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Autore: Yuki Kiryukan    10/01/2016    12 recensioni
One-shot collegata alla storia principale "Rylen".
Un giorno dei tanti, Rylen si ritrova ad assistere agli allenamenti dei cavalieri, con Argon e Xander che duellano davanti ai suoi occhi. L'insopportabile quanto anomalo caldo, unito all'accecante avvenenza dei due principi, non gli renderà le cose facili...
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tales of Justice and Revenge'
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Be', visto che il petto nudo di Xander nello scorso capitolo ha riscosso un certo successo, parlando insieme alla mia amica Monkey (che venero e ringrazio per il tempo che spende per me XD) è spuntata fuori questa idea di un Rylen iper-imbarazzato che si ritrova ad assistere agli allenamenti di Argon e Xander, in una giornata ingiustamente calda... 

Non si svolge in un momento preciso della storia, immaginiamo uno dei tanti giorni a Seryan!

Si tratta quindi di una One-shot senza pretese, dove ho cercato di usare toni ironici anche se con Rylen non sono convinta di esserci riuscita in pieno! Quel ragazzo è così difficile da gestire... XD 

Come ripeto, questa One-shot non influisce sulla storia principale.

Ovviamente, non potevo che dedicarla a te, cara Monkey! Ecco il tuo Argon mezzo nudo e tutto sudato! AHAHAHAHA

Spero vi piaccia, fatemi sapere!

Un bacione grande,
Yuki!




 
Di allenamenti e pelle sudata






Eppure, mi ero sempre considerato una persona integerrima. Di quelle incorruttibili e dalla decisione ferrea.

Avevo mille altre cose da fare piuttosto che assistere agli allenamenti dei cavalieri, quindi per quale stramaledetto motivo mi ritrovavo seduto sulla staccionata del campo di sabbia ad osservare due dei principi di Seryan mentre duellavano?

Adesso bastava qualche sorriso di Argon e Xander che si inceppava con le parole – mentre diceva, “N-non che tenga al fatto che assisti, figurati! Semplicemente ho fatto tanti di quei miglioramenti che voglio vederti mangiarti le mani per l'invidia, ecco. S-solo per questo.”  – per farmi cedere al loro volere?

Quanto potevo essere sceso in basso per assecondarli in maniera così arrendevole? Oracoli, mi vergognavo di me stesso.

Quello era solo il primo motivo per cui, ufficialmente, odiavo quella giornata, se tralasciamo tutti i bisbigli che erano stati detti contro di me da soldati e servitori. Il secondo era il tempo. Un tempo maledettamente caldo per essere un pomeriggio d'inizio primavera.

Sventolandomi una mano davanti alla faccia con l'inutile speranza di farmi aria, avevo aggiunto alla lista il terzo motivo per cui quella situazione si stava facendo decisamente insostenibile.

Facendola breve: Argon e Xander. Si, per una volta anche il gentile Argon era il diretto interessato dei miei drammi.

I due principi, infatti, avevano deciso di comune accordo e con la complicità dell'anomalo caldo, di sbarazzarsi della casacca senza il minimo pudore. Il sole aveva illuminato la loro pelle tonica e sudata, e per poco non ero rimasto accecato. 

Entrambi avevano il fisico di due degni guerrieri. Argon era più alto e un po' più robusto, i muscoli più definiti. Osservai la linea marcata dei bicipiti, il trapezio, il petto e gli addominali che sembravano scolpiti nel marmo... il tutto generosamente reso lucido dalle perle di sudore.

Xander si stiracchiò, mostrandomi un primo piano di tutta la sua schiena tonica. Vidi distintamente ogni muscolo flettersi e la linea delle scapole farsi più evidente sotto la pelle lucida. Erano larghe le spalle di Xander, eccome se lo erano, e i pantaloni sudati aderivano in maniera illecita alle sue gambe, mettendogli in risalto il fondo schiena scolpito.

Ma che diamine sto facendo? Fisso il culo di un principe? Io non sono così, è il sole che mi ha dato alla testa.

I due ripresero l'allenamento come se non avessero appena attentato alla mia salute psicofisica, e mi ero maledetto in ogni lingua nota ed ignota quando mi accorsi, con profonda vergogna, di non riuscire a distaccare gli occhi da loro neanche per un istante.

