Anime & Manga > Rosario To Vampire
Segui la storia  |       
Autore: f9v5    14/01/2016    2 recensioni
[Rosario To Vampire II; post capitolo 14]
Di ritorno dalla Terra delle Yuki-Onna, per Tsukune ed i suoi amici si prospettano tempi duri: Fairy Tale comincia a giocare le sue carte, nuovi nemici giungono dal nulla a minacciare la pace e due nuovi alleati che nascondono le trame di qualcosa di molto più grande.
Davvero è impossibile la speranza di una convivenza pacifica e rispettosa tra esseri umani e youkai?
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Mobius' War'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’autobus si infilò all’interno del tunnel dimensionale, ben presto l’avventura nella terra delle yuki-onna sarebbe stata solo un ricordo.
Ma Tsukune era consapevole che quanto avevano visto e affrontato non fosse altro che l’inizio, non voleva ricoprire il ruolo del pessimista, ma sapeva anche che affermare che da quel momento in poi lui e i suoi amici avrebbero proseguito pacificamente le loro vite senza più intoppi sarebbe stato troppo illusorio.
Passò brevemente lo sguardo alle sue amiche, tutte sedute nei posti in prossimità del suo, per ragioni che non faticava ad immaginare, soffermandosi un po’ più a lungo sulla figura accanto a lui, Moka.
“È  bellissima anche quando è preoccupata.” Pensò distrattamente guardandola intensamente e notando l’insicurezza che in quel momento aleggiava nei suoi occhi, arrossendo al realizzare il pensiero che era appena passato per la sua mente.
La bella vampira incrociò il suo sguardo, doveva essersi accorta che il ragazzo la stava osservando.
-Tsukune… tutto bene?- gli chiese, la voce intrisa di quella gentilezza tipica che la faceva apparire così adorabile al pensiero e al cuore dell’unico umano del gruppo.
Il ragazzo si destò dai suoi sogni ad occhi aperti.
-C-certo, sto benissimo, tranquilla.- si affrettò a giustificarsi, non tanto per l’imbarazzo, che ormai si poteva garantire che fosse a tutti gli effetti una costante del loro rapporto decisamente bizzarro, quanto per evitare che Kurumu e le altre dessero inizio ad una delle loro solite baruffe per contenderselo.
Sotto certi aspetti ne dubitava, dopo l’avventura che avevano vissuto, conclusasi solo il giorno prima, erano tutti stremati, avevano dovuto affrontare una battaglia estenuante, quindi credeva che tutte le ragazze avessero posto un temporaneo freno alla loro mancanza di inibizioni per recuperare le forze e tornare in forma, ma d’altro canto poteva dire di conoscerle ormai abbastanza bene da ritenere che, anche in tale frangente, non si sarebbero ritirate dall’idea di saltarli addosso.
Eppure, doveva riconoscerlo, non gli sarebbe dispiaciuto se, da quel momento in poi, fino al diploma, gli unici “pericoli” a cui avrebbe dovuto prestare attenzione fossero stati gli assalti delle sue pretendenti.
La loro routine, decisamente insolita, perfino per degli youkai, era ormai strutturata in quel modo, sembrava assurdo da dire, ma la loro amicizia si era solidificata attraverso tali comportamenti: checché ne dicessero, tutti loro, nei loro bizzarri atteggiamenti superficiali di apparente odio e rivalità (le ragazze, lui sarebbe stato solo felice se la loro amicizia si fosse protratta), avevano consolidato i loro rapporti, si erano conosciuti meglio, avevano stretto legame di rispetto e amicizia sinceri.
La dimostrazione che mostri e umani forse avevano davvero delle speranze di convivenza pacifica.
Tsukune tornò a concentrarsi sui colori sgargianti e psichedelici del tunnel dimensionale, un turbinio di sfumature che vorticava con una frenesia quasi ipnotica dando al posto un tocco di magico.
Il ragazzo socchiuse gli occhi, malinconico.
