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Autore: _Cthylla_    10/01/2016    6 recensioni
Ora che gli schieramenti sono stati fatti, i giochi possono iniziare.
Gli Insorti coi loro alleati, nonostante i danni riportati, sono determinati raggiungere i propri obiettivi: l'Uomo nella Luna e Pitch Black devono morire.
L'esercito radunato da Nightlight, che comprende anche quattro dei cinque Guardiani, si rivelerà sufficientemente stabile da non crollare davanti all'unione degli avversari?
Ma quanti sono realmente i giocatori al tavolo? Parti estranee al conflitto mischieranno ancora le carte in tavola...o tenteranno direttamente di bruciare il mazzo?
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, I Cinque Guardiani, Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Luna Dorata'
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Avviso ai nuovi lettori, sempre che ce ne siano: se non avete letto "La Luna Dorata", non capirete assolutamente nulla di quel che c'è scritto sotto. Non perché sia scritto in aramaico antico, ma perché sono presenti molti OC e qualche semi-canonico di cui, non avendo letto la storia precedente, non potete sapere niente. Mi pareva doveroso avvisarvi, e non farvi arrivare a metà capitolo pensando "ma che *** sto leggendo"?!
Ok, per ora è tutto :)


Capitolo I

 = strane presenze, oligarchie, chiacchiere da bar e altre anomalie=




 

«stava peggio, quand’è arrivato» disse uno dei due guaritori, un elfo del sole dall’incredibile bellezza e lunghi capelli biondi come il grano «fino ad ora se non altro siamo riusciti a rinsaldare qualche osso, ma con danni tanto gravi ed estesi i nostri poteri taumaturgici sono limitati, a meno di agire sul lungo periodo. Io e la mia collega» un’elfa della notte, nientemeno «abbiamo fatto quel che abbiamo potuto».

Nightlight annuì, osservando il volto pallido del principe. Mai avrebbe immaginato che un giorno l’avrebbe visto ferito e incosciente, disteso sul letto di un’infermeria, e tantomeno sulla Terra. «non avrei mai dovuto andarmene. Avremmo dovuto inviare quel che restava dei Guardiani a raccogliere l’esercito, se fossi rimasto…»

«probabilmente saresti in queste condizioni anche tu» concluse Aiko «dipende da quanto è pericolosa un’Ephemeride. Sempre che c’entri davvero lei, poi».

«tu non puoi percepirlo? Nel senso, se dico “è stata l’Ephemeride a ridurlo così”, tu non senti se è vero o meno?»

Aiko si avvicinò all’Uomo nella Luna, e si sedette sul bordo del letto. «le cose non funzionano precisamente in questo modo. Se avessi detto “non so se sia stata l’Ephemeride a ridurlo così” avrei sentito che era vero, perché effettivamente tu non lo sai. Così come l’hai detto, invece, lo avverto come una cosa non vera, perché tu non ne hai la certezza, ma hai parlato come se lo fosse. Purtroppo non percepisco la verità assoluta dei fatti, e magari fosse così! Però hai fatto bene a chiedermi approfondimenti» pose con estrema delicatezza la mano destra sulla fronte dell’Uomo nella Luna «così sai di preciso cosa posso fare e cosa no».

Nightlight non aveva avuto modo di vedere Aiko all’opera, quando aveva utilizzato il suo potere su Hebiel e Saol lui era ancora svenuto, per cui si sorprese leggermente vedendo un’aura di uno strano colore tra l’oro e il rosa pallido circondare sia lei, sia l’Uomo nella Luna. Lo sguardo cadde sul volto assorto della ragazza e qualcosa, a livello inconscio, gli suggerì per la prima volta che era bella. Forse era per quella piccola ruga che aveva alla base della fronte, dovuta alla concentrazione, o forse per il modo in cui quella luce illuminava i suoi capelli e le sue ciglia bionde, chi lo sa? Comunque sia durò solo un attimo -o almeno così parve a lui- perché poi tornò ad osservare Manny, e il modo in cui le sue ferite si stavano rimarginando rapidamente. «i tuoi poteri guaritori sono molto…potenti» mormorò, momentaneamente incapace di trovare un altro aggettivo.

«non miracolosi. Non riuscirò a guarirlo completamente, i due elfi dovranno lavorarci su ugualmente, ma faciliterò loro il compito di molto. Se non altro le ossa saranno quasi tutte a posto».

«capisco».

«e ringrazia che ora non sia notte, perché…» si interruppe bruscamente, esitante. Aiko non mentiva, né era abituata a sentirlo fare, ma c’era un particolare sulla sua natura di cui non amava troppo parlare. Ad Aokigahara era tutto diverso e tutto più semplice, per cui non era sicura che certe cose fossero accettate con facilità anche fuori dalla sua foresta.
Si diede dell’idiota venti volte per non averci pensato prima.

«perché?»

Aiko gli lanciò un’occhiata, con aria un po’tesa. «vedi…il fatto è che sia io che mio padre cambiamo, di notte. Lui di giorno è lo Shishigami, coi poteri che più o meno conosci. Ma quando tramonta il sole diventa qualcosa di diverso».

«Daidarabotchi. Il principe mi aveva detto qualcosa» disse Nightlight, sorprendendola «ma, per quanto sia diverso, non diventa cattivo».

«no. Infatti. Però è in grado di corrodere e distruggere qualunque cosa tocchi, il suo aspetto cambia, e per me è lo stesso. Ovviamente non sono altrettanto potente, ma non so se agli altri potrebbe star bene essere insieme a qualcuno che di notte sa fare solo questo, e il cui aspetto fisico cambia in modo strano».

Quella povera ragazza era piena di ansie sociali di vario genere, ma non c’era da stupirsi dal momento che era cresciuta solo in mezzo a kodama e spiriti animali vari.

