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Autore: walshies89    17/01/2016    1 recensioni
"urlando con tutta la forza che aveva in corpo, quasi come se il solo gridare il suo nome potesse fare miracoli."
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L : Mamma, Gaetano finalmente!

Livietta corse ad abbracciarli riempiendo il cuore di Gaetano di amore. Era certo di non avere un bel aspetto ma tanto la madre quanto la figlia avevano ignorato completamente il fatto che sembrasse un barbone della peggior specie e senza farsi nessun problema gli stavano vicino, e adesso addirittura lo stavano abbracciando.  Percependo il disagio di Gaetano , Camilla intervenne.

C : Vieni ti accompagno di la. Puoi usare il mio accappatoio. Poi se vuoi ti preparo qualcosa da mangiare oppure sai dov’è la camera. Basta che ti chiudi la porta e nessuno ti disturberà.
G : Sono stato una settimana in una camera su un letto Camilla, si è vero sono stanco e provato ma preferisco stare in vostra compagnia almeno un po’.
Il sorriso di Camilla era la miglior medicina per il suo stato d’animo.
C : Ok allora prepariamo qualcosa al volo quando torni. Vuoi che vado a prenderti qualcosa da metterti nel tuo appartamento?
G : Grazie ma non ho la minima idea di dove siano finite le mie chiavi in quella baraonda.
L : Non preoccuparti mamma ha le sue.
Mettendo in imbarazzo Camilla e lasciando stupito Gaetano.
C : Non sono proprio le mie, le ho prese dal tuo studio un paio di giorni fa.
G : Ah ok, allora si magari. Almeno non resto con l’accappatoio.

Camilla tornò con il cambio proprio nel momento in cui Gaetano uscì dalla doccia.
G : Grazie di tutto Camilla.
C : Figurati, per così poco. Piuttosto dimmi cosa ti va di mangiare
G : Qualcosa di leggero, non sono sicuro che il mio stomaco reggerebbe molto visto che non so nemmeno quanti giorni sono ormai che non mangio più.
L : Che ne dite se cucino io e voi ve ne state tranquilli per un po’?
Livietta sbucò dalla sua stanza con la bambina in braccio che ormai aveva mangiato ed era pronta a conquistare tutti con il suo sorriso disarmante
L : Non vado oltre ad aglio, olio e peperoncino ma almeno quello so farlo bene
Sorrisero tutti e tre e con un semplice cenno della testa li lasciò li nel corridoio a parlare mentre lei preparava il pranzo.
C : Dai vieni in camera.

Entrarono in camera socchiudendo la porta
G : Addirittura anche i boxer mi hai preso!
C : Ma smettila di fare lo scemo, ti ho visto anche senza quelli indosso ricordi o hai preso qualche botta in testa?
G : No no tranquilla ricordo perfettamente, solo che di solito non c’era tua figlia, anzi te ne sei guardata bene dall’avere atteggiamenti troppo familiari davanti a Livietta.
C : Hai ragione ed ho sbagliato, ti chiedo scusa per come ti ho trattato.
G : Figurati, non è un problema ci ho fatto l’abitudine.
C : E non dovrebbe essere così invece. Quando ti ho visto scomparire in quel furgoncino sono morta Gaetano. È stata la sensazione più brutta che ho provato in tutta la mia vita.
G : È stato lo stesso per me quando ho visto quel video Camilla. Pensarti morta a causa mia mi ha letteralmente ucciso. Volevo morire. La vita non aveva più senso, neanche il pensiero di Tommy riusciva a darmi forza. So che non sto facendo di nuovo una bella figura come padre, io lo amo da morire, ma senza te non riuscirei a vivere comunque, quindi non illudermi Camilla non potrei sopportarlo di nuovo.
C : Non voglio illuderti Gaetano. Credo che tutto questo casino sia successo proprio perché ho detto a Michele quello che provo per te e che doveva uscire dalla mia vita perché non volevo farti soffrire. Ma mi rendo conto che dopo tutto questo casino non so se tu vuoi ancora passare del tempo con me.
G : E cosa proveresti per me? Non riesco proprio a fartelo entrare in testa,Camilla ancora non hai capito che io voglio passare tutta la mia vita con te?
C : Credo di averlo capito e anche per me è la stessa cosa Gaetano lo so che non sono brava ad esprimere a voce e a volte anche con i fatti i miei sentimenti ma...
G : Ma?
C : Io ti amo Gaetano, come credo di non aver mai amato nessuno in vita mia.

