Avviso
ai nuovi lettori, sempre che ce ne siano:
se
non avete letto "La
Luna Dorata", non capirete assolutamente nulla di quel che
c'è scritto
sotto. Non perché sia scritto in aramaico antico, ma
perché sono presenti molti OC e qualche semi-canonico di
cui, non avendo letto la storia precedente, non potete sapere niente.
Mi pareva doveroso avvisarvi, e non farvi arrivare a metà
capitolo pensando "ma che *** sto leggendo"?!
Ok, per ora è tutto :)
Capitolo
I
«stava peggio,
quand’è arrivato» disse uno dei due
guaritori, un elfo del sole dall’incredibile bellezza e
lunghi capelli biondi
come il grano «fino ad ora se non altro siamo riusciti a
rinsaldare qualche
osso, ma con danni tanto gravi ed estesi i nostri poteri taumaturgici
sono
limitati, a meno di agire sul lungo periodo. Io e la mia
collega» un’elfa della
notte, nientemeno «abbiamo fatto quel che abbiamo
potuto».
Nightlight annuì,
osservando il volto pallido del principe.
Mai avrebbe immaginato che un giorno l’avrebbe visto ferito e
incosciente,
disteso sul letto di un’infermeria, e tantomeno sulla Terra.
«non avrei mai
dovuto andarmene. Avremmo dovuto inviare quel che restava dei Guardiani
a
raccogliere l’esercito, se fossi
rimasto…»
«probabilmente saresti in
queste condizioni anche tu»
concluse Aiko «dipende da quanto è pericolosa
un’Ephemeride. Sempre che c’entri
davvero lei, poi».
«tu non puoi percepirlo?
Nel senso, se dico “è stata l’Ephemeride
a ridurlo così”, tu non senti se è vero
o meno?»
Aiko si avvicinò
all’Uomo nella Luna, e si sedette sul bordo
del letto. «le cose non funzionano precisamente in questo
modo. Se avessi detto
“non so se sia stata l’Ephemeride a ridurlo
così” avrei sentito che era vero,
perché effettivamente tu non lo sai. Così come
l’hai detto, invece, lo avverto
come una cosa non vera,
perché tu non
ne hai la certezza, ma hai parlato come se lo fosse. Purtroppo non
percepisco
la verità assoluta dei fatti, e magari fosse
così! Però hai fatto bene a
chiedermi approfondimenti» pose con estrema delicatezza la
mano destra sulla
fronte dell’Uomo nella Luna «così sai di
preciso cosa posso fare e cosa no».
Nightlight non aveva avuto modo di
vedere Aiko all’opera,
quando aveva utilizzato il suo potere su Hebiel e Saol lui era ancora
svenuto,
per cui si sorprese leggermente vedendo un’aura di uno strano
colore tra l’oro
e il rosa pallido circondare sia lei, sia l’Uomo nella Luna.
Lo sguardo cadde
sul volto assorto della ragazza e qualcosa, a livello inconscio, gli
suggerì per
la prima volta che era bella. Forse era per quella piccola ruga che
aveva alla
base della fronte, dovuta alla concentrazione, o forse per il modo in
cui
quella luce illuminava i suoi capelli e le sue ciglia bionde, chi lo
sa? Comunque
sia durò solo un attimo -o almeno così parve a
lui- perché poi tornò ad
osservare Manny, e il modo in cui le sue ferite si stavano rimarginando
rapidamente. «i tuoi poteri guaritori sono
molto…potenti» mormorò,
momentaneamente incapace di trovare un altro aggettivo.
«non miracolosi. Non
riuscirò a guarirlo completamente, i due elfi dovranno
lavorarci su ugualmente, ma
faciliterò loro il
compito di molto. Se non altro le ossa saranno quasi tutte a
posto».
«capisco».
«e ringrazia che ora non
sia notte, perché…» si interruppe
bruscamente, esitante. Aiko non mentiva, né era abituata a
sentirlo fare, ma
c’era un particolare sulla sua natura di cui non amava troppo
parlare. Ad
Aokigahara era tutto diverso e tutto più semplice, per cui
non era sicura che
certe cose fossero accettate con facilità anche fuori dalla
sua foresta.
Si diede dell’idiota venti
volte per non averci pensato
prima.
«perché?»
Aiko gli lanciò
un’occhiata, con aria un po’tesa.
«vedi…il
fatto è che sia io che mio padre cambiamo, di notte. Lui di
giorno è lo
Shishigami, coi poteri che più o meno conosci. Ma quando
tramonta il sole
diventa qualcosa di diverso».
«Daidarabotchi. Il principe
mi aveva detto qualcosa» disse
Nightlight, sorprendendola «ma, per quanto sia diverso, non
diventa cattivo».
«no. Infatti.
Però è in grado di corrodere e distruggere
qualunque cosa tocchi, il suo aspetto cambia, e per me è lo
stesso. Ovviamente
non sono altrettanto potente, ma non so se agli altri potrebbe star
bene essere
insieme a qualcuno che di notte sa fare solo questo, e il cui aspetto
fisico
cambia in modo strano».
Quella povera ragazza era piena di
ansie sociali di vario
genere, ma non c’era da stupirsi dal momento che era
cresciuta solo in mezzo a
kodama e spiriti animali vari.
«Aiko, ricorda con che tipo
di persone abbiamo avuto a che fare
nelle ultime ore. Tutto quel che hai detto non è nulla che
mi impensierisca» disse
Nightlight «e se ti preoccupa l’aspetto che assumi
di notte, beh…non credo che
tu abbia presente Calmoniglio, è un Pooka. Una specie di
coniglio gigante, in
pratica» aggiunse «ma nessuno si fa problemi, come
non se li fanno per il fatto
che Dentolina abbia ali e piume, o io abbia la pelle azzurrina. E no,
non sono
un problema neppure i tuoi poteri invertiti, se sai
controllarli!»
«sì, so farlo,
su questo non ho problemi» confermò Aiko,
togliendo la mano dalla fronte di Manny.