«Aiko, ricorda con che tipo di persone abbiamo avuto a che fare nelle ultime ore. Tutto quel che hai detto non è nulla che mi impensierisca» disse Nightlight «e se ti preoccupa l’aspetto che assumi di notte, beh…non credo che tu abbia presente Calmoniglio, è un Pooka. Una specie di coniglio gigante, in pratica» aggiunse «ma nessuno si fa problemi, come non se li fanno per il fatto che Dentolina abbia ali e piume, o io abbia la pelle azzurrina. E no, non sono un problema neppure i tuoi poteri invertiti, se sai controllarli!»

«sì, so farlo, su questo non ho problemi» confermò Aiko, togliendo la mano dalla fronte di Manny.

«perfetto allora, se è così penso che non avrai problemi con nessuno. Voglio dire, hai presente Hallows? Lei è strana sempre e comunque, fa danni sia di giorno che di notte…eppure ha più contatti con gli altri di quanti ne abbia io» commentò, con una leggera smorfia «certo, bisogna dire che di questi contatti non ce n’è uno a cui sembri tenere veramente, considerata la sua facilità a star loro lontana» aggiunse, e rimboccò le coperte all’Uomo nella Luna. Posare di nuovo lo sguardo sul suo fallimento lo fece sospirare, e lo riportò a pensare al proprio dovere: non era il momento di chiacchierare amabilmente di storie morte e sepolte. «va bene…va bene…lasciamo perdere. C’è una guerra là fuori, ed è meglio accantonare le questioni personali».

«è fin dall’inizio che non sembri riuscirci molto bene, a dire la verità» Aiko, imbarazzata, abbassò le orecchie, vedendo Nightlight irrigidirsi «non volevo essere cattiva. È solo che-»

«no, no. Forse hai ragione. Io ce l’ho con Eve, è inutile negarlo, e avendola attorno non riesco a ragionare lucidamente come dovrei fare al momento» ammise il guerriero, e si diresse fuori dall’infermeria, seguito dalla ragazza-cervo. «non è perché la storia tra me e lei è finita, questo va bene. Il problema è la maniera in cui lei l’ha conclusa. Il modo in cui mi ha trattato, e il fatto che in seguito non si sia mai almeno scusata, o abbia mostrato un minimo di dispiacere, disinteressandosene completamente. È questo che mi secca».

Aiko gli diede un’occhiata confusa, insicura su cosa dire. «potresti parlargliene».

«per farmi ridere in faccia? Sarebbe totalmente inutile» ribatté Nightlight.

«ma tu intanto le avresti detto quel che dovevi dirle. Se poi lei riderà pace, ma tu intanto potrai smettere di pensarci sopra e chiudere una volta per tutte. Io penso che la verità sia sempre la cosa migliore».

Nightlight stava per ribattere, ma la vide muovere le orecchie con aria improvvisamente tesa. «cosa c’è?»

«troppo silenzio. La sala principale era molto più rumorosa, fino a poco fa» rispose, e decise di prepararsi al peggio, tirando fuori arco e frecce. Nightlight strinse forte la lancia. Se i colpevoli di quel silenzio avessero avuto intenzione di raggiungere l’infermeria, avrebbero dovuto passare sul suo cadavere.
La scena che si trovarono davanti entrando nella stanza, però, era ben diversa da come l’avevano immaginata.

«ti trovo in forma, splendore. Come va?»

«si tira avanti, che devo dirti. E tu tranquillo, piccolo irlandese, sono qui per rilassarmi…non per dirti che domani il tuo favoloso parcheggio verrà ruspato via».

«beh…buono a sapersi».

«due whisky doppio malto, uno per me e uno per la signora, grazie».

«per fortuna l’aria tesa che c’è in giro ultimamente non ti ha fatto diventare meno galante! Hai sentito le ultime novità? Pare che un po’di gente abbia una gran voglia di ammazzarsi».

Nightlight si era immaginato tutto, eccetto di vedere nientemeno che l’Uomo Falena seduto al bancone del bar e intento a lasciarvi sopra una cospicua quantità d’argento -senza dubbio eccessiva per un paio di bicchieri di whisky- tutto ciò con Eve Hallows, tranquilla e disinvolta come suo solito, in braccio, con il Leprecauno ad osservarli con aria più burbera del solito, e quasi tutto il resto della gente a guardare Mothman impietrita.

«ma quella ragazza è pazza o cosa? Non sa chi è lui?» bisbigliò Dentolina ai colleghi, con aria allarmata «qualcuno dovrebbe avvertirla, forse-»

«lascia stare, non è una scena nuova» commentò Harlequin Saturnali «sa chi è. Il fatto che non ne abbia paura è un’altra faccenda».

Come faceva a non averne paura, pensò Jack Frost, quando vedendo l’Uomo Falena il suo primo istinto invece era stato quello di stringere il lungo mestolo di legno che aveva sostituito il suo bastone, preparandosi a fuggire o a tentare di congelare tutto quel che poteva, nell’esigua misura delle proprie attuali possibilità? E sì che, pur avendo sentito qualche accenno su Mothman, non l’aveva mai visto prima! «ma è pericoloso? Lo sembra» bisbigliò.

«Uomo Falena non ha mai fatto male a nessuno direttamente, ma sua presenza di solito è segno di guai» mormorò Nord.
Avrebbe avuto voglia di chiedergli diverse cose, come per esempio se lui c’entrava col fatto che Pitch fosse vivo, invece che morto come si pensava fosse, ma sarebbe stato inutile, perché molto probabilmente Mothman non si sarebbe neppure curato di rispondergli, o comunque non l’avrebbe fatto in un modo comprensibile. 

«io so solo che oggi si è fatto vedere nel regno di Madre Natura, che poi è stato distrutto da Atticus, Ljuba e l’ex di Pitch» disse Dentolina «il fatto che sia qui non mi piace, oh no…non mi piace nemmeno un po’! Spero che quando ha detto che è qui per rilassarsi fosse serio. Comunque, cosa intendi dire con “non è una scena nuova”?»

