Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: DarkSide_of_Gemini    10/01/2016    5 recensioni
Romanticherie a parte: come reagirebbero davvero i Saints all'incontro con una Mary Sue?
(Scritta a quattro mani da KanondiGemini96 e Makochan)
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La scalata delle Dodici Case: Mary Sue alla riscossa

 

Davanti al complesso delle Dodici Case era appena arrivata una bellissima fanciulla. Come aveva fatto a giungere fin lì? Bè, un po’ come fanno tutte, del resto: inspiegabilmente.

La suddetta fanciulla aveva biondi e lunghi boccoli del colore del grano. No, di più, del colore del sole. No, no, ancora di più: del colore dell’oro. Sì, l’oro può andare bene, per quanto sia un materiale fin troppo blando per essere paragonato alla bellezza e lucentezza dei capelli della suddetta fanciulla.

La suddetta fanciulla aveva grandi occhi verdi, diciamo pure del colore dello smeraldo, per quanto gli smeraldi siano ignobili pietruzze del tutto inadeguate per descrivere la bellezza degli occhi della suddetta fanciulla.

La suddetta fanciulla indossava un bel vestito bianco, tutto balze e merletti, e saltellava fino a quando non giunse al primo Tempio, dove un bel Cavaliere in armatura d’oro sorvegliava l’entrata (purtroppo, l’oro dell’armatura di Aries non poteva competere con l’oro dei capelli della fanciulla). Il bel Cavaliere sospirò alla visione di quella fanciulla saltellante, ben sapendo che cosa si preparava per lui e per i suoi compagni d’armi. Ma comunque fece finta di niente, e scese le scale per accogliere la giovane avventuriera.

-Tu, fanciulla, come hai fatto ad arrivare fino al Santuario della dea Athena?-

La ragazzina inclinò graziosamente il capo da un lato, guardando il Cavaliere con aria estremamente perplessa. Poi, con una voce tanto soave da far invidia al suono della lira di Orpheo, diede la sua risposta.

-Non lo so!-

-Oh, bè…- Mur si accigliò –ma almeno saprai dirmi il motivo per cui sei qui-

Lei scrollò di nuovo le spalle –Non lo so!-

Mur iniziava a perdere la pazienza, anche perché era sempre a lui che toccava fare da banco informazioni per chiunque avesse la malsana idea di arrivare lì.

-Però… almeno saprai dirmi il tuo nome-

-Oh!- la fanciulla gli rivolse un gran sorriso, un sorriso angelico, congiungendo le mani davanti al viso –questo è facile! Il mio nome è Maribel! Non è un nome bellissimo, pieno di grazia, molto femminile? Ah, non rispondere: so che è così!-

-Sì, certo…-

Ma perché tutte le disgrazie si abbattevano proprio al Santuario di Athena?

-E quelle lì- Maribel indicò gli altri templi –che cosa sono?-

“Eh, ma allora sei cretina!” – naturalmente Aries era troppo buono per lasciarsi sfuggire un commento del genere.

-Quelle- e con un gesto del braccio indicò l’intero complesso –sono le Dodici Case dello Zodiaco, poste a difesa del Santuario di Athena, la dea della guerra e della sapienza. Ognuno di quei templi è protetto da un Cavaliere, con il compito di…-

Uno strillo da parte della ragazza lo interruppe –Oh, che bello, tanti ragazzi carini! Chissà se posso trovarmi un fidanzato, qui!-

E così dicendo si avviò saltellando per intraprendere la fatidica scalata del Santuario.

******

All’orizzonte era tutto tranquillo. Questo pensava Aldebaran del Toro, che certo non vide una ragazzina che gli passava davanti per il semplice fatto che lei era troppo tappa per essere notata. Ma invece Maribel aveva notato lui: eccome se lo aveva notato!

“Oh accidenti” pensò infatti la dolce donzella, mettendo il broncio “speriamo che non siano tutti brutti come questo qui!”.

Doveva assolutamente accertarsene! Altrimenti, a cosa serviva a fare il percorrere tutta quella strada?

