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Autore: Alison Cole    19/01/2016    5 recensioni
Pensate ad una ragazza qualsiasi, l'aspetto esteriore non ha molta importanza. Ha una migliore amica, un fratello e una madre strana e leggermente iperprotettiva.
Una vita normale. E fin qui, nulla di particolare.
Ma, se entrando in una pasticceria scoprisse che i suoi dipendenti allo scattare della mezzanotte si trasformassero in mostri assettati di sangue a causa di una maledizione e, per dei motivi ancora ignoti, di esser dentro a questa faccenda più di quanto lei stessa sperasse, cosa pensereste?
Beh, poiché la ragazza in questione sono io, penso di aver una gran SFIGA.
Ci mettiamo di mezzo anche un paio di affascinanti stolker e uno psicopatico megalomane e siamo a cavallo.
Sono Roxanne, una ragazza normale con una vita decisamente anormale.
"Cosa era quella... COSA?!"
"Esci dalla mia testa, dannazione!"
"Io ho ucciso molte persone innocenti... non vorrei tu fossi la prossima"
"Invece di blaterare che ne dici di morire? Non sei mica un boss finale di Kindom Hearts!"
Tutti hanno segreti da nascondere. Io sono alla ricerca della verità.
Ma voi... siete sicuri di volerla scoprire?
***
Salve a tutti! Questa è la prima FanFiction da me pubblicata in questa sezione! ^^
Siate magnanimi ahah
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'The Curse- La Saga delle Maledizioni'
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Chapter Eleven
 In the Wolf's Lair (seconda parte)

 

"In vero si possono solo seguire, mossa dopo mossa, le macchinazioni del fato,
sfidando le stelle avverse."
Nicolò B.


Appena termino di pronunciare l'ultima frase, un silenzio glaciale cala nella stanza.
Riluttante, alzo lo sguardo dalle mie mani intente a tormentarsi a vicenda, ritrovando Peter osservarmi con occhi spalancati e con un'espressione sorpresa impressa in viso.
-Seriamente, quella sera eri ubriaca o fatta?- domanda dopo un po', inarcando un sopracciglio.
...come? Ma sta scherzando?!
Lui prende il mio silenzio come l'ammissione di ciò che aveva appena ipotizzato e mi rivolge un sorriso di scherno.
-Dalle telecamere di sicurezza sembrava che stessi cercando qualcosa. Sai, per evitare di ammettere che ti trovavi lì per rubare bastava anche inventarsi qualcosa di meno assurdo.- aggiunge con finta compassione sotto lo sguardo leggermente confuso di tutti noi.
Sta superando il limite.
Mi alzo di scatto dalla sedia facendola rovesciare all'indietro e sbatto ambe le mani sul tavolo, incendiandolo con lo sguardo.

-Per tua informazione, non mi drogo! Ma sì, ammetto di esser stata abbastanza ubriaca. Tutto ciò però non toglie che qua sotto vi erano degli esseri che non avevo mai visto in vita mia e che sono certa siate voi. Sono venuta qui per delle risposte. Ho bisogno di sapere, maledizione! Non sono pazza, quindi non farmici passare per tale. Se pensi che cambierò idea ti sbagli di grosso. Io non ho paura e non ho alcuna intenzione di scappare.- concludo con fermezza, manifestando tutta la mia testardaggine e decisione.
Dopo una ventina di secondi, che a me parvero minuti, passati a guardarci negli occhi, egli emana un sospiro, iniziando a massaggiarsi le tempie.
-Dannazione… non volevo arrivare a questo...- mormora appena per poi schioccare le dita.
All'improvviso mi sento afferrare da dietro e in una manciata di secondi sono a terra, sovrastata da Bevis che mi punta un coltello alla gola, graffiandomela appena.
Sbarro gli occhi e studio l'espressione rilassata del moro.
Se prima avevo paura, ora sono completamente in preda al panico. Diamine! Non doveva andar a finire così…
Dalla posizione in cui mi ritrovo non riesco a scorgere i visi e le reazioni di Blake e Rick, però vedo Myra scattare in piedi allarmata.
Lancia un'occhiata al fratello, trovandolo ad osservare la scena digrignando i denti, impotente.
-Che avete intenzione di fare?!- sbraita quest'ultimo.
-Sai anche tu che è una minaccia. Eliminandola non correremmo alcun rischio e il nostro segreto sarebbe al sicuro.- risponde con semplicità Peter.
-E dobbiamo sporcarci di nuovo le mani? Uccidere?! Non abbiamo fatto tutto ciò per evitare di arrivare a… a questo!- grida Myra indicando me, le iridi dilatate che esprimono un profondo tormento.
Il suo panico sembra superare nettamente il mio, cosa decisamente assurda visto che quella che rischia di essere sgozzata tra le due sono io.
-Miranda… Io sto cercando di proteggere proprio ciò che siamo riusciti a costruire con sudore, fatica ed innumerevoli sacrifici… e non sarà certamente una misera umana a fermarmi.- dichiara gelidamente lui, facendomi rabbrividire di puro terrore.
Se non mi invento qualcosa subito rischio veramente le penne! E non provo un particolare interesse nel passar all'aldilà soffocando nel mio stesso sangue.
-Misera umana? Ti vorrei solo rinfrescare la memoria: noi ERAVAMO degli stramaledettissimi UMANI! Inoltre lo sai anche tu che lei non è una normale ragazza… lo percepisci. E credo che sia il fatto che non hai idea di chi sia veramente a spaventarti, più dei problemi che potrebbe arrecarci in sé.- ribatte la volpe bianca, alche Peter distoglie i propri occhi da quelli della ragazza, stizzito.
Eh? Di cosa diamine stanno parlando?