La voce di Livietta che li avvisava di andare a tavola interruppe la loro conversazione. Si guardarono e sorrisero di quei pochi minuti di normalità ritrovata. Si abbracciarono, con estrema dolcezza Camilla raccolse con un bacio la lacrima che scese dai suoi occhi e andarono insieme verso la cucina dove la ragazza sorpresa non poteva credere ai suoi occhi vedere arrivare sua madre abbracciata a Gaetano quasi come fossero due adolescenti in preda alla loro prima cotta adolescenziale le sembrava surreale ma tremendamente bello e finalmente era felice per sua madre, vederla serena dopo giorni infernali era la cosa che più desiderava.
L :  Allora voi due la finite di fare i fidanzatini che la pasta si raffredda?
La guardarono e scoppiarono a ridere
L : E quindi, visto che in questa casa non mi raccontano mai nulla, almeno tu Gaetano sei sempre stato sincero con me, da quanto state insieme?
Per poco non si strozzò con la pasta.
G : Livietta insieme nel vero senso della parola secondo tua madre non siamo mai stati.
Questo gli fece guadagnare uno schiaffo sul braccio.
L : Oh finalmente qualcuno onesto tra queste mura.
Livietta sorrise facendo una linguaccia alla madre. A Camilla non sembrava vero, la figlia che scherzava ed era di buon umore e Gaetano sembrava sereno e parlava liberamente, forse molto più di quanto lei sarebbe mai stata in grado di fare con sua figlia.
L : Quindi vuoi dirmi o farmi credere che non avete mai fatto nulla?
Questa volta fu Camilla a strozzarsi e Gaetano guardando la situazione iniziò a ridere.
G : Non ho detto questo ma non credo che tu voglia sapere della nostra vita sessuale o sbaglio?
L : Per carità hai ragione, già pensare che voi abbiate una vita sessuale è difficile da gestire, figuriamoci se dovessi immaginarla.
G : Appunto.
Camilla, ripresasi dall’imbarazzo,  rimase piacevolmente sorpresa dalla normalità con cui i due conversavano di argomenti così intimi ma allo stesso tempo in maniera così semplice. Non si sarebbe mai immaginata una normalità così piacevole a casa sua e soprattutto dopo tutto il casino della settimana precedente. Proprio mentre parlavano e conversavano di qualsiasi cosa il rumore di una chiave inserita nella serratura catturò la loro attenzione.
Ge : Salve a tutti. State mangiando, scusate sono arrivato tardi.
L : Amore! Quando sei tornato?
Ge : Volevo farti una sorpresa. Non ce la facevo più a stare lontano da te e nostra figlia. Ma non volevo interrompere il pranzo.
C : Tranquillo noi abbiamo finito e io e Gaetano adesso andiamo a riposarci un po’. Giusto?
G : Si mi sembra il caso. Non voglio esagerare. Te la sei cavata bene con la pasta Livietta che ne dici di prepararla anche a lui?
Si alzarono dalla sedia e prima di lasciare la cucina ai due sposini. Livietta catturò nuovamente l’attenzione dei due.
L : Gaetano, riguardo al discorso di prima, porta chiusa a chiave gentilmente
C : Livietta!
L : Mamma vi voglio bene ma a tutto c’è un limite.
G : Prendo nota
E facendole l’occhiolino trascinò Camilla che ormai aveva la faccia color pomodoro in camera chiudendo la porta a chiave facendo scoppiare tutti a ridere, tranne il povero George che non capiva a cosa si riferissero.
 

