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Autore: felinala    20/01/2016    8 recensioni
Post Majin Bu, la pace è appena tornata sulla terra, ma non in casa Son: Chichi infatti vuole che Goku si trovi un lavoro e mantenga la famiglia, il saiyan vorrebbe tanto farla contenta almeno una volta, e dunque si impegna per ottenere un'occupazione.
Ci riuscirà alcune volte, per poi perderlo, finché sconsolato, non parlerà del suo piccolo problema con... il suo compare di allenamenti, ovvero il principe dei saiyan, che concepirà uno strano piano per far riottenere al terza classe il suo lavoro...
Riuscirà il terza classe alla fine a recuperare il lavoro ed ottenere la pace in casa?
Primo tentativo di storia lunga e senza rime, abbiate pietà!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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NA:
 non ho messo OOC
 perché in fondo è una demenziale…
in realtà dato che il piano folle è del principe
 (molto stranamente altruistico?) dei saiyan,
 la dicitura ci starebbe tutta;
Detto ciò grazie dell’attenzione e buona lettura!






IL TERZA CLASSE CERCA LAVORO
 



Era da poco terminata la più feroce battaglia per le sorti dell’universo, quella contro il demone rosa Majin Bu, e gli eroi di questa storia si stavano godendo la meritata pace… o forse no.
Colui che, di fatto, aveva materialmente distrutto il mostro infatti, era ora alle prese con un problema per lui assai più spinoso del semplice dover combattere con qualcuno di molto forte per la salvezza del mondo, ossia assecondare e tenere testa alla propria moglie.

 Egli era da poco ritornato in vita dopo sette lunghi anni passati a “divertirsi”, pardon allenarsi, nel mondo dei morti e doveva ammettere che la “vita” lì, se così si poteva chiamarla, era molto più comoda e divertente che sulla terra in tempo di pace.

Il saiyan stava giusto pensando malinconicamente tutto ciò, quando un forte pugno gli si abbatté sulla mascella, facendolo crollare riverso al suolo.
-Ma che diavolo hai al posto del cervello, segatura? Se avessi saputo quanto poco impegno ci avresti messo, non avrei di certo accettato di allenarmi con te!-
A parlare era stato il principe dei saiyan, ovvero il possessore del pugno che aveva steso  il distrattissimo “testa di segatura” dalla bizzarra capigliatura, il quale aveva accettato di allenarsi con lui perché il più giovane lo aveva preso per sfinimento.
Goku infatti, constatato che il figlio maggiore aveva altro per la testa e che il principe era non solo il più forte in circolazione, ma anche quello più interessato ad allenarsi, nonché,provvisto di migliori attrezzature per farlo, aveva cominciato a importunarlo nei modi più improbabili; era giunto perfino implorarlo di mettere da parte orgoglio e voglia di solitudine per  fargli da spalla per gli allenamenti così che potessero entrambi migliorare.
Il principe aveva dunque finito per accettare, se non altro per non vederselo più capitare a casa negli orari più improbabili o ritrovarsi le orecchie e la testa piene delle chiacchiere incessanti dell’altro.
Ed ora lo scocciatore si permetteva pure di essere distratto!
Intollerabile.
-Ti chiedo scusa ma oggi ho la testa altrove!- disse nel frattempo il “testa di segatura”.
-Non è di certo una novità, dato che quella che ti porti dietro è da sempre più che altro un ornamento-
-Eddai  non te la prendere uffa! E non occorre insultarmi, antipatico, stavo davvero pensando ad altro-
Il principe in fondo lo sapeva, doveva, per la sua stessa pace mentale, lasciar correre l’episodio e cambiare discorso prima che saltassero fuori strani, imbarazzanti guai, come sempre succedeva quando si dava corda allo svampito esemplare saiyan che gli stava di fronte.
Ci provò pure, a lasciar perdere cose che in fondo proprio non gli interessavano e non erano affar suo, ma dopo un’altra buona mezz’ora di inconcludente allenamento, resosi conto che così non si sarebbe concluso nulla e non potendo cacciare il disgraziato, decise di farsi dire il problema e di risolvere la faccenda una volta per tutte; in fondo LUI un cervello funzionante lo aveva, bastava dare una soluzione anche solo vagamente plausibile ed il simpaticone si sarebbe calmato così gli allenamenti avrebbero potuto ricominciare normalmente.
