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Autore: Stella Di Mezzanotte    14/03/2009    7 recensioni
Non riuscivo a capacitarmi di come tutto questo potesse essere successo proprio a me. Avevo sempre immaginato una situazione del genere, ma in modo diverso. [...]...era la cosa più bella che potesse succedere... Storia scritta da me e lisepotter. Robert e Kristen insieme in una prova difficile...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                           ANGEL  

                                         

                                          << Di Stella Del Sud e lisepotter >>

                                                                               

 

Guardavo le luci della città al di fuori di quella finestra. Avevo un nodo in gola e mi sentivo tremare dalla testa ai piedi. Non riuscivo a capacitarmi di come tutto questo potesse essere successo proprio a me. Chiusi gli occhi e cercai di prendere un respiro profondo. Avrei voluto alzarmi e prendere un po’ d’aria, ma ero costretta a stare distesa su quel lettino. Avevo sempre immaginato una situazione del genere, ma in modo diverso. Credevo che sarebbe stato un  momento felice e spensierato, denso di forti emozioni da condividere con la persona amata, invece stava diventando un problema. Era brutto vederlo in quella luce, perché infondo era la cosa più bella che potesse succedere ad una persona, a una donna soprattutto. Eppure stava succedendo e io dovevo prendere subito una decisione. Guardai la dottoressa che mi guardava con espressione indulgente. Quasi mi vergognavo, perché non sapevo quale decisione prendere. Appoggiai la testa all’indietro e strinsi maggiormente la mano di Robert, che teneva stretta la mia. Cosa dovevo fare? Tutto era successo in una notte. Una notte che avrebbe cambiato totalmente la mia vita.

Volsi lentamente il capo verso Robert, che con espressione seria mi passò la mano libera sul viso, in una carezza sfumata. Se lui non fosse stato accanto a me non sapevo come mi sarei comportata. Era sempre con me nei momenti più difficili e questo non era da meno.

<< Signorina, mi dispiace ma deve decidere adesso, altrimenti sarà troppo tardi. >>

Io annuii tra me e inghiottì un paio di volte a vuoto. In realtà sapevo già quale decisione dovevo prendere, solo che mi spaventava.  Tirai la mano di Robert verso di me, in una muta richiesta, e lui mi abbracciò esattamente come volevo.

<< Sta tranquilla Kris. Io starò sempre con te, qualsiasi sia la tua decisione. Ne abbiamo già parlato e non intendo tornare indietro. >>

Io persi ancora qualche attimo a pensare, anche se ne ero totalmente incapace in quel momento. Presi un respiro profondo e guardai la dottoressa, che impaziente tratteneva diversi fogli in mano. Adesso non si poteva più tornare indietro.

<< Lo tengo >>

Vidi il suo sorriso aprirsi e con esso anche quello di Robert. Io mi rilassai improvvisamente e mi abbandonai completamente distesa sul lettino. Per riflesso lasciai la mano di Robert e l’appoggiai sul mio ventre, ancora piatto, e con mia grande sorpresa lui coprì la mia.

Gli sorrisi e lui si avvicinò e mi baciò la fronte.

<< Vedrai andrà tutto bene… >> mi sussurrò.

<< Ha fatto la scelta giusta, Kristen. Un bambino è sempre una grande gioia, anche se alle volte non si è pronti. Sono sicura che sarà un ottima madre. >> 

A quell’ultima parola mille brividi mi scossero. Madre … parola straordinaria, quanto pericolosa. Sarei davvero riuscita ad essere una buona madre all’età di vent’anni? Non lo sapevo, ma non intendevo tornare indietro. Era pur sempre mio figlio, anche se concepito in una notte anonima, sotto l’effetto dell’alcool. Mi vergognavo di questo, ma ormai non potevo più tornare indietro. Anche se non ero affatto pronta, mi sarei comunque presa le mie responsabilità, senza far pagare il conto a quella piccola creatura che cresceva dentro di me. La dottoressa uscì lasciandomi sola con Robert. Almeno potevo contare sulla sua presenza. Nessuno ancora sapeva di quanto era successo. La prima persona che avevo avvertito era stato Robert e lui si era precipitato da me. Avevamo parlato a lungo, ma dopo qualche ora mi aveva convinto ad andare subito dalla mia dottoressa, per un controllo più approfondito. Come avevo immaginato, il test si era rivelato esatto ed io ero alla sesta settimana di gravidanza. Quella data mi tolse ogni dubbio che il figlio fosse di Robert, perché le date non coincidevano. Non so bene come rimasi della notizia , perché questo mi diede la certezza che due settimane dopo ciò che era successo con Robert, io avevo concepito il bambino con una persona di cui ignoravo l’esistenza, quella notte. Questo mi dava un peso incredibile, ma Robert nonostante tutto aveva promesso di starmi accanto, nonostante il bambino non fosse suo. La notte che passammo insieme non l’avrei mai scordata, ma non era stato quello il momento in cui ero rimasta incinta. Sarei stata più felice se il bambino fosse stato suo e non di uno sconosciuto. Senza contare che quella notte sarebbe rimasta per sempre nei miei ricordi. Eravamo entrambi consapevoli, anche se non eravamo riusciti a gestire bene la cosa. Due settimane dopo era successo l’irreparabile …

<< Ehi … cerca di rilassarti. Ci sono io con te  >>

Io mi sollevai e lui mi aiutò ad alzarmi, facendomi sorridere.

<< Rob, stai tranquillo, ancora sono in grado di muovermi senza problemi. >>

<< Si, ma devi fare molta attenzione d’ora in poi, non lo scordare >>

<< D’accordo. >>

Aspettammo il rientro della dottoressa, che avvenne poco dopo. Mi diede il prossimo appuntamento e degli accorgimenti. Naturalmente si fece raccomandare che al minimo problema l’avrei raggiunta subito. Robert era più attento di me ad ogni sua parola e annuiva di continuo. Sorrisi tra me, era davvero molto nervoso e si comportava come se fosse davvero lui il padre del bambino o della bambina, ancora naturalmente non lo sapevo. Appena ci congedammo e uscimmo fuori dallo studio medico, mi prese per mano e mi guidò fino alla sua macchina. Io respirai a pieni polmoni l’aria frizzante della sera. Eravamo a settembre inoltrato, e la temperatura scendeva sempre un po’ a quell’ora tarda. Robert nel sentire i miei brividi mi strinse a sè, ma non sapevo se dovevo solo alla temperatura quella sensazione. Mi strinsi a lui e sorrisi. Dovevo avere la forza di portare avanti questa novità che era entrata a far parte della mia vita. Non era un compito che avrei affrontato da sola, ed un ultimo sguardo al viso di Robert me ne diede la conferma.

 

  
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