-E poi lei è… diversa. Dimmi quale essere vivente su questa terra, sapendo la verità, non ci avrebbe giudicato e sarebbe venuto qui per parlare, per spiegazioni? Spiegazioni?! Chiunque ci vorrebbe morto! Roxanne no.
Perché non darle una possibilità?- ritorna lei all'attacco, concludendo con la voce leggermente incrinata, quasi a supplicarlo.
Mi stanno salendo le lacrime agli occhi.

In realtà li avevo giudicati… eccome se lo avevo fatto.
Se da una parte provavo pena, dall'altro provavo repulsione nei loro confronti. Ma ora…
-I-io non ho capito bene cosa stia succedendo.- comincio a dire, ignorando il bruciore dovuto alla ferita alla gola che peggiora ad ogni mia sillaba -Non lo so. Pensavo di aver una vita tranquilla e fin troppo monotona, ma da quando vi ho conosciuto… una serie di avvenimenti a cui cerco una dannata risposta mi hanno perseguitato fino ad ora. Se ho capito bene, avete sofferto molto.
Vorrei capirvi, aiutarvi… esservi magari amica. Non ho intenzione di spifferare niente a nessuno.
Cosa vi ricaverei? Sono una ragazza qualunque, magari strana, ma totalmente priva di particolarità estasianti.
Non so che cosa vediate in me, ma io non sono nessuno. Vi prego solo di risparmiarmi… un'altra volta.- finisco con un filo di voce.
Zack sussulta, guadagnandosi un'occhiata interrogativa generale.
Peter non fiata, sembra indeciso, come se un turbine di emozioni contrastanti lo stiano investendo in pieno.
-Accidenti a voi…- dice infine sospirando e scrutando i visi dei presenti uno ad uno.
-Sia chiaro ragazzina: io non mi fido. Nascondi qualcosa, ma non preoccuparti. Prima o poi capirò cos'è.
Per il resto non ti reputo una persona pericolosa e sento che le tue parole sono sincere.- si ferma un attimo, soffermandosi sugli occhi della fidanzata per poi serrare i propri e proseguire.
-Ti risparmierò… per questa volta.- alche un sorriso radioso esplose sul viso di Myra, mentre calde lacrime di felicità le rigano il volto.
Esalo un sospiro di sollievo, abbandonandomi nella stretta di Bevis. Grazie a Dio.
-Sappi però che se più avanti ti reputerò una minaccia non avrò alcun ritegno nell'ucciderti con le mie stesse mani.- conclude con un ghigno terrificante. Sono sicura di aver perso 10 anni di vita.
-Bene. Bevis, mollala.- ordina il ragazzo, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l'uscita.
Mi aspetto di veder il moro alzarsi e allontanarsi, eppure lasciarmi, sembra l'ultima delle sue intenzioni.
Sento i passi cessare.
-Bevis...?-
Credo che i ragazzi lo stiano osservando perplessi, visto che dalle voci che iniziarono a chiamare l'amico trasparisce molta preoccupazione e confusione.
Osservo negli occhi il mio aggressore trovando due iridi smeraldo inumiditi dalle lacrime.
Il respiro accelerato, i muscoli sforzati al massimo nell'intento di allontanarmi il coltello dalla gola, il viso imperlato di sudore. Sembra terrorizzato.
-Cosa diamine stai facendo?!- tuona Zack avvicinandosi a noi. Il moro sussurra qualcosa che, a quanto pare odo solamente io, mentre il rosso si ferma con un: “Che?”.
E da qui in poi tutto sembra svolgersi a rallentatore: Bevis che alza il coltello e punta il mio cuore, le urla dei ragazzi, lo strazio nella voce di Myra che mi chiama…
Ed io che afferro il polso del mio quasi-assassino con il braccio sano e glielo storgo, scivolo in giù portandomi dietro di lui e lo spingo a terra, immobilizzandolo.
Il tempo torna a scorrere normalmente mentre cerco di riprendere fiato e di rallentare i miei battiti che sento pulsare persino all'interno del cranio.
Cosa… c-come… come diamine ci sono riuscita?!
Oddio, avevo una paura atroce di morire! Mi tremano ancora le ginocchia!
Scivolo a terra, stremata.

