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Autore: tixit    10/01/2016    5 recensioni
Moriarty osserva una persona che sorseggia una tazza di tè e riflette.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jim Moriarty, Molly Hooper
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: non posseggo nulla di Sherlock Holmes e del mondo in cui gravita. E' assente ogni scopo di lucro.


Aveva i suoi mille motivi

Moriarty la stava osservando con attenzione.
Seduta in un pub, i capelli raccolti in una coda di cavallo e quella sciarpa enorme, a righe rosa e marrone, poggiata sulle spalle senza una cura particolare, sorseggiava pian piano il suo tè, leggendo qualcosa. Ma cosa? 

Avrebbe potuto anche avvicinarsi e verificare - lei non lo avrebbe notato, era presa - ma lui non voleva.
O meglio, davvero, lui non poteva, non avrebbe potuto: se fosse stato un romanzo d'amore avrebbe immaginato (immaginato? dedotto!) che ancora pensava a Sherlock, il suo amore impossibile. Avrebbe dedotto che leggeva, intenta, sperando di viverlo lei quel bacio narrato, statisticamente a pagina 133, descritto, al 78% come una dolce invasione, e che, come in tutte le storie d'amore, non sarebbe stato il preludio al solito appuntamento mancato dopo una notte di sesso.

No, questo non lo voleva. Strinse le mani in due pugni rabbiosi, affondati nelle tasche dei pantaloni.

Quando aveva incontrato Sherlock al Bart aveva cercato di fare in modo che lui lo scambiasse per gay - non avrebbe taciuto, ne era quasi certo, le avrebbe gettato in faccia la sua verità, una primadonna incapace di prevedere l'accartocciarsi del volto, l'aleggiare dell'imbarazzo, tutto negli occhi, e l'incurvarsi tremulo delle labbra nell'ombra di un sorriso (una menzogna, che era come un fossato tra lei e il resto del mondo).

O magari Sherlock sarebbe stato capace di prevedere tutto, ma non di tenerne conto e tacere la catena delle sue deduzioni: tra il suo show e l'imbarazzo di lei, avrebbe sempre scelto se stesso.

Aveva sperato che lei lo vedesse per quello che era - un egoista - e che quel legame malsano finisse, come era giusto che fosse: non la meritava, era lampante, e il tempo era giunto per la classica pagina da voltare, il nuovo capitolo, la storia nuova di zecca.

Aveva i suoi mille motivi tra cui pure questo: sperava che, distruggendo Holmes, lei lo dimenticasse, non certo perché avrebbe creduto a quella catena di bugie mediatiche che aveva architettato con cura - lei non era il tipo, un'amica fedele che non puoi prendere in giro.
Con sano buonsenso avrebbe verificato i dettagli. E non per se stessa, piuttosto per dargli una mano.

No, Holmes doveva morire, era l'unico modo.

Aveva i suoi mille motivi tra cui pure questo: l'avrebbe scordato, non come un uomo che non meritava il suo amore, figuriamoci! Una ragazza da gatti randagi, no, lo avrebbe perdonato ogni volta per ogni deduzione un po' troppo corretta riguardo al suo cuore... serviva che Sherlock giocasse il suo ruolo di uomo dentro una tomba su cui farsi un bel pianto e poi la vita va avanti.

No, lei non era tra quelli con cui minacciare Sherlock - non avrebbe rischiato che per un errore infinitesimale (inaffidabile, da sempre, l'uomo comune), qualcuno le facesse del male. 
Desiderò per un istante alzarsi, raggiungerla e sfiorarle la nuca con un bacio leggero: non avrebbe dimenticato neanche uno dei baci scambiati con Molly, li aveva tatuati nel cuore, quel cuore che sapeva di avere.
  
Scosse la testa e si allontanò: non era il momento, ma intanto lo spettacolo sarebbe iniziato.  
Si diresse con passo leggero alla Torre di Londra.

Aveva i suoi mille motivi tra cui pure quello.
   
 
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