-Sai, Moka… ammetto di essere un po’ spaventato, anzi, è inutile che finga, direi che ho decisamente paura.-
Notò che la vampira tornò a prestargli attenzione, in silenzio, concentrata su quanto avrebbe detto.
-Direi che è ovvio che i pericoli per noi non sono finiti, ci siamo in qualcosa di grande. Fairy Tale… sicuramente sentiremo ancora parlare di loro: Miyaby… tua sorella Kahlua… ed ovvio che incontreremo altri loro membri molto potenti.-
Entrambi ebbero un lieve tremito al ricordo della seconda più anziana delle quattro sorelle Shouzen (delle quali Moka e Kokoa erano le due più giovani), forte al punto da sconfiggere Ura-Moka, dando per giunta l’aria di non aver fatto ricorso neanche a tutta la sua forza.
Era davvero così grande la differenza tra gli avversari che avevano affrontato in passato con quelli che presto sarebbero giunti?
Tsukune strinse le mani sulle ginocchia.
-Tuttavia… io non intendo scappare! Forse sono solo un povero illuso, ma non permetterò che ai miei amici venga fatto del male. Diventerò più forte… vi proteggerò tutti!- disse improvvisamente il ragazzo, suscitando lo stupore della ragazza, che sorrise.
Gli prese candidamene la mano, arrossendo.
-Ricordati che non sei solo. Io sarò al tuo fianco.-
Quello che avrebbe potuto essere l’inizio di un roseo momento romantico fu stroncato sul nascere quando il volto di Tsukune si ritrovò letteralmente schiacciato tra gli abbondanti seni della succubus del gruppo.
-Kurumu?!- Moka non avrebbe dovuto essere così sorpresa, era tipico per la youkai dai capelli azzurri fare certe entrate in scena.
-Fai tanto l’innocentina, e poi ti avvicini al mio Tsukune con due paroline dolci per ingannarlo. Te l’ho detto più volte Moka, non ti lascerò il mio predestinato senza combattere.- comica linguaccia da parte della succubus; quello fu l’inizio dell’ennesimo putiferio, che vide l’intervento di Mizore, Ruby e Yukari, col povero Tsukune che, come era solito accadere, si ritrovava nel mezzo lacrimante e col naso sanguinante e Kokoa, rimasta in disparte con l’inseparabile Ko-chan appollaiato in testa, a sbuffare contrariata pensando in quale gruppo di idioti era andata a finire, affermando qualcosa sul fatto che fossero simili baggianate ad aver reso debole la sua amata sorellina.
L’autista diede un rapido sguardo alla scena attraverso lo specchietto retrovisore, sorridendo sinistramente ma, in fondo, soddisfatto.
-Godetevi questi momenti, ragazzi, un giorno saranno i vostri tesori più preziosi.- disse, osservando la palese gioia negli sguardi di tutti loro.
Le difficoltà non erano che all’inizio, chissà se Aono Tsukune sarebbe stato capace di affrontarle… beh era decisamente il caso di scoprirlo.
Tirò fuori una ricetrasmittente e la mise all’orecchio, un po’ gli dispiaceva giocare un tiro mancino del genere a quei ragazzi, ma era necessario, perché comprendessero meglio ciò che avrebbero presto avuto di fronte.
-Signor preside… ormai siamo vicini, pochi minuti e saremo di nuovo alla Youkai Academy!-
 
 
 
-Molto bene.-
Tenmei Mikogami, preside della Youkai Academy, mise giù la cornetta del telefono.
Avvolto nel suo talare bianco, cominciò a passeggiare tranquillamente nel suo studio.
-Le cose cominciano a farsi più complicate, Fairy Tale non ci andrà più così piano da adesso. I ragazzi devono essere pronti ad ogni evenienza.-
Volse lo sguardo verso due figure nell’ombra.