Frederick mi prende al volo, sostenendomi per mantenermi in piedi.
Passo una mano sul viso e osservo il moro ancora steso a terra, svenuto.
Ma che gli era preso?!

Myra mi travolge e abbraccia mozzandomi il respiro.
-E-ero così spaventata...- mormora appena.
Sento qualcosa di umido bagnarmi la maglia e intuisco siano le sue lacrime.
Mi abbandono nel suo confortante abbraccio.
Rick mi lascia nelle mani della volpe bianca e si appresta a caricarsi sulle spalle l'amico privo di sensi, uscendo dalla stanza per riportarlo probabilmente in camera sua.
Blake lancia un'occhiata preoccupata a Peter, fermo esattamente al centro del salone.
-Ha avuto una ricaduta…- riflette ad alta voce il capo del gruppo con un'espressione malinconica che mi strugge il cuore.
Sembra veramente afflitto e, sinceramente, mi sento un po' colpevole per aver creato una situazione di disagio così drastica.
Silenziosamente, torniamo al piano di sopra con Zack che mi lancia delle occhiate indecifrabili.
Mi blocca poco prima di salire gli ultimi scalini, afferrandomi per il braccio sinistro.
Per poco non gemo di dolore.
Lui sembra capire, visto che alza la manica della mia maglia ed osserva le mie bende con occhi spenti.
-Mi dispiace per questo.- mormora senza avere il coraggio di incontrare il mio sguardo. 
Sorrido serena. Myra aveva ragione: è una gran testa calda, ma anche lui ha un cuore.
-Zack, guardami, per favore.- gli sussurro, costreggendolo ad incontrare le mie iridi, anche se con un enorme sforzo.
-Non ti devi preoccupare di nulla, ok?- 
Lo vedo arrossire, imbarazzato ed anche senza parole.  
-Chiedi qualcosa di impossibile...- dice serio, mentre serra la mandibola con forza. 
-Però ti ringrazio per la tua gentilezza.- aggiunge subito dopo, dando un'ultima occhiata a ciò che lui stesso mi aveva causato notti fa, per poi abbandonare il mio braccio e tornare sui suoi passi.


Ali's Note: 
E Bevis è pazzo :D 
O almeno una parte di lui... povera anima in pena :C 
Comunque ho pubblicato in ritardo perché il capitolo speciale di Capodanno (che ho pubblicato e lo trovate qui) è lungo quanto la Bibbia e mi ha portato via tanto tempo... e quindi alla fine mi sono ritrovata indietro con questo capitolo.
Che sinceramente è stato anche difficoltoso. 
Nel prossimo cappy darò delle altre spiegazioni di altri tanti misteri misteriosi... tanto per cambiare ahah
E poi... magari qualcuno inizia a insospettirsi un po'... 
Volevo prima di salutarvi fare una cosa importantissima: RINGRAZIARVI! 
Grazie mille che mi sopportate, supportate, correggete e fate ridere con le vostre recensioni. E grazie anche a chi legge e fa il fantasmino tra un capitolo e l'altro eheheh 
Con questo è tutto. Ci vediamo venerdì e se il capitolo vi è piaciuto o volete anche mandarmi un bel VFC (accetto volentieri anche quelli ahahah ^^) recensite, e aggiungete la storia nelle varie categorie. 
Jaa ne ♥
Alison Cole

*QuEsTiOn TiMe*
Era da un po' che non la facevo :3  Testuccio! Qual'è il vostro colore preferito? 
Il mio il rosso cremisi ♥_♥

   
 
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