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Autore: UnGattoNelCappello    09/01/2016    4 recensioni
TRADUZIONE (completa)
Crescere sotto la rigida mano di Walburga Black non era niente di meno di una tortura per il giovane Sirius. Finché un giorno, trovò una piccola, dimenticata porta, nascosta in un ripostiglio. Fu attraverso quella porta che Sirius scoprì un intero nuovo mondo, e un'intera nuova vita.
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Wolfstar; da bambini a giovani adulti, la relazione di due ragazzi che hanno trovato rifugio da un mondo che non li vuole, creandone uno loro stessi. Trovando rifugio l'uno nell'altro. (non-magic au)
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Regulus Black, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Epilogo


 

Sirius annuì sorridendo verso il padre di Remus, che stava spiegando le complessità di portare avanti un negozio di cianfrusaglie ai giorni d'oggi. Remus era seduto accanto a lui, sorseggiando il suo tè e cercando in modo ovvio di trattenere le risate mentre Sirius usava tutta la sua pazienza per restare seduto e non trasportare Remus nella stanza nel retro.

Finalmente Mr. Lupin si alzò e strinse la mano di Sirius, accomiatandosi con un'amichevole presa in giro sul trattare bene suo figlio e una vaga minaccia su quello che poteva fare con la mazza da cricket che teneva sotto il bancone. Sirius annuì e gli rivolse il suo sorriso più affascinante, che in effetti sembrò funzionare con il vecchio Mr. Lupin. Sirius sapeva che l'avrebbe fatto. Nessuno poteva resistere a quel sorriso. Remus sicuramente non ci era riuscito.

Una volta che Mr. Lupin se ne fu andato Sirius afferrò il polso di Remus, che lo seguì con il suo zaino. Quando Sirius aveva detto che sapeva che cosa voleva fare per il compleanno di Remus, non aveva mentito. Visto che cadeva nel mezzo della loro pausa di metà semestre, Sirius era determinato ad andare a vedere la porta di Remus dall'altro lato – il lato da cui era stato crudelmente tenuto lontano da bambino. Non si aspettava veramente di poter entrare, visto che Walburga non ci era riuscita, ma aveva pensato che valeva la pena provarci. E, a quanto pareva, Remus aveva telefonato sua madre due giorni dopo aver incontrato Sirius – dopo aver pomiciato con lui sul divano di Sirius abbastanza a lungo da considerarlo profanato il più possibile prima di iniziare veramente ad andare a letto insieme – per dirle che aveva un ragazzo, e che era completamente, disperatamente innamorato. Per il completo sconcerto di Sirius – ma grande felicità, ovviamente – il padre e la madre di Remus si erano congratulati con lui, e poi avevano immediatamente insistito per vedere Sirius durante le vacanze.

Sirius individuò la porta immediatamente. Aveva esattamente lo stesso aspetto che aveva dall'altro lato, nel loro Mondo. Con il viso teso dalla trepidazione, Remus si voltò verso Sirius tenendo una mano sulla maniglia. “Non ti turberà, vero?” chiese. “Se non funziona?”

“No.” Sarebbe stato un po' deluso – sarebbe stato fantastico visitare il loro mondo solo un'altra volta. Ma era preparato al peggio, e in effetti se lo aspettava di più che riuscire a passare.

Prima di spalancare la porta, Remus si fermò e tese la sua altra mano verso Sirius. Lui si lasciò trasportare in un bacio, mentre il suo corpo scivolava su quello di Remus e si scioglievano l'uno contro l'altro. Sentì la porta fare un click, e poi l'aria intorno a lui muoversi mentre l'anta si muoveva accanto a lui. E poi, da dietro le palpebre chiuse... riuscì a sentire l'odore del mare.

Sirius si tirò indietro con un sussulto, stringendo ancora forte Remus mentre si girava per guardare. Riusciva a vedere il Mondo. Non era solo un muro di pietra tra gli stipiti: era il loro Mondo, dal lato completamente opposto da dove era solito entrare.

Non ebbe neanche bisogno di dire una parola a Remus. Sapeva che lui avrebbe saputo dallo sguardo sul suo viso che aveva funzionato. Remus lo spinse gentilmente in avanti, guidandolo dentro il Mondo. Uno, due, tre passi, ed era passato attraverso.