«perfetto allora, se
è così penso che non avrai problemi con
nessuno. Voglio dire, hai presente Hallows? Lei è strana
sempre e comunque, fa
danni sia di giorno che di notte…eppure ha più
contatti con gli altri di quanti
ne abbia io» commentò, con una leggera smorfia
«certo, bisogna dire che di
questi contatti non ce n’è uno a cui sembri tenere
veramente, considerata la
sua facilità a star loro lontana» aggiunse, e
rimboccò le coperte all’Uomo
nella Luna. Posare di nuovo lo sguardo sul suo fallimento lo fece
sospirare, e lo riportò a pensare al proprio dovere: non era
il momento di
chiacchierare
amabilmente di storie morte e sepolte. «va bene…va
bene…lasciamo perdere. C’è
una guerra là fuori, ed è meglio accantonare le
questioni personali».
«è fin
dall’inizio che non sembri riuscirci molto bene, a
dire la verità» Aiko,
imbarazzata, abbassò le orecchie, vedendo Nightlight
irrigidirsi «non volevo
essere cattiva. È solo che-»
«no, no. Forse hai ragione.
Io ce l’ho con Eve, è inutile
negarlo, e avendola attorno non riesco a ragionare lucidamente come
dovrei fare
al momento» ammise il guerriero, e si diresse fuori
dall’infermeria, seguito dalla ragazza-cervo. «non
è perché la storia tra me e
lei è finita, questo va bene. Il
problema è la maniera in cui lei l’ha conclusa. Il
modo in cui mi ha trattato, e
il fatto che in seguito non si sia mai almeno scusata, o abbia mostrato
un
minimo di dispiacere, disinteressandosene completamente. È
questo che mi secca».
Aiko gli diede un’occhiata
confusa, insicura su cosa dire.
«potresti parlargliene».
«per farmi ridere in
faccia? Sarebbe totalmente inutile»
ribatté Nightlight.
«ma tu intanto le avresti
detto quel che dovevi dirle. Se poi
lei riderà pace, ma tu intanto potrai smettere di pensarci
sopra e chiudere una
volta per tutte. Io penso che la verità sia sempre la cosa
migliore».
Nightlight stava per ribattere, ma la
vide muovere le orecchie
con aria improvvisamente tesa. «cosa
c’è?»
«troppo silenzio. La sala
principale era molto più rumorosa,
fino a poco fa» rispose, e decise di prepararsi al peggio,
tirando fuori arco e
frecce. Nightlight strinse forte la lancia. Se i colpevoli di quel
silenzio
avessero avuto intenzione di raggiungere l’infermeria,
avrebbero dovuto passare
sul suo cadavere.
La scena che si trovarono davanti
entrando nella stanza,
però, era ben diversa da come l’avevano immaginata.
«ti trovo in forma,
splendore. Come va?»
«si tira avanti, che devo
dirti. E tu tranquillo, piccolo
irlandese, sono qui per rilassarmi…non per dirti che domani
il tuo favoloso
parcheggio verrà ruspato via».
«beh…buono a
sapersi».
«due whisky doppio malto,
uno per me e uno per la signora,
grazie».
«per fortuna
l’aria tesa che c’è in giro ultimamente
non ti
ha fatto diventare meno galante! Hai sentito le ultime
novità? Pare che un po’di
gente abbia una gran voglia di ammazzarsi».
Nightlight si era immaginato tutto,
eccetto di vedere
nientemeno che l’Uomo Falena seduto al bancone del bar e
intento a lasciarvi
sopra una cospicua quantità d’argento -senza
dubbio eccessiva
per un paio di bicchieri di
whisky- tutto ciò con Eve Hallows, tranquilla e disinvolta
come suo solito, in
braccio, con il Leprecauno ad osservarli con aria più
burbera del solito, e
quasi tutto il resto della gente a guardare Mothman impietrita.
«ma quella ragazza
è pazza o cosa? Non sa chi è lui?»
bisbigliò Dentolina ai colleghi, con aria allarmata
«qualcuno dovrebbe
avvertirla, forse-»
«lascia stare, non
è una scena nuova» commentò Harlequin
Saturnali «sa chi è. Il fatto che non ne abbia
paura è un’altra faccenda».
Come faceva a non averne paura,
pensò Jack Frost, quando vedendo
l’Uomo Falena il suo primo istinto invece era stato quello di
stringere il
lungo mestolo di legno che aveva sostituito il suo bastone,
preparandosi a
fuggire o a tentare di congelare tutto quel che poteva,
nell’esigua misura
delle proprie attuali possibilità? E sì che, pur
avendo sentito qualche accenno
su Mothman, non l’aveva mai visto prima! «ma
è pericoloso? Lo sembra»
bisbigliò.
«Uomo Falena non ha mai
fatto male a nessuno direttamente,
ma sua presenza di solito è segno di guai»
mormorò Nord.
Avrebbe avuto voglia di chiedergli
diverse cose, come per
esempio se lui c’entrava col fatto che Pitch fosse vivo,
invece che morto come
si pensava fosse, ma sarebbe stato inutile, perché molto
probabilmente Mothman
non si sarebbe neppure curato di rispondergli, o comunque non
l’avrebbe fatto
in un modo comprensibile.
«io so solo che oggi si
è fatto vedere nel regno di Madre
Natura, che poi è stato distrutto da Atticus, Ljuba e
l’ex di Pitch» disse
Dentolina «il fatto che sia qui non mi piace, oh
no…non mi piace nemmeno un
po’! Spero che quando ha detto che è qui per
rilassarsi fosse serio. Comunque,
cosa intendi dire con “non è una scena
nuova”?»
«che qualche volta ci
è andata a letto. Ma ssssh!» Harlequin
«è il segreto di Pulcinella».
«chi è
Pulcinella?» domandò Jack, perplesso.
«è un modo di
dire. Significa che in realtà è una cosa
arcinota»
gli spiegò Dentolina, nonostante fosse allibita per quel che
aveva appena
saputo, perché non pensava che qualcuno potesse aver voglia
di andare a letto
con l’Uomo Falena.