«che qualche volta ci è andata a letto. Ma ssssh!» Harlequin «è il segreto di Pulcinella».

«chi è Pulcinella?» domandò Jack, perplesso.

«è un modo di dire. Significa che in realtà è una cosa arcinota» gli spiegò Dentolina, nonostante fosse allibita per quel che aveva appena saputo, perché non pensava che qualcuno potesse aver voglia di andare a letto con l’Uomo Falena. 
In realtà le cose erano molto diverse: capitava spesso che creature oscure di vario genere fossero attratte dalla sua aura di sventura e, benché Mothman fosse incapace di amare o affezionarsi profondamente a qualcuno, quando voleva era in grado di essere galante, e dunque spesso e volentieri riusciva a “concludere” .

«aria tesa, dici? Io sono rilassatissimo» disse Mothman ad Hallows, dopo aver sorseggiato un po’di whisky «e non pensavo che farsi staccare teste e arti per l’uomo che vive sulla Luna potesse rientrare tra i tuoi hobby preferiti».

«ah, neanch’io se è per questo» Eve fece spallucce «no, a parte tutto, magari già che ci sei puoi rispondere a una domanda seria: tu per caso sai qualcosa di creature striscianti dalla strana dieta che a quanto pare ultimamente gironzolano da queste parti?»

“è veramente stolta se pensa di ottenere da Mothman qualsiasi cosa” pensò Pitch, ancora chiuso nella sua gabbietta. Per poter vedere quel che succedeva, grazie alle zampe da piccione, aveva fatto qualche strappo al panno che la ricopriva, e osservando la scena non aveva potuto evitare di pensare, di nuovo, che quella tizia fosse alquanto strana. Oltre a sperare che l’Uomo Falena non si mettesse in testa di vedere cosa c’era sotto il panno che copriva la gabbia, ovviamente.

Mothman finì di bere tutto il whisky. «ultimamente ci sono persone che hanno commesso qualche attentato alla propria linea, sai come funziona durante i periodi festivi».

«e come no? Pranzi e cene, pranzi e cene ovunque!» annuì Eve, con aria solenne «magari anche in trasferta. Già, ogni tanto in certi viaggi si trovano buffet che ti riempiono quasi fino a scoppiare».

“d’accordo, questa conversazione per me ha perso ogni briciolo di senso” pensò Nightlight che, dopo aver abbassato la lancia, aveva raggiunto i Guardiani assieme ad Aiko “ho capito che a nessuno dei due importa particolarmente del disastro in cui ci troviamo, ma mettersi a parlare di cibo!...”

«a volte succede. Solo che il punto non è la ricchezza del buffet o la location, ma quanto è grande l’appetito. Certe persone sono insaziabili…al punto che, se i piatti sul tavolo non sono abbastanza pieni, scendono in cucina e si preparano altre pietanze da sole».

«non è gente da invitare al pranzo di natale, uno rischia di trovarsi la cucina che va a fuoco» commentò Eve, svuotando il bicchiere in un sorso «o magari tutta la casa. O beh, a questo punto se fosse un altro momento ti direi di andarcene di sopra nella mia suite, ma mi sa che non è il caso, quindi sarà per un’altra volta, se sopravvivo. Allora, che programmi hai per oggi?»

«quelli che, da che io ricordi, ho tutti i giorni. Non che sia possibile altrimenti per chiunque dei presenti» aggiunse Mothman, scrutandola con i grandi occhi rosso vivo «non credi?»

«sì, in un certo senso non hai torto, ma non cambia nulla stare a pensarci su, perciò io dico» saltò giù dal grembo dell’Uomo Falena e si poggiò al bancone «“chi se ne frega?”…vuoi un altro whisky? Stavolta offro io, alla faccia di chi crede avari gli scozzesi».

«per stavolta passo, ma tengo buona l’offerta per la prossima volta» disse Mothman, alzandosi dallo sgabello «tieni pure il resto» aggiunse rivolto al Leprecauno. In seguito, dopo che si fu stiracchiato, le sue ali mutarono: se fino all’istante prima formavano una specie di mantella, ora erano diventate grandi e iridescenti, belle, a loro modo. Prese con garbo la mano che Eve gli aveva teso, esibendosi in un baciamano degno di un gentiluomo inglese. «ci rivediamo, madame».

«ihih! “Madame”! Non sono proprio una gran signora».

«infatti ero leggermente ironico».

«l’avevo notato» annuì Eve, senza prendersela minimamente «ciao ciao, splendore!»

Dopo ciò, l’Uomo Falena uscì dal locale nel più completo silenzio.

Le cose però cambiarono radicalmente non appena ebbe chiuso il portone d’ingresso, e le chiacchiere più o meno isteriche degli avventori esplosero tutte insieme in un boato.

«moriremo tutti!»

«io l’ho beccato anche un’altra volta e non sono mica morto!»

«verranno qui e distruggeranno tutto!»

«siamo spacciati».

«andiamocene prima che scoppi il disastro!»

«non esageriamo, in fondo è uno spirito come noi…»

«ecco» il Leprecauno alzò gli occhi al soffitto «è così tutte le sante volte che Mothman si fa vedere qui» schioccò le dita all’indirizzo di alcuni camerieri «protocollo post-Mothman, sapete già cosa fare: spostate tutti i clienti nella sala cinema, mettete su “Zootropolis” e servite birra» i camerieri obbedirono, avvicinandosi ai vari tavoli e facendo alzare i clienti. «per fortuna che Mothman almeno è generoso con le mance».

«non è generoso solo con quelle, a dire il vero» disse Eve, con estrema tranquillità «se non altro adesso sappiamo che oltre a quei cinque lì a fare casino abbiamo anche un’Ephemeride annoiata che un po’di dolore con cui riempire la pancia è andata a prenderselo pure sulla Luna, E non è da escludere che combini anche altro per lo stesso motivo».

