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Autore: MynameisJade    10/01/2016    0 recensioni
Due fratelli.
Lui, Emilio, classe 1923.
Lei, Giulia, classe 1926.
Lui salirà su in montagna e lei lo aiuterà cercando di non perdere le sue tracce.
Ma un giorno succede la tragedia. Suo fratello sparisce e nessuno sa nulla di lui. Cosa farà Giulia? Se la caverà?
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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28-10-43

Ormai era passata quasi una settimana da quando Dante aveva bussato a casa mia. 

Quasi una settimana dal rastrellamento. Quasi una settimana di speranze che si affievoliscono... Mio fratello non è ancora tornato come mi aveva promesso... Ricordai una piccola nota a fine pagina nella sua lettera che ormai ho bruciato da tempo.

Diceva esattamente:

"Qualora io non dovessi mantenere la mia promessa, cercami. Non morirò, ma se non mi presento la sera del 23 Ottobre vienimi a cercare. Non metterti in pericolo per favore. Fatti aiutare da Falce e Mingo, siamo sempre insieme, loro sapranno di me. Ti voglio bene."

"Basta." Dissi balzando giù dalla poltrona.

Dante mi guardò interrogativo.  Erano quasi le 10 del mattino.

"Che ti prende?" Mi disse

"Dobbiamo andare al comitato. Devono aver pronti i documenti, noi volenti o nolenti dobbiamo partire, devo cercare mio fratello."
 

Dante mi fece un mezzo sorriso di intesa.

"Mi piaci, ragazza. Andiamo"

Andammo al comitato, i documenti erano arrivati la sera prima, fantastico.

Tornammo a casa a mangiare qualcosa, Dante prese una valigia e ci mise dentro la divisa con la pistola. Lasciammo il suo fucile ad un ragazzo del comitato, non sapevamo cosa ne avrebbe fatto, ma tanto arrivato su se ne sarebbe procurato un altro.

"Ciao mamma, vado ad accompagnare Dante. Se non mi vedi di ritorno non spaventarti, sarò con Emilio"
 

"Va bene tesoro, ma fa attenzione, salutami tuo fratello"

Le sorrisi "Va bene mamma, ciao, ti voglio bene"

"Anch'io" mi abbracciò, abbracciò Dante e andammo via. 

Andammo alla stazione, le nostre esenzioni erano in regola e salimmo sul treno. Un signore suonava una musica strana con la sua fisarmonica, mi faceva pensare ad un nuovo inizio, all'inizio di un'avventura che sarebbe stata lunga e pericolosa, ma bellissima e senza precedenti che sarebbe stata di un finale felice.

"Giulia, giulia!" Dante mi "tirò fuori" dal mio mondo quando trovò un posto.

Il viaggiò durò un paio d'ore, arrivammo verso le 4 del pomeriggio.

"Vieni, si va di qua! Questa zona la conosco"

Seguii Dante ma ad un certo punto il mio stomaco brontolò. Rimasi interdetta e risi.

"Hai fame?" Disse Dante

"Nono! Tranquillo" 

"Ti prometto che quando arriveremo su ti faccio dare qualcosa da mangiare. Dormi con noi stanotte"
 

"No ma figurati. Torno a casa"
 

"Ma smettila! Mi hai tenuto per così tanto tempo da te, lascia che ricambi anche se in piccola parte il favore che mi hai fatto, mi hai salvato la vita"

Sorrisi a quella affermazione, mentre lui ricominciò a camminare.

Al tramonto qualcuno ci fermò. 

"Chi va là?" Mi spaventai a morte. 

"E adesso?" Dissi a Dante. Lui rise.

"GUFO! HAHAHAHA VECCHIO BASTARDO! SONO IO, DANTE!"

"DANTE?!" Urlò lui

"RAGAZZI, E' TORNATO DANTE!" Dai cespugli uscirono circa una ventina di uomini che ci corsero incontro e si buttarono tutti sul ragazzo affianco a me. Stetti lì sorridendo finché quello che sembrava fosse il comandante esordì con:
"Hahaha vecchio marpione! Vai in pianura e ti trovi la ragazza! E che ragazza!"

Tutti cominciarono a fischiare e a dargli le pacche sulle spalle mentre io arrossivo vistosamente.

"No ragazzi, lei mi ha salvato la vita. Il fratello stà nella banda del Lupo, è la sorellina di Tempesta, qualcuno di voi lo conosce"

"La sorellina di Tempesta?!" Disse un ragazzo sulla trentina. 

"QUEL Tempesta?!" Disse un altro ragazzo mentre mi puntava il dito contro

"Beh, si..."

"Sai dov'è? E' tornato da te tuo fratello?"

"No..." Sentii un peso allo stomaco.