In realtà le cose erano molto
diverse: capitava spesso che
creature oscure di vario genere fossero attratte dalla sua aura di
sventura e,
benché Mothman fosse incapace di amare o affezionarsi
profondamente a qualcuno,
quando voleva era in grado di essere galante, e dunque spesso e
volentieri
riusciva a “concludere”
.
«aria tesa, dici? Io sono
rilassatissimo» disse Mothman ad
Hallows, dopo aver sorseggiato un po’di whisky «e
non pensavo che farsi
staccare teste e arti per l’uomo che vive sulla Luna potesse
rientrare tra i
tuoi hobby preferiti».
«ah, neanch’io se
è per questo» Eve fece spallucce «no, a
parte tutto, magari già che ci sei puoi rispondere a una
domanda seria: tu per
caso sai qualcosa di creature striscianti dalla strana dieta che a
quanto pare
ultimamente gironzolano da queste parti?»
“è veramente
stolta se pensa di ottenere da Mothman
qualsiasi cosa” pensò Pitch, ancora chiuso nella
sua gabbietta. Per poter
vedere quel che succedeva, grazie alle zampe da piccione, aveva fatto
qualche
strappo al panno che la ricopriva, e osservando la scena non aveva
potuto
evitare di pensare, di nuovo, che quella tizia fosse alquanto strana.
Mothman finì di bere tutto
il whisky. «ultimamente ci sono
persone che hanno commesso qualche attentato alla propria linea, sai
come
funziona durante i periodi festivi».
«e come no? Pranzi e cene,
pranzi e cene ovunque!» annuì
Eve, con aria solenne «magari anche in trasferta.
Già, ogni tanto in certi
viaggi si trovano buffet che ti riempiono quasi fino a
scoppiare».
“d’accordo,
questa conversazione per me ha perso ogni
briciolo di senso” pensò Nightlight che, dopo aver
abbassato la lancia, aveva
raggiunto i Guardiani assieme ad Aiko “ho capito che a
nessuno dei due importa
particolarmente del disastro in cui ci troviamo, ma mettersi a parlare
di cibo!...”
«a volte succede. Solo che
il punto non è la ricchezza del
buffet o la location, ma quanto è grande
l’appetito. Certe persone sono insaziabili…al
punto che, se i piatti sul tavolo non sono abbastanza pieni, scendono
in cucina
e si preparano altre pietanze da sole».
«non è gente da
invitare al pranzo di natale, uno rischia di
trovarsi la cucina che va a fuoco» commentò Eve,
svuotando il bicchiere in un
sorso «o magari tutta la casa. O beh, a questo punto se fosse
un altro momento
ti direi di andarcene di sopra nella mia suite, ma mi sa che non
è il caso,
quindi sarà per un’altra volta, se sopravvivo.
Allora, che programmi hai per
oggi?»
«quelli che, da che io
ricordi, ho tutti i giorni. Non che
sia possibile altrimenti per chiunque dei presenti» aggiunse
Mothman,
scrutandola con i grandi occhi rosso vivo «non
credi?»
«sì, in un certo
senso non hai torto, ma non cambia nulla
stare a pensarci su, perciò io dico»
saltò giù dal grembo dell’Uomo Falena e
si
poggiò al bancone «“chi se ne
frega?”…vuoi un altro whisky? Stavolta offro io,
alla faccia di chi crede avari gli scozzesi».
«per stavolta passo, ma
tengo buona l’offerta per la
prossima volta» disse Mothman, alzandosi dallo sgabello
«tieni pure il resto»
aggiunse rivolto al Leprecauno. In seguito, dopo che si fu
stiracchiato, le sue
ali mutarono: se fino all’istante prima formavano una specie
di mantella, ora
erano diventate grandi e iridescenti, belle, a loro modo. Prese con
garbo la
mano che Eve gli aveva teso, esibendosi in un baciamano degno di un
gentiluomo
inglese. «ci rivediamo, madame».
«ihih! “Madame”!
Non sono proprio una gran signora».
«infatti ero leggermente
ironico».
«l’avevo
notato» annuì Eve, senza prendersela minimamente
«ciao
ciao, splendore!»
Dopo ciò, l’Uomo
Falena uscì dal locale nel più completo
silenzio.
Le cose però cambiarono
radicalmente non appena ebbe chiuso
il portone d’ingresso, e le chiacchiere più o meno
isteriche degli avventori
esplosero tutte insieme in un boato.
«moriremo
tutti!»
«io l’ho beccato
anche un’altra volta e non sono mica
morto!»
«verranno
qui e
distruggeranno tutto!»
«siamo spacciati».
«andiamocene
prima che
scoppi il disastro!»
«non esageriamo, in fondo
è uno spirito come noi…»
«ecco» il
Leprecauno alzò gli occhi al soffitto
«è così
tutte le sante volte che Mothman si fa vedere qui»
schioccò le dita
all’indirizzo di alcuni camerieri «protocollo
post-Mothman, sapete già cosa
fare: spostate tutti i clienti nella sala cinema, mettete su
“Zootropolis” e
servite birra» i camerieri obbedirono, avvicinandosi ai vari
tavoli e facendo
alzare i clienti. «per fortuna che Mothman almeno
è generoso con le mance».
«non è generoso
solo con quelle, a dire il vero» disse Eve,
con estrema tranquillità «se non altro adesso
sappiamo che oltre a quei
cinque lì a fare casino abbiamo anche
un’Ephemeride annoiata che un po’di
dolore con cui riempire la pancia è andata a prenderselo
pure sulla Luna, E non è
da escludere che combini anche
altro per lo stesso motivo».
«e da dove avresti tirato
fuori queste informazioni, scusa?!
Tutto quel che ho sentito io sono state chiacchiere sui vari
buffet!» sbottò
Nightlight «l’ultima cosa di cui abbia senso
parlare in un momento come
questo».
«ragazzo, forse sai
maneggiare bene la lancia, ma dovresti
imparare a maneggiare un po’meglio anche il cervello. Senza
offesa» sospirò il
Leprecauno «ora potremmo tornare a noi? Nello specifico:
qualcuno tra i presenti
sa come difendersi da questa Ephemeride, qualunque cosa sia? Certo che
un altro
nemico era l’ultima cosa che ci voleva».