All’ennesimo pugno non parato dal compare distratto, rassegnato allora il principe sbottò  -Insomma vuoi fare più attenzione? Basta, me ne vado,  perfino i robot hanno più concentrazione di te!-
Goku restando seduto parlò allora con tono fiacco: -Lo so che sono distratto ma non ci posso fare niente! Il problema  è che sono nei guai con Chichi!-
-Ancora quella racchia? Se ti infastidisce così tanto perché diavolo l’hai sposata?-
-Non parlare così di lei!- disse il saiyan più giovane poi aggiunse un po’ sconsolato:
-Il problema è che purtroppo  ha ragione, sono passati tanti anni da quando ci siamo sposati, lei sognava una vita ed un matrimonio più “normali” ecco, e di conseguenza non ha mai sopportato le mie continue assenze ed il fatto che quando c’ero, pensavo solo agli allenamenti-
-Ti stai semplicemente comportando come richiede il tuo sangue saiyan, dunque cos’ha ancora la gallina da brontolare?-
-Sai le avevo promesso appena tornato a casa, dopo questa inaspettata resurrezione a fine battaglia contro Bu, che avrei provato a cercare lavoro: i soldi della fortuna di suo padre si stanno esaurendo e lei vuole le scuole più esclusive per Goten, senza contare che tutti assieme mangiamo per un esercito ad ogni pasto!-
-Beh se avete finito la grana Bulma ne avrà almeno per quattro vite e poi, se proprio sei alla frutta puoi sempre spillare soldi a quello strambo tipo che ci ha aiutati contro Bu, sbaglio o tuo figlio conosce sua figlia? Quello è decisamente un’impostore, dato come si è costruito la fortuna,  ed è pure dannatamente facile da convincere!-  Esclamò  il saiyan più anziano.
-No!! A me non va di ricattare così un’altra persona non è per niente corretto! E poi Chichi vuole che per una volta provveda io di persona-  Disse l’altro
-Grandioso! Quindi si tratta di trovare un lavoro, possibilmente che comprenda cifre a tre zeri come compenso, ad un tizio che manualmente è pressoché incapace data la facilità con cui rompe le cose, privo di istruzione, e con un Q.I. sotto la norma. Davvero, lascia che te lo dica, non sono esattamente esperto nel settore ma non troverai qualcosa di minimamente accettabile nemmeno se viaggiassi da un capo all’altro del pianeta domandando porta a porta.-
-Grazie mille per l’analisi davvero “brillante” Vegeta, io però mi dispiace contraddirti ,ma un lavoro lo avevo anche trovato,anzi più di uno! Solo che poi è finita sempre male o per un motivo o per un altro!-  Fu la piccata, nonché lievemente sarcastica risposta di Goku.
-Sentiamo, racconta chi mai avrebbe il coraggio di assumerti e quanto sono durati tutti questi lavori, se sono due mesi abbondanti che stressi me per venirti ad allenare qui?-  Disse il principe tra il beffardo e il piccato, incrociando nel frattempo le braccia al petto nella sua tipica posa arrogante.
-Bene ora ti racconto: avevo all’inizio ottenuto un lavoretto facile in un supermercato, come facchino e commesso, portavo i vari pacchi pesanti e poi li sistemavo negli scomparti  e quindi era facile, ma vedere tutto quel cibo mi ingolosiva e…  non ho saputo resistere! Quindi un giorno che ero più affamato del solito ho mangiato qualcosina e quando mi hanno scoperto sono stato cacciato senza nemmeno la paga uffa!-
-Questo era senz’altro prevedibile, un supermercato non è il luogo ideale dato il tuo scarso autocontrollo. –Affermò il regale con aria di superiorità  -Altro?-
-Poco dopo, mentre stavo cercando di trovare il coraggio di dirlo a Chichina, ho visto un annuncio fantastico: cercavano qualcuno che trasportasse le cose da un posto ad un altro, la parola non era facchino e neanche fattorino, ma si chiamava… CORRIERE proprio così! Volevano la patente, che io per fortuna ho (sai l’ho presa con Piccolo appena prima del Cell game, quanti bei ricordi!); ho però cercato di ottenere una bella promozione dopo alcuni giorni dicendo al mio capo che invece dell’auto potevo andare a fare le consegne volando: era più facile, più comodo e più sicuro gli ho detto. Lui prima mi ha preso in giro credendo che stessi scherzando, poi ha voluto una prova e quando gliela ho fornita, volandogli di fronte con il pacco più grande e pesante che ero riuscito a trovare in magazzino, lui sai che ha fatto? E’ svenuto! E dopo, quando si è ripreso mi ha licenziato in tronco chiamandomi demonio!-
-Ovvio, che ti aspettavi? Dì un po’ quanti terrestri vedi volare in giro tu? A parte quei buoni a nulla dei tuoi cari amichetti, tutti gli altri la pensano come quell’idiota di Satan: per loro è un “trucco”.- Disse disgustato il saiyan più vecchio.
