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Autore: NWriter    09/01/2016    2 recensioni
- Come mai non non ti sei presentato al matrimonio? -
- Sono stato impegnato... -
Due deboli voci animarono la lunga notte sull'infinito prato di gigli appena sbocciati che si affacciava sulla cattedrale di Yharnam.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Chi avrebe mai pensato che un cacciatore della sua levatura si sarebbe sposato con una come lei. -

- Già.. -

- Come mai non non ti sei presentato al matrimonio? -

- Sono stato impegnato... -


Due deboli voci animarono la lunga notte sull'infinito prato di gigli appena sbocciati che si affacciava sulla cattedrale di Yharnam.

In lontananza, un uomo e una donna ballavano sotto la rossastra luce delle torce il cui unico compito era quello di scandire la notte, illuminata dalla fredda e bianca luce riflessa dalla Luna.

- E, di grazia, concedimi una risposta, cos'è stato così importante da farti saltare il matrimonio del tuo migliore amico? -

Una folata di vento staccò i petali dai fiori, che si alzarono nel cielo come candidi fiocchi di neve.

- Il contratto.. - replicò l'altro.

- Quindi hai deciso? -

- Si.. -

- Hai deciso di appendere l'arma al chiodo e ritirarti eh?-
interruppe il discorso, e riprese dopo aver sospirato; - E' stato un piacere 

cacciare al tuo fianco. -


- Anche per me.. -

Una delle due figure si incamminò verso la strada sterrata che conduceva alla cattedrale.

Non si voltò a guardare l'altro, nemmeno pensò di farlo, continuò a camminare, inesorabile, lungo la strada che come un fiume attraversava l'enorme campo di fiori.

L'altra figura osservò la piccola festa, fu sorpreso di come, in un luogo tanto oscuro, perfido e corrotto, si potesse trovare un piccolo spazio per essere felici.

Rimase li, immobile, per ore forse, così credette almeno, in realtà fuorono pochi secondi, ormai sentiva quell'incubo così lontano da se.

Si fece coraggio, poi chiuse gli occhi.

Quando li riaprì, Yharnam era sparita.

Si voltò.

Un enorme quercia sovrastava l'infinito campo dei fiori bianchi, ai suoi piedi si ergevano numerose tombe, alcune erano nuove, altre erano talmente antiche, talmente consumate, che i nomi dei sepolti erano ormai illegibili ed erano stati dimenticati molto tempo fa. 

Davanti le tombe c'era un uomo, seduto su una sedia a rotelle che dava le spalle all'enorme quercia.


Con passo lento iniziò ad avvicinarsi a quest'ultimo.

Quando fu a pochi metri di distanza, cadde in ginocchio.

- Maestro Gehrman.. - bisbigliò.

Il vecchio aprì lentamente gli occhi ma non accenò una parola.

- Sono stanco ormai, non ho più la forza di lottare, la prego, mi liberi dal contratto. -

- Sei sicuro figlio mio? - La voce rauca dell'uomo scosse la tranquillità dell'ambiente circostante.

- Si.. -

Lentamente l'uomo si alzò dalla sua sedia e assemblò l'enorme falce che portava sulla schiena.

- Buona fortuna nel mondo della Veglia.. -

Un colpo rapido e secco staccò la testa del cacciatore, che non ebbe nemmeno modo di capire quell'ultima frase perchè troppo concentrato nei 

suoi pensieri.

Pensò un'ultima volta al suo amico ormai felice, ma nella sua mente fu dominata da un'altra figura.

Colei che fino alla fine era stata accanto a lui, colei che anche nella sua decisione più disperata gli era rimasta a accanto, colei che nelle sue parole aveva cercato un briciolo di insicurezza su cui fare leva, colei che se n'era andata sconfitta, seguendo quella piccola strada, dividendosi da lui per sempre.

Pensò a lei.

Fino alla fine.
   
 
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