Sandman fluttuò sopra il
bancone, così che tutti potessero
vederlo, e indicò la gabbia in mano alla Befana. Ricordando
di aver sentito la
creatura chiamare
Pitch “il generale”,
aveva pensato che forse potesse conoscerla, anche perché
l’Uomo Nero in tutto
quel tempo non aveva mai sostenuto il contrario.
«è vero, non
è da escludere che l’Uomo Nero ne sappia
qualcosa, considerando tutto» ammise April «la
creatura sembrava conoscerlo».
«e allora fatelo tornare
normale, così che per una volta
nella sua vita possa rendersi utile e io non debba avere ibridi
abominevoli nel
mio locale!» tornò a insistere il Leprecauno,
osservando il cellulare con una
smorfia disgustata. La
prima cosa che
aveva fatto Cupid Valentine una volta ricevuta dai cherubini, infatti,
era
stata inoltrare anche a lui la fotografia del Pitchione!
«ora vi divertite a
dileggiarmi, ma eravate gli stessi che
tremavano di paura durante i Secoli Bui, anzi, fino a tre
ore fa! Io sono l’Uomo Nero, il Signore
della-»
«tarapìa
tapiòco della piccionaia come fosse antani per il
pane grattugiato, sì, lo sappiamo»
sospirò Harlequin, annoiato.
«ah
no! Ti
proibisco di usare la supercazzola contro di me, vile carogna
plebea!» la
gabbietta si agitò sotto al panno.
«plebeo a
me? Sono un vero patrizio
romano, io, mentre tu
sei il re di un mucchio di sabbia nera!»
«scusate tanto, ma qui non
stiamo discutendo su chi è più
nobile di chi!» s’intromise Dentolina
«concentriamoci sulle cose più serie, tipo
far tornare Pitch com’era, grazie».
«o come chiedersi che fine
hanno fatto Madre Natura e Shu
Yin» aggiunse Nord «se sono andate via da quel
posto, sono vive e stanno bene, perché
non sono ancora qua?»
«…ma dobbiamo
proprio- proprio- proprio farlo tornare
com’era? Eh Diarmid? Non si potrebbe tenere così
com’è? Per sicurezza!» la
Befana si avvicinò al Leprecauno, sbattendo le ciglia ed
ignorando completamente
le ultime considerazioni di Nord.
«Liesel, vuoi forse che
bandisca dal locale anche te?»
«e ritrasformalo, se ci
tengono tanto!» sbuffò Baba Yaga
«però sia chiaro, al suo primo passo falso
sarà mio».
Uno schiocco di dita della Befana e
Pitch, con suo sollievo,
tornò finalmente alla normalità. Si tolse il
panno da sopra la testa, con un
gesto seccato. «alla buon’ora, strega»
disse, rizzando la schiena e incrociando
le braccia davanti al petto «non pensiate che
dimenticherò il vostro affronto».
Cercava di mostrarsi calmo ma in
realtà, per ovvie ragioni,
era teso come una corda di violino. Non era più ferito, ma
era ancor più debole
di quanto fosse prima che scoppiasse tutto quel disastro e,
benché l’origine
del suo potere fosse completamente parassitaria, indi diversa dagli
altri cui
era stato rubato -due dei Guardiani- non era sicuro di poterne
racimolare di nuovo;
ciò, dunque,
gli impediva di diventare un’ombra per nascondersi, di
controllare gli Incubi e
di materializzare la sua falce, rendendolo quasi indifeso,
perché quella
minuscola stilla di potere che gli era stata lasciata serviva a ben
poco.
Avere un’arma qualunque in
mano l’avrebbe reso un pericolo
da non sottovalutare -era stato un generale e non aveva certo
dimenticato come
combattere senza magia- ma al momento non aveva neppure quella, e si
trovava
circondato da spiriti nemici. La sua ansia era ben giustificata.
«senti, adesso non
è momento di comportarti come tuo
solito!» Nord si fece avanti, e Pitch si appiattì
contro il bancone «dicci
quello che sai su queste…creature».
«e poi?! Se lo facessi cosa
otterrei? Più della metà di voi
vogliono la mia testa, se vi dicessi quel che so» nulla di
utile, per inciso
«poi cosa fareste di me?»
«Pitch, noi Guardiani non
abbiamo mai voluto la tua morte,
dovresti saperlo» disse pazientemente Dentolina.
“io meno di tutti. Non
permetterei che tu venga ucciso, dopo
le conseguenze che ci sono state per averti salvato” aggiunse
Sandman “tu evita
di comportarti male, e non ti succederà niente”.
«quali
conseguenze?» gli chiese Nord, aggrottando la fronte.
Sandman si limitò a fare un cenno con la mano che
significava “dopo”. April I
Saturnali era stata così gentile da evitare di parlare a
tutti delle mani di
Sandelle, ed era meglio così.
«voi tre parlate bene, ma
vi faccio notare che siete in
minoranza, e che Frost non ha detto nulla» obiettò
Pitch.
«ma Jack è
d’accordo con noi» Dentolina si voltò
verso di
lui «vero Jack?»
«sì,
sì…certo» concordò il
Guardiano, un po’troppo in ritardo. Dentolina gli diede
un’occhiata leggermente
allarmata, ma non disse
nulla.
«già, forse
dovremmo trovare modo di dire a Madre Natura che
lui è vivo» disse Babbo Natale «sembrava
un po’scossa quando ha saputo che
Pitch era morto, anche se provava a far sembrare di no».
«morto
un corno! E
poi altro che scossa, se mai sarà stata esultante»
borbottò. Si sedette su uno
sgabello e, vagamente rassicurato delle parole dei Guardiani,
ritrovò un minimo di compostezza.
«ad ogni modo, qui la
discussione è su: “come ci si difende da
un’Ephemeride”? È un’ottima
domanda.