«e da dove avresti tirato fuori queste informazioni, scusa?! Tutto quel che ho sentito io sono state chiacchiere sui vari buffet!» sbottò Nightlight «l’ultima cosa di cui abbia senso parlare in un momento come questo».

«ragazzo, forse sai maneggiare bene la lancia, ma dovresti imparare a maneggiare un po’meglio anche il cervello. Senza offesa» sospirò il Leprecauno «ora potremmo tornare a noi? Nello specifico: qualcuno tra i presenti sa come difendersi da questa Ephemeride, qualunque cosa sia? Certo che un altro nemico era l’ultima cosa che ci voleva».

Sandman fluttuò sopra il bancone, così che tutti potessero vederlo, e indicò la gabbia in mano alla Befana. Ricordando di aver sentito la creatura  chiamare Pitch “il generale”, aveva pensato che forse potesse conoscerla, anche perché l’Uomo Nero in tutto quel tempo non aveva mai sostenuto il contrario.

«è vero, non è da escludere che l’Uomo Nero ne sappia qualcosa, considerando tutto» ammise April «la creatura sembrava conoscerlo».

«e allora fatelo tornare normale, così che per una volta nella sua vita possa rendersi utile e io non debba avere ibridi abominevoli nel mio locale!» tornò a insistere il Leprecauno, osservando il cellulare con una smorfia disgustata.  La prima cosa che aveva fatto Cupid Valentine una volta ricevuta dai cherubini, infatti, era stata inoltrare anche a lui la fotografia del Pitchione!

«ora vi divertite a dileggiarmi, ma eravate gli stessi che tremavano di paura durante i Secoli Bui, anzi, fino a tre ore fa! Io sono l’Uomo Nero, il Signore della-»

«tarapìa tapiòco della piccionaia come fosse antani per il pane grattugiato, sì, lo sappiamo» sospirò Harlequin, annoiato.

«ah no! Ti proibisco di usare la supercazzola contro di me, vile carogna plebea!» la gabbietta si agitò sotto al panno.

«plebeo a me? Sono un vero patrizio romano, io, mentre tu sei il re di un mucchio di sabbia nera!»

«scusate tanto, ma qui non stiamo discutendo su chi è più nobile di chi!» s’intromise Dentolina «concentriamoci sulle cose più serie, tipo far tornare Pitch com’era, grazie».

«o come chiedersi che fine hanno fatto Madre Natura e Shu Yin» aggiunse Nord «se sono andate via da quel posto, sono vive e stanno bene, perché non sono ancora qua?»

«…ma dobbiamo proprio- proprio- proprio farlo tornare com’era? Eh Diarmid? Non si potrebbe tenere così com’è? Per sicurezza!» la Befana si avvicinò al Leprecauno, sbattendo le ciglia ed ignorando completamente le ultime considerazioni di Nord.

«Liesel, vuoi forse che bandisca dal locale anche te?»

«e ritrasformalo, se ci tengono tanto!» sbuffò Baba Yaga «però sia chiaro, al suo primo passo falso sarà mio».

Uno schiocco di dita della Befana e Pitch, con suo sollievo, tornò finalmente alla normalità. Si tolse il panno da sopra la testa, con un gesto seccato. «alla buon’ora, strega» disse, rizzando la schiena e incrociando le braccia davanti al petto «non pensiate che dimenticherò il vostro affronto».

Cercava di mostrarsi calmo ma in realtà, per ovvie ragioni, era teso come una corda di violino. Non era più ferito, ma era ancor più debole di quanto fosse prima che scoppiasse tutto quel disastro e, benché l’origine del suo potere fosse completamente parassitaria, indi diversa dagli altri cui era stato rubato -due dei Guardiani- non era sicuro di poterne racimolare di nuovo; ciò, dunque, gli impediva di diventare un’ombra per nascondersi, di controllare gli Incubi e di materializzare la sua falce, rendendolo quasi indifeso, perché quella minuscola stilla di potere che gli era stata lasciata serviva a ben poco.
Avere un’arma qualunque in mano l’avrebbe reso un pericolo da non sottovalutare -era stato un generale e non aveva certo dimenticato come combattere senza magia- ma al momento non aveva neppure quella, e si trovava circondato da spiriti nemici. La sua ansia era ben giustificata.

«senti, adesso non è momento di comportarti come tuo solito!» Nord si fece avanti, e Pitch si appiattì contro il bancone «dicci quello che sai su queste…creature».

«e poi?! Se lo facessi cosa otterrei? Più della metà di voi vogliono la mia testa, se vi dicessi quel che so» nulla di utile, per inciso «poi cosa fareste di me?»

«Pitch, noi Guardiani non abbiamo mai voluto la tua morte, dovresti saperlo» disse pazientemente Dentolina.

“io meno di tutti. Non permetterei che tu venga ucciso, dopo le conseguenze che ci sono state per averti salvato” aggiunse Sandman “tu evita di comportarti male, e non ti succederà niente”.

«quali conseguenze?» gli chiese Nord, aggrottando la fronte. Sandman si limitò a fare un cenno con la mano che significava “dopo”. April I Saturnali era stata così gentile da evitare di parlare a tutti delle mani di Sandelle, ed era meglio così.

«voi tre parlate bene, ma vi faccio notare che siete in minoranza, e che Frost non ha detto nulla» obiettò Pitch.

«ma Jack è d’accordo con noi» Dentolina si voltò verso di lui «vero Jack?»

«sì, sì…certo» concordò il Guardiano, un po’troppo in ritardo. Dentolina gli diede un’occhiata leggermente allarmata, ma non disse nulla.

«già, forse dovremmo trovare modo di dire a Madre Natura che lui è vivo» disse Babbo Natale «sembrava un po’scossa quando ha saputo che Pitch era morto, anche se provava a far sembrare di no».