-Hei, scusa-

La sua idea era di chiedere informazioni a quel brontosauro lì. Peccato che, non appena il Cavaliere si voltò per vedere chi mai avesse parlato, fece un passo e la fanciulla finì spiaccicata.

******

Ma Maribel non era certo il tipo da demordere al primo ostacolo. Infatti, dopo essere riuscita a staccarsi dal pavimento, riprese il cammino. Entrata nel Terzo Tempio notò subito un’ombra che sembrava affrettarsi a cercare un riparo. Ma non era possibile! Chi mai avrebbe voluto fuggire da lei?

-Hei, aspetta!-

La ragazza fece per partire all’inseguimento dell’uomo misterioso, peccato che inciampò maldestramente nell’orlo del suo bel vestito bianco e cadde. La figura che stava correndo si fermò e ritornò indietro. Un bel ragazzo dai lunghi capelli blu e gli occhi del colore del mare (che però non potevano certo eguagliare in splendore quelli della fanciulla) uscì allo scoperto e la scrutò dall’alto in basso.

Maribel arrossì. Già vedeva quel giovane porgerle la mano. Lui l’avrebbe aiutata ad alzarsi e le avrebbe chiesto se si fosse fatta male, e lei a quel punto…

Una risata sguaiata interruppe quella visione romanzesca e del tutto fuori luogo.

-Hahaha! Kanon! Kanon, vieni qua!-

Il gemello arrivò quasi subito, strabuzzando gli occhi di fronte allo spettacolo della ragazza ancora immersa in una sabbia mobile di gonne e merletti.

-Oddio, ma non sai stare in piedi?-

-Certo che è proprio tonta! Ha fatto un passo e bum!

E mentre i gemelli si spanciavano senza pensare minimamente ad aiutarla, la fanciulla capì che anche quella volta i suoi sogni romantici erano stati barbaramente infranti.

******

Continuando la salita, ecco che uno scenario di morte si presentò davanti agli occhi della nostra dolce protagonista. Oh, quale tremenda visione!

-Qui sei arrivata, e non andrai oltre!- una voce echeggiò macabra tra le pareti –L’inferno della Casa di Cancer ti attende!-

Dall’ombra uscì un uomo in una splendida armatura d’oro (ma, ahimè, neanche la cloth di Cancer poteva competere con la lucentezza del capelli della fanciulla) e un ghigno per nulla rassicurante. Malgrado quello, Maribel lo guardò estasiata.

-E’ proprio te che cercavo!- e si affrettò a corrergli incontro –Quanto sei bello, mio Cavaliere! Giuriamoci amore eterno, qui e subito!-

-Ma che…?! Ma quale amore! Non sai chi sono io? Il mio nome e Death Mask di Cancer, e tra tutti i Cavalieri sono senza dubbio il più spietato. Ho ucciso, nella mia vita, per il solo gusto di farlo, per poter così dimostrare la mia forza. E tu, misera mortale… hei, aspetta, ma che fai?!-

Maribel gli aveva preso la mano e ora gli si strusciava contro il petto –Ma non temere per questo! La forza del mio amore ti salverà e ti farà diventare buono!-

Cancer se la staccò di dosso, prendendola per la collottola e schiaffandola fuori di casa.

-Ti dico solo una cosa: l’ultima ragazza che mi ha dato fastidio l’ho fatta precipitare giù da una cascata-

******

Al quinto Tempio si respirava un’aria serena. Aioria stava, in compagnia di Marin, fuori sulla terrazza del santuario del Leone. Aveva deciso che quel giorno sarebbe stato il giorno. Aveva un anello di fidanzamento nascosto dietro la schiena, e quella volta sarebbe stata quella decisiva.

-Marin… ecco, io…-

-Tu sei carinissimo!-

Maribel era arrivata in quel momento in cima alle scale e lo indicava. Purtroppo per lei, il Saint dell’Aquila aveva capito che la dichiarazione di Aioria era stata bruscamente interrotta da quell’ennesima biondina platinata che arrivava dal nulla solo per tentare di figliare con qualcuno dei Sacri Guerrieri di Athena, perciò ci pensò lei a risolvere la questione. Si diresse verso la fanciulla a grandi passi.