Per riacquistare almeno un minimo di dignità, chiusi la bocca che non mi ero reso conto fosse rimasta aperta e accavallai le gambe. Mi sentivo la gola secca ma era sicuramente colpa del caldo.

I colpi di spada continuarono e, fendente dopo fendente, io vedevo i loro muscoli tendersi e distendersi. 

Concentrati sul duello, non sui muscoli dei combattenti, mi ripresi. Ecco, Xander è migliorato: è riuscito a schivare in anticipo un fendente di Argon e... diamine come gli si sono strizzati gli addominali.

Mi presi la testa tra le mani. Che male avevo mai commesso per meritare una punizione del genere?

Ma non erano stanchi, quei due? Non era ora di smettere e mettere fine alla mia tortura? Be', quanto meno, le cose non potevano deteriorare.

Avevo appena pensato che il peggio fosse passato? Ah, che grande idiota. Capii che la mia morte era vicina quando uno dei servitori avvicinò dei catini d'acqua ai due principi. 

Argon ringraziò con un sorriso più luminoso del sole sopra le nostre teste ed ero abbastanza sicuro che avesse, come minimo, accecato quel povero disgraziato, che rischiò di cadere a terra nell'allontanarsi. 

Il maggiore dei principi di Seryan prese una grande sorsata, durante la quale io ebbi gli occhi fissi sui movimenti del suo pomo d'Adamo, e delle bastarde goccioline dispettose gli si riversarono sul mento. Se le pulì col dorso della mano, in un gesto tanto disinvolto quanto letale. Letale per me che assistevo, s'intende.

Xander... oh, Xander non poteva essere da meno, giustamente. Si abbeverò con un gran sorso d’acqua ma non finì lì. Eh, ti pare.

Si chinò leggermente in avanti e si versò l'acqua restante sulla testa. Il fiato mi restò incastrato in gola quando rizzò la schiena all'indietro ed i capelli bagnati – di un biondo più scuro del solito dorato brillante – presero a gocciolargli sul viso, sul collo, sulle spalle, sul petto... dappertutto. 

Si passò le mani tra ciocche umide e se tolse da davanti agli occhi, mentre io seguivo assorto il percorso di una gocciolina che si fermò in prossimità dell'ombelico.

Benedetti Oracoli, sentivo di non farcela.

  « Ehi! »  ci misi un po' a capire che Xander stava parlando con me. Quindi si ricordava della mia presenza.  « Che hai? » 

Ebbi un'uscita che testimoniò tutta la mia intelligenza del momento:  « Eh? » 

  « Stai bene, Rylen? »  riformulò Argon, venendomi vicino. No, accidenti, non avvicinarti! Sei mezzo nudo e bagnato!  « Sei tutto rosso » 

Distolsi lo sguardo.  « Non è nulla » 

  « Non vorrei avessi preso un'insolazione. Oggi è una giornata insolitamente calda per la stagione in cui ci troviamo. Vuoi un po' d'acqua? » 

  « Sto bene »  ribadii con ostinazione. Allontana i tuoi dannati pettorali dalla mia faccia se vuoi farmi sentire meglio. Adesso. 

L'erede al trono di Seryan mi rivolse un sorrisetto.  « Che ne dici di fare qualche affondo? Dev'essere noioso startene seduto a guardare per tutto il tempo. Che avevi del potenziale l'ho notato dalla prima volta che siamo visti »

Nei secondi che impiegai per elaborare le implicazioni della sua offerta, Xander intervenne dicendo:  « Interessante. Devo prendermi una rivincita e questa volta sarò io a mandarti col culo per terra » 

  « Il campo è tutto per noi, dopotutto »  aggiunse Argon. 

Constatai che gli altri soldati avevano abbandonato l'arena da un pezzo. Effettivamente, solo loro due avevano il coraggio di restare ad allenarsi fino al tramonto. 

  « Io non credo che–  »

  « Avanti »  mettendomi una mano sulla schiena, Argon mi invitò ad avanzare.

Sul serio, io ero sempre stato una persona integerrima. Non c'era verso che qualcosa potesse farmi cambiare idea o scuotermi dalla mia posizione, quando ne abbracciavo una. Nemmeno petti nudi e addominali sudati.