"P-Perché, vi ha detto che doveva tornare?"

 

"Sì." Disse quello che poi scoprii essere Fulmine

"Mi... Mi potreste portare dal Lupo, per favore?"

 

"Mi dispiace..." Disse Fulmine

"Lupo è stato una delle vittime del rastrellamento. Siamo rimasti in pochi, per quello ci siamo uniti con la banda di tuo fratello. E' partito il giorno dopo del rastrellamento. Ha detto che sarebbe tornato perché ti aveva fatto una promessa"

Il vuoto. Sentii il vuoto in quel momento. Mio fratello. Mio fratello era stato preso. Me lo sentivo.

"Ragazzi... Non vi state confondendo? Siete sicuri che fosse lui?!" Dissi entrando in panico mentre mi venivano le lacrime agli occhi.

"Sì, il suo vero nome è Emilio, no? E tu devi essere la piccola Giulia, detta anche "Follia" dal Lupo"

Entrai in panico e cominciai a piangere.

"No... NO! NON- NON E' VERO! MIO FRATELLO MI HA PROMESSO CHE SAREBBE TORNATO, ME LO HA PROMESSO! SIETE DEI BUGIARDI! LUI NON E' PARTITO DA QUI! NO!" Avevo una mano sotto il naso per coprire i miei singhiozzi.

Due ragazzi si guardarono quasi con aria impietosita mentre Dante cercò di abbracciarmi inutilmente perché lo cacciai via.

"Mi dispiace..." Disse Fulmine.

"N-NO! VOI MI PRENDETE IN GIRO! E' STATO LUI A DIRVI DI FARLO NON E' VERO? ORA SALTA FUORI COME AL SOLITO E MI PRENDERA' IN GIRO MENTRE PIANGO, E... E..." Scoppiai in un pianto disperato e mi lasciai andare tra le braccia di Dante che cercava di consolarmi.

Sentimmo degli spari. 

"VIA RAGAZZI!" Urlò Fulmine mentre mi strappò dalle braccia di Dante prendendomi in braccio. Cominciò a correre fra i cespugli e gli alberi mentre dietro di noi i ragazzi della sua banda cominciarono a seguirci.

Arrivammo al loro nascondiglio, era in una grotta.

"Fulmine! Fulmine! Non erano i fascisti... Era solo un caccitore"

"Dio mio! Sanno benissimo che ci siamo noi qui!"

Il ragazzo fece spallucce e se ne andò. 

"Hai fame?" Disse Fulmine.

"No..." Dissi mentre mi asciugavo le lacrime.

"Senti Fulmine..." 

"Mh?" Disse girandosi

"Mi volete con voi?"

Aprì gli occhi sorpreso. 

"Cosa vuoi fare tu?"

"Voglio... Voglio combattere con voi. Sono una staffetta, potrei scendere, prendere gli ultimi documenti che nascondo in casa e salire..."

"Non se ne parla. Sai come si usa un fucile?" 

"Sì."

"Sì? Ma per favore. Tu non sai manco come è fatto un fucile."

Infastidita dal suo sarcarsmo, presi il suo fucile poggiato in terra e cominciai:

"Questo è uno sten. E' un mitra a canna corta come puoi vedere anche tu, il calcio è in acciaio e quello che hai appeso alla cintura è un caricatore da 32 colpi. Il proiettile non viaggia molto. Farà quei 20-25 metri massimo, inoltre, ho notato che molti di voi lo tengono nella posizione sbagliata. Infatti lo tenete dal caricatore, e non dovreste farlo perché c'è il rischio che esca. Non bisogna mai far cadere questo fucile quando non è in sicura, così." Misi il fucile in sicura tramite la leva sopra di esso

"Perché? Perché questo fucile, cade sempre di calcio, fa un saltello, gira e spara finché non finisce i colpi nel caricatore. In poche parole, ti fucila il culo prima che tu te ne accorga. Può bastare?"
Fulmine rimase allibito dalla mia spiegazione. Non me n'ero accorta, ma tutta la brigata si era radunata all'entrata della grotta.

"Dante... Mo' son cazzi tuoi! Ti sei trovato una tosta!"

Scoppiò una risata generale, risi anche io. Come facevo a sapere tutte quelle cose? Semplice. Mio fratello era un appassionato di armi e ogni tanto mi faceva vedere delle foto sui giornali e mi spiegava tutto.

"Quindi? Sono con voi?"

"Sei con noi!" Disse Fulmine entusiasta. 

"Come hai detto che ti chiami?" Esordì un ragazzo.

"Follia" Dissi fiera e sicura di me.

"Bene. Ora sei una di noi, Follia" Disse Fulmine sorridendo e porgendomi la mano.

Sorrisi stringendogli la mano. La mia avventura era appena cominciata.

   
 
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