Come il qui presente Nightlight può confermare, e forse
anche tu Sandy?…il
popolo della Golden Age credeva che le Ephemerides fossero solo una
leggenda,
ma a quanto sembra sbagliava. Ora: tengo a precisare che prima di oggi
non
avevo mai visto quella creatura, e nonostante lei sappia delle cose sul
mio
conto potete star sicuri che non gliele ho dette io»
chiarì Pitch, che non
voleva aggiungere altre grane a un mazzo già consistente
«dalle parole che mi
ha rivolto, comunque, ho potuto intuire che quella creatura mi gira
attorno da
prima che la Golden Age…» “fosse
distrutta da me”, stava per dire, ma
s’interruppe appena in tempo
«ehm…sì. Ecco. È complicato
difendersi da un
essere invisibile e intangibile, penso possa entrare praticamente
dovunque
senza che nessuno se ne renda conto. L’unica cosa utile che
mi viene in mente è
l’ipotesi che possa essere
almeno un
Essere Soprannaturale di Livello Alfa, che per tale motivo sia
costretta a
dormire chissà dove ogni tanto, e che in quelle occasioni,
con del materiale
genetico a disposizione, potrebbe essere trovata con un Incanto
Detector e
distrutta. Forse».
«tutto ciò per
dire che non hai niente di concreto in mano»
concluse Baba Yaga «sentite, perché non lasciamo
che facciano fuori almeno lui?
In fin dei conti non ci serve a nulla. Concretamente parlando,
perché dovremmo
tenerlo, se non per divertirci a tormentarlo?»
«avete sentito i Guardiani,
lo teniamo perché loro vogliono
che lo teniamo» ribatté Nightlight «e
non mi pare che ci sia altro da
aggiungere».
“difeso dai miei
più antichi avversari. Ecco come sono
messo. Non c’è che dire, ho proprio toccato il
fondo” pensò Pitch, con
amarezza. Da una parte gli faceva comodo, dall’altra
infliggeva duri colpi al
suo orgoglio.
«già, anche
perché se dovessimo metterci a parlare di
quant’è utile tenere chicchessia anche avere il
Pinguino della Luna in
infermeria diventerebbe discutibile» disse Hallows, con
estrema tranquillità.
«diabhal,
piantala
di gettare benzina sul fuoco, non c’è proprio
bisogno!» inveì il Leprecauno,
appena prima che lo facesse Nightlight «se vogliamo combinare
qualcosa di buono
dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Tenere in vita
l’Uomo nella Luna.
Tenere in vita questo qui» indicò Pitch
«nonostante sia contestabile,
fermare gli Insorti e possibilmente anche questa
Ephemeride. Questi sono gli obiettivi».
«e non sta a te decidere
chi va ucciso e chi non va ucciso,
ragazza» aggiunse Nord, con aria severa.
«già, sta solo a
voi tre Guardiani e ad amore di mamma» ribatté
lei, annoiata.
«ehi! Guarda che noi
Guardiani siamo in quattro, qui!»
protestò Jack.
«“sì,
ma Jack è d’accordo con noi, vero
Jack?”» ripeté
Hallows, imitando Dentolina «eh
Jack?!
Sei il più giovane e quel che pensi non conta niente, te lo
ricordi, eh Jack?
Vuoi un po’di torta dei sette vasetti, ovviamente senza
zucchero così non
facciamo cariare i denti?”»
Contrariamente a diversi dei presenti
che avevano
riconosciuto la citazione, e sghignazzavano senza pudore, Pitch
riuscì a
mantenere autocontrollo sufficiente da evitare di ridere e perdere i
suoi
momentanei protettori. Non era sicuro che i Guardiani, digiuni dal
mondo del
web, avessero presenti ehLuca,
Cristina666 e tutto il resto della
storia -Pitch
lo aveva sempre pensato: gli italiani erano un popolo di matti!- ma non
importava.
Anzi, forse era meglio usare
quell’attimo di distrazione
generale per scivolare dietro il bancone e defilarsi, perché
si sentiva
accerchiato, e non gli piaceva affatto.
«ma
come ti permetti?!
Non è affatto vero che la sua opinione non conta
niente!» sbottò Dentolina,
decisamente irritata. Aveva ritrovato da poco il suo fidanzato, ci
mancava solo
che qualche deficiente si mettesse in mezzo a creare discussioni sul
nulla.
«cosa vuoi saperne tu? E poi, ti sembra il momento di
seminare zizzania?»
«e chi semina? Ti pare che
siamo in un campo, bellissima?»
«no, già che ci
siamo, mi piacerebbe chiarire un paio di
cose» intervenne la Befana, stroncando la protesta di
Dentolina sul nascere «non
consegneremo al nemico l’Uomo nella Luna, ok, e per ora
eviteremo di rompere le
scatole anche a Black, ma se si farà così
è perché abbiamo altro di cui
preoccuparci, non “perché decidete voi e quindi si
fa così e punto”».
«se si farà
così è perché è giusto,
Liesel!» ribatté Nord «e
comunque noi due prima o poi dovremo fare chiacchierata su come svuoti
mio
magazzino e mia cucina tutti gli anni senza mai pensare di chiedere!
Sappi che
questo ti ha mandata su lista di cattivi. In basso, ma ci
sei!»
«buh-uh-uh»
Baba
Yaga alzò gli occhi al soffitto «mia sorella
piangerà sicuramente cent’anni per
questa cosa. Ah, ovviamente ero ironica. Meglio sottolinearlo, che con
questa
gente non si sa mai».
«perché li
tratti come se fossero stupidi? Ti comporti come
se tu fossi meglio di loro, ma se fosse così non sarebbero
dove sono, e al
posto loro ci saresti tu» obiettò Aiko, che non
aveva Heike molto in simpatia.