-Si beh, quando ha saputo che avevo perso ben DUE lavori, Chichi per punizione mi ha fatto dormire sul divano per una settimana e si rifiutava pure di prepararmi i pasti, pensa che ho dovuto andare a mangiare da mio suocero per quasi tutto il tempo; quando sto nei boschi ad allenarmi però, mi ricordo come da piccolo sapevo fare della carne allo spiedo molto saporita e dunque quando sono ad allenarmi ci riprovo!-
-Si si, d’accordo, io ho meno problemi di te a sopravvivere; c’è altro?-  fu la replica scocciata.
-Veramente si!-  Disse Goku, contento se non altro che l’”amico” lo ascoltasse e si, anche di poterlo sorprendere un po’.
-Spara, non ho tutto il giorno IO!- Vegeta stava infatti perdendo la pazienza, non gli erano mai piaciuti i racconti troppo lunghi e quello, per i suoi standard, lo era di certo.
-D’accordo d’accordo non innervosirti! Circa una settimana e mezza dopo aver perso gli altri due lavori, mi aggiravo stufissimo nel parco di Satan City, sai ci vive mio figlio lì per stare più vicino a scuola, anche se credo abbia deciso di trasferirsi più che altro per  vedere di più Videl… -  e la frase venne lasciata a metà a causa del pugno che tornò ad abbattersi sulla sua mascella.
-Ahia! Ma che ho fatto?- Proruppe Goku indignato
-Pure i pettegolezzi mi devo sorbire ora? Vuoi anche il tavolino il the e i biscotti? Vai al sodo oppure me ne vado e tu puoi scordarti di tornare ancora qui dentro CHIARO?-
-Va bene, va bene uffi, anche se il the e i biscotti sarebbero proprio una bella idea non trovi? A me sta venendo una fame, e la signora Brief è sempre così gentile: porta sempre un mucchio di dolci tutti così buoni che non so mai quale prendere per primo, e dice che sono della nuova pasticceria del centro, ma quante pasticcerie del centro nuove ci sono se sono sempre nuove tu lo sai?-  Dicendo ciò guardò casualmente l’altro saiyan e si affrettò a mettere le mani avanti sbiancando, data l’ira decisamente palese del principe.
-Per favore non colpirmi!-
Al che l’altro esalò un:  -Facciamo così Kakaroth, alla prossima scemenza inutile che spari, prendo una delle siringhe della cassetta del pronto soccorso che c’è in quell’angolo lì e… -
-NONONONONONONO! La siringa no ti prego! Ti stavo dicendo che ero sulla panchina del parco quando è arrivata una signora, mi ha chiesto se poteva essermi di aiuto e io le ho risposto che poteva trovarmi un lavoro! Lei mi ha presentato ad un signore suo amico e io sono finito a fare il modello, ma non stavo mai fermo abbastanza a lungo e allora non andavo bene neanche lì e la signora si è offerta di prendermi nel suo negozio dove ho distrutto tutto per prendere un topo che era entrato e lei mi ha licenziato!-
La frase suddetta fu pronunciata dal saiyan tutta d’un fiato e pure a velocità doppia rispetto al normale.
L’altro, dopo essersi ripreso dall’aver cercato un senso alla frase kilometrica appena sentita, decise che urgeva fare chiarezza altrimenti il problema chiamato Goku sarebbe perdurato in eterno.
Radunò quindi ogni residuo di pazienza ancora presente (e in questo gli fu davvero utile l’autocontrollo maturato negli anni in cui militava per l’odiato Freezer) poi disse solo:
-Mi servono più dettagli- e alla faccia ebete sfoderata dall’altro specificò:
-Ripeti più lentamente e aggiungi qualche dettaglio, magari utile se capisci cosa intendo-, calcando le due parole chiave per maggiore (sperava)comprensione del “testa di segatura”.
Ripetuta che fu la tiritera, venne dunque a conoscenza che il beota non solo rompeva facilmente tutto ciò che trovava, ma anche che non era in grado di stare fermo nello stesso posto per più di tre secondi di fila e che, pur avendo sconfitto mostri in grado di abbattere l’universo intero, non riusciva a eliminare un dannatissimo topo senza fare piazza pulita anche di tutto il resto.
Semmai c’era stata speranza di riuscire a sbrogliare in fretta la situazione, presto si dissolse nella mente del principe dei saiyan ogni minima idea al riguardo.
Impossibile.
Punto.
Dunque si decise a dirgli:
-Senti rassegnati e dì a tua moglie di andare a quel paese, in alternativa puoi sempre seguire il mio precedente consiglio di ricattare il terrestre truffatore e/o vincere il prossimo torneo mondiale di arti marziali, che per te dovrebbe essere una passeggiata campando con la vincita fino al successivo; direi che le due cose coincidano però, dato l’interesse del  “campione” di rimanere tale- 
-Tu dici? Uffa però io volevo davvero far contenta Chichina-  fece l’altro con un enorme sospiro.
