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Autore: niky999    16/01/2016    0 recensioni
"Non riuscii a concludere ciò che stavo dicendo perché lui mi si avvicinò, e senza darmi il tempo di respingerlo o di tirargli un altro schiaffo, mi baciò. Non so dire quali emozioni mi passarono per la testa in quel momento da quante furono, sta di fatto che il semplice contatto con le sue labbra mi fece dimenticare all'istante ogni dolore, ogni sofferenza, ogni parola gridata contro quella relazione, così difficile ma al tempo stesso così desiderata.. dio, avevamo così tanto bisogno ognuno dell'altro che avevamo finito per perdere la testa, per quell'amore. Il sapore delle sue labbra, misto alle nostre lacrime, inebriò i miei sensi generando un piccolo formicolio lungo tutto il mio corpo, di nuovo completamente sotto il suo controllo. Non ce l'avrei mai fatta ad abbandonarlo. Forse nemmeno io mi conoscevo poi così tanto."
La storia di un amore impossibile, aldilà dei confini, "ultraterreno".
L'eterna lotta fra due fazioni.
Anime di Luce, gli Erien, abitano da secoli la Terra, e nessuno di loro può immaginare che l'arrivo di una terrestre, di una semplice umana, cambierà totalmente le loro vite, entrandone a far parte..
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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PROLOGO






Lo fissai, visibilmente frustrata.
Mi aspettavo una reazione, di qualsiasi tipo. 
Mi bastava il movimento di una mano o delle dita, anche impercettibile, o la sua solita abitudine di sollevare quel suo maledetto sopracciglio.
Mi bastava vedergli arricciare il naso, corrugare la fronte,schiudere le labbra, o ancora stringere i pugni, sbattere gli occhi e vederci anche solo la minima traccia di una lacrima.
Mi bastava vedergli irrigidire le spalle, o le gambe, o le braccia. Qualsiasi muscolo del suo corpo, in quel momento, mi avrebbe fatta stare meglio.
Ma non li mosse.
I miei occhi si fecero sempre più lucidi e le lacrime, ansiose di bagnarmi il viso, spingevano e lottavano contro il mio orgoglio. Non potevo permettermi di mostrarmi di nuovo debole in una situazione del genere. Non me lo sarei mai perdonata. Le ricacciai indietro duramente e sciolsi i muscoli, provando a concentrarmi sul ticchettio dell'orologio. Il sangue ricominciò a circolarmi nelle vene, il cuore riprese a battere più lentamente e i miei polmoni poterono finalmente inspirare un po' d'aria. A mano a mano ripresi il controllo che, fino a pochi istanti fa, era stato completamente alla sua mercè e la mia mente si liberò da qualsiasi pensiero riguardasse lui o anche solo qualcosa che me lo facesse ricordare.
Gli rivolsi un piccolo sorriso e lui, in risposta, sgranò gli occhi spaesato da quel gesto.
'Troppo tardi', pensai.
Mi voltai e mi diressi verso la porta, girai la maniglia e feci per andarmene quando lui si mosse verso di me. Prima che potesse fare qualsiasi cosa aprii la porta con una velocità disumana e gliela richiusi in faccia, camminando per il corridoio. Lo sentii imprecare e venire verso di me, ma non mi fermai, come avevo sempre fatto precedentemente.
Il mio cuore non era un giocattolo. Io non ero un giocattolo. Non gli avrei mai più permesso di intrufolarsi nella mia vita e fare di me un manichino. Il fatto che fossimo diversi non gli forniva alcun diritto di prendermi e scaricarmi quando gli andava. Avevo finito di rincorrere le persone. O mi vuoi, o te ne vai. Punto.
Iniziò a gridare il mio nome sperando che tornassi indietro, e così aumentai il passo. 
Lo sentii correre verso di me, e appena mi prese per il braccio gli mollai un bel destro dritto dritto in faccia.
Avrei voluto sputargli anche in un occhio, ma decisi di contenermi.
"Ma che diavolo ti prende??" urlò, massaggiandosi la zona intorno alla bocca, dove lo avevo colpito. Avergli procurato del male io, anche se poco, mi regalò una sensazione di puro piacere. Se lo meritava.
"Ti consiglio di non rivolgermi più la parola, o saranno le ultime cose che dirai." sibilai.
"Merda, Ellie! Non dovevo farlo, è tutta colpa mia. Ma non avrei mai voluto che si arrivasse a questo, devi credermi!" implorò, tentando di nuovo di fermarmi.
"Crederti? Mi stai prendendo in giro spero!" scoppiai in una sonora risata e la cosa sembrò dargli parecchio fastidio, perciò continuai.
Lui si mise le mani sulle tempie, poi sulla fronte, e iniziò a camminare nervosamente avanti e indietro, pieno di rabbia.
"Cosa devo fare? Eh? Me lo spieghi?"
"Starmi lontano molto semplice."
"Sai che non posso farlo."
"Oh, certo che puoi. Con tutto quello che mi hai fatto direi che questo è il minimo che ti si possa chiedere." feci, rivolgendogli un altro dei miei soliti sorrisetti.
"Non posso stare senza di te, non puoi andartene, non puoi, non puoi farlo" iniziò a ripetere, come una cantilena. Sembrava stesse cercando di convincersi che non lo avrei mai abbandonato. Forse non mi conosceva abbastanza. 