-Sarà il caso di metterli alla prova. Sei pronto?-
-Ehy, nonno, io sono sempre pronto!- affermò, con sfacciata e allegra sicurezza, la figura più alta; doveva ammettere che gli sembrava decisamente insolito fare una cosa del genere, specie considerando che lui non era mai stato il tipo che mentiva, ma gli avevano spiegato le ragioni dietro un tale gesto, aveva dunque deciso di accettare.
-Maurice, non essere scortese, è pur sempre il preside. Mi raccomando, cerca di non andarci pesante con loro.- lo redarguì pacatamente la figura più bassa, causando un fremito di disgusto nella figura più alta.
-Potresti evitare di usare il mio vero nome, sai che mi da fastidio.-
-Anche a me non  piace il mio vero nome, ma non i metto a ringhiare se qualcuno mi chiama Miles.-
Il ragazzo che rispondeva al nome di Maurice sospirò con finta esasperazione.
-D’accordo, lasciamo perdere. Allora, mi occupo io di loro, ci pensi tu a sbrigare le faccende burocratiche riguardanti la nostra iscrizione? Sai che con certe cose non ho alcuna dimestichezza.-
-Non preoccuparti, me ne occupo io.-
Non appena la figura più alta lasciò lo studio, Mikogami volse la sua attenzione al ragazzo rimasto.
-Non pensi che dovrai dirglielo, prima o poi?- gli chiese lo youkai incappucciato, gli occhi che luccicavano sinistramente, causandogli un sospiro affranto.
-Allora è stato davvero lui ad informarla di noi. Cosa posso dire, signore, la questione è complicata, gliene parlerò quando si presenterà l’occasione. Ora mi scusi, ma devo compilare i nostri moduli.-
Tenmei Mikogami rimase solo nel suo studio, osservò la sfera di cristallo che faceva bella mostra di se al centro della sua scrivania.
-Certo che mi hai mandato due tipi decisamente interessanti… bastardo di un Demone.- concluse il discorso con una risatina.
Beh, dopo tutto quei due potevano fornire loro un prezioso aiuto contro Fairy Tale, di certo avrebbero avuto le occasioni per dimostrare il loro valore.
 
 
 
Fino a qualche tempo prima, Tsukune avrebbe recitato tutte le sue preghiere nel vedere in lontananza la sagoma del liceo in cui era accidentalmente finito a causa di un errore burocratico, eppure in quel momento sentiva crescere dentro di lui una felicità immensa, un sentimento di appartenenza nei confronti di quell’istituto maturato col tempo e solidificatosi progressivamente.
-Che bello essere tornati.- mormorò entusiasta il ragazzo.
Omai uscito dalla galleria dimensionale, l’autobus si fermo in prossimità dell’immancabile cartello direzionale che tanto somigliava ad un inquietante spaventapasseri.
-Bene ragazzi, fine della corsa. Vi auguro un piacevole ritorno alle vostre lezioni quando sarà il momento.- l’autista fece un cenno d’assenso come saluto.
Una volta che tutti i passeggeri furono scesi rimise in moto e ripartì, Tsukune certe volte si chiedeva dove andasse.
Il ragazzo respirò a pieni polmoni.
Accanto a lui, Kurumu si stiracchiò emettendo un verso di soddisfazione.
-Che bello essere tornati, non ne potevo più di quel gelo che ti entrava fin nelle ossa!- dichiarò la succubus, premurandosi di alzare la voce affinché una certa yuki-onna potesse sentirla.
-Se la mia terra ti da tanto fastidio, tettona, la prossima volta non ci venire.- fredda e pacata fu la risposta della donna delle nevi Mizore, ma tutti poterono giurare di aver visto delle comiche scintille saettare tra gli occhi delle due amiche/rivali.
Se il loro intento fu quello di rendersi protagoniste di una breve parentesi comica, la breve risata che suscitarono negli altri membri del gruppo fu la prova che ci riuscirono.