Continuarono di comune accordo l’allenamento per un'altra mezz’ora ma il saiyan più giovane restava distratto e poco reattivo, dunque a breve, il principe, stufo di usare l’altro come semplice carme da macello, si decise a spegnere la gravità.
I due stavano giusto raggiungendo il giardino (e il principe già stava pregustando la pace e il silenzio successivi al congedo dell’altro), quando Goku parlò di nuovo, seppure in tono fiacco, con una vocina piuttosto flebile e l’aria del cane bastonato:
-Ok, ora andrò a casa… da Chichi… spero solo mi cucini la cena dopo che le avrò detto che non c’è speranza… Ah se almeno potessi parlare ancora una volta con la cara signora, sono convinto che almeno lei avrebbe tra tutti i miei precedenti datori di lavoro, il buon cuore di riprendermi a lavorare e così saremmo tutti felici e contenti!-
-Le hai fatto a pezzi il negozio, credo che se ti ripresenti davanti a lei, la normale reazione di chiunque non sia un santo sia… prenderti a calci se ci riesce; meglio per te invece che non sia venuta a conoscenza dei tuoi problemi con le siringhe…-  fu il commento dell’altro, condito da un sogghigno sadico nel rincarare la dose di terrore del già depresso Kakaroth.
-Si hai ragione, è che mentre mi cacciava, la signora si è messa a urlare talmente forte che se non me ne fossi andato, a quest’ora sarei sordo completo! Ma quello che ho trovato più strano se vuoi saperlo era cosa mi urlava!-
-No effettivamente non vorrei saperlo ma… -
-Tra vari insulti sono riuscito a distinguere chiaramente alcune frasi che secondo me non hanno senso: vedi mi ha detto… aspetta che ricordo con precisione… ECCO! Mi ha detto di sparire e che non avrebbe mai più voluto vedermi; ha detto che ero una testa di rapa e che se avesse saputo come sarebbe finita, non mi avrebbe assunto nemmeno se l’erba fosse diventata blu, la neve scendesse rossa e vedesse con i suoi occhi dei maiali che volano! Tu ne sai niente del perché mi abbia detto tutto questo?- Concluse Goku ignorando il tentativo dell’altro di dare un taglio all’intera faccenda.
-Che vuoi che ne sappia io di usanze terrestri? Il senso della frase è chiaro no? Dovevi sparire.-
E tra sé pensò che era la stessa frase che avrebbe tanto voluto pronunciare egli stesso in quel momento.
-Si ok quello lo avevo capito, sono mica così tardo sai? Intendevo: perché mi ha parlato di neve rossa, erba blu e maiali che volano?-
Dopo un istante, il principe rispose sospirando:
-Non ne ho idea ma è probabile che con quegli esempi intendesse eventi impossibili almeno per i terrestri e dunque stesse ribadendo la parola MAI-
-Ah ho capito! Grazie Vegeta! Vedi, ora che mi erano venuti in mente stavo quasi pensando: ma e se la signora avesse detto sul serio? Voglio dire, se avesse voluto che le portassi la neve rossa? Magari se facessi quelle cose (trovassi neve rossa, erba blu e maiali volanti) mi riassumerebbe! No?-
-Che idea geniale e dove pensi di procurarteli?- fu la sarcastica risposta.
-Boh…- fu la fiacca replica di un Goku che aveva istantaneamente perduto l’entusiasmo appena ritrovato.
Fu a quel punto che al principe venne un lampo di genio: la sua teoria sul perché quelle frasi fossero state pronunciate, ovvero perché sinonimo di eventi improbabili e impossibili per la terrestre, era la più plausibile, ma forse Kakaroth non aveva avuto poi un’idea tanto assurda; bastava elaborare con cura il piano, e se tutto andava per il meglio e la misteriosa ex datrice di lavoro avesse accettato la scommessa… forse si poteva fare qualcosa.