Era sera, quasi notte, e la prima delle stelle aveva iniziato a fare capolino. Camminarono in silenzio verso la spiaggia, mano nella mano. Sirius si stava guardando intorno, assorbendo la vista delle colonne spezzate e le ville in decadimento che erano state una seconda casa – una vera casa – per lui da bambino. E, cosa più importante: il muro dietro il quale Remus l'aveva baciato, come se stesso, per la prima volta.

C'era la strada che si perdeva nella sabbia, dove avevano segnato le loro linee e costruito fortini di sabbia. Dove erano stati Re Remus e Re Sirius, e Re Remus aveva mostrato con benevolenza a Re Sirius come mischiare la sabbia e l'acqua nel modo giusto per fare i migliori castelli di sabbia possibili.

Si fermarono molto più sopra del bagnasciuga, e Remus lasciò andare la mano di Sirius per cercare nel suo zaino. Tirò fuori un lenzuolo che aveva infilato lì, insieme a due bottiglie di birra e il quaderno d'avorio che aveva tenuto dopo che Sirius se n'era andato.

Sedettero insieme, Remus rannicchiato sul grembo di Sirius e Sirius con il mento sulla spalla di Remus. Bevettero inseme le loro birre e lessero le lettere che Remus aveva scritto a un assente Sirius nell'ultimissima luce del giorno. Quando fu troppo buio per vedere la scrittura ordinata ma tremante di Remus, Sirius mise da parte il quaderno e strinse forte le braccia intorno a Remus. Sotterrò il viso nel suo collo, baciandolo delicatamente ancora e ancora e ancora ed ascoltando il modo in cui Remus sospirava, sentendo come si rilassava sotto di lui.

Senza dire una parola Sirius si spostò, muovendoli così che Remus fosse sdraiato di schiena e Sirius fosse sopra di lui, guardandolo dall'alto mentre Remus era bagnato dalla luce della luna e delle stelle. Remus gli stava sorridendo da dietro palpebre pesanti, e... Sirius deglutì, il suo respiro che diventava più veloce. Remus era così bello in quel modo, sexy e meraviglioso e così calmo, così sicuro di quello che stavano facendo. Sirius aveva voglia di ululare alla luna, sentiva così tante cose per quel giovane uomo sotto di lui, troppo da tenere tutto quanto dentro. Invece abbassò la testa e premette la sua bocca contro quella di Remus, silenziando ogni inutile suono che cercasse di scappare dalla sua bocca.

Sotto di lui, Remus inarcò la schiena, stringendo morbidamente le braccia intorno al collo di Sirius mentre lo trascinava giù, inondandolo di baci e piccoli gemiti e mugolii mentre Sirius portava le esplorazioni della sua bocca più a sud.

Fecero l'amore per la prima volta lì, sulla spiaggia, con le stelle come uniche testimoni. Remus si teneva stretto a Sirius mentre si muovevano insieme, e le sue dita stringevano la sua schiena nuda come se avesse paura che Sirius sarebbe scivolato via, l'avrebbe lasciato di nuovo. Sirius sotterrò il suo viso nel collo di Remus, ascoltando ogni respiro mozzato, sentendo ogni centimetro di Remus scivolare contro di lui, stringendolo, tenendolo al suo posto così che non sarebbe mai, mai scivolato via di nuovo.

Quando si separarono non si separarono davvero, si mossero solo quel poco per stare comodi. La brezza era fresca ma non fredda sulla loro pelle, l'aria di mare puliva i loro polmoni mentre la respiravano profondamente, i corpi doloranti e stanchi e completamente, perfettamente felici. Il Mondo sembrava sapere sempre come trattarli, di cosa avessero bisogno. E quella notte avevano bisogno di restare sdraiati nudi sulla spiaggia l'uno accanto all'altro, sfiorando la pelle dell'altro con la punta delle dita, tracciando i rivoletti di sudore, solleticando i piccoli punti speciali appena scoperti e meravigliosamente accessibili.

“Ti amo,” mormorò Sirius, sdraiato di pancia sul lenzuolo, una gamba sopra quella di Remus, il braccio sul suo petto.

Sdraiato sulla schiena, Remus si voltò per guardare Sirius, gli occhi che gli brillavano con la luce delle stelle. “Io ti ho sempre amato,” rispose. “Ti amerò per sempre.”