"Be', addio." mi voltai e feci per andarmene ma lui mi bloccò all'istante.
"Ehi ehi ehi, aspetta! Fermati un attimo. Guardami negli occhi. Guardali cazzo!" gridò, quando vide che tentavo di abbassare lo sguardo. "Ne abbiamo passate tante insieme..." E non dovevamo passarne altre. "E credimi davvero se ti dico che senza te, nulla ha più senso. Mi dispiace okay? A volte non mi capisco nemmeno io, e so bene ti averti ferita" Be', almeno lo ha ammesso. "ma non era mia intenzione, sul serio. Sai quante cose comporta avere una relazione con te? Non è facile, Ellie, non è per niente facile, e questo lo sai bene. Non ho bisogno di ripetertelo un'altra volta. Sei la prima.. persona per cui rischio così tanto la vita. Non lo avrei mai fatto, se non fossi stata tu. Perciò, ti chiedo di pensarci prima di agire avventatamente. E poi, a volte, anche tu mi porti all'esasperazione!" Improvvisamente la discussione prese una piega diversa. Il sangue ricominciò a ribollirmi nelle vene, il cuore a battere rapidamente e i muscoli a irrigidirsi dalla rabbia. Non mi sarei trattenuta. Non in quel momento.
"E va bene!!" gridai, spintonandolo. "Forse non sono una buona fidanzata, non sono una con cui è facile intraprendere una relazione, aldilà di tutto. Detesto le smancerie fatte forzatamente. Forse ho esagerato in alcune occasioni, ho fatto tutte quelle cose che a pensarci ora reputerei da "fuori di testa"." le lacrime iniziarono a sgorgarmi dagli occhi, sempre più velocemente. Non c'era più il mio orgoglio a bloccarle. Non c'era più alcuna barriera. Decisi che se volevo farla finita, dovevo farlo come si deve, o avrei rimpianto ogni singola parola rimasta intrappolata tra le mie labbra. "Ho chiuso porte sbattendole ad un'affermazione che non mi piaceva. Urlavo quando mi dicevano di non essere infantile, ho lanciato parole pesanti come macigni. Ho gridato "Basta, non ne posso più" però ero sempre lì, senza muovermi di un passo. Io sono sempre rimasta, Dan.. ho sempre sopportato tutto, sofferto in silenzio, pur di non perdere te. Ti ho abbracciato quando mi hai detto che non volevi più avere a che fare con me, e sai quanta forza e amore richieda un gesto del genere. No, non sono forse quella che un uomo vorrebbe al suo fianco.. e mi dispiace. Mi dispiace se a volte sembro una bambina, se mi faccio mille problemi per questioni inesistenti; mi dispiace se non sono così bella; mi dispiace se quando sono arrabbiata parlo con le lacrime, se quando sono felice sorrido troppo, se ho sempre paura di perderti; mi dispiace se mi scuso troppe volte, ma chiedo solo di essere amata da te. Nonostante quello che sono.. nonostante quello che sei." le parole mi uscirono tutte di getto, prima che potessi rendermi conto di ciò che stavo dicendo. Ero sfinita, completamente senza forze. Ma, Dio, non mi ero mai sentita così sollevata e libera da ogni peso in vita mia. "Non credo di poter più reggere questa situazione, Dan.." piansi. Di nuovo. Solo in quel momento mi resi conto di quante lacrime dovevo aver trattenuto fino ad allora. "Io ci ho provato, ho dato il meglio di me, ma penso che ora sia arrivato il momento di farl.." non riuscii a concludere ciò che stavo dicendo perché lui mi si avvicinò, e senza darmi il tempo di respingerlo o di tirargli un altro schiaffo, mi baciò. Non so dire quali emozioni mi passarono per la testa in quel momento da quante furono, sta di fatto che il semplice contatto con le sue labbra mi fece dimenticare all'istante ogni dolore, ogni sofferenza, ogni parola gridata contro quella relazione, così difficile ma al tempo stesso così desiderata.. dio, avevamo così tanto bisogno ognuno dell'altro che avevamo finito per perdere la testa, per quell'amore. Il sapore delle sue labbra, misto alle nostre lacrime, inebriò i miei sensi generando un piccolo formicolio lungo tutto il mio corpo, di nuovo completamente sotto il suo controllo. Non ce l'avrei mai fatta ad abbandonarlo. Forse nemmeno io mi conoscevo poi così tanto. Spostò le mani sui miei fianchi e mi spinse al muro, aumentando l'intensità del bacio. I nostri corpi, così stretti, reagivano ad ogni movimento dell'altro, in sintonia. Attorcigliai le gambe intorno a lui e mi fece salire, reggendomi per le cosce, poi si diresse verso la nostra stanza. Per un attimo si staccò dalle mie labbra e non feci in tempo a reclamare che mi buttò sul letto. Lentamente ricominciò a baciarmi, poi iniziò a sfilarmi la maglietta mentre io gli sbottonavo la camicia e i pantaloni. Mai come quella notte mi sentii così felice e ripagata in vita mia.
CONTINUO A 2 RECENSIONI! HO BISOGNO DI OPINIONI!
  
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