-Ora forza, però, sarà il caso che ognuno torni alla propria stanza del dormitorio per sistemarsi.- il consiglio di Moka fu ben accolto da tutti e i ragazzi cominciarono ad incamminarsi, con la calma di chi sapeva essere uscito da un’avventura pericolosa e che ben presto sarebbe andato incontro ad un meritato periodo di riposo.
Un’improvvisa folata di vento bloccò il cammino dei ragazzi, le ragazze dovettero muovere d’istinto le mani per evitare che le loro gonne si alzassero.
-Accidenti, che vento forte, desu. Non ricordavo che da queste parti ne potessero soffiare di così violenti.- borbottò infastidita la piccola Yukari.
-Credimi, ragazzina, ne sentirete spirare di più forti da adesso in poi!- una voce arrogante attirò l’attenzione di tutto il gruppo, sul ramo di uno dei tanti alberi spogli e orripilanti tipici della zona rocciosa che circondava la Youkai Academy si ergeva una figura.
Il misterioso nuovo arrivato squadrò ad uno ad uno tutti i membri del gruppo con i suoi occhi verde brillante per poi spiccare un balzo e raggiungerli a terra.
-E tu chi saresti?- ridestatasi dalla sorpresa iniziale, Kurumu fu la prima a farsi avanti per capire chi fosse quell’individuo apparso apparentemente dal nulla.
“Fantastico, neanche il tempo di fare ritorno che già insorgono altri problemi.” Pensò infastidita.
-Chi sono io non ha importanza, tu piuttosto…- puntò il dito verso l’unico ragazzo. -…sei Aono Tsukune, ho ragione?- chiese, ma il tono lasciava intendere che fosse una domanda retorica.
Tanto bastò affinché il moro stringesse i denti, sentendosi un improvviso groppo in gola, colto da un senso di paura e allarme; che quel ragazzo fosse uno sgherro di Fairy Tale?! Possibile che non avessero perso tempo, non gli avevano dato il tempo di rifiatare che erano già tornati alla carica?!
-Scommetto che la risposta è sì.-
Avvenne tutto troppo in fretta perché qualcuno potesse notarlo, ma la conseguenza di ciò che accadde fu di scioccare totalmente tutti quanti; il ragazzo fu così rapido che nessuno riuscì a vederlo, stava di fatto che, in un arco di tempo talmente breve da non raggiungere il secondo, Tsukune era terra, a metri di distanza dal resto del gruppo, a stringersi, tra continui rantolii di dolore, la bocca dello stomaco, lì dove il pugno l’aveva colpito, convulsamente.
-Sinceramente, avevo sentito parlar bene di te, mi eri stato descritto come un combattente dal grande potenziale, ma evidentemente erano solo fandonie.- disse annoiato il ragazzo, squadrando Tsukune quasi con disprezzo; si era aspettato una reazione da parte sua, uno scontro esaltante, invece era bastato un misero pugno per metterlo a terra.
-Direi che non ha senso perdere tempo, ti darò il colpo di grazia immediatamente!- non ci riuscì, percependo una presenza dietro di lui, il ragazzo si abbassò di colpo evitando di venire tranciato in più parti dalla stoccata degli artigli di Kurumu, la quale riuscì ad allontanarlo dal ragazzo.
Ben presto tutte le ragazze, pure la stessa Moka, pur consapevole che, fintanto che Tsukune non le avesse rimosso il rosario, non avrebbe potuto fare molto, formarono un muro di difesa per il loro amato, Kokoa faceva eccezione ma di certo non si sarebbe tirata indietro dal combattere.
-Non ti permetteremo di alzare più un dito su di lui!- la pacata minaccia di Mizore, unita agli sguainati artigli di ghiaccio della ragazza, non sortì l’effetto di impensierire il loro avversario, che anzi sorrise.
-Sembra che ci sia, allora, qualcuno che sappia cavarsela. Vediamo di cosa siete capaci.- le sfidò apertamente tutte quante.
La yuki-onna fu la prima ad agire, poggiando le mani a terra e creando una patina di ghiaccio attorno al gruppo di amici.