«morto un corno! E poi altro che scossa, se mai sarà stata esultante» borbottò. Si sedette su uno sgabello e, vagamente rassicurato delle parole dei Guardiani, ritrovò un minimo di compostezza. «ad ogni modo, qui la discussione è su: “come ci si difende da un’Ephemeride”? È un’ottima domanda. Come il qui presente Nightlight può confermare, e forse anche tu Sandy?…il popolo della Golden Age credeva che le Ephemerides fossero solo una leggenda, ma a quanto sembra sbagliava. Ora: tengo a precisare che prima di oggi non avevo mai visto quella creatura, e nonostante lei sappia delle cose sul mio conto potete star sicuri che non gliele ho dette io» chiarì Pitch, che non voleva aggiungere altre grane a un mazzo già consistente «dalle parole che mi ha rivolto, comunque, ho potuto intuire che quella creatura mi gira attorno da prima che la Golden Age…» “fosse distrutta da me”, stava per dire, ma s’interruppe appena in tempo «ehm…sì. Ecco. È complicato difendersi da un essere invisibile e intangibile, penso possa entrare praticamente dovunque senza che nessuno se ne renda conto. L’unica cosa utile che mi viene in mente è l’ipotesi che possa essere almeno un Essere Soprannaturale di Livello Alfa, che per tale motivo sia costretta a dormire chissà dove ogni tanto, e che in quelle occasioni, con del materiale genetico a disposizione, potrebbe essere trovata con un Incanto Detector e distrutta. Forse».

«tutto ciò per dire che non hai niente di concreto in mano» concluse Baba Yaga «sentite, perché non lasciamo che facciano fuori almeno lui? In fin dei conti non ci serve a nulla. Concretamente parlando, perché dovremmo tenerlo, se non per divertirci a tormentarlo?»

«avete sentito i Guardiani, lo teniamo perché loro vogliono che lo teniamo» ribatté Nightlight «e non mi pare che ci sia altro da aggiungere».

“difeso dai miei più antichi avversari. Ecco come sono messo. Non c’è che dire, ho proprio toccato il fondo” pensò Pitch, con amarezza. Da una parte gli faceva comodo, dall’altra infliggeva duri colpi al suo orgoglio.

«già, anche perché se dovessimo metterci a parlare di quant’è utile tenere chicchessia anche avere il Pinguino della Luna in infermeria diventerebbe discutibile» disse Hallows, con estrema tranquillità.

«diabhal, piantala di gettare benzina sul fuoco, non c’è proprio bisogno!» inveì il Leprecauno, appena prima che lo facesse Nightlight «se vogliamo combinare qualcosa di buono dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Tenere in vita l’Uomo nella Luna. Tenere in vita questo qui» indicò Pitch «nonostante sia contestabile, fermare gli Insorti e possibilmente anche questa Ephemeride. Questi sono gli obiettivi».

«e non sta a te decidere chi va ucciso e chi non va ucciso, ragazza» aggiunse Nord, con aria severa.

«già, sta solo a voi tre Guardiani e ad amore di mamma» ribatté lei, annoiata.

«ehi! Guarda che noi Guardiani siamo in quattro, qui!» protestò Jack.

«“sì, ma Jack è d’accordo con noi, vero Jack?”» ripeté Hallows, imitando Dentolina «eh Jack?! Sei il più giovane e quel che pensi non conta niente, te lo ricordi, eh Jack? Vuoi un po’di torta dei sette vasetti, ovviamente senza zucchero così non facciamo cariare i denti?”»

Contrariamente a diversi dei presenti che avevano riconosciuto la citazione, e sghignazzavano senza pudore, Pitch riuscì a mantenere autocontrollo sufficiente da evitare di ridere e perdere i suoi momentanei protettori. Non era sicuro che i Guardiani, digiuni dal mondo del web, avessero presenti ehLuca, Cristina666 e tutto il resto della storia -Pitch lo aveva sempre pensato: gli italiani erano un popolo di matti!- ma non importava.
Anzi, forse era meglio usare quell’attimo di distrazione generale per scivolare dietro il bancone e defilarsi, perché si sentiva accerchiato, e non gli piaceva affatto.

«ma come ti permetti?! Non è affatto vero che la sua opinione non conta niente!» sbottò Dentolina, decisamente irritata. Aveva ritrovato da poco il suo fidanzato, ci mancava solo che qualche deficiente si mettesse in mezzo a creare discussioni sul nulla. «cosa vuoi saperne tu? E poi, ti sembra il momento di seminare zizzania?»

«e chi semina? Ti pare che siamo in un campo, bellissima?»

«no, già che ci siamo, mi piacerebbe chiarire un paio di cose» intervenne la Befana, stroncando la protesta di Dentolina sul nascere «non consegneremo al nemico l’Uomo nella Luna, ok, e per ora eviteremo di rompere le scatole anche a Black, ma se si farà così è perché abbiamo altro di cui preoccuparci, non “perché decidete voi e quindi si fa così e punto”».

«se si farà così è perché è giusto, Liesel!» ribatté Nord «e comunque noi due prima o poi dovremo fare chiacchierata su come svuoti mio magazzino e mia cucina tutti gli anni senza mai pensare di chiedere! Sappi che questo ti ha mandata su lista di cattivi. In basso, ma ci sei!»

«buh-uh-uh» Baba Yaga alzò gli occhi al soffitto «mia sorella piangerà sicuramente cent’anni per questa cosa. Ah, ovviamente ero ironica. Meglio sottolinearlo, che con questa gente non si sa mai».

«perché li tratti come se fossero stupidi? Ti comporti come se tu fossi meglio di loro, ma se fosse così non sarebbero dove sono, e al posto loro ci saresti tu» obiettò Aiko, che non aveva Heike molto in simpatia.