-Bene Kakaroth, ho un piano che forse potrebbe farti riprendere il lavoro al negozio della tipa, anche se non posso di certo darle torto riguardo alle tue capacità mentali; ora andrai a parlare con la donna, e la convincerai a scommettere la tua riammissione al lavoro, in cambio le faremo trovare neve rossa, vedere maiali volanti e toccare erba blu. Tutto chiaro?-
  Dopo un attimo di perplessità l’altro sayian mise ancora più a dura prova la pazienza del principe ammettendo candidamente che… no lui non ci aveva capito proprio niente; perché avrebbe dovuto scommettere il suo NON-posto di lavoro? E poi concluse con un: -Ma Vegeta non avevi appena domandato a me dove procurarmi quelle cose? Io non lo so dove posso trovare neve rossa, figuriamoci maiali volanti! E l’erba?-
-A questo posso pensarci io, ti ho detto che il piano c’è, bisogna solo convincere la rompi scatole ad accettare la sfida-
Fu questa affermazione a dare il via ad una piccola discussione per decidere se il “testa di segatura”, come ormai lo aveva ribattezzato il più nobile, potesse essere in  grado di convincere la donna ad assecondare i loro piani, o se dovesse andare il nobile stesso a contrattare per un posto di lavoro che decisamente non gli interessava.
Fu infine deciso che il tonto dai capelli a palma, era OBBLIGATO a fare da sé almeno quella parte del piano; il principe si rifiutò infatti di andare con lui come l’altro avrebbe voluto e concluse dicendo solo un laconico: -Uno: non sono tua madre, due: se non riesci in qualche maniera a convincerla con una cretinata qualsiasi ad accettare una semplice sfida senza che sia qualcun altro a farlo al posto tuo ti meriti ancor meno il posto… sempre che te lo dia!-
Il Son allora si affrettò a dire che l’indomani mattina sarebbe andato dalla signora e ci avrebbe provato, poi scappò a casa con la coda tra le gambe, ma non prima che l’altro gli dicesse che, se voleva che tutto andasse come previsto, se la donna avesse accettato, lui doveva convincerla a fare in modo che la sfida avvenisse un paio di giorni dopo anziché subito: c’era bisogno di un minimo di tempo per organizzare il necessario.
 
 

Il giorno dopo, verso pranzo (guarda caso), si ripresentò alla capsule corporation un Goku ben diverso da quello che la sera prima aveva lasciato quel luogo con aria mogia; ora il Son era tutto pimpante e sprizzava energia da tutti i pori e, appena arrivato col teletrasporto nella casa, mancò poco che abbracciasse il principe con sommo disgusto di quest’ultimo.
Ce l’aveva fatta, disse il raggiante saiyan dai capelli a palma a un seccatissimo Vegeta: era riuscito a far incuriosire la donna che in fondo, una volta calmata, era buona come un pezzo di pane, e si era messo d’accordo con lei sul fatto che, se fosse riuscito a mostrarle che esisteva neve rossa nonché erba blu e che i maiali potevano volare, sarebbe stato riassunto nel negozio già quasi totalmente rimesso a nuovo dopo l’incidente.
Detto ciò, si rovinò la “splendida”  entrata in scena, fermandosi di botto e chiedendo perplesso:
-E ora Vegeta? Mi dici qual è il piano? Avevi detto che a quello ci pensavi tu!-
Il principe, pur detestando l’aria petulante che l’altro aveva assunto nell’ultima frase, si costrinse a rispondergli:
-Il piano c’è idiota e in parte dovresti già averci pensato anche tu!-
-Ma scusa avevi detto che non dovevo pensarci io! Eppoi ti ho già detto che non so dove andare a prendere queste cose!- fece l’altro allarmato.
-La più facile è l’erba, e se proprio  non ricordi dove ne hai vista di blu, te lo dico io (anche perché sennò ci sto tre ore): cerca l’aura dei namecciani con il teletrasporto e quando arrivi sappimi dire di che colore è il “prato”-
-Aaaaaahhhh! è vero! Sai io davvero non ci avevo fatto caso, me lo dice sempre Chichi che sono una frana con i dettagli! Ora che me lo fai notare mi sembra che il posto avesse effettivamente quei colori piuttosto strani , ribaltati direi, qui l’erba è verde e il cielo è blu e lì è il contrario, non lo trovi strano anche tu?-
-Quante chiacchiere inutili fai, io ne ho visti di pianeti ben più strani di quello; e ora per i maiali, ci serve qualche palo di legno di una certa lunghezza, facilmente recuperabile dalle parti di casa tua che è circondata di boschi-
Non poterono attuare immediatamente il progetto però, dato che vennero chiamati dalla cordiale signora Brief che sorridendo disse loro che il pranzo era pronto; tale frase scatenò borbottii tanto incontrollabili quanto rumorosi da parte dello stomaco di entrambi; così i due alieni non  esitarono certo a precipitarsi verso la tavola per abbuffarsi a più non posso.
