dal divano e gli si mise davanti, con le mani sui fianchi. – Che vuoi fare? Stare a piangerti addosso per un party a cui non sei stato invitat… -
- NOOO! Non ci posso credere, sono stato invitato al party più figo di tutto l’anno! Io! Come rappresentant… - Jonghyun lanciò un cuscino in faccia al leader che era appena comparso con il telefono sollevato in alto come una coppa, zittendolo immediatamente.
- Non è il momento! Abbiamo un paziente in fase di depressione acuta qui, e non vuole sorridere manco per sbaglio. –
Kibum sollevò gli occhi verso l’amico e tentò di alzare i lati delle labbra verso l’alto, ma non v’era proprio verso. Era davvero giù di corda.
- …Oh, scusatemi. Beh, io però ora devo uscire, il mio manager mi ha chiamato, devo andare a ritirare lo smoking, altrimenti mi fucila. –
- B a s t a. – sibilò Jonghyun, fulminandolo. Onew sgattaiolò via di casa ridacchiando.
Il pomeriggio passò però nel più brutto modo possibile. Jonghyun le tentò tutte, pur di sollevare il morale di Key, ma il risultato fu una sfuriata di quest’ultimo, nervoso e alterato.
E verso le due di notte, Jonghyun vegetava sulla poltrona a vedersi un film in bianco e nero, pensieroso. In quel momento, piuttosto inappropriato a causa dell’orario, arrivò Taemin, che aveva dormito tutta la giornata, e di notte risvegliava la sua voglia di vivere, proprio come un vampiro.
Infatti, quando entrò in salone, Jonghyun si spaventò a tal punto da far volare via i popcorn dal contenitore, beccandoseli tra i capelli lavati da poco. – Chi sei e cosa vuoi dalla mia vita!? – esclamò, riconoscendo solo dopo qualche secondo il maknae che lo guardava piuttosto perplesso. – Di certo, non i popcorn che hai in testa… -
Si lasciò andare affianco a lui e lo aiutò a raccogliere ogni chicco, mentre l’altro sospirava.
- Che succede? Ti vedo triste. –
- Oggi Key sembrava una belva. Mi ha stremato. –
- Scommetto che la sua carta è esaurita. –
Jonghyun alzò lo sguardo e corrugò la fronte, borbottando: - Ma perché diciamo sempre questa storia della carta di credito? –
- Beh… - il più giovane rubò un popcorn dal contenitore, uno ancora sano almeno, e lo mise in bocca. – Forse perché se si arrabbia è sempre per quel motivo… -
- Stavolta no. Hai saputo del party? –
- Quello al quale hanno invitato Onew? Sì, me l’ha detto Minho. Sembra una gran figata! Ci sarà un rinfresco pazzesco. –
- Sì ma… Key voleva andarci. –
- Ah… vabbè, lo conosci, domani già penserà ad altro. –
- Tu dici? Mi sembrava davvero troppo dispiaciuto. –
- Dico, e aggiungo anche che tu ti preoccupi un po’ troppo per lui! – Taemin si mise a gambe incrociate sul divano, portando il mento sulle mani.
- Non è vero! È solo che vorrei fare qualcosa per tirarlo un po’ su. –
Intanto, l’altro aveva cambiato canale, e Jonghyun era già pronto a ribattere riguardo la sua azione, ma non fece in tempo, perché in tv si vide la scena di una festa a sorpresa di compleanno, il festeggiato che ne rimaneva contento e tutti che saltellavano per l’allegria.
- Ehi, ma… -
- Cosa? – intanto Taemin riprese a fare zapping.
- Ce l’ho! Una festa a sorpresa! Possiamo organizzarla noi tre, il giorno del party! –
Il maknae sbadigliò e gli lanciò uno sguardo vacuo. – Ti rendi conto che così non farai che peggiorare le cose? Sicuramente non saremo mai all’altezza di quel part… -
- Stop! Quel party non deve più esistere! Mettiamoci a lavoro, su, dobbiamo subito preparare qualcosa! –
Dopo vari convincimenti, riuscì a far alzare il pigrone nullafacente dal divano, trascinandolo in cucina, dove trovarono Minho che si scolava un bicchiere intero di latte gelato.
Passarono venti minuti a cercare di convincere pure lui, e alla fine, in gran carriera, alle tre di notte, cominciarono a preparare una torta.
O meglio… ci provarono.