-Puoi essere veloce quanti vuoi, ma passa qui sopra e scivolerai con un bel capitombolo.- spiegò svogliatamente la ragazza.
Come prima mossa si poteva dire buona, a meno che quel tipo non fosse uno youkai capace di volare, non avrebbe potuto raggiungere Tsukune senza che il ghiaccio facesse il suo effetto.
-E intanto noi attacchiamo da qui, desu!- venne il turno di Yukari, sfoderati i suoi tarocchi magici, la giovane strega provvide, attraverso la sua magia, a farli vorticare attorno al loro avversario, un passo falso e sarebbe stato spezzettato per bene.
-Niente male, ma troppo poco.- il ragazzo spiccò un balzo altissimo, uscendo indenne dal cerchio vorticante.
-Non ti lascerò scappare!- le carte cominciarono letteralmente ad inseguire il loro bersaglio, con quest’ultimo che aveva cominciato a correre e schivare.
-Una di queste potrebbe farmi decisamente male.- commentò, notando come avessero tranciato il tronco di un albero, ciò però non intacco minimamente il suo spirito combattivo.
Decise che era il caso di sbarazzarsene, voltandosi sferrò un calcio, l’onda di vento generata disperse i tarocchi di Yukari come nulla; senza perdere tempo il ragazzo spiccò un balzo abbastanza alto che lo avrebbe portato a raggiungere il gruppo.
-Non ci pensare neanche… Ko-chan!- fu il momento di Kokoa, che strinse tra le mani l’enorme sfera chiodata in cui il suo pipistrello trasformista era mutato.
Fatto largo alla seconda più giovane del gruppo, tutti pensarono che quella mossa avrebbe chiuso i giochi: la forza fisica di Kokoa non era seconda e nessuno e il loro avversario, ancora a mezz’aria non aveva modo di schivarlo.
E infatti la sferzata della vampira centrò in pieno il bersaglio, che aveva portato in avanti le braccia in un estremo tentativo di difesa, cosa che non lo salvò dal venire scagliato a metri di distanza e scontrarsi con una formazione rocciosa in un’esplosione di polvere.
-È fatta!- dichiarò ghignando la ragazzina.
Ma quando il polverone si dissolse il loro avversario era ancora in piedi.
-Com’è possibile? Quel colpo avrebbe dovuto frantumarti le ossa.-
Solo in quel momento Kokoa notò che le braccia del loro avversario erano divenute di uno strano colore nero scuro, come se fossero rivestite di un qualche materiale sconosciuto.
-Sono riuscito ad attivare la Chaos Armor in tempo, altrimenti sarebbe successo.- garantì lui.
-Un’arma di difesa davvero efficiente, purtroppo per noi.- borbottò la vampira dai capelli arancioni, prima di ritrovarsi il ragazzo a pochi centimetri da lei, quando aveva saltato il cerchio di Mizore?
-Chi ha detto che funziona solo per la difesa?- sferrò un pugno, rivestito di quella stessa “armatura” con cui prima si era protetto, al ventre della ragazzina, stendendola.
-Accidenti.- Kurumu tentò di reagire prontamente con una doppia sferzata d’artigli che venne prontamente evitata, gettando ulteriore frustrazione sull’animo dei presenti.
Un calcio laterale scagliò letteralmente la succubus addosso a Mizore, trascinando per metri le due ragazze fino a farle ritrovare a terra stremate.
Con rapidità di riflessi Ruby si servì dei suoi poteri per evocare dei tralci vegetali che emersero sotto i piedi del ragazzo legandogli le gambe.
-Che razza di trucco è questo?-
-Niente trucchi, solo magia.- disse semplicemente la strega più grande.
-Pensi davvero che questo possa fermarmi?- la domanda retorica fu seguita da un pugno sferrato nel vuoto, la cosa assurda fu che Ruby il colpo in volto lo sentì davvero, al punto che cadde a terra.
