Mi considero una persona abbastanza accorta. La gente probabilmente nemmeno ci pensa, ma io sono attento a ognuno di loro, a ognuna delle loro vite. Curioso che io parli della vita altrui, quando la vita sono io.
Già… curioso vero?
La gente non penserebbe mai alla mia esistenza. Per loro non esisto. Ma effettivamente è così.
Vivo in un perenne limbo tra il mondo comune e il paradiso, completamente solo.
Bhe in realtà non proprio, non sono solo. Qui con me vive anche la morte.
Morte però è sempre impegnato sulla Terra, mentre io lo sono decisamente di meno.
Strano come siamo più le persone che muoiono nel mondo rispetto a quelle che nascano.
E’ strano anche che ‘vita’ e ‘morte’ siano parole e figure femminili in ogni lingua, quando io e lui tecnicamente siamo due ragazzi ( o almeno sembriamo tali ).
Certo non che lui sia di molta compagnia, ha pochi momenti in cui si ferma.
Capitò un giorno in cui non ebbe nulla da fare e restò assieme a me.
-Morte come ti avvicini agli umani generalmente?
-Mh? Che strana domanda..
- Se non vuoi rispondere non farlo.
-No, posso. Assumo diverse identità. Un giorno un vecchio, un giorno un ragazzo inglese, poi un asiatico e assegno un  nome a ognuno di loro. In questo modo posso analizzare la persona e capire in che modo farlo morire, quando e se solo oppure no.
-Qual è la tua preferita?
- L’ identità di un ragazzo di nome Sehun. E’ anche l’aspetto che ho adesso, lo mantengo spesso. Mi piace.
-Che bello, se io avessi un nome quale sarebbe?
-Luhan .- rispose senza esitazione .
-Bel nome, mi piace.
Calò il silenzio per poco tempo poi gli feci una domanda.
- Ti sei mai innamorato..? Cioè , noi immortali possiamo innamorarci? – lui mormorò in segno di assenso e lo vidi mordersi le labbra :
-Possiamo.. e fa male, sappilo.- mormorò.
Di nuovo silenzio.
-Morte.. Luhan era..-
-Si.- restai in silenzio per un po’ , poi domandai :
-Com’ era? –
-Bello..incredibilmente bello. Avevo solo il compito di prendere la sua anima: era un malato terminale, sai?
Gli restai accanto per gli ultimi mesi della sua vita. Sarebbe morto da un momento all’altro. Ma lui non poteva vedermi.
Era fidanzato, con una ragazza molto carina. Prima di morire la baciò e lo sentii mormorare “Odio la morte, che mi porta via da te, ma capita a tutti no? Ti aspetto dall’altra parte.”  
E la sua anima si innalzò , confluendo nella falce che uso per mietere. Io lo amavo.. lui odiava l’idea che aveva di me, non me. Ma anche volendo.. non avrei potuto mostrarmi. Lui amava la vita.
Restai in silenzio. Mi sentivo.. in colpa.
La vita è il dono più grande che si possa fare all’ uomo.. ma come tutti i doni, quando l’uomo sta per perderlo, ci si attacca morbosamente.
-Morte.. perché la gente ama me e odia te?
-Probabilmente perché tu sei una bellissima bugia mentre io.. sono solo una dolorosa verità.
Annuii, e mi voltai verso di lui:
-Morte.. secondo te perché somiglio a Luhan?
Non mi rispose. Si voltò verso e mi baciò, semplicemente.
-Perché entrambi avete rubato il mio cuore con la stessa forza.
Sorrisi, e non mi feci domande.

In fondo, siamo perfetti così. Un equilibrio di creazione e distruzione. Io non esisterei senza lui, lui non ci sarebbe senza me , giusto?
Perché non si conosce il bene, se non si conosce il male.
E non puoi desiderare di vivere, se non conosci la morte.