Scoppiò qualcosa nel forno almeno due volte, ma ritentarono fino allo stremo, finendo ogni rifornimento di ingredienti.
Alle otto del mattino tirarono fuori dal forno una torta con cioccolato e arancia, un po’ brutta da vedersi, malforme e troppo gonfia da una parte e poco cotta dall’altra, ma l’impasto non faceva così tanto schifo…
La chiusero nel frigo e si addormentarono uno addosso all’altro sul divano.
Mezz’ora dopo uscì Onew dalla sua stanza e camminò assonnato verso la cucina, senza notare nemmeno i tre sfigati, dritto verso il frigorifero. Trovò la famosa torta e non sto nemmeno a dirvi la fine che fece più della metà del dolce (chiaramente lasciò la parte meno cotta).
E scomparve dall’appartamento un quarto d’ora dopo. Era troppo impegnato a pensare agli ultimi preparativi per la festa, senza contare il fatto che avesse sicuramente preso un chilo in più per ciò che aveva mangiato per colazione.
Key si svegliò verso le dieci. Si sentiva una pezza. Aveva voglia di buttarsi dal balcone. Gli era persino spuntato un brufolo sulla fronte. “Niente, non è proprio la mia settimana fortunata”, pensò, mentre camminava per il corridoio.
Si soffermò a fissare i suoi amici dormienti sul divano, un po’ confuso e anche curioso di sapere cosa avessero fatto per finire a panino uno sull’altro, ma non aveva neanche così tanta voglia di indagare.
Bevve il suo solito infuso bollente e si chiuse poco dopo nel bagno per lavarsi.
Non si accorse della torta mezza finita che Onew aveva lasciato sul tavolo, dove si leggeva appena la lettera “y”, che stava appunto per “Key”.
Poco più tardi, Jonghyun si svegliò di soprassalto, dopo un sogno dove aveva visto solo zucchero e impasti.
Il suo primo pensiero fu alla torta, voleva vedere come stesse. Quindi, si lanciò in cucina ma l’immagine che gli fu messa davanti lo sconvolse a tal punto da cadere per terra. - …Qui qualcuno vuole davvero vedere Jonghyun arrabbiato. – disse tra i denti, e camminò spedito verso il bagno, pensando che vi fosse Onew.
- Come hai potuto mangiarla! Non era per te! Abbiamo passato tutta la notte a lavorarci e per colpa tua ora non se ne fa più niente! –
Key, che stava per riaddormentarsi nella vasca, rischiò quasi di affogare per lo spavento. Si alzò di scatto, mettendosi a sedere, e urlò da dentro: - Ma si può sapere cosa accidenti vuoi!? Io non ho mangiato proprio niente! –
Jonghyun si tappò la bocca, maledicendosi. – Oh… ehm, scusami… pensavo fossi… -
- Sì, sì, lascia perdere. Ora, puoi lasciarmi in pace, per favore? –
L’altro strisciò verso il salone, trovando Minho sveglio e con la stessa espressione che aveva avuto poco fa lui stesso alla vista della torta mezza mangiata. – Onew… -
- Ma quale parte di “Key” non aveva letto sulla torta? –
- Lo sai com’è… basta che è cibo, può anche avere carbone dentro… -
- E ora…? –
- Ho fatto una cazzata… ho aggredito Key pensando che fosse Onew… ora francamente non so se abbia così voglia di stare in nostra compagnia. –
Minho si girò verso di lui, scoprendosi essere con il cellulare attaccato all’orecchio.
- Che stai facendo? –
- Sì, grazie, al cioccolato e all’arancia. Però entro un’ora, non più tardi. E scriveteci anche “Key” con la glassa bianca sopra, non voglio nessun errore. –
Jonghyun sospirò, andando a svegliare Taemin per raccontargli tutto l’accaduto. Il maknae piagnucolò, alzando le spalle. – Che seccatura, uffa! –
- Vabbè, ho ordinato la torta, sicuramente sarà migliore della nostra. – Minho si passò una mano tra i capelli scuri, alzando gli occhi sul soffitto.
- Non che sia proprio la stessa cosa… - ribatté Jonghyun.
Onew non si fece vedere per tutta la mattina, sicuramente il suo manager doveva averlo imprigionato nelle mani di un estetista per mandarlo subito dopo alla festa, ma Jonghyun gli mandò comunque un messaggio, sperando che gli rispondesse. “Grazie per aver mangiato quella torta, peccato che non era per te!”