C : Ora non riuscirò più a fare l’amore con te in questa casa se c’è Livietta perché tutte le volte che chiuderai la porta a chiave saprò che mia figlia sa cosa potremmo fare.
G : Perché loro invece la piccola Camilla l’hanno concepita per miracolo?
C : Che centra io mica sapevo che loro facevano sesso.
G : E stai tranquilla che non lo faremo neanche noi adesso quindi rilassati, sei tesa come una corda.
C: Non era quello che intendevo e soprattutto non era a quello che pensavo Gaetano abbiamo avuto entrambi una settimana complicata. Mi sembra già un miracolo che tu sia qui figuriamoci se mi metto a pensare ad altro. 
G : Lo so ed era per quello che lo stavo dicendo soprattutto per non deludere le tue aspettative, a quanto pare sei una a cui piace affilarsi le unghie ed io non credo di essere in grado di fartelo fare in questo momento.
C : Ah ah. Mi fa piacere vedere che hai ricominciato a scherzare, significa che tanto male non stai. E comunque non mi affilo proprio nulla, e sono piuttosto certa che non deluderesti le mie aspettative ma in questo momento sono già contenta di sdraiarmi qui con te e abbracciarti. Mi sembra veramente una cosa così normale ma allo stesso tempo straordinaria. Ho davvero avuto paura di non poterlo fare più.
G : Ti sei spaventata professoressa?
C : Non immagini quanto! Ho perfino passato non so nemmeno più quanto tempo nel tuo appartamento. Venivo qui per lavarmi e vestirmi. Quando non ero in questura ero a casa tua ed era l’unica cosa che mi consolava un po’. Sentire il tuo odore mi faceva immaginare di averti un po’ vicino in quel casino e in alcuni casi mi ha aiutata a mantenere la lucidità mentre in altri momenti mi uccideva perché volevo toccarti, parlare con te ma tu non c’eri e non sapevo dove fossi ne se ti avrei rivisto.

Quella confessione gli arrivò dritto al cuore, gli faceva male saperla così disperata ma era contento che finalmente lei si aprisse con lui sui suoi sentimenti.
G : Quella mattina, quando ti ho vista uscire dal portone, ero indeciso su cosa fare, ma alla fine avevo deciso che non sarei rimasto un minuto in più senza parlarti per dirti che avevo capito che le pressioni che ti avevo fatto involontariamente ti avevano messo ansia, che non volevo metterti fretta ma che volevo solo svegliarmi con te tutte le mattine senza dover per forza uscire di casa per fare colazione con te. Non volevo altro che la quotidianità con te ecco perché premevo per la convivenza. La tua voce è l’ultima che vorrei sentire prima di dormire e la prima la mattina quando mi sveglio. È ovvio che non so come andranno le cose tra noi tra altri 50 anni ma io con te vorrei vivere giorno per giorno sapendo che ogni singolo momento sarà unico. Mi rendo conto, come mi hai già fatto notare una volta, che parlo come se fossi uscito da una scatola di cioccolatini, ma è proprio così o almeno quello che sento è quello.
C : No tu sei meraviglioso, sono io l’idiota. Il fatto che ho passato un periodo particolare della mia vita non mi giustifica. Ero disillusa sull’amore anche a causa di tutto quello che è successo con Renzo. Purtroppo me la sono presa con te mentre in realtà volevo prendermela solo con me stessa. Il mio matrimonio con Renzo è finito molto tempo prima di Barcellona,è solo che non volevo mollare l’idea illusoria del “ finché morte non ci separi” , e mi sono costretta a vivere in panni che ormai mi stavano stretti ma che allo stesso tempo mi facevano sentire sicura. È vero che Renzo mi tradiva e io anche sospettandolo ho sempre girato la testa dall’altra parte , e di questo come donna adesso mi vergogno da morire, ma avevo la tranquillità che ci sarebbe stato sempre. Dopo Barcellona non potevo più nascondere la testa sotto la sabbia ma quando sono tornata a Roma tu non c’eri. Ho provato a rifarmi una vita ma a quel punto se non potevo avere te ho pensato tanto vale rimanere con Renzo, meno fatica e poco impegno rispetto alla costruzione di nuove relazioni.  Non mi aspettavo di trovarti qui a Torino e quando ti ho rivisto sono andata nuovamente in crisi. Giorno dopo giorno capivo sempre più che volevo stare con te ma non sapevo come uscire dalle catene in cui mi ero infilata e non volevo dare una nuova instabilità a Livietta e così ho finito solo per causargli ulteriori danni e le ho dato una pessima immagine della donna e non mi perdonerò mai per questo.  Poi non so quando noi due abbiamo iniziato a frequentarci ero spaventata, se Renzo mi aveva tradito almeno due volte e senza nulla togliere a lui tu sei molto più sexy e bello, come posso competere con tutte le ragazze che ti ronzano  che sicuramente sono più giovani e belle di me? Quindi credo di aver attivato una protezione mentale nel tentativo di non essere ferita di nuovo ma mi sono resa conto troppo tardi che le relazioni non si possono vivere a metà e che quindi se dovevo continuare a tenerti a distanza era meglio finirla oppure abbandonarmi completamente a te. Ci ho messo un po’ lo ammetto ma io ho deciso che voglio godermi a pieno queste sensazioni e la nostra relazione, sempre che tu sia ancora disposto a darmi una possibilità. 