-Ma vi pare modo di piombare qui in questo modo?! Noi Sacerdotesse sudiamo sangue per anni, non possiamo neanche mostrare il viso in pubblico, e poi arrivate voi e vi fregate i nostri fidanzati come se nulla fosse? Adesso piantiamola! Sciò, pussa via!-

E, con un calcio, la donzella fu sparata in orbita.

******

Virgo meditava. La ragazza rimase a guardarlo a lungo, crucciandosi del fatto che i capelli del Cavaliere erano quasi all’altezza dei suoi. Ma a quello si sarebbe potuto rimediare: quando sarebbero stati fidanzati, lei gli avrebbe chiesto di tagliarli.

Maribel ebbe una grande idea: avrebbe attirato la sua attenzione con una canzone! Lei aveva una voce davvero melodiosa, sapete? Sapeva cantare come un angelo, ammesso che la rozza voce degli angeli possa essere paragonata alla soavità della voce della fanciulla.

Si schiarì la voce con un minuscolo, graziosissimo colpetto di tosse, e poi dalle sue labbra rosse come il rubino sgorgò la più celestiale delle melodie. Maribel cantava per il biondo cavaliere, certa che il suo silenzio fosse dovuto alla solitudine ed alla tristezza per la mancanza di una fidanzata, e cantava ad occhi chiusi per dare maggiore enfasi ad ogni romantica nota. Sicuramente, una volta che avesse smesso di cantare avrebbe riaperto gli occhi ed avrebbe trovato lui che la fissava incantato per poi alzarsi da quella strana posizione a gambe incrociate ed andare a chiedere la sua mano per fidanzarsi con lei.

Ecco, la canzone era finita, il coronamento del suo sogno d’amore era vicino…

Aprì gli occhi e davanti a lei non c’era nessuno. La casa era deserta, vuota, spoglia, priva di qualunque forma di vita intelligente (perché naturalmente Maribel era bellissima, biondissima, accipuffolissima, ma certo non era intelligente).

Sospirò e rimase qualche attimo imbronciata a fissare il punto in cui era seduto il ragazzo biondo.

“Mi è andata male anche con lui. Uffi! Oh, bè, quello all’entrata mi ha detto che le case sono dodici, io ne ho attraversate sei e quindi mi restano ancora… ancora…”.

E ci mise un’ora intera a fare il conto di quante case le restavano da attraversare dopo quella della Vergine, finché il sesto fuoco della meridiana si spense.

Alla fine trovò il suo risultato. Peccato che fosse sbagliato perché Maribel non era capace di fare neanche le operazioni elementari.

******

Dopo il fallimento alla Sesta Casa, la bella fanciulla non si perse d’animo. L’amore doveva trionfare! E quindi salì con i minuscoli, graziosi piedini, la scalinata fino alla Settima Casa: Libra.

Ma la bella Maribel era stanca, ed in più tutto il lavoro intellettuale che aveva fatto per quella sottrazione un’ora prima le aveva fatto venire un terribile mal di testa.

In quel momento avrebbe voluto avere l’Oki con sé, ma Loki era sotto il copyright del fandom della Marvel.  Per Maribel infatti, tanto ignorante in grammatica quanto in aritmetica, l’Oki medicina e Loki personaggio erano esattamente la stessa cosa, ma ciò aveva poca importanza perché lei non aveva accesso al fandom di Thor in quel momento.

Per cui, non avendo né una bustina di Ketoprofene sale di lisina né un bel villain tenebroso a portata di mano (ma probabilmente più per la seconda), cadde in ginocchio e cominciò a piangere. Ahimè, quanto era straziante il suo pianto! I suoi occhioni verdi erano pieni di lacrime che le rigavano le guance di madreperla e non le rovinavano il trucco perché neanche le lacrime si permettevano di deturpare la sua sublime bellezza.

Quel pianto disperato fu udito a centinaia di chilometri di distanza dal legittimo custode della Settima Casa. Eh, certo, volete che Doko con quelle orecchie a parabola che ha non senta l’eco!