Chiudendo gli occhi contro quelle sensazioni che lo tiravano in mille direzioni diverse, Sirius sentì Remus muoversi accanto a lui, finché non furono raggomitolati di fianco faccia a faccia. Un bacio leggero fu premuto sulla mascella di Sirius, e all'improvviso riuscì ad aprire di nuovo gli occhi, all'improvviso non sentiva più come se tutte quelle emozioni potessero sopraffarlo e portarlo via. La prima cosa che vide fu Remus che gli sorrideva dolcemente, gli occhi ambrati luminosi. Quegli occhi che non avrebbe mai, mai scordato.


 

**


 

Qualche tempo dopo i ragazzi recuperarono i loro vestiti e li indossarono, infilando il lenzuolo, il quaderno e le bottiglie di birra usate nello zaino di Remus. Si tennero per mano mentre Remus li guidava alla loro panchina un'ultima volta.

Quando arrivarono Remus lasciò la mano di Sirius per cercare di nuovo nel suo zaino. Dopo un momento tirò fuori una torca e un coltello. Sirius rise, rigirandosi il coltello nelle mani mentre Remus accendeva la torcia. “Borsa senza fondo? Mi farebbe comodo.”

Remus alzò gli occhi al cielo e puntò per dispetto la torcia in faccia a Sirius. “Dovevo venire preparato: so che tu non programmi niente.”

“Ed è per questo che ho te,” sussurrò Sirius, sporgendosi per baciare le labbra di Remus.

Remus puntò la torcia verso la panchina, mostrando a Sirius il messaggio che aveva inciso mesi fa. Sirius sentì tutto il buon umore lasciarlo, il respiro che gli si mozzava in gola mentre leggeva il significato dietro quelle frasi, sentendo tutta la tristezza e la confusione e l'intensa solitudine che guastavano le parole di Remus.

“Firma sotto di me,” lo incoraggiò Remus “Così sarà come il messaggio degli altri amanti. Penso che sia la stessa cosa. Che dica la stessa cosa, significhi la stessa cosa.”

Sirius annuì. Lo pensava anche lui. Remus aveva senza volerlo intercettato la magia di quel luogo quando aveva scritto il messaggio, facendo in modo che un giorno si sarebbero rivisti. Grazie a Dio era stato prima piuttosto che poi. Sirius non riusciva a immaginarsi di vivere per decenni sentendosi come si era sentito, da solo in una grande folla di persone.

In silenzio Sirius incise il suo nome sotto di quello di Remus mentre Remus teneva la torcia ferma per lui. Quando ebbe finito si presero di nuovo per mano, baciandosi ancora una volta prima di dirigersi verso la porta. Remus aveva con sé il suo quaderno, e Sirius la sua scatola di scarpe, ma si lasciarono indietro la loro incisione sulla panchina, e la scatola di costumi sotto quella.

Tornarono al negozio il giorno seguente, perché Remus aveva promesso di aiutare i suoi genitori mentre era casa per le vacanze, e Sirius non aveva niente di meglio da fare che non coinvolgesse Remus. D'istinto Sirius si diresse verso il retro del negozio, cercando di nuovo la loro porta. Non fu del tutto sorpreso quando non la trovò. Sorridendo, Sirius si baciò la mano, poi la premette sul muro di pietra dove una volta era la porta.

“Grazie,” mormorò.

“Sirius!” Remus lo stava chiamando dal negozio. “Porta qui il sedere, devi aiutarmi a mettere questa scatola sullo scaffale!”

Con un sorriso, Sirius si affrettò ad andare, tornando da Remus. Non si guardò indietro.




 




N/T:

Eccoci qua, siamo arrivati alla fine... Dopo quasi 6 mesi, 36 capitoli, più di 100 mila parole tradotte e 190 pagine di documento Word, è arrivato il momento di lasciarci.
Non so dirvi quanto sia stato bello ed emozionante per me questo viaggio, l'essermi appassionata ed entrata così profondamente in una storia, di cui l'unica cosa che non mi piace è il fatto che non l'abbia scritta io.
Tradurre e postare capitoli era per me diventata una costante in questi ultimi mesi, e mi mancherà da morire. Voi mi mancherete da morire (anche le molte persone che hanno letto silenziosamente, vi ringrazio moltissimo).
Beh, che altro dire? Grazie per avermi seguito fino alla fine ed essere cresciuti con me insieme a Sirius e Remus, e spero che anche voi un giorno troviate una Porta che vi faccia scoprire mondi meravigliosi!

Addio e arrivederci!




P.S. Questa è anche la prima storia che sono sempre riuscita ad aggiornare nei giorni prestabiliti, quindi urrà per me ;)




 

  
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