E Key si rinchiuse nella sua stanza senza alcuna intenzione di uscirne.
Nel tardo pomeriggio, i tre ragazzi non reggevano ormai più.
- Dobbiamo fare qualcosa. – proferì Taemin.
- Tipo mandare Key a quella festa. – continuò Jonghyun.
- Oppure lo facciamo uscire da quel tugurio e ci inventiamo qualcosa. – propose Minho.
Ma Taemin stroncò la positività. - Come ad esempio tirare fuori la torta dal frigo, visto che ormai ora sarà un pezzo di ghiaccio. – infatti Minho l’aveva ritirata almeno tre ore prima.
Quest’ultimo ci pensò a lasciarla sul tavolo, quando all’improvviso vide Kibum in pigiama che usciva dalle braccia del buio.
- Ehi, pigrone! Che succede? – nascose la torta con se stesso, mettendosi davanti al tavolo. Jonghyun e Taemin intanto stavano nell’altra stanza a discutere per fatti loro, non si erano minimamente accorti della scena.
- Vorrei bere un bicchiere d’acqua. Posso? – impostò la voce con un fastidioso cinismo, mentre si avvicinava al frigo. Minho scivolò davanti a lui e spostò la torta, per non renderla visibile.
- S-sì, ma certo. – “almeno una sorpresa vorremmo conservarla decentemente” si disse, facendo segno a Jonghyun e a Taemin di raggiungerlo.
I due saltarono goffamente dal divano e si aggrapparono uno a destra dello stipite della porta e l’altro a sinistra, e Jonghyun con una voce ironicamente languida mormorò: - Ehi, Keeey… - aveva già ragionato con il maknae su cosa fare.
Kibum, con il bicchiere della Disney in mano, si voltò di scatto a guardarlo e quasi si spaventò. – Ma che diavolo fai!? –
- Come stai? – ignorò il suo commento, accennando un sorrisetto.
- Bene. – stizzito, l’altro fece per uscire dalla cucina ma Jonghyun e Taemin si precipitarono ad afferrarlo per le braccia, e nonostante i suoi scalpitii convulsi al fine di fuggire, riuscirono a farlo sedere sulla poltrona più grande che c’era nel salone. Lo lasciarono lì e subito Jonghyun si precipitò al pianoforte che stava in fondo alla sala, sedendosi.
- Oh, ma che volete fare…? – Key si guardò intorno; intanto Minho aveva afferrato la torta e proprio in quel momento Jonghyun cominciò a suonare e a cantare Happy Birthday, nel modo più dolce che conosceva, pur di far felice, almeno per un istante, il suo caro amico.
- Ma che stai cantando, non è mica il mio compleanno! -
Taemin raggiunse Minho e proprio in quel momento entrò Onew nell’appartamento, con i pantaloni dello smoking ma con sopra un maglione informale, che esclamò: - Scusatemi per la torta, oddio, pensavo che non fosse per Key! –
- Eh?! Quale torta? – Kibum si voltò e trovò Taemin e Minho che stavano per inciampare a causa del leader che si era precipitato verso di loro per scusarsi, e la torta cadde giusto in testa allo sfortunato festeggiato.
Jonghyun si voltò con gli occhi spalancati, e sul “day” la musica si spense.
Corse verso di lui, e tutti e quattro gli furono intorno, preoccupati.
- Stai bene? – domando Minho, togliendo un po’ di torta dal volto di Kibum, che non sapeva proprio se essere incavolato nero o semplicemente divertito.
Alla fine, puntò lo sguardo sui quattro deficienti che avevano commesso tutto quel macello e scoppiò in una grossa risata, una delle più belle che avesse mai avuto in vita sua.
- Sì, sto bene… ma voi siete proprio dei cretini… -
Jonghyun si grattò la fronte e mormorò: - Volevamo rimediare… al fatto che non fossi andato a quella festa. –
- E io mi sentivo abbastanza in colpa all’idea di doverci andare senza di voi! – aggiunse Onew, guardando il suo gruppo.
Si scambiarono tutti e cinque uno sguardo d’intesa, si abbracciarono e Key alla fine apostrofò: - Io in verità già non ci pensavo più… perché tra una settimana ci sarà una sfilata di moda e sto pregando che mi invitino a quella! –
 
 
 

 
 
   
 
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