«non so,
Aiko…dal momento che il tizio che li ha scelti, e
che dovrebbe dunque essere il meglio del meglio del meglio del meglio,
se ne
sta a languire nell’infermeria di sotto, quel che hai detto
potrebbe essere
appena un pochino azzardato» le fece notare Eve «mi
rivolgo ad amore di mamma e
ai Guardiani più vecchi, tanto per capirci una volta per
tutte: vi aiuteremo,
ma non scatteremo ai vostri ordini solo perché i bambini vi
vedono. Molti vi
invidiano per questa cosa, ma alla maggioranza dei presenti non frega
una
mazza. Se vi sta bene, bene, se non vi va a genio…beh, io
personalmente me ne sbatto, non riconosco l’Oligarchia
Guardiana, poi per
gli altri magari è
diverso».
«Hallows!
Piantala!»
sbottò Nightlight «nessuno ti ha
chiesto…Hallows,
maledizione!!!» gridò, vedendola
allontanarsi dondolando, con gli
auricolari bene infilati nelle orecchie e nessun residuo interesse a
continuare
una discussione che lei stessa aveva generato, fino a raggiungere un
palco
rialzato, sul quale si issò e si sdraiò.
«ma quella ragazza
è sempre così?» domandò
allibita
Dentolina ai Saturnali, i quali, come diversi altri presenti, annuirono.
«non è poi
così malaccio» disse Harlequin
«è solo fatta un
po’molto a modo suo».
«molto a modo suo qui vuol
dire “male”, molto molto male»
commentò Babbo Natale
«un momento!»
esclamò April «dov’è andato
l’Uomo Nero?! Era
seduto lì un attimo fa!» indicò lo
sgabello vuoto «ah. No. Niente».
Non c’era più
bisogno di cercare Pitch, ma non significava
che quel che stava vedendo le andasse a genio. Pareva che Black avesse
sfruttato il primo momento di distrazione per sgattaiolare via veloce
come un
ratto e raggiungere Eve.
«ehilà, Black.
Troppo affollato laggiù?» lo spirito di
Halloween si girò appena a guardarlo, e tolse
l’auricolare dall’orecchio
sinistro.
«oh sì.
Affollatissimo di gente simpatica che non vede l’ora
di uccidermi, e quelli che non vogliono fanno parte
dell’Oligarchia Guardiana.
Proprio un sacco di risate» non era molto convinto del fatto
che Eve fosse una
compagnia migliore, non dopo la scena con Mothman, ma quantomeno non si
erano
mai creati problemi a vicenda, non che lui ricordasse, e il suo
atteggiamento coi
tre Guardiani più vecchi non gli era dispiaciuto.
«aspetta, già che ci sono te
lo chiedo: per caso ho fatto anche a te qualche torto di cui non ho
memoria, e
sotto sotto anche tu hai voglia di “scannarmi come un
maiale”, come ha detto prima il
tuo amichetto Saturnali?»
«naaah, al contrario, ti
preferisco vivo. Con me non hai
problemi, vai tranquillo».
Diceva così, ma bisognava
crederle? Vai a saperlo. La
recente esperienza con Shu Yin gli aveva ricordato la
validità del proverbio
“fidato è morto”. Al momento
però gli conveniva prendere per buono quel che
Eve aveva detto, anche perché non c’era altro da
fare.
«ho la sensazione di averti già
vista da qualche parte».
«probabilmente nei tuoi
sogni erotici!» esclamò lei, prima
di mettersi a ridere.
Per qualche istante Pitch la
fissò basito, ma durò poco. «al
diavolo, non ho intenzione di farmi prendere in giro da te!»
sbottò, facendo
per allontanarsi.
«guarda che se
l’ho detto c’è un motivo: la prima volta
che
mi hai vista ero praticamente nuda, e la cosa non pareva
dispiacerti».
Ma che andava farneticando, quella
lì? «se ti avessi vista
in deshabillé mi ricorderei».
«non credo. Quando quattro
secoli fa sei venuto qui e hai
cercato di conquistare la locanda, tra l’altro facendo
masticare alle tue
creature diversi clienti, eri ubriaco fradicio. “Vi
schiavizzerò tutti!
Sottomissione o morte!...tu no, sei una bella rossa, e sei riccia come
Mila…Milaaa-a-aaah-aH”,
e niente, hai
piagnucolato un po’, Diarmid ti ha colpito alle spalle col
suo martello, i
troll ti hanno buttato fuori e fine».
Pitch si passò una mano
sul volto, con tutti i tasselli che
stavano tornando al loro posto e una vergogna tale da avere voglia di
nascondersi sotto un tavolo. «mi era sembrato di aver detto
che non amo essere
preso in giro, quindi vedi di smetterla, e non osare farlo
ancora!»
«non ti prendevo in giro,
ti ho solo ricordato quel che hai
combinato, dàichelachd».
“promemoria per me:
chiederle cosa significa
‘dài’…quello”
pensò Black. «potevi evitarlo!...ecco chi era la
spogliarellista…un momento, ma
allora tu fai-»
«non lo facevo
perché lavoro qui, lo facevo perché mi
piaceva. Solo che ormai per motivi vari sono dodici anni e ventisette
mesi
precisi che non mi struscio su un palo, purtroppo per gente come
Nightlight».
“avrei dovuto immaginare
che non fosse precisamente un
esempio di virtù” pensò Pitch, non
abituato a rapportarsi con donne dalla
mentalità più “aperta”.
Tuttavia decise di tenere per sé la propria opinione,
incuriosito
dall’ultima frase di Eve. «stai dicendo che
Nightlight il supereroe dall’anima
candida come la Luna e brillante come un diamante è un
appassionato di strip
club? Questa mi mancava».
«se vuoi sentire tutta la
storiella te la racconto, finché
ci lasciano in pace».
Se aveva voglia di sentire una storia
sul suo antico
avversario? Eccome! Ma decise di non lasciarlo trasparire.
«sì, ma giusto perché
al momento non ho granché di meglio da fare»
disse, con fare un po’ presuntuoso.
«occhei.