«non so, Aiko…dal momento che il tizio che li ha scelti, e che dovrebbe dunque essere il meglio del meglio del meglio del meglio, se ne sta a languire nell’infermeria di sotto, quel che hai detto potrebbe essere appena un pochino azzardato» le fece notare Eve «mi rivolgo ad amore di mamma e ai Guardiani più vecchi, tanto per capirci una volta per tutte: vi aiuteremo, ma non scatteremo ai vostri ordini solo perché i bambini vi vedono. Molti vi invidiano per questa cosa, ma alla maggioranza dei presenti non frega una mazza. Se vi sta bene, bene, se non vi va a genio…beh, io personalmente me ne sbatto, non riconosco l’Oligarchia Guardiana, poi per gli altri magari è diverso».

«Hallows! Piantala!» sbottò Nightlight «nessuno ti ha chiesto…Hallows, maledizione!!!» gridò, vedendola allontanarsi dondolando, con gli auricolari bene infilati nelle orecchie e nessun residuo interesse a continuare una discussione che lei stessa aveva generato, fino a raggiungere un palco rialzato, sul quale si issò e si sdraiò.

«ma quella ragazza è sempre così?» domandò allibita Dentolina ai Saturnali, i quali, come diversi altri presenti, annuirono.

«non è poi così malaccio» disse Harlequin «è solo fatta un po’molto a modo suo».

«molto a modo suo qui vuol dire “male”, molto molto male» commentò Babbo Natale

«un momento!» esclamò April «dov’è andato l’Uomo Nero?! Era seduto lì un attimo fa!» indicò lo sgabello vuoto «ah. No. Niente».

Non c’era più bisogno di cercare Pitch, ma non significava che quel che stava vedendo le andasse a genio. Pareva che Black avesse sfruttato il primo momento di distrazione per sgattaiolare via veloce come un ratto e raggiungere Eve.

«ehilà, Black. Troppo affollato laggiù?» lo spirito di Halloween si girò appena a guardarlo, e tolse l’auricolare dall’orecchio sinistro.

«oh sì. Affollatissimo di gente simpatica che non vede l’ora di uccidermi, e quelli che non vogliono fanno parte dell’Oligarchia Guardiana. Proprio un sacco di risate» non era molto convinto del fatto che Eve fosse una compagnia migliore, non dopo la scena con Mothman, ma quantomeno non si erano mai creati problemi a vicenda, non che lui ricordasse, e il suo atteggiamento coi tre Guardiani più vecchi non gli era dispiaciuto. «aspetta, già che ci sono te lo chiedo: per caso ho fatto anche a te qualche torto di cui non ho memoria, e sotto sotto anche tu hai voglia di “scannarmi come un maiale”, come ha detto prima il tuo amichetto Saturnali?»

«naaah, al contrario, ti preferisco vivo. Con me non hai problemi, vai tranquillo».

Diceva così, ma bisognava crederle? Vai a saperlo. La recente esperienza con Shu Yin gli aveva ricordato la validità del proverbio “fidato è morto”. Al momento però gli conveniva prendere per buono quel che Eve aveva detto, anche perché non c’era altro da fare. «ho la sensazione di averti già vista da qualche parte».

«probabilmente nei tuoi sogni erotici!» esclamò lei, prima di mettersi a ridere.

Per qualche istante Pitch la fissò basito, ma durò poco. «al diavolo, non ho intenzione di farmi prendere in giro da te!» sbottò, facendo per allontanarsi.

«guarda che se l’ho detto c’è un motivo: la prima volta che mi hai vista ero praticamente nuda, e la cosa non pareva dispiacerti».

Ma che andava farneticando, quella lì? «se ti avessi vista in deshabillé mi ricorderei».

«non credo. Quando quattro secoli fa sei venuto qui e hai cercato di conquistare la locanda, tra l’altro facendo masticare alle tue creature diversi clienti, eri ubriaco fradicio. “Vi schiavizzerò tutti! Sottomissione o morte!...tu no, sei una bella rossa, e sei riccia come Mila…Milaaa-a-aaah-aH”, e niente, hai piagnucolato un po’, Diarmid ti ha colpito alle spalle col suo martello, i troll ti hanno buttato fuori e fine».

Pitch si passò una mano sul volto, con tutti i tasselli che stavano tornando al loro posto e una vergogna tale da avere voglia di nascondersi sotto un tavolo. «mi era sembrato di aver detto che non amo essere preso in giro, quindi vedi di smetterla, e non osare farlo ancora!»

«non ti prendevo in giro, ti ho solo ricordato quel che hai combinato, dàichelachd».

“promemoria per me: chiederle cosa significa ‘dài’…quello” pensò Black. «potevi evitarlo!...ecco chi era la spogliarellista…un momento, ma allora tu fai-»

«non lo facevo perché lavoro qui, lo facevo perché mi piaceva. Solo che ormai per motivi vari sono dodici anni e ventisette mesi precisi che non mi struscio su un palo, purtroppo per gente come Nightlight».

“avrei dovuto immaginare che non fosse precisamente un esempio di virtù” pensò Pitch, non abituato a rapportarsi con donne dalla mentalità più “aperta”. Tuttavia decise di tenere per sé la propria opinione, incuriosito dall’ultima frase di Eve. «stai dicendo che Nightlight il supereroe dall’anima candida come la Luna e brillante come un diamante è un appassionato di strip club? Questa mi mancava».

«se vuoi sentire tutta la storiella te la racconto, finché ci lasciano in pace».

Se aveva voglia di sentire una storia sul suo antico avversario? Eccome! Ma decise di non lasciarlo trasparire. «sì, ma giusto perché al momento non ho granché di meglio da fare» disse, con fare un po’ presuntuoso.