Gaetano aveva ascoltato attentamente quello che stava dicendo Camilla, e per la prima volta sembrava avere un senso. Le sorrise.
G : Se solo fossi stata meno testona e me ne avessi parlato, a quest’ora ci saremmo evitati un po’ di problemi non credi? Camilla io se servisse prenderei a calci Renzo per come ti ha trattata e mi dispiace profondamente che la tua autostima sia sprofondata. Tu non devi competere proprio con nessuna. Lo capisco di solito si è sempre molto critici nei confronti di noi stessi ma io non vedo altre donne all’infuori di te, e con questo non intendo che non le frequento, ma che se ci sei tu al mio fianco io non le vedo letteralmente, i miei occhi sono catturati magneticamente dai tuoi . Non sono stupido so che ci sono ma tutto il mio mondo ruota intorno a te, a soddisfare i tuoi desideri, a gioire delle tue vittorie e ad intristirmi per le tue sofferenze. Sono quasi dodici anni che è cosi per me e non cambieranno le cose adesso, mi rendo conto di non averti spesso mostrato la sicurezza che volevi vedere, che passavo di donna in donna ma il motivo era solo uno, potevano essere bellissime, simpaticissime o intelligentissime ma non erano TE. Dal primo giorno che ti ho visto mi sei entrata dentro. Ci ho messo poco per prendere  coraggio e dichiararmi è vero. Ma tutte le volte che io facevo un passo verso di te tu iniziavi a correre nella direzione opposta, l’hai fatto il giorno che mi sono dichiarato, dopo il bacio, poi sei scappata a Barcellona, ma io per te ci sono sempre stato, ho annullato tutta la mia vita per te. Certo mi sono divertito e ho frequentato altre donne ma del resto tu eri sposata e alla fine tornavi sempre da tuo marito e io rimanevo li come uno scemo tutte le volte. Poi hai bussato alla mia porta e mi è sembrato un miracolo, anzi col senno di poi una meteora. Io però sono sempre lo stesso e spero di poterti guidare giorno dopo giorno e affrontare tutto con te. So che non sarà facile ma sono sicuro che ce la faremo. Lo so che il mio atteggiamento verso le donne non ti da sicurezza, ma io in quelle donne non la cercavo. Vedevo te con Renzo e pensavo a quanto fosse fortunato e speravo che lo capisse da solo. Io invece non potevo cercare una donna che volesse stare con me per sempre, perché le avrei mentito dal primo all’ultimo momento. Io volevo e voglio solo te, non posso dire ti amo ad una donna se poi quando chiudo gli occhi penso a te. Non potevo chiedere ad una donna di trasferirsi a casa mia se quando facevo sesso, e bada bene non ho detto amore, con lei io chiudevo gli occhi e pensavo a te. Non sarebbe stato onesto per nessuno dei due e soprattutto non potevo permetterlo per Tommy. Non posso continuare a presentargli ragazze che non potranno mai prendere il tuo posto. Lo so che dovrò combattere contro i mulini a vento della tua gelosia, ma io amo solo te e voglio passare la mia vita solo ed esclusivamente con te.

Le lacrime cominciarono a scendere dagli occhi di Camilla, che non sapendo come esprimere a parole la propria gratitudine e il proprio amore, decise di esprimerlo nell’unico modo che reputava potesse trasmettere tutto l’amore che aveva. Prese il viso di Gaetano tra le sue mani e lo catturò in un bacio dolce ma pulito, carico di sincerità e amore. Gaetano la strinse forte a se e lasciò che lei si abbandonasse a lui rimanendo stretti uno nelle braccia dell’altro per un’eternità fino a quando talmente esausti da tutta un’intera settimana e dal mettersi a nudo, si addormentarono.