La magia di Ruby svanì e il ragazzo fu di nuovo libero.
Erano rimaste solo Yukari e Moka, con quest’ultima inerme, mentre la streghetta, sudando freddo, tenne alzata la bacchetta in un disperato tentativo di sembrare minacciosa.
-Bene, mancate solo voi!-
Fu a quel punto che Moka sentì una poggiarsi sulla sua spalla.
-Tsukune?!- il ragazzo era riuscito a rimettersi in piedi, ma si avvertiva chiaramente quanto fosse forte il dolor fisico che ancora pativa.
“Dunque saranno come lui, gli avversari che dovremo affrontare da adesso in poi, sempre ammesso che sopravvivremo? Solo tu… solo tu puoi salvarci.” Prima di ricadere in ginocchio ci riuscì, tolse il rosario dal collo di Moka.
Il ragazzo dai folti capelli blu si protesse il volto con le braccia per evitare di restare accecato dalla colonna di luce che si sviluppò la dove stava Akashiya Moka; percepì qualcosa di diverso, un’impennata di potere sostanziale, probabilmente anche pericolosa.
Lesto e potente, fu il calcio che lo centrò in pieno volto e che lo spinse contro una roccia, con un forte impatto, tale da lasciare impressa la sua sagoma prima che crollasse a terra.
Fiera e battagliera, si ergeva in mezzo al campo di battaglia Ura-Moka.
-Tsk, conosci il tuo posto!- dichiarò la letale vampira.
E di colpo il sollievo tornò a farsi strada nelle menti di tutti… finchè il ragazzo dai capelli blu non si rialzò, tra lo stupore generale.
La scena seguente aveva più del comico che del serio, specie per come questi si teneva il naso piagnucolando.
-Cavolo, che botta, il mio povero naso. Mi hai fatto male!-
Moka era probabilmente la più scioccata di tutti, chi era davvero quel tizio? Quanto era forte davvero?
Il ragazzo la fissò, con una serietà che aveva quasi dell’inquietante.
-Un colpo davvero potente, lo ammetto, ma te lo dirò in tutta in sincerità… ho conosciuto gente che picchia molto più forte di te!-
-Come osi?!- una simile onta non poteva permettergliela, indirettamente le stava dando della debole, uno smacco che il suo orgoglio non poteva tollerare.
I due contendenti scattarono l’uno verso l’altro, i loro calci si scontrarono a metà strada, sotto di loro il terreno si crepò, in seguito si distanziarono.
-Io sono un vampiro, la più nobile tra tutte le razze youkai, non perderò contro uno come te!-
-Questo è da vedere!-
All’improvviso si sentì un battito di mani.
-Direi che lo spettacolo si conclude qui.- Come dal nulla, la figura di Tenmei Mikogami apparve dinanzi ai ragazzi.
-Signor preside?!- Tsukune fu l’unico che manifestò il suo stupore a parole, ma le ragazze non erano certo più impassibili di lui.
-Come dimostrazione è stata sufficiente, molto bene Maurice.-
E di colpo l’aria che aleggiava cambiò, il primo segno fu il comico tic all’occhio che venne al ragazzo che corrispondeva al nome Maurice prima che questi scoppiasse in una gioviale e incontrollata risata.
-Meno male, per un attimo temevo che me li avresti fatti mandare all’ospedale, non immagini quanto mi sarei sentito in colpa.- ammise candidamente il ragazzo, mettendosi una mano dietro la testa.
-Che diavolo significa, è stato lei a mandarci contro questo buffone?!- rabbia e frustrazione, questo era ciò che traspariva dalla voce di Ura-Moka, che fissava il preside come se avesse voluto incenerirlo con lo sguardo.
-Esattamente.-
-Ma… ma perché?- fu la domanda, condivisa da tutti, di Tsukune.
-Ci ha… ci ha messi alla prova.- a focalizzare l’attenzione su di sé fu Yukari; la giovane strega credeva proprio di aver compreso, pensò dunque fosse il caso di spiegare.