Allora,
all’incirca diciotto anni fa, io me ne stavo tranquilla a
ballare sul palo,
quando vedo entrare questo tizio che non avevo mai
visto…»
Benché
l’avvicinamento di quei due -che ora chiacchieravano
fitto fitto- non piacesse a nessuno, specialmente a chi conoscendo Eve
ed anche
alcuni antefatti temeva che Hallows
potesse decidere di infilarsi in qualcosa di molto inopportuno e
“scomodo”, i
Guardiani e tutto il resto della compagnia lasciarono che i due
“problematici”
stessero dove stavano, per il momento. C’erano dei piani
d’azione
da decidere, che erano molto
più importanti.
«adesso la domanda
è: cosa facciamo con gli…già, come mai
li
hai chiamati, Insorti?» chiese Nightlight al Leprecauno
«si fanno chiamare così
adesso?»
«sì. Quello in
un certo senso è colpa mia» disse Jack
«glielo ho praticamente suggerito io, quando ancora non
credevo, ecco…non
sembravano cattivi quando stavo con loro» tentò di
giustificarsi.
«Jack Frost. Finalmente ci
incontriamo di persona, finora ti
ho visto più che altro dal bacile» si strinsero la
mano «forse avremmo dovuto
salutarci prima, ma sai
com’è…»
«troppo casino»
concluse Jack. Decise che anche Nightlight, come Harlequin, non gli
dispiaceva.
«esattamente. Allora, come
ci muoveremo?»
«al momento Atticus
è fuori gioco» disse Dentolina.
“anche Sandelle”
aggiunse Sandman.
«oh! Questo
c’entra con
quello che volevi dire a noi dopo?» gli chiese
Nord, e il Guardiano annuì.
«ma allora, se due su cinque
con i poteri di Madre Natura sono
fuori gioco, che accidenti stiamo aspettando? Attacchiamoli subito! Non
mi sono
portata dietro il divano per niente!» esclamò
Liesel.
«con calma! Per distruggere
il regno di Madre Natura ne sono
bastati tre, da quello che ho capito, e anche se due su cinque sono
fuori gioco
sempre tre ne rimangono» obiettò Harlequin
«non sono convinto che gettarci
contro di loro così allo sbaraglio sia una buona idea, e
poi, abbiamo almeno
una vaga idea di dove si trovino al momento?»
«se il regno di Madre
Natura è distrutto dubito che saranno
rimasti lì» disse Aiko.
«sì, infatti lo
escluderei a priori anche io» concordò
Nightlight.
«se tre erano lì
dove avete detto, e loro sono in cinque,
che fine avevano fatto le altre due?» rifletté il
cherubino Hebiel «dove può
aver senso che siano andati? Sia loro che l’esercito,
dico».
“quando io sono andato al
Polo Nord era tutto vuoto, yeti a
parte” si fece capire Sandman.
«questo perché
forse avevano pensato di seguire me e Shu Yin
da Jamie» disse Nord «ma se poi Cecilia ha sentito
che Pitch è vivo, e magari ha
capito che andare a Burgess era inutile, può aver detto a
Galaxia, Sandelle -e
probabilmente anche Aster- di tornare a Polo Nord per vedere se lui era
ancora
lì. In Fabbrica, poi, feriti possono essere assistiti bene,
e Ljuba conosce
posto come palmo di sua mano…se io ero a loro posto, come
base sceglievo
Fabbrica!»
«si fa presto, possiamo
mandare qualcosa o qualcuno a vedere
se hai ragione o meno, e poi muoverci di conseguenza» disse
April.
Neanche a farlo apposta, il corvo
sulla spalla di Baba Yaga
gracchiò di nuovo, e molti si voltarono ad osservarla.
«che c’è?!»
«i tuoi corvi sarebbero
l’ideale per fare quel lavoro»
osservò la Befana.
«ma certo,
perché dei corvi al Polo Nord sono assolutamente
normali» Baba Yaga alzò gli occhi al cielo
«è proprio l’unica alternativa che
abbiamo?»
«temo di sì. Le
mie fatine al momento sono inutilizzabili» e
doveva ancora capire cos’avesse detto loro Atticus per farle
lavorare senza
fiatare! «gli elfi sono stati messi al sicuro, e il resto di
noi non ha simili
creature disponibili. Ci saebbero le uova di Aster...ma lui
è con gli altri» disse la fata, con amarezza
«per cui potresti essere così carina da
volerci aiutare con
i tuoi corvi? Per favore?» le chiese, con quanta
più gentilezza
possibile.
«e va bene, va bene. Se
proprio devo farlo, lo faccio» si
arrese la strega.
«non che abbiate molta
scelta, in effetti, perché se anche
Black avesse mantenuto il controllo sugli Incubi non ci sarebbe da
fidarsi, a
mandare quelli» aggiunse il Leprecauno. Detto ciò,
si allontanò a grandi passi,
dirigendosi verso il suddetto Uomo Nero ed Eve.
«…bello che
cotto, lo era già la prima sera, ma capiscimi,
l’ho
tirata lunga per due settimane lasciandolo qui a sbavare sotto il palo
come ti
raccontavo prima, quindi ormai non capiva più niente. Che
poi come storia in
realtà è stata tra le più lunghe che
ho mai avuto, è andata avanti tre anni» disse Eve.
«solo tre anni e me la
chiami “lunga”?!» con una delle sole due donne
che aveva avuto, Pitch si era messo insieme quand’era
un ragazzino, poi si
erano fidanzati ufficialmente, l’aveva sposata e, se lei non
fosse stata uccisa,
le sarebbe rimasto a fianco per tutta la vita; l’altra era
Millaray, con cui
era stato insieme per un secolo. Era chiaro che quindi, per lui, tre
anni
fossero un lasso di tempo irrisorio.
«la più lunga
è durata otto anni. Dodici se contiamo i due
che ci ho messo per avvicinarmi a lei, e altri due per farle capire che
la
bisessualità è normale e non è opera
del dimonioH.
Non che lei creda nel dimonioH…»
«volete un tè?
Un caffè? Dei pasticcini?!» si intromise
bruscamente il Leprecauno «lor signori potrebbero piantarla
con le chiacchiere
da bar e ricordarsi che c’è una guerra in corso?
