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Autore: sognouis    15/01/2016    4 recensioni
Io avevo la sola e innocua intenzione di farmi una normalissima doccia, come tutte le persone normali. Peccato che le persone normali, finita la normale doccia, avvolte in una normale salvietta e con i normali capelli ancora fradici, non si ritrovino un gruppo di persone in salotto a squadrarti come se avessi appena ucciso un cucciolo di cane.
Beata normalità, concetto a me totalmente sconosciuto.
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Bondage
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Io avevo la sola e innocua intenzione di farmi una normalissima doccia, come tutte le persone normali. Peccato che le persone normali, finita la normale doccia, avvolte in una normale salvietta e con i normali capelli ancora fradici, non si ritrovino un gruppo di persone in salotto a squadrarti come se avessi appena ucciso un cucciolo di cane.
Beata normalità, concetto a me totalmente sconosciuto.
Dopo aver realizzato di essere ancora avvolta nell'asciugamano, cercai tra quelle persone la probabilmente unica che conoscessi: Tony.
Ma lui, precedendomi, se ne uscì con un “Non avevi gli allenamenti con le belle ragazze in gonnella che saltano?”
Lo individuai nel gruppo e alzai un sopracciglio.
“Lo prendo come un no. Ragazzi, lei è Alice.”
Fu così che feci la conoscenza del gruppo dei fantomatici Vendicatori.
Ma cominciamo dall'inizio.
 
Il giorno precedente
 
Stavo facendo colazione tranquilla – come mio solito, ovviamente – quando ad un tratto il mio sguardo fu attratto da una busta semi aperta che prima non c'era.
Alzai lo sguardo e incrociai quello dell'uomo con cui convivevo. Lo guardai interrogativa e aspettai una sua risposta, che non tardò ad arrivare.
“Fury vuole vederti.”
Altro sguardo interrogativo. Lui sospirò.
“Uomo alto, sulla sessant- faccimo settantina, di colore, molto scorbutico, benda da pirata… ti dice niente?”
“Perché vuole vedermi?”
“Si è rifiutato di condividere questa informazione con me.”
“Ah – non sapevo cos'altro dire, lo SHIELD non era mai stato interessato a me – quando?”
“Io ti consiglio oggi.”
“"Ti consiglio"?”
Si schiarì la voce.
“"Dille che se non viene lei, la vado a prendere io".”
Risi, a Tony non era mai stato particolarmente simpatico, ma lo rispettava, a modo suo.
“Allora vado subito.” Misi nel lavandino la tazza.
“Prima ti conviene dare un occhiata a questo.” Disse con nonchalance sventolandomi la busta di prima davanti agli occhi. La presi e misi il disco nel computer.
“Il progetto Avengers?”
“A quanto pare.”
“Non potrei mai collaborare con qualcuno se non so neanche cosa faccio.”
Ero abbastanzamolto decisamente sorpresa. Se lo SHIELD non aveva mai espresso interesse per me e per qualunquecosaiosapessifare, perché propormi il progetto Avengers?
 
Entrai al palazzo dello SHIELD e parecchi occhi mi si puntarono addosso, probabilmente per quanto Tony abbia tenuto la bocca chiusa, la voce si era sparsa comunque.
Presi l'ascensore e salì al piano scritto sul post-it che mi aveva lasciato Tony, e dopo aver attraversato un corridoio che per grazia divina non aveva da scegliere tra destra o sinistra, arrivai all'ufficio di Fury e bussai.
“È aperto.” ed entrai.
Non dissi nulla, aspettai che si girasse e smettesse di guardare il panorama, cosa che però non fece.
“Stark mi ha parlato molto di te.”
“Pensavo che avesse preferito non sbandierare in giro la cosa.” e mentre lo dicevo roteavo gli occhi, senza preoccuparmi che lui non potesse vedermi.
A quel punto si girò.
“Dire qualcosa a me non significa "sbandierare in giro".”
Alzai un sopracciglio poi andai dritta al sodo.
“Perché il progetto Avengers?”
“Non ti ho chiamata qui per farti unire ai Vendicatori, bensì per capire cosa hai in più.”
Aggrottai la fronte, in più?
“Non la seguo.”
Mi fece segno di avvicinarmi e mi indicò la sua scrivania, di vetro.
“Appoggia le mani.”
Feci come mi disse e appoggiai sulla superficie una mano, che non tardò ad assumere le sembianze del vetro fino a metà braccio, a quel punto la tolsi.
“Non so controllarlo, non so nemmeno cosa sia.” e per la prima volta da quando entrai in quella stanza, lo guardai negli occhi.
“Posso aiutarti a farlo.”
“E a qualche scopo?”
Indicò con un cenno della testa la busta che tenevo in mano.
“Per aiutarci.”
Lo guardai e “Va bene.”
 
Appena misi piede in casa la voce di Jarvis mi diede il benvenuto.
“Buongiorno, Alice.”
“Buongiorno, Jarvis. Tony è in casa?”
“Il signor Stark è dovuto uscire con urgenza, non ha specificato dove.”
“Strano.” dissi con ovvio sarcasmo.
“Sai dirmi che ore sono?”
“Le 13:52, il signor Stark mi ha raccomandato di farla pranzare.”
E mentre Jarvis parlava io avevo già aperto il frigo.
“Sto facendo cuocere le lasagne proprio per quello, senza offesa naturalmente.”
Risi, quel software mi conosceva meglio di me stessa.
“Grazie per aver evitato una esplosione catastrofica solo per farmi accendere un fornello.”
“Non c'è di che.”
 
Si fece sera, anzi – guardai l'orologio, le 00:46 – notte, e Tony non era ancora tornato, così decisi di mettermi a letto, ma poi un dubbio mi passò per la mente.
“Jarvis?”
“Sono qui.”
Pensai bene a come formulare la domanda, perché se la risposta ad essa fosse stata quella che temevo che fosse, non sarei più riuscita a guardare Tony in faccia per il resto dei miei giorni.
“Credi che Tony mi abbia presa con sé per i miei poteri?”
“Perché mi fa questa domanda?”
“Il progetto Avengers.”
“Se vuole la mia opinione, non credo che ne sarebbe stato capace.”
“È perfettamente da lui sfruttare le persone, Jarvis.”
“Intendo dire che il signor Stark non aveva idea delle sue capacità quando vi ha presa in affido, l'ha scoperto col tempo.”
“Oh.”
Questa non me l'aspettavo, non avevo mai dubitato di Tony, ma il pensare ai Vendicatori e allo SHIELD mi aveva fatto mettere in dubbio il rapporto con l'uomo a cui dovevo praticamente la vita.
“Buonanotte, Jarvis.”
“Buonanotte.”


 
BUOOOONGIORNO.
Allora, non sto qua a presentarmi che tanto frega niente a nessuno, rido.
Spero di avervi fatto un minimo interessare a questa mia -prima- fanfiction, che però ho in mente da molto.
Chiedo venia per gli errori grammaticali, soprattutto i tempi verbali, perché anche impegnandomi al massimo faccio sempre qualche "fiorellino".
Se non chiedo troppo, potreste lasciare una recensione o almeno farmi sapere cosa ne pensate? Mi fareste davvero davvero felice.
Ah, ultima cosa: il nome della ragazza è Alice ma si pronuncia elis, o alis. Dipende un po' dalla vostra pronuncia.
Per ora mi dileguo, ciaociao.
Letizia
   
 
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