Finito il pasto, il principe istruì il terza classe in modo che riuscisse a procurare da solo il materiale necessario a far volare i maiali, inoltre Goku fu anche incaricato di trovare le suddette bestie, dato che: -Sei tu quello che vive in mezzo ai monti no? Saprai di sicuro dove trovarne, selvatici o no non ha importanza, stai attento a non cucinarli per cena però, non avrebbe senso mostrare alla donnaccia arrosti volanti-
E con quell’ammonizione fatta dal principe, il terza classe venne congedato; si sarebbero incontrati di nuovo solo il giorno dopo, mezz’ora prima dell’inizio della scommessa per approntare scenario e dettagli.
-Aspetta Vegeta! E la neve rossa? Come facciamo con quella?-  chiese Goku allarmato.
-Ah beh, anche per quella una soluzione c’è, ma servirà coinvolgere Bulma.-  E detto ciò il principe dei saiyan si dileguò, non lasciando tempo all’altro di chiedere ulteriori chiarimenti.
 
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Il tempo passò rapido e presto il momento dell’incontro fatidico era infine giunto; se la cara signora che aveva concesso la seconda opportunità al combina guai si mostrò sorpresa che quest’ultimo si fosse presentato in compagnia, non lo dimostrò di certo, tanto era sicura che non sarebbero riusciti ad ingannarla: lei di posti sulla terra ne aveva visti molti perché in gioventù era stata un’appassionata viaggiatrice e si era sempre interessata molto di tutto ciò che riguardava i posti più strani, quindi se pensavano di ingannarla, si sbagliavano di grosso.
Accolse quindi senza batter ciglio, la presenza del scorbutico uomo dalla capigliatura a fiamma e della ciarliera scienziata dai corti capelli turchini, che subito attaccò bottone parlando di qualunque cosa le venisse in mente.
 Si rischiò una prima discussione fin da subito però, quando cioè, il punto di ritrovo prestabilito, ovvero il negozio della signora, non venne giudicato il posto ideale per i piani dei due alieni, se non altro perché il “magico” volo dei maiali non poteva certo svolgersi tra un mucchio di case!
Dunque seppur con qualche difficoltà, la signora venne convinta della convenienza nel cambiare luogo da un mellifluo Vegeta che commentò placidamente che un quintale o due di maiale volante non era esattamente innocuo  per gli edifici presenti.
Fu scelto, ben poco arbitrariamente, un enorme campo circondato da qualche verdeggiante collina, un posto apparentemente spoglio e deserto e perciò adatto allo scopo e ivi si stabilirono, atterrando con l’air car che Bulma aveva gentilmente offerto come mezzo di trasporto per tutti loro.
-Allora signori? Dove sono le cose che avete promesso di farmi vedere? Tanto lo so che non esiste nulla di tutto ciò qui in giro, e tra l’altro il cielo è limpido e fa caldo quindi credo sia impossibile nevichi!-  esordì la cara signora già stufa e pentita di aver accettato quel misero affare.
-Dunque cara signora: prima rivediamo insieme i termini della sfida vuole? Mi giura qui davanti testimoni che se le farò vedere erba blu, toccare e vedere neve rossa e vedere maiali volanti, lei mi riassumerà nel suo negozio?- cominciò Goku, istruito a dovere dal principe e pure dalla scienziata su come comportarsi.
- Quante storie ragazzo! Sono qui no? Dunque se hai qualcosa da mostrarmi, fallo ora altrimenti me ne vado e tanti saluti- fu la replica della sfidante.
-Molto bene- disse il saiyan dai capelli a palma, poi aggirò tranquillo la macchina fino al capiente baule della vettura e, rovistandoci dentro, prelevò un sacco molto grande che depositò ai piedi della sua ex datrice di lavoro.  
Grande fu lo stupore della donna quando, aprendo pur scettica, il grande sacco, vi trovò a mucchi quella che il tatto ed il profumo identificavano inequivocabilmente come erba. Ed  erba si, davvero lo era, solo che invece di essere verde come quella che placidamente le ondeggiava alla brezza vicino ai piedi, era di uno stranissimo blu pervinca.
-Ma… ma… da dove viene?  Io ho girato molti posti sulla terra ma mai…-  disse la donna visibilmente sorpresa
Così le spiegarono a grandi linee da dove quella strana meraviglia della natura saltasse fuori e, quand’ella iniziò seppure timidamente a protestare, le fu ricordato che il luogo di provenienza non aveva alcuna importanza ai fini della sfida.
Una volta che l’erba fu debitamente rimirata e generosamente data in regalo alla signora, si passò alla seconda sfida: si decise di procedere prima coi maiali volanti, adducendo al fatto che le povere bestie non sarebbero riuscite a volare con la neve né tantomeno ad atterrare in sicurezza, anche se tali considerazioni non sarebbero potute rivelarsi più assurde dato il fantasioso, a dir poco, metodo di “volo” scelto per loro.