Per la cronaca, pensiamo che gli
Insorti possano trovarsi al Polo Nord, e due sono fuori gioco, quindi
si è
deciso di mandare in avanscoperta i corvi di Baba Yaga e, poi, una
volta
tornati, attaccarli prima che siano loro a trovare e attaccare
noi!»
«come idea è un
po’mediocre» si lasciò sfuggire Pitch.
«dubito che tu ne abbia di
migliori, e devi solo ringraziare
il cielo che ti permetta di stare qui. Sappi che sei sotto stretta
sorveglianza!» ribatté il folletto.
Questa poi! Il Re degli Incubi
sorvegliato come un galeotto
da un folletto di un metro e cinquanta! «ci mancava solo
questa a completare il
quadretto, proprio! E quali sarebbero gli Insorti fuori g-»
«Sandelle e Atticus. Niente
lagne! E tu, Sam, non so cosa stia
passando per quella tua testa bacata, ma astieniti
dall’infilarti in una delle
tue solite “situazioni strane”. Mi hai
capito?!»
Rieccolo, il sorriso da Stregatto.
«Diarmid, si
chiacchierava. E poi che c’è? L’hai
detto tu che va “sorvegliato”».
Il folletto sollevò
lentamente un sopracciglio. Conosceva Sam
Hain da una vita, erano praticamente coetanei e c’era stato
un tempo lontano in
cui, tra una commissione da ciabattino e un’altra, lui, lei e
Cupid Valentine
se ne andavano in giro tutti e tre insieme, bevendo, facendo puttanate
di ogni
genere ed evitando accuratamente di prendere qualsiasi cosa sul serio.
Il punto
era che i secoli passati e tutto quel che era accaduto nel frattempo
avevano
messo un po’più di sale in zucca a lui e
Valentine, mentre Sam era cambiata
solo nel nome.
Le voleva bene, ma in certi casi la
leggerezza, il
menefreghismo e l’egoismo con cui spesso agiva gli facevano
venire voglia di
spaccarle in testa il bastone da passeggio. «non da una che
dovrebbe essere
sorvegliata a sua volta. Cerca di trovare in te un minimo di buonsenso,
e
comportati come si deve, per una-ag fuck
thú!!!» sbottò.
Vedendolo allontanarsi, Pitch
pensò che per una volta
comprendere il gaelico irlandese non era stato poi così
complicato. Guardò Eve, che stufatasi della predica si era
rimessa gli auricolari.
Non sembrava preoccupata né per la reazione del
Leprecauno ,
né per l’attacco contro
gli Insorti che si prospettava. Dal canto suo, non era affatto felice
all’idea
di andarsi ad infilare nelle fauci del lupo.
Un momento.
Atticus fuori gioco?!
«aspetta un attimo,
folletto!» Pitch affiancò il Leprecauno
senza sforzo, e gli si parò davanti «hai detto che
Toothian e la francesina
sono fuori gioco?»
«le orecchie sono grandi,
ma sei sordo lo stesso. Sì, è quel
che ho detto. Non so chi abbia fatto del male a Sandelle, ma a Toothian
ci ha
pensato quella ragazza col nome cinese, come si chiama…Shu
Yin. L’ha colpito
alle spalle con una freccia, forse l’ha persino ucciso. Non
so perché ma mi
ricorda qualcuno!»
Detto ciò si
allontanò, mentre Pitch rimase fermo impalato
dov’era.
Shu Yin! Se lei fosse stata
lì presente, e lui non l’avesse
odiata tanto per averlo tradito, avvelenato e mandato a morire, avrebbe
mandato
al diavolo il “nuova figlia” e l’avrebbe
sposata seduta stante.
La piccola era stata veloce ad
imparare, persino troppo…e da
quel che aveva capito, al momento avrebbe dovuto essere con Emily Jane.
In teoria.
Se non erano state massacrate da
Millaray, che di sicuro non
doveva essere stata felice. Più o meno quanto lui non era felice all’idea di
potersi trovare attorno una traditrice e
una figlia biologica ingrata, anche se nei meandri della sua coscienza,
per
quest’ultima, c’erano ancora dei sentimenti
contrastanti.
Concluse le sue riflessioni con due
semplici parole:
“si
vedrà”.
Col senno di poi, mi viene da pensare che avrei dovuto concludere la prima parte con questo capitolo di chiacchiere (e chiacchiere, e chiacchiere, e chiacchiere), invece che con l'altro, anche perché sto seriamente pensando ad un timeskip da fare per dare modo ai feriti di riprendersi un attimino -tutti, Guardiani malconci inclusi- per poter ricominciare a far danni! :'D Eve Hallows non è la sola a fare puttanate, a quanto sembra, perché se avete voglia di fare facepalm ne avete tutto il diritto. Chiedo venia per siffatta insensatezza.
Ok, ricominciamo: salve e grazie mille a tutti i lettori che hanno avuto la pazienza di arrivare qui in fondo. Spero che questa seconda parte venga fuori almeno all'altezza della prima, e spero anche che mi facciate sapere cosa ne pensate. Chi di voi già mi conosce sa che sono una personcina carina, gentile e niente affatto pericolosa.
A meno che siate Pitchione, in quel caso sì, sono pericolosa :'D
Un paio di puntalizzazioni: il fatto che Pitch sappia cos'è una supercazzola e frequenti siti in italiano (parlo della faccenda di ehLuca e Cristina666. Cercatelo su Google, vi aprirà nuovi orizzonti sul disagio!) potrà suonare strano anche a chi già sa che non è a digiuno del web, ma diventa meno assurdo se pensiamo che, pur avendo molteplici entrate a collegarlo praticamente con tutto il mondo, il regno dell'Uomo Nero -stando alla ROTG wiki ufficiale- è sotto Venezia. Già, ai vari difetti del nostro bel Paese si aggiunge anche un Pitchione a rimorchio :'D
Ringrazio vermissen_stern per i suoi suggerimenti riguardanti Mothman che, per inciso, è un personaggio che appartiene a lei. L'avevo detto nella prima parte di questa storia, e lo ripeto qui, che non fa male.
Alla prossima,
_Dracarys_