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Autore: DorotheaBrooke    12/01/2016    3 recensioni
Raccolta di One shot e flashfic per analizzare il rapporto di amicizia/rivalità tra Aro e Carlisle.
1-Primo contatto
2-Invano
3-Punti di vista
4-Dies Irae [Il capitolo si è classificato SECONDO al contest "il lato oscuro della forza (multifandom)" indetto da Petunietta sul forum di Efp]
5-Esperimenti fallimentari
6-Demoni
7-Una passeggiata notturna
8- Due Vampiri, un cinghiale e un bacio
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aro, Carlisle Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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Nda: scritta sulle note del requiem in D minore di Mozart, da cui sono tratti i frammenti di testo. https://www.youtube.com/watch?v=sPlhKP0nZII 


~~Dies irae, dies illa,
Solvet saeclum in favilla,
Teste David cum Sibylla.

Quantus tremor est futurus,
Quando Judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus(1)

Ceneri.
Ceneri.
Ceneri.
Questi che vivevano ora sono morti. Questi che mi somigliavano ora sono polvere. Quanti ancora seguiranno il medesimo destino?
Aro, mio solo giudice, mio più grande tormento, tu che tutto vedi e tutto sai, dimmi: dove potrebbe mai rifugiarsi un misero vampiro per sfuggire alla tua ira, se anche i meandri più profondi e oscuri della mente non sono un luogo irraggiungibile per te?
Non c’è rifugio.
Il tuo sguardo penetra ovunque.
Non c’è scampo.
La tua mente affonda come un pugnale in ogni cuore.
Non c’è salvezza.
Il tuo giudizio calerà implacabile su tutti noi.
Il tuo sorriso è per me amabile.
Il tuo sorriso è per me terribile.
Nei tuoi occhi si riflettono le fiamme e i corpi smembrati, mentre la tua mano si chiude attorno alla mia in una morsa invincibile.
Ciò che io sono, essi erano. Ciò che essi sono, io sarò?
Ci saranno fiamme anche per me?
Cosa sono mai io per te, se non un inutile balocco da rompere capricciosamente?
A cosa potrei mai servire se non ad alimentare il fuoco che tutto divora e che eternamente continua ad ardere nei miei ricordi?
Ti diverte giocare con me come un gatto troppo annoiato per uccidere la preda?
Ti detesto.
Ti desidero.
Il tuo abbraccio è per me morte.
Il tuo bacio è per me vita.
Avidamente allargo le braccia reclamando la mia pena e la mia ricompensa, sospeso in un limbo di pena e delizia.

Confutatis maledictis,
Flammis acribus addictis,
Voca me cum benedictis.

Oro supplex et acclinis,
Cor contritum quasi cinis,
Gere curam mei finis. (2)

 Non c’è pietà, ma forse potrebbe esserci amore.
Forse potresti desiderare qualcosa di più del potere. Forse un giorno...
No. È un’illusione. Non ci sarà mai nient’altro che il trono.
Amico mio, la tua casa è ricolma di potenza, ma cosa te ne farai, quando capirai che la corona sarà l’unico conforto con cui dovrai affrontare l’eternità?
I giorni nasceranno e moriranno. I secondi spireranno l’uno dietro l’altro in un lento e inesorabile strazio. Morirà il sole. Allora rimarrai tu a ergerti contro la luce morente. Solo nella tua gloria.
Non è troppo tardi.
Se non puoi salvarmi, almeno lasciati salvare.
Se non puoi amarmi, almeno lasciati amare.
Tu tieni la mia mano, come potresti non vederlo? Non importa se tu sei incapace di amore, nel mio cuore ce n’è abbastanza per entrambi.
Distogli il tuo sguardo irato dalle colpe dei tuoi nemici e guardami. Ti chiedo solo di vedermi. Sono appeso alle tue labbra. Un tuo sorriso sarebbe per me il Paradiso. Riuscirai mai ad accettare che qualcuno nutra per te altro che odio, timore o rispetto? Io ti desidero nel modo in cui coloro che stanno morendo di sete anelano all’acqua. Anche se tu mi facessi a pezzi, anche se mi gettassi nel fuoco, continuerebbe a tormentarmi la brama di te, questa fame inestinguibile. Donami il tuo bacio. Dammi oggi il mio pane quotidiano.
Saziami. Salvaci. Salvami.

Lacrimosa dies illa,
Qua resurget ex favilla,
Judicandus homo reus.

Huic ergo parce, Deus:
Pie Jesu, Domine,
Dona eis requiem. Amen.(3)

Tutto è un vano delirio. La sete mi tormenta, ma non c’è acqua a dare sollievo alla mia gola riarsa, solo fuoco.
Le tue mani sfiorano le mie guance cadaveriche, le tue labbra si inclinano in un sorriso crudelmente perfetto.
Pregusti già il momento della fine? Sai già che verrà il giorno in cui su questa farsa grottesca che è la nostra amicizia dovrà calare il sipario?
Sono indifeso di fronte a te e lo sarò sempre. Un giorno diverrò solo l’ennesima vittima, uno degli innumerevoli colpevoli su cui inarrestabile ricade il tuo giudizio.
L’orrore. La disperazione. Tutto per nulla. Tutto per il tuo abominevole divertimento.
Tu leggi i miei pensieri, ma puoi capire quanto profondamente io ti detesti? E quanto perdutamente io ti ami?
Il mio cuore mi incatena a te. Sarò per sempre incapace di fuggire? Riuscirò un giorno a liberarmi e ad allontanarmi dalle grida delle tue vittime, il cui sangue mi sembra ricadere anche sulle mie mani? Sarò mai abbastanza forte da respingerti?
Mio amatissimo Aro, troppo grande è la distanza che ci divide. La nostra amicizia è nata già morta e noi continuiamo a indugiare di fronte alla sua tomba. Io, incapace di accettare la verità, tu, troppo deliziato dalla mia follia per infrangere la mia illusione. Forse saremo ancora qui, il giorno in cui giungerà un giudice più grande di te. Quel giorno terribile e bellissimo, che Egli possa avere pietà del mio patire e fare in modo che la tua pena sia la mia, unendo per sempre i nostri destini nella medesima dannazione.

(1) Giorno d'ira, quel giorno
distruggerà il mondo in faville,
com'è attestato da Davide e dalla Sibilla.
Quanto grande sarà il terrore
quando verrà il giudice
a valutare ogni cosa severamente
(2) Confutati i maledetti
e condannati alle fiamme ardenti,
chiamami tra i benedetti.
Ti prego, supplicando e prostrandomi,
il cuore ridotto quasi in cenere,
prenditi cura della mia fine.
(3) Giorno di pianto quello
in cui risorgerà tra le faville
il colpevole, per essere giudicato.
Abbi pietà di costui, o Dio.
Pio Gesù, Signore,
dona loro l'eterno riposo. Così sia.

  
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