Dietro una delle colline, stavano infatti accuratamente nascosti i tre grossi maiali che Goku era riuscito a procurarsi e diligentemente a non mangiarsi; li aveva catturati non molto distante da casa sua, sui monti Paoz, mentre stavano placidamente grufolando il terreno incustoditi, con tutta probabilità fuggiti da un noioso recinto.
Povere creature, se avessero avuto un minimo di raziocinio, nei loro ultimi istanti si sarebbero certamente pentite di non aver opposto resistenza all’essere condotte in giro da quello strano uomo che, all’apparenza così gentile fino a poco prima, ora stava cercando senza troppo successo di… farle montare su una trave!
A venire in aiuto al maldestro saiyan, arrivò il principe che, senza troppi complimenti, anzi rimproverando il compare, impalò dalla parte della larghezza la prima povera bestia, per poi lanciarla piuttosto abilmente nel limpido cielo invernale.
Seguì  a ruota del primo un secondo maiale, mentre il terzo fu per puro miracolo risparmiato dal fare la tristissima fine dei suoi compagni da un compassionevole Goku, rimasto un pochino sconvolto dalla prima fase prevista  nella “manifestazione volante”, nonché dalla disinvoltura in tal pratica mostrata dal suo principe. 
Quest’ultimo  stava guardando invece piuttosto compiaciuto il risultato della propria opera: aveva accuratamente dosato la forza in maniera tale da spedire le povere bestie abbastanza basse nel cielo verso la radura dove sostavano la moglie e la signora negoziante, in maniera che fossero ben visibili dalla loro postazione; al contempo, si era però premurato di lanciarle abbastanza in alto da farle risultare dal basso e dalla vista umana, come sagome piuttosto indistinte, inequivocabilmente rosa e sagomate come maiali, ma non nitidamente distinguibili nei dettagli. Questo per evitare che la sfidante contestasse il bizzarro metodo di volo delle creature, le quali ovviamente, dopo aver tracciato un ampio arco nel cielo, stavano “planando” verso una zona boschiva nelle vicinanze del campo ove era in corso la sfida.
Quando i due tornarono dalle donne, dopo aver “liberato” i magnifici animali volanti, trovarono una sbigottita ed impressionata signora che non riusciva a capacitarsi della strana visione capitatale. Per distrarla e darle una spiegazione convincente, i tre complici furono costretti ad inventare numerose panzane: le dissero che erano bestie selvatiche provenienti da un altro pianeta, allo stato brado e  molto difficili da avvistare; quei due esemplari erano stati con fatica catturati da Goku che aveva da sempre un rapporto molto amichevole con le creature più selvatiche,ora purtroppo  non era più possibile ritrovarli dato che avevano previsto di liberarli in un habitat il più possibile somigliante a quello originale, esattamente come quella piccola ma rigogliosa foresta che si intravvedeva in lontananza e verso cui i bizzarri volatili si erano diretti.
La donna era tropo colpita per notare che solo il principe, e solo a fatica, riusciva a reggere quel mucchio di sciocchezze restando impassibile, mentre la scienziata tra una fandonia e l’altra cercava di non scoppiare a ridere in faccia alla poveretta dato che era al corrente del piano; Goku, che per le bugie era negato, si era limitato a tacere guardando imbarazzato il terreno e grattandosi la nuca, visibilmente imbarazzato.
A quel punto restava solamente la neve rossa;  con quella, Goku si giocava il tutto per tutto: o riguadagnava il lavoro, e la pace famigliare, o perdeva entrambe ed allora sarebbero stati guai grossi con Chichi.
Il piano era in sé e per sé alquanto semplice: consisteva infatti nel chiamare un gruppo di nuvoloni scuri tramite l’utilizzo del ki, per poi sfruttare un macchinario inventato dalla scienziata che immetteva nelle nuvole stesse un liquido speciale, formato da acqua e colorante in parti uguali, così che la neve cadesse abbondante, certa e, per la gioia della donna, rossa.
  Per la miglior riuscita dell’inganno, se così lo si voleva chiamare, Vegeta aveva istruito per ben mezz’ora  il terza classe; fu così con sollievo che, come da piano, lo vide parlare alla donna con sicurezza dicendo:
- Ed ora manca solo la neve cara signora! Se mi permette, vorrei chiamare a me una cara amica fidata che mi accompagnò nei miei pellegrinaggi per il mondo quando ero piccolo: VIENI NUVOLA D’ORO!-
Al richiamo del saiyan arrivò dopo pochi secondi la simpatica nuvoletta gialla, che, fermatasi ubbidientemente accanto al padrone, attendeva ora ordini, dopo molto tempo.
