Era già pomeriggio inoltrato quando Sasuke aprì gli occhi, la prima cosa di cui si accorse era che le sue mani o meglio la sua mano, l’unica che gli restava era ammanettata alle sbarre del lettino, in poche parole era immobilizzato.
 
Aveva la gola secca e anche il più piccolo movimento gli procurava dolore.
 
Girò lentamente la testa riconoscendo nel lettino affianco al suo quell’idiota del suo ex compagno di squadra
 
“Quindi ti sei salvato anche tu, dobe…”
Disse quella frase senza pensarci, naturale e spontaneo, senza accorgersi che Naruto aveva perfettamente udito ciò che aveva detto
“Non so se essere felice o seccato della tua ripresa Teme”
“Come mai così poco loquace, il gatto ti ha mangiato la lingua?” era impossibile per Sasuke non stuzzicarlo
“No, solo il braccio” Naruto disse queste parole voltando la testa dall’altra parte
 
 
Che ne poteva sapere Sasuke di tutto quello che aveva passato per riportarlo da loro, di tutte le cose a cui aveva dovuto rinunciare per ultima proprio il suo braccio destro.
 
“Arto fantasma”
“Come prego?”
“In questo momento mi ritieni colpevole delle tue ferite, della perdita del tuo braccio, e in effetti lo sono, adesso tu, non puoi fare a meno di immaginare di poter stendere di nuovo quel braccio, ai bei tempi in cui eri libero di fargli fare tutto ciò che volevi ed ora è come se fosse ancora una parte di te, è la sindrome dell’arto fantasma”
 
 
“Non sono l’unico ad aver sofferto per te, tutti sono stati male a causa tua”
 
 
“Ne sono consapevole”
“Hai sempre voluto essere come Itachi, ma ora mi rendo conto, non sei neanche una briciola di ciò che era tuo fratello, sei solo uno stronzo, un’idiota, uno che non sa affrontare i suoi problemi..”
“Naruto…”
“Zitto, non ho ancora finito! Come hai potuto anche solo immaginare di fare quello che stavi facendo alle cinque Grandi Terre, sei solo un egoista…”
“Naruto…”
“Dopo tutto quello che hai saputo che Itachi aveva fatto per portare la pace tu che fai, eh?!”
“Non hai idea di quanto mi piacerebbe…”
“Naruto”
“Cosa?”
“Grazie”
  Naruto ascoltò quella parola, circospetto.
“Con questo vuoi forse dirmi che come io ho cercato di tirarti fuori dalla merda per quattro anni anche tu ci sarai per me?”
Sasuke sospirò
 
“Prendilo come vuoi dobe, sappi solo che sono disponibile al massimo due volte l’anno per ascoltare le tue lagne”
 
 
Naruto lo guardò accennando un sorriso, ci aveva visto giusto, il suo Sasuke era ancora lì, dopotutto.
 
 
 
 
 
 
 
A.A.
Ehi, salve,
come potete constatare sono tornata nel fandom, quindi che dire di questa piccola e non tanto carina storiella?
Bando alle ciance voglio dedicare questo scritto (non molto profondo ma appena accettabile, direi) alla mia amica MangaStyle.
Se proprio questo piccolo film horror non vi è dispiaciuto allora lasciatemi qualche minuscola recensione
Goodbye people
_Kurama_