Comunque, dalla cascata dei cinque Picchi (chiamata così perché vi avevano nidificato cinque esemplari di una rarissima specie di picchio della Cina, usando il cappello di paglia di Doko come nido) il venerabile vegliardo espanse il suo cosmo per indagare cosa fosse quel pianto disperato.

Non appena percepì la presenza di Maribel però…

“Perca troia! Un’altra di quelle insopportabili piattole!”.

E si calò il cappello sulla testa per coprire le orecchie e non essere più infastidito.

******

Una volta compreso che la Settima Casa era vuota e che neanche quella volta un bel giovanotto sarebbe giunto a realizzare il suo sogno romantico, Maribel dovette rassegnarsi a frenare lo smoccolamento e a proseguire la salita.

L’Ottava Casa sembrava deserta ma la bella fanciulla non si perse d’animo: proprio oltre quella soglia tenebrosa poteva esserci il suo vero amore, colui che l’avrebbe amata per sempre e sempre e sempre e sempre… e Maribel si era incantata come ogni volta che sognava ad occhi aperti qualche scempiaggine romantica.

Nella sua fantasticheria lei avanzava ridendo su un prato, circondata di farfalle e con uno sfondo rosa di glitter, e correva verso il suo bel cavaliere che era voltato di spalle. Lei lo chiamava, lui si voltava verso di lei e…

-Ehi, tu, chi diavolo sei?!-

Lo sfondo rosa si schiantò di botto, le farfalle caddero a terra stecchite e il prato si trasformò in una distesa di ortiche. Quello che l’aveva sì bruscamente richiamata alla realtà era stato scortese ma era pur sempre un bel ragazzo, e quindi Maribel pensò che sì: doveva essere lui! ad insegnargli la dolcezza il romanticismo e le buone maniere ci avrebbe pensato lei con la forza del suo amore: lui sarebbe cambiato e sarebbe diventato buono per renderla felice!

-Sei tuuu!!!-

E si precipitò su di lui per abbracciarlo stretto.

-Sì, sono io. E tu chi sei?-

-Chiamami solo Amore!-

Strillò lei citando l’unica citazione colta che conoscesse dall’unica cosa che avesse mai letto in vita sua, ovvero il bigliettino dei Baci Perugina.

-Ma che vuoi da me?! Togliti di dosso!-

Ed il Saint dello Scorpione, perché lui era il bel ragazzo preso di mira da Maribel, la allontanò da se immobilizzandola con quegli equivoci cerchietti rossi attorno al corpo che compaiono solo nell’anime.

Allora lo sguardo di Maribel cambiò drasticamente.

-Ooohhh… allora a te piace giocare, eh? Che bello: ho trovato il mio Mr. Grey!-

E mentre Maribel confondeva la telecinesi di Milo con una forma di bondage la sua fisionomia cambiava: d’un tratto si era trasformata in un porchetto con la parrucca bionda come Miss Piggy del Muppet show.

Il cavaliere dello Scorpione non gradì minimamente il paragone tra lui e Christian Grey, e provvide a cacciare fuori il suino a suon di Scarlat Needle.

******

Anche l’accesso all’ottava casa le era stato negato, e così Maribel, troppo idiota per capire che lì non c’era trippa per gatti né *censura* per lei, proseguì la sua salita. Aveva ormai rinunciato a contare, ma intuiva che non dovessero esserle rimaste molte Case in cui provare a trovare il suo vero amore.

All’ingresso della Nona Casa la sua attenzione fu attirata da un clangore di metallo.

“Ecco, ci siamo! Stavolta è lui! E’ un bel cavaliere ferito che io dovrò accudire amorevolmente e difendere dai suoi nemici!”.

-Sto arrivando, mio vero ammoreeee!-

E infatti quando giunse nel luogo da cui proveniva il suono subito seppe che il suo sogno si era avverato: un belliiiiisimo ragazzo con i capelli castano chiaro (non belli come i suoi ma comunque degni di attenzione) era steso a terra, con una freccia conficcata nel petto.

-Oh, mio amore! Io ti salverò!-

In quel momento un “crick” proveniente dal muro la fece voltare.

Sotto l’intonaco c’era un messaggio: “Sono morto e tu non puoi farci niente. Non sei Gesù che resusciti le persone!”.