«occhei. Allora, all’incirca diciotto anni fa, io me ne stavo tranquilla a ballare sul palo, quando vedo entrare questo tizio che non avevo mai visto…»

Benché l’avvicinamento di quei due -che ora chiacchieravano fitto fitto- non piacesse a nessuno, specialmente a chi conoscendo Eve ed anche alcuni antefatti temeva che Hallows potesse decidere di infilarsi in qualcosa di molto inopportuno e “scomodo”, i Guardiani e tutto il resto della compagnia lasciarono che i due “problematici” stessero dove stavano, per il momento. C’erano dei piani d’azione da decidere, che erano molto più importanti.

«adesso la domanda è: cosa facciamo con gli…già, come mai li hai chiamati, Insorti?» chiese Nightlight al Leprecauno «si fanno chiamare così adesso?»

«sì. Quello in un certo senso è colpa mia» disse Jack «glielo ho praticamente suggerito io, quando ancora non credevo, ecco…non sembravano cattivi quando stavo con loro» tentò di giustificarsi.

«Jack Frost. Finalmente ci incontriamo di persona, finora ti ho visto più che altro dal bacile» si strinsero la mano «forse avremmo dovuto salutarci prima, ma sai com’è…»

«troppo casino» concluse Jack. Decise che anche Nightlight, come Harlequin, non gli dispiaceva.

«esattamente. Allora, come ci muoveremo?»

«al momento Atticus è fuori gioco» disse Dentolina.

“anche Sandelle” aggiunse Sandman.

«oh! Questo c’entra con quello che volevi dire a noi dopo?» gli chiese Nord, e il Guardiano annuì.

«ma allora, se due su cinque con i poteri di Madre Natura sono fuori gioco, che accidenti stiamo aspettando? Attacchiamoli subito! Non mi sono portata dietro il divano per niente!» esclamò Liesel.

«con calma! Per distruggere il regno di Madre Natura ne sono bastati tre, da quello che ho capito, e anche se due su cinque sono fuori gioco sempre tre ne rimangono» obiettò Harlequin «non sono convinto che gettarci contro di loro così allo sbaraglio sia una buona idea, e poi, abbiamo almeno una vaga idea di dove si trovino al momento?»

«se il regno di Madre Natura è distrutto dubito che saranno rimasti lì» disse Aiko.

«sì, infatti lo escluderei a priori anche io» concordò Nightlight.

«se tre erano lì dove avete detto, e loro sono in cinque, che fine avevano fatto le altre due?» rifletté il cherubino Hebiel «dove può aver senso che siano andati? Sia loro che l’esercito, dico».

“quando io sono andato al Polo Nord era tutto vuoto, yeti a parte” si fece capire Sandman.

«questo perché forse avevano pensato di seguire me e Shu Yin da Jamie» disse Nord «ma se poi Cecilia ha sentito che Pitch è vivo, e magari ha capito che andare a Burgess era inutile, può aver detto a Galaxia, Sandelle -e probabilmente anche Aster- di tornare a Polo Nord per vedere se lui era ancora lì. In Fabbrica, poi, feriti possono essere assistiti bene, e Ljuba conosce posto come palmo di sua mano…se io ero a loro posto, come base sceglievo Fabbrica!»

«si fa presto, possiamo mandare qualcosa o qualcuno a vedere se hai ragione o meno, e poi muoverci di conseguenza» disse April.

Neanche a farlo apposta, il corvo sulla spalla di Baba Yaga gracchiò di nuovo, e molti si voltarono ad osservarla. «che c’è?!»

«i tuoi corvi sarebbero l’ideale per fare quel lavoro» osservò la Befana.

«ma certo, perché dei corvi al Polo Nord sono assolutamente normali» Baba Yaga alzò gli occhi al cielo «è proprio l’unica alternativa che abbiamo?»

«temo di sì. Le mie fatine al momento sono inutilizzabili» e doveva ancora capire cos’avesse detto loro Atticus per farle lavorare senza fiatare! «gli elfi sono stati messi al sicuro, e il resto di noi non ha simili creature disponibili. Ci saebbero le uova di Aster...ma lui è con gli altri» disse la fata, con amarezza «per cui potresti essere così carina da volerci aiutare con i tuoi corvi? Per favore?» le chiese, con quanta più gentilezza possibile.

«e va bene, va bene. Se proprio devo farlo, lo faccio» si arrese la strega.

«non che abbiate molta scelta, in effetti, perché se anche Black avesse mantenuto il controllo sugli Incubi non ci sarebbe da fidarsi, a mandare quelli» aggiunse il Leprecauno. Detto ciò, si allontanò a grandi passi, dirigendosi verso il suddetto Uomo Nero ed Eve.

«…bello che cotto, lo era già la prima sera, ma capiscimi, l’ho tirata lunga per due settimane lasciandolo qui a sbavare sotto il palo come ti raccontavo prima, quindi ormai non capiva più niente. Che poi come storia in realtà è stata tra le più lunghe che ho mai avuto, è andata avanti tre anni»  disse Eve.

«solo tre anni e me la chiami “lunga”?!» con una delle sole due donne che aveva avuto, Pitch si era messo insieme quand’era un ragazzino, poi si erano fidanzati ufficialmente, l’aveva sposata e, se lei non fosse stata uccisa, le sarebbe rimasto a fianco per tutta la vita; l’altra era Millaray, con cui era stato insieme per un secolo. Era chiaro che quindi, per lui, tre anni fossero un lasso di tempo irrisorio.

«la più lunga è durata otto anni. Dodici se contiamo i due che ci ho messo per avvicinarmi a lei, e altri due per farle capire che la bisessualità è normale e non è opera del dimonioH. Non che lei creda nel dimonioH…»

«volete un tè? Un caffè? Dei pasticcini?!» si intromise bruscamente il Leprecauno «lor signori potrebbero piantarla con le chiacchiere da bar e ricordarsi che c’è una guerra in corso? Per la cronaca, pensiamo che gli Insorti possano trovarsi al Polo Nord, e due sono fuori gioco, quindi si è deciso di mandare in avanscoperta i corvi di Baba Yaga e, poi, una volta tornati, attaccarli prima che siano loro a trovare e attaccare noi!»