-Rifletteteci, cosa sarebbe successo se lui fosse stato un membro di Fairy Tale? Non ci vuole un genio per trovare la risposta: ci avrebbe uccisi tutti! Questa farsa è servita a farci capire quanto ancora siamo deboli, quanto dobbiamo migliorare se vogliamo davvero sperare di poter competere con loro.-
La ragazzina sgranò comicamente gli occhi quando Maurice, arrivatole di fianco all’improvviso, le sfilò il cappello e le scompigliò amichevolmente i capelli.
-Che spiegazione pessimista, ma voi bambini non dovreste essere più allegri?-
Restituì il cappello alla giovane, poi osservò come tutti si stessero riprendendo, non avevano esattamente delle espressioni felici, eppure non leggeva rabbia nei suoi confronti nei loro sguardi, quanto piuttosto un triste rammarico, dovuto molto probabilmente alla consapevolezza che quando era appena stato loro detto.
-Se ci voleva deprimere, signor preside, c’è riuscito!- dichiarò Kurumu con dei comici lacrimoni che le scendevano giù dagli occhi.
-Non vi preoccupate, avrete le occasioni per affinare le vostre tecniche e potenziarvi. Scusate se vi ho giocato questo tiro mancino, ma era necessario che cominciaste a comprendere la portata di ciò che ci aspetta. Se volete scusarmi.- e così come era arrivato, Tenmei Mikogami se ne andò.
Tsukune, ancora in ginocchio, vide Maurice avvicinarglisi, ignorando gli sguardi sospettosi delle ragazze e l’aura omicida di Ura-Moka, e tendergli la mano aperta in segno d’aiuto.
-Scusa se ci sono andato pesante, ho cercato di trattenermi il più possibile, spero di non averti fatto troppo male.- quella che svettava sul suo volto era un sorriso sincero, il sorriso di una persona buona, sembrava completamente diverso dal ragazzo che, fino  pochi minuti prima, sembrava intenzionato ad ucciderli tutti.
Tsukune sperava davvero che il “primo Maurice” che avevano visto non fosse altro che una mera facciata messa su per reggere il gioco al preside, e con quella speranza accettò la sua mano.
 
 
 
Dal falso attacco subito al ritorno dal loro viaggio era passato un giorno.
-Diamine, che nottataccia, ho ancora i muscoli indolenziti.- si lamentò Tsukune massaggiandosi la spalla sinistra.
Malgrado quello spiacevole inconveniente, le cose sembravano finalmente tornate alla normalità.
Il ragazzo sperava davvero che non vi fossero altre e spiacevoli sorprese nascoste dietro l’angolo, si augurava di poter trascorrere qualche giorno in relativa tranquillità.
In quel momento era diretto alla stanza dell’istituto che era stata adibita a sede del club di giornalismo di cui faceva parte, si era dato appuntamento lì con gli altri per discutere degli ultimi eventi ed eventualmente organizzarsi.
-Buongiorno raga…-
-Ehilà Tsukune.- in mezzo alle solite facce il ragazzo ne trovò una nuova, dagli occhi verdi, i capelli e irti ed un sorriso smagliante e allegro.
Tanto bastò affinché l’umano comprendesse che le sorprese non erano affatto finite.
-Maurice?!-
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Dopo tre anni faccio ritorno sul fandom di Rosario To Vampire, sezione che, a mio parere, meriterebbe maggior considerazione, una delle probabili ragioni che mi ha portato a scrivere questa fanfiction.
Forse il primo capitolo non è stato il massimo, lo riconosco, ma garantisco che mi impegnerò per rendere questa storia piacevole ed interessante, specie considerando il progetto di cui fa parte e sul quale sto puntando molto.
Beh, spero di riuscire ad attirare il vostro interesse e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
Arrivederci a tutti.


 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rosario To Vampire / Vai alla pagina dell'autore: f9v5