-Nooo! Il Vero Amore può tutto!-

E stava per chinarsi a baciarlo per restituirgli la vita quando un altro rumore la distrasse.

Stavolta il messaggio era: “Non baciarmi: si chiama necrofilia ed è una perversione sessuale. Inoltre costituisce reato penale ed è perseguibile a norma di legge”.

-Ooohhh… una perversione sessuale… heem, voglio dire… un amore proibito! Ancora più romantico!-

Altro messaggio: “Sono morto di una malattia orribile e contagiosa. Sparisci se non vuoi essere contagiata”.

E allora Maribel scappò via perché non poteva permettersi di fidanzarsi con un morto e di morire a sua volta, altrimenti come avrebbe realizzato i filmini porno che aveva in testa?

******

Alla decima casa, Maribel vide come prima cosa una grande statua all’interno del Tempio. Purtroppo non c’era anima viva, così la fanciulla si ritrovò a passare senza essere notata.

O meglio, qualcuno c’era: Shura aveva semplicemente girato attorno alla statua per non essere scoperto.

******

Saltellante, finalmente, giunge la fanciulla alla soglia dell’Undicesimo Tempio.

“E’ qui, è qui, me lo sento!”.

E così si addentrò lungo il corridoio buio. Le sue delicate membra furono percorse da un brivido… ma questo solo perché in quel tempio faceva un freddo della malora. Lei, comunque, era troppo fessa per capirlo, e preferiva pensare che quei brividi fossero causati dalla presenza del suo unico e vero amore.

Eccolo! Rumore di passi in avvicinamento. Di una bellezza glaciale – è proprio il caso di dirlo – era il nuovo arrivato, e la dolce donzella rimase a guardarlo a bocca aperta.

-Hei, ragazzina, non sbavare in casa mia-

-Questa volta sei tu!- e così dicendo si profuse in sdolcinate moine –Sei tu il mio amore, vero? Oh, sì! E adesso che ti ho trovato non ti lascerò mai più!-

Il povero Camus non era certo abituato a quel tipo di effusioni –Gasp! Mai più?! E tu… sai il perché?-

-Certo! Perché il nostro destino è di stare…-

-No, no: volevo sapere se sapevi il perché Athena ha voluto punirmi!-

-Oh, ma come sei freddo! Ma stai tranquillo: una lunga notte di amore potrà riscaldare la tua pelle in eterno!-

-Ma sei deficiente?! Giù le mani!-

In fatto di gente che veniva ad importunare la quiete della sua casa, Aquarius non era certo fortunato: prima ci si metteva il suo allievo moccolone, adesso ecco che arrivavano orde di bamboline del tutto inopportune a quel luogo. Così, come con l’allievo, Camus prese una drastica decisione.

Pochi minuti dopo, la bella Maribel si ritrovò rinchiusa in una gabbia di ghiaccio.

-Bene, se vuoi uscire di lì dovrai scioglierla leccandola, così soddisfi le tue fantasie perverse. Buon divertimento-

Lei ci provò. E la sua graziosa lingua rimase per un bel pezzo attaccata al ghiaccio.

******

La Dodicesima Casa. Quella doveva essere la volta buona! Se non avesse trovato lì il suo vero amore sarebbe rimasta zitella, il che per lei era peggio che restare idiota, dato che si accorgeva perfettamente di essere zitella mentre non aveva la minima cognizione di quanto fosse idiota. E quindi quale fu la sua delusione quando si trovò davanti una casa addobbata con rose in ogni angolo ed al centro di tutto quel monumentale bouquet la più bella ragazza che Maribel avesse mai visto.

Si accigliò alla vista dei lunghi capelli color turchese come pregiato zaffiro, degli occhi brillanti e languidi, delle labbra piene e civettuole atteggiate ad un sorriso malizioso…

Quella era di sicuro una rivale in amore! Ma certo! Mancava una rivale nella sua romanticissima storia! Di sicuro quella smorfiosa aveva plagiato tutti i ragazzi e li aveva resi suoi schiavi, ma il suo amore puro e sincero avrebbe avuto la meglio sui trucchi di quella sgualdrina!