«come idea è un po’mediocre» si lasciò sfuggire Pitch.

«dubito che tu ne abbia di migliori, e devi solo ringraziare il cielo che ti permetta di stare qui. Sappi che sei sotto stretta sorveglianza!» ribatté il folletto.

Questa poi! Il Re degli Incubi sorvegliato come un galeotto da un folletto di un metro e cinquanta! «ci mancava solo questa a completare il quadretto, proprio! E quali sarebbero gli Insorti fuori g-»

«Sandelle e Atticus. Niente lagne! E tu, Sam, non so cosa stia passando per quella tua testa bacata, ma astieniti dall’infilarti in una delle tue solite “situazioni strane”. Mi hai capito?!»

Rieccolo, il sorriso da Stregatto. «Diarmid, si chiacchierava. E poi che c’è? L’hai detto tu che va “sorvegliato”».

Il folletto sollevò lentamente un sopracciglio. Conosceva Sam Hain da una vita, erano praticamente coetanei e c’era stato un tempo lontano in cui, tra una commissione da ciabattino e un’altra, lui, lei e Cupid Valentine se ne andavano in giro tutti e tre insieme, bevendo, facendo puttanate di ogni genere ed evitando accuratamente di prendere qualsiasi cosa sul serio. Il punto era che i secoli passati e tutto quel che era accaduto nel frattempo avevano messo un po’più di sale in zucca a lui e Valentine, mentre Sam era cambiata solo nel nome.
Le voleva bene, ma in certi casi la leggerezza, il menefreghismo e l’egoismo con cui spesso agiva gli facevano venire voglia di spaccarle in testa il bastone da passeggio. «non da una che dovrebbe essere sorvegliata a sua volta. Cerca di trovare in te un minimo di buonsenso, e comportati come si deve, per una-ag fuck thú!!!» sbottò.

Vedendolo allontanarsi, Pitch pensò che per una volta comprendere il gaelico irlandese non era stato poi così complicato. Guardò Eve, che stufatasi della predica si era rimessa gli auricolari. Non sembrava preoccupata né per la reazione del Leprecauno , né per l’attacco contro gli Insorti che si prospettava. Dal canto suo, non era affatto felice all’idea di andarsi ad infilare nelle fauci del lupo.

Un momento.

Atticus fuori gioco?!

«aspetta un attimo, folletto!» Pitch affiancò il Leprecauno senza sforzo, e gli si parò davanti «hai detto che Toothian e la francesina sono fuori gioco?»

«le orecchie sono grandi, ma sei sordo lo stesso. Sì, è quel che ho detto. Non so chi abbia fatto del male a Sandelle, ma a Toothian ci ha pensato quella ragazza col nome cinese, come si chiama…Shu Yin. L’ha colpito alle spalle con una freccia, forse l’ha persino ucciso. Non so perché ma mi ricorda qualcuno!»

Detto ciò si allontanò, mentre Pitch rimase fermo impalato dov’era.
Shu Yin! Se lei fosse stata lì presente, e lui non l’avesse odiata tanto per averlo tradito, avvelenato e mandato a morire, avrebbe mandato al diavolo il “nuova figlia” e l’avrebbe sposata seduta stante.
La piccola era stata veloce ad imparare, persino troppo…e da quel che aveva capito, al momento avrebbe dovuto essere con Emily Jane.
In teoria.
Se non erano state massacrate da Millaray, che di sicuro non doveva essere stata felice. Più o meno quanto lui non era felice all’idea di potersi trovare attorno una traditrice e una figlia biologica ingrata, anche se nei meandri della sua coscienza, per quest’ultima, c’erano ancora dei sentimenti contrastanti.
Concluse le sue riflessioni con due semplici parole:

“si vedrà”.




Col senno di poi, mi viene da pensare che avrei dovuto concludere la prima parte con questo capitolo di chiacchiere (e chiacchiere, e chiacchiere, e chiacchiere), invece che con l'altro, anche perché sto seriamente pensando ad un timeskip da fare per dare modo ai feriti di riprendersi un attimino -tutti, Guardiani malconci inclusi- per poter ricominciare a far danni! :'D Eve Hallows non è la sola a fare puttanate, a quanto sembra, perché se avete voglia di fare facepalm ne avete tutto il diritto. Chiedo venia per siffatta insensatezza.
Ok, ricominciamo: salve e grazie mille a tutti i lettori che hanno avuto la pazienza di arrivare qui in fondo. Spero che questa seconda parte venga fuori almeno all'altezza della prima, e spero anche che mi facciate sapere cosa ne pensate. Chi di voi già mi conosce sa che sono una personcina carina, gentile e niente affatto pericolosa.
A meno che siate Pitchione, in quel caso sì, sono pericolosa :'D
Un paio di puntalizzazioni: il fatto che Pitch sappia cos'è una supercazzola e frequenti siti in italiano (parlo della faccenda di ehLuca e Cristina666. Cercatelo su Google, vi aprirà nuovi orizzonti sul disagio!) potrà suonare strano anche a chi già sa che non è a digiuno del web, ma diventa meno assurdo se pensiamo che, pur avendo molteplici entrate a collegarlo praticamente con tutto il mondo, il regno dell'Uomo Nero -stando alla ROTG wiki ufficiale- è sotto Venezia. Già, ai vari difetti del nostro bel Paese si aggiunge anche un Pitchione a rimorchio :'D
Ringrazio vermissen_stern per i suoi suggerimenti riguardanti Mothman che, per inciso, è un personaggio che appartiene a lei. L'avevo detto nella prima parte di questa storia, e lo ripeto qui, che non fa male.
Alla prossima,


_Dracarys_
   
 
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