Le prime luci che entrarono dalla finestra svegliarono Gaetano, che spaesato cercò di capire dove si trovasse ma il respiro regolare e sereno che sentì sul suo corpo lo portò immediatamente al presente. Molto lentamente si alzò dal letto, aveva bisogno di tempo per riprendersi da quella brutta storia, per quanto finalmente si sentisse un po’ più sereno di quando tutto quell’immenso casino era iniziato. Silenziosamente andò verso la cucina, si perse guardando fuori dalla cucina e non si accorse di essere osservato.

L : Gaetano che ci fai già in piedi?
G : Che ci faccio io? Che ci fai tu? Non dovresti approfittarne ora che Camilla dorme? Non dirmi che ti ho svegliata io.
L : No tranquillo. È che ormai ho preso questi ritmi quindi anche se la peste dorme io mi sveglio. Poi tra un po’ comincerà a strillare come un’aquila quindi almeno facendo così ho il tempo di fare colazione. Tu vuoi qualcosa?
G : Sei proprio diventata grande. Io continuo a vedere la ragazzina che ha messo a tappeto mio nipote con una semplicità disarmante.
L : Ne è passato di tempo da quei giorni, anzi c’è passata una vita in mezzo.
G : Eh già.
L : Caffè?
G : Magari.. Grazie di tutto.
L : E di cosa? Mi fa piacere vederti in giro per casa. Sono stati giorni particolari per tutti noi. Anche se mamma spesso non si comporta nel migliore dei modi con te, tu ormai sei parte della famiglia , anzi non saprei quantificare da quanto tempo ormai ne sei membro.
G : Non ne sarei così sicuro, anzi non sono sicuro di farne parte nemmeno adesso.
L : Perché dici questo?
G : Posso essere completamente sincero con te?
L : Devi!
G : Non so se e cosa ti abbia mai raccontato di me tua madre, ma dal tuo sguardo immagino poco o nulla. Abbiamo iniziato a frequentarci che tu eri ancora incinta della piccola e i primi periodi sembrava una favola. Il mio sogno diventato realtà. Poi non so a causa di cosa ne con precisione quando la bolla in cui eravamo è esplosa.  Tua madre è diventata sfuggente, aggressiva , di frasi che ricorderò per sempre e che vorrei cancellare dalla mia mente ce ne sono. Ma lei ha sempre tenuto a ribadire che non siamo una coppia. Per cui, fare parte o meno della famiglia è irrilevante se poi non posso farlo come vorrei.
L : Sincerità per sincerità. Non ho mai visto mia madre così disperata come l’ho vista in questa settimana. Non sapere dov’eri e come stavi l’ha distrutta. Glielo leggevo in faccia che alzarsi ogni mattina diventava sempre  più complicato. Magari lei è un disastro, non esprime quello che pensa, quando ha paura scappa. Ma posso assicurarti che mia madre ti ama da morire.
G : Finalmente dopo quasi un anno ce l’ha fatta a dirmelo, ieri. Ma ha dovuto aspettare che succedesse quello che è successo per farlo. Io ho paura adesso. So che non sei la persona giusta forse a cui dire queste cose ma tua madre mi ha dato talmente tante di quelle batoste che adesso ho seriamente paura perché io so che la amo più della mia stessa vita, ma tutte le volte che mi abbandono a lei, prima o poi scappa e io resto solo a raccogliere i cocci della mia vita.
L : Hai perfettamente ragione ad essere titubante, conosco mia madre e so che è un disastro.
G : Non fraintendermi, è il più bel disastro della mia vita.
L : Si vede che sei innamorato. Io al posto tuo l’avrei già lasciata a piedi.
G : E come faccio .. Se solo mi guarda potrei cercare di portarle giù la luna.
L : Sei proprio cotto eh!!
G : Mi sa di si. 

