Era appena sorto il sole quando accadde.
Quando scappammo.
E fummo presi.
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“Ivy…” mormoro con la voce un po’ impacciata
“Sì, sono qui, ma ora dobbiamo andare…” continua a dire “…Alzati…su!” Mi prende per un braccio e con non poca fatica riesce a tirarmi su. Eppure qualcosa va storto. In men che non si dica mi ritrovo di nuovo a terra con un dolore, da mozzare il fiato, allo stomaco.
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All’inizio rimase paralizzata, ma poi, riprendendosi, rispose al bacio. Fu molto dolce e casto, più che altro uno sfioramento di labbra, per poi divenire più passionale. Però c’era qualcosa di strano. Una specie di calore li avvolgeva. Dato il momento decise di non darci peso, finché David si allontanò urlando. Non capendo cosa fosse successo cercò di avvicinarsi.
“Non mi toccare!” gridò lui allontanandosi ancora di più e attirando gli sguardi.
(...)