Quindi come facevo a ritrovarmi con una spada d'allenamento in mano, un Argon mezzo nudo alle mie spalle che mi indicava che posizione assumere e, ultimo ma non per importanza, uno Xander anch'esso mezzo nudo che mi osservava con fare impaziente.

Qualcuno mi uccida, per favore.

  « Ecco qua. Impugna bene »  Argon parlava troppo vicino al mio orecchio ma il problema più impellente era un altro: il suo petto aderiva alla mia schiena, le sue braccia toccavano le mie, così come le sue mani che si muovevano sulle mie dita correggendo l'impugnatura sull'elsa.

Xander, davanti a me, assunse la posizione di guardia. I suoi addominali si strizzarono e i bicipiti si tesero.  « Fatti sotto »

Il suo stile era migliorato, dovevo ammetterlo. Aveva meno aperture, studiava meglio il suo avversario e aveva perso parte dell'impetuosità che mi aveva permesso di batterlo la prima volta. 

Mi attaccò all'improvviso e lo evitai per pura fortuna. Riuscii a parare il primo colpo ma il secondo mi colpì sul fianco e non fu neanche tanto leggero.

Xander commise l'errore di esultare e credere di essere in vantaggio per avermi colpito una sola volta. Grave mancanza: lasciò scoperto il fianco sinistro, ancora una volta per colpa del suo stupido ego.

Diressi la spada proprio lì ma il principe captò le mie intenzioni e si mosse per schivare il fendente. 

Conclusione? Chissà per quale principio fisico, Xander mi crollò addosso e persi l'arma di mano. Quell'imbarazzatissima situazione si aggiunse alla già infinita lista di motivi per cui quella era la giornata peggiore della mia vita.

Il suo odore mi penetrò dritto nelle narici. Avvertivo il sudore ma non era fastidioso, tutt'altro. Xander sapeva di... di maschio, di forza e virilità. La stoccata finale al mio povero autocontrollo, insomma.

  « State bene, voi due? » 

Argon si avvicinò e Xander si tirò a sedere, lasciandomi un minimo di respiro. Nel farlo però, strusciò contro il mio corpo ed io provai l'impellente necessità di stringere le gambe. 

Finsi noncuranza mettendomi seduto a mia volta, ma la situazione si fece solo peggiore: il principe minore era a pochi centimetri da me, il petto anche andava su e giù a ritmo del suo respiro affannato, mentre il maggiore mi era alla spalle, una mano calda poggiata sulla schiena. 

Voltai la testa e il collo di Argon era a pochi centimetri dalla mia bocca. Anche il suo odore era forte e decisamente virile.

Eh no. Adesso basta. Decisamente basta. 

Mi alzai in piedi con tale impeto che entrambi trasalirono. Guardarli dall'alto, mentre mi fissavano ansanti e mezzi nudi, se possibile mi fece sentire peggio.

  « Torno a palazzo »  annunciai, spiccio, e non potei far a meno di notare che la voce mi uscì alquanto sofferente  « Non coinvolgetemi più » 

Feci dietro front e camminai via impettito. La mia destinazione era una doccia ghiacciata e non mi sarei fermato nemmeno se fossero scesi tutti gli Oracoli in persona a sbarrarmi la strada.



 
Il giorno dopo.



  « Ehi meticcio, sto andando ad allenarmi. Accompag–  »

  « Non ci penso neanche » 

  « Cos–  razza di servo indisponente, guarda che è un ordine del tuo padrone! » 

  « Me ne torno a Yurel, piuttosto! »


 


Ӂ



Bene, spero che questa valanga di testosterone vi sia piaciuta! XD 
Possiamo dichiarare il decesso di Rylen per epistassi, mi sembra! XD

Certo, se avessi voluto alzare il rating, la situazione era perfetta: Argon avrebbe sicuramente notato il piccolo problema che Rylen aveva tra le gambe (perché Xander non è così acuto) e gli avrebbe chiesto con galanteria se non desiderasse un aiuto per risolverlo. Poi, già che era lì, anche Xander avrebbe contribuito... 

Dio mio, sto divagando! XD Restiamo sul verde, va! Anche perché Rylen, per com'è fatto, non si lascerebbe fare qualcosa del genere XD troppo orgoglio da mandare giù.

Un bacione e a presto!



 
  
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