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Autore: CullenGirl18    14/03/2009    13 recensioni
E’ chiaro a tutti che generalmente le fanciulle in età da matrimonio, almeno nel nostro secolo, non sono davvero a conoscenza del vero significato della seduzione, alcune ne apprendono la conoscenza la notte stessa delle proprie nozze, altre vivono le loro fragili vite senza mai conoscerne pienamente il significato. Le graziose dame che abitavano l’elegante cittadina di Wallingford (Surrey, Inghilterra) tuttavia ne conoscevano tutte il significato, per loro essa aveva anche un nome, e quello era Edward Cullen.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Diario C1

Il Diario del Seduttore.

E’ chiaro a tutti che generalmente le fanciulle in età da matrimonio, almeno nel nostro secolo, non sono davvero a conoscenza del vero significato della seduzione, alcune ne apprendono la conoscenza la notte stessa delle proprie nozze, altre vivono le loro fragili vite senza mai conoscerne pienamente il significato.

Le graziose dame che abitavano l’elegante cittadina di Wallingford (Surrey, Inghilterra) tuttavia ne conoscevano tutte il significato, per loro essa aveva anche un nome, e quello era Edward Cullen.

 

 

 

20 giugno 1801

Era un glorioso giorno ed alle prime luci del mattino Isabella Swan saltò subito in piedi trovando impossibile poter contenere la sua euforia.

 

Era finalmente giunto il suo giorno. Finalmente quella sera al ballo della vicina cittadina di Wallingford avrebbe fatto il suo ingresso ufficiale nella società “a bene” della zona, e nulla nella vita di una fanciulla di diciassette anni era più importante.

 

Con tono gentile si apprestò a chiamare la domestica che arrivò quasi subito ed incominciò ad aiutarla a prepararsi per la giornata.

 

Delicatamente la domestica passava il pettine in avorio fra le sue chiome brune liscissime, mentre Isabella fissava la sua immagine riflessa nello specchio dinanzi a lei.

Era l’immagine della purezza: il viso a forma di cuore coronato da una cascata di morbidi boccoli bruni, l’incarnato candido che riportava appena un po’ di rossore sulle gote. Sul naso elegante e sulle guancie appariva qualche lentiggine sporadica che le dava ancora quell’aria da bambina, mentre le labbra rosse e piene avrebbero fatto girare la testa a molti giovani uomini.

 

Isabella più di ogni altra fanciulla aveva dovuto aspettare il suo ingresso nella società adulta che di norma era compiuto all’età di sedici anni, ma in seguito alla morte del padre di sua madre, il lutto aveva impedito alla famiglia Swan di rallegrarsi di questa tappa importante della giovane.

Ma ora quel momento era finalmente giunto.

 

Seppur il suo aspetto poteva fuorviare la mente, Isabella non era una fanciulla come tutte le altre, bensì per una ragione sconosciuta aveva un’insana passione per la letteratura, che probabilmente aveva ereditato dal padre che tanto amava.

Questa passione tuttavia era plausibile dal momento che come ogni giovane fanciulla che non aveva ancora debuttato, non era autorizzata a passare molto tempo al di fuori delle mura familiari.

 

E la sua mente che era tanto abituata a fantasticare aveva incominciato a macchinare nell’attesa di quella sera.

Sperava davvero di avere la stessa fortuna delle sorelle che avevano ormai da tempo lasciato la loro casa per unirsi in matrimonio con dei giovani benestanti.

 

-Mia dolce Isalbella!- esclamò suo padre, sir Charles Swan, quando la vide apparire su portico.

Indossava un leggero ma sfarzoso vestito giallino, adatto al clima estivo.

Suo padre la invitò con un gesto a sedersi sulle proprie ginocchia come usava sempre fare, specialmente quando ella era ancora bambina.

 

-Mio bocciolo di rosa, capisco dai vostri occhi quanta gioia nutrite per questo giorno, ma devo essere sincero con voi… Per me non è un giorno altrettanto felice.-

 

-E perché mai, mio caro padre?- si accigliò la dolce Isabella.

 

-Perché so in cuor mio che questa sera sarà una delle ultime in cui varcherete la porta di casa. Presto sarete sposata e non avrete più cura per questo vecchio. Ho potuto accettarlo per le vostre sorelle, ma voi sapete quanto affetto io nutra per voi che siete la mia preferita.- rispose malinconico sir Swan.

 

-Non dovete neanche pensarle queste assurdità padre! E poi lo sapete anche voi che non è detto che un giovane mi chieda subito in moglie, se vi ricordate per mia sorella Catherine ci vollero ben due anni.-

 

- Mia cara Isabella, oltre ad essere padre sono soprattutto uomo, e vi assicuro che nessun giovane della contea perderebbe tempo nel chiedervi in moglie.-

 

-Padre voi vaneggiate..- disse alquanto imbarazzata ponendo una mano davanti la bocca per coprire un risolino.

 

-Promettetemi almeno una cosa…- continuò Charles cambiando tono.

 

-Certo padre.-

 

- Io sarò d’accordo con ogni decisione che il vostro cuore prenderà, ma voi dovete promettermi che non dimenticherete mai la vostra fanciullezza.-

 

-Non dovrete preoccuparvi padre, ho sempre creduto che in fondo nel mio cuore sarei

sempre rimasta una fanciulla- .

 

 

- Caro fratello così oggi è il giorno che tanto aspettavate, avete in mente qualche squisita maniera di trascorrerlo?- chiese Emmett Cullen  al fratello con una nota di ironia.

 

I Cullen erano una famiglia ricchissima che abitava ormai a Wallingford da un paio d’anni, il capo famiglia, sir Carlisle Cullen, era il più famoso medico della cittadina.

Il signor Cullen aveva una moglie, Esme Cullen, e tre figli di cui due felicemente sposati. Insieme abitavano l’enorme Mansione immersa nel bosco poco fuori la cittadina.

 

Fino a questo punto tutto potrebbe sembrare normalissimo ai vostri occhi, ma ciò che i Cullen nascondevano era che fossero un clan di Vampiri centenari, che avevano deciso di nutrirsi solo di sangue animale in modo tale da inserirsi nella società.

 

Ciò che li contraddistingueva e li faceva apparire diversi dal resto della loro popolazione era la loro bellezza straziante che aveva infiammato tantissime fanciulle e molti giovani della cittadina.

 

Questo particolare aspetto piaceva particolarmente al più giovane e scapolo dei Cullen, Edward, che a differenza dei fratelli non aveva alcuna intenzione di trovare una compagna per la vita come avevano fatto gli altri.

 

In quel preciso giorno, il 20 giugno 1801, Edward compieva un secolo e aveva deciso che un festeggiamento fosse di rito.

 

-E’ un giorno speciale mio caro Emmett, ed il ballo di questa sera è un’ottima occasione per festeggiarlo.- disse con il suo tipico tono suadente che aveva sedotto molte fanciulle.

 

-Io invece penso che voi dobbiate mettere la testa a posto fratellino.- si insinuò Alice nella conversazione.

 

-Vostra sorella a ragione Edward.- si intromise Esme.

 

-Madre lo sapete che non intendo far nulla di male con il mio comportamento, delle donne non bramo il loro sangue, ho imparato a gestirlo, dunque non vedo perché debba smettere di soddisfare il mio corpo se non faccio nulla di rischioso..-

 

-Mio caro Edward, un giorno conoscerete l’amore ed allora saprete il perché il perché dei miei richiami.-

-Spero che voi non vi offendiate, ma non penso che l’Amore esista davvero, almeno non per una creatura come me.-

  
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