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Autore: Ciulla    16/01/2016    4 recensioni
Continua l'ode funebre alla cancelleria... Dopo lo sbianchetto e la gomma, è il turno della mia amata penna, che è esplosa tra le mie mani. Non chiedetemi come.
"A te, mia antica penna preferita,
dono versi dal cuore e dall'aorta,
tu che d'inchiostro ungevi le mie dita
ed ora altro non fai che giacer morta..."
Genere: Angst, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ode funebre alla cancelleria'
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Seguito indipendente dell'ode funebre allo sbianchetto (che trovate qui) e alla gomma (che trovate qui).


A te, mia antica penna preferita,
dono versi dal cuore e dall’aorta,
tu che d’inchiostro ungevi le mie dita
ed ora altro non fai che giacer morta.
 
La linfa tua vitale è ormai finita,
andata, ahimè, la tua carente scorta,
ed ogni frase a cui tu hai dato vita
rimane in tuo ricordo e ci conforta.
 
Ormai che questo duro colpo incasso,
saluto il tuo monocromo colore
con qualche verso infame e un pianto lasso:
 
scrivesti molti versi di dolore,
e come sciagurato contrappasso
adesso tu lo causi nel mio cuore.
 
 
   
 
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