Mentre facevano colazione conversando come se fosse la cosa più naturale del mondo erano talmente concitati da non accorgersi che per tutto il tempo erano stati spiati dall’unica persona che ascoltando la loro conversazione non poté fare altro che schiaffeggiarsi mentalmente per come si era comportata in passato. Le urla di Camilla attirarono l’attenzione di tutti. Camilla corse in camera per non farsi sorprendere e Livietta andò in camera per far mangiare la piccola mentre Gaetano rimase nuovamente solo in cucina.  Silenziosamente due braccia lo strinsero e le labbra gli baciarono il collo, non c’era bisogno di girarsi per riconoscerle, perché anche tra un miliardo e mezzo di persone le avrebbe sempre trovate.
G : Ti sei svegliata presto!
C : Voi siete stati più mattinieri di me.
G : Da quanto eri li?
C : Abbastanza. Supereremo mai il passato?
G : La speranza c’è. Ma le paure altrettanto.
C : Immaginavo.
G : Non rimpiango niente di questi 12 anni. E ti confesso che di tutto questo periodo la cosa che mi ha fatto più male è stata proprio quella maledetta frase pronunciata davanti alla macchinetta del caffè. Fino a quando mi scappavi perché eri sposata potevo accettarlo, era una cosa che avevo messo in conto sin dal principio. Ma dopo essere stati noi, dopo essere diventati una sola cosa, No. È li il mio problema. Sarà che io ti amo da sempre e che tu ci hai messo una vita prima di concederti che tutto mi aspettavo, tranne che il benservito in quel modo,mettendomi sullo stesso piano di Renzo. Fa ancora male ma so che ce la faremo. Almeno io posso parlare per me e dirti che ci metterò tutto me stesso, perché per me sei più importante tu di qualsiasi altra cosa, ma questo che ci è successo non può essere un colpo di spugna, non possiamo nascondere i problemi sotto il tappeto e sperare che non vengano fuori.
C : No su quello hai ragione, e sono anche consapevole che per riacquistare la tua fiducia ci vorrà tempo però almeno una cosa voglio dirtela. Razionalmente non so spiegarti perché ho fatto tutto quello che ho fatto. Ma io ti parlo dall’inizio. È stato irrazionale venire da te nel cuore della notte, credo che nemmeno tu avresti pensato per un secondo che bussassi alla tua posta per della camomilla, stento a crederci io ancora oggi. Poi non so da quella sera è come se avessi in qualche modo preso il sopravvento il mio cuore, ho lasciato che le cose seguissero il loro corso fino a quando non so cosa è successo ma si è capovolto tutto. Non so se era paura, timore o semplicemente egoismo dettato dalla libertà di essere finalmente libera, sinceramente non lo so, so solo che da quel momento tutto è stato un immenso casino. Non ho giustificazioni per il mio comportamento e non ne cerco, so che devo dimostrarti molto e che ci vorrà tempo per riprendere, sempre se mai riusciremo a tornare esattamente a come eravamo ma posso dirti che ci metterò tutto l’impegno che posso. Non sei la fantasia di un momento e non lo sei mai stato e vorrei che questo ti fosse chiaro. Poi ovviamente lascerò te decidere cosa fare e quando.
G : Beh del fatto che non mi sono sognato tutto sono contento, e anche del fatto di non essere la fantasia di un momento, non so se potrei mai accettare di tornare tuo amico.
C : Non te lo chiederei nemmeno.
G : Bene, perché io ti ripeto, voglio solo renderti felice e stare con te ogni singolo giorno della mia vita. È da quando mi sono dichiarato che non ho mai cambiato idea. Tutte le mie scelte erano fatte in relazione alle tue. Non potevo annullare la mia vita se tu continuavi a ripetermi di voler stare con tuo marito. Non potevo bloccare la mia vita per qualcosa che volevo solo io. Poi ho realizzato che il problema non era andare avanti ma il fatto che io non riesco a vedere la mia vita senza te. Solo che adesso so che significa stare con te, dormire con te, fare l’amore con te. Mentre prima potevo accontentarmi di stare male ma averti vicina ora non potrei, immaginare un altro uomo al posto mio, no impazzirei.
C : Non voglio nessun altro. Voglio solo te. Magari ci ho messo un po’ a capirlo. Ho dovuto rischiare di perderti ma l’ho capito. So che non è una giustificazione ma è un dato di fatto. Amo te e voglio vivere con te.
G : Come scusa? Puoi ripeterlo?
C : Quanto sei scemo. Ti amo e voglio vivere il resto della mia vita con te.
Gaetano la trascinò tra le sue braccia baciandola con tutto l’amore che provava per lei. Entrambi si abbandonarono tra le braccia dell’altro perché nonostante i problemi adesso erano consapevoli di aver chiarito il passato e di essere pronti a camminare insieme verso un nuovo futuro tutto da scrivere insieme.
   
 
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