E dopo averli liberati dal sortilegio di quella strega tutti si sarebbero innamorati di lei e lei avrebbe avuto solo l’imbarazzo della scelta su quale prendersi come fidanzato.

-Liberali subito! Brutta strega, so che hai fatto un incantesimo che ha fatto innamorare tutti i ragazzi di te, altrimenti non sarebbero rimasti insensibili alla mia bellezza, alla mia bontà, ai miei occhi splendenti come stelle e alle mie tette… no, cioè… insomma, sciogli l’incantesimo!-

Strillò furiosa.

La “strega” la fissò un attimo sconcertata, poi aprì bocca e cominciò a snocciolare una serie di parolacce in una incomprensibile lingua nordica.

-Ma hcggghhdikftyy!!! Tu, piccola impertinente mocciosa! Tu, come osi! Io sono un uomo! Non hai mai sentito parlare del mito degli androgini? Del culto della bellezza? Noooo, certoooo! E allora sai che ti dico? Hddsnbvmxuifn!-

-Che vuol dire?-

-Che morirai!-

E così dicendo il Cavaliere scagliò una rosa contro la ragazza.

Ma quel terribile attacco non sortì alcun effetto. Brutta invenzione il push-up.

******

Infine, la bella Maribel giunse in lacrime nella sala del Gran Sacerdote, dove Athena stava seduta sul trono. La dea si alzò e andò incontro alla giovane, piena di premura.

-Oh, dimmi, perché arrivi qui così disperata? E come sei giunta fin al Grande Tempio, attraversando indenne l’intero complesso delle Dodici Case?-

La fanciulla, dunque, asciugandosi le guance di porcellana, raccontò le sue folli peripezie in cerca dell’amore. Il viso di Saori si faceva sempre più scuro man mano che il racconto procedeva.

-Sei quindi giunta qui in cerca di un fidanzato?-

-Certamente, Signora-

-Bene. Adesso lascia che ti spieghi una cosa: i miei Cavalieri sono guerrieri, non giocattoli erotici, mia cara. Loro combattono, questo è il loro compito principale. E… in ogni caso non si troverebbero certo una fidanzata piagnona e futile come te! Ma guardati, neanche io indosso vestiti del genere. Mi dispiace, carina-

I begli occhi di smeraldo di Maribel si riempirono di lacrime –Quindi… niente fidanzato…?-

-Eh no-

-Ma… ma…-

Grosse lacrime scivolavano lungo le sue guance delicate. Nessuno avrebbe potuto resistere a quella visione, ma l’unica reazione della dea fu uno sbuffo contrariato.

-Oh, insomma, qui non ci occupiamo di queste cose! Sciò, fila via. Qui si combatte: non siamo un’agenzia per cuori solitari!-

A quelle parole che infransero malignamente le ultime speranze della bella donzella seguì un pianto disperato capace di assordare persino Phoenix dopo che Virgo gli aveva tolto il senso dell’udito.

Nota: Maribel è imparentata con Dioniso (quello ubriaco, giusto per far intendere che la deficienza è di famiglia) perché è la figlia della sorella dello zio della nipote del cugino acquisito. Da parte di mamma.* Dunque ha anche dei poteri magici. Il suo superpotere latente che si manifesta tutto in una volta è frignare talmente forte da spaccare il muro dello spaziotempo tra i fandom.

Adesso può quindi andare a rompere le palle in un’altra sezione! – Loookiiiii….

____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

*Citazione da Le Follie dell’Imperatore. (da notare le fonti serie e storiche xD)

 

Bene, siete… eh, no, basta con questo rosa!

Dicevamo, siete arrivati fin qui? Complimenti! Dunque, cosa dire su quest’ennesimo delirio in combutta? La storia è nata per un puro scopo di parodia: abbiamo pensato di prendere una Mary Sue e inserirla nel contesto reale dell’anime di Saint Seiya. E bè… ammirate i deliranti risultati xD

Detto ciò, andiamo a seppellire quel minimo di serietà che ci era rimasta.

Kisses

Mako e Rory

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: DarkSide_of_Gemini