Alla nuvola spettava un compito molto importante, seppure fittizio: far credere alla signora che fosse stata la nuvola stessa a richiamare le sue simili più  grosse e nere, quelle che poi avrebbero fatto piovere la famosa neve colorata; e così Goku diede con voce dolce ordine alla nuvoletta di andare a chiamare le sue compagne scure, quelle del Monte Even,  così che potessero far nevicare la loro famosa neve rossa.
E la nuvoletta se ne andò gagliarda, pur confusa sulla direzione da prendere dato che il Monte Even effettivamente non esisteva; Nel frattempo, senza farsi notare, Vegeta, che dei tre era senza dubbio il più silenzioso nei movimenti, era andato rapidamente dietro la stessa collina che aveva ospitato i sfortunati maiali ed acceso il meccanismo della macchina sforna-neve ivi preposta, nonché iniziato ad aumentare l’aura al massimo che fosse possibile senza scatenare terremoti, attirando così i nuvoloni giganti e neri che occorrevano.
Anche Goku aumentò più che poté l’aura senza farsi notare ed insieme a quella del principe, le due energie congiunte riuscirono in breve ad attirare un quantità di agenti atmosferici più che sufficienti per i loro scopi.
Quando si fece scuro a causa dei nuvoloni che ora riempivano il celo per alcuni chilometri, la signora cominciò a spaventarsi un po’ subito però venne rassicurata dalla scienziata che si affrettò anche ad estrarre un ombrello dalla macchina volante parcheggiata lì accanto, lamentandosi di essere appena stata dal parrucchiere il giorno prima.
Presto il macchinario inventato da Bulma fece il suo lavoro sulle nuvole che ora erano intente a vorticare sopra la posizione delle due donne in una sorta di parodia di un mini uragano, con tanto di vento che si alzava in raffiche sempre più violente; dopo soli pochi minuti quindi, cominciò a nevicare, dapprima solo leggermente ma poi sempre più forte, ed i fiocchi… meraviglia! I fiocchi di neve che scendevano come lievi coriandoli sulle teste di coloro che si trovavano sotto le nuvole variavano da un delicato color rosso Valentino ad un più deciso rosso carminio.
Dunque le zone nelle vicinanze del campo, nonché il campo stesso, vennero coperte da un delicato strato di neve formando uno spettacolo bellissimo, seppure vagamente macabro a causa del colore che a tratti ricordava quello del sangue; la signora restò per l’ennesima volta a bocca aperta nel guardare  quel fenomeno surreale che lei aveva fino a poco prima ritenuto impossibile esistesse.
Dopo un po’ fu Goku ad interrompere i pensieri di tutti rivolgendosi a quella che ormai era certo potesse considerare a tutti gli effetti di nuovo la sua datrice di lavoro, dicendole compiaciuto:
-Cara signora! Ha visto che spettacolo? La mia cara nuvoletta ha convinto le sue amiche sul Monte Even a venire fino a qui solo per lei e così ha potuto vedere anche la neve rossa come io le avevo promesso! Allora, ora che le ho fatto vedere ciò che mi aveva chiesto… posso considerarmi nuovamente assunto nel suo negozio?-
La signora tentennava: si ricordava perfettamente che il giovane uomo le aveva distrutto il negozio, così come ricordava le lamentele del suo amico sarto e di un conoscente che le aveva riferito una strana storia il cui protagonista assomigliava in tutto e per tutto a quel disastro di uomo che ora la stava guardando speranzoso; tuttavia, aveva fatto una scommessa e le condizioni seppure a lei erano parse all’inizio davvero inverosimili, erano decisamente state rispettate.
L’uomo le aveva sul serio mostrato erba blu, neve rossa e maiali volanti, dunque ora lei non naveva scelta e doveva onorare la sua parte di accordo. Dunque seppur con riluttanza affermò:
-Si, mi hai mostrato tutte queste meraviglie che io non credevo davvero esistessero, ed io ora onoro la mia parte di accordo: appena arrivati al negozio ti rifarò il contratto di assunzione e quando tra pochi giorni il negozio verrà riaperto, sarai lì insieme a me ad accogliere i clienti.-
-Yuppi!-  Esultò saltellando il saiyan, lieto che i suoi problemi fossero giunti ad una felice conclusione; avrebbe fatto contenta Chichi, e sperava che la pace in casa tanto difficilmente guadagnata, durasse almeno per un po’.
I quattro non persero tempo, dopo un’ultima, meravigliata occhiata al paesaggio arrossato, la signora si lasciò convincere a montare sulla air car che velocemente li ricondusse al luogo in cui erano partiti, anzi in cui tutto era partito: il negozio della signora.
Ivi giunti, ella compilò le carte necessarie affinché l’accordo fosse rispettato e Goku risultasse nuovamente assunto.
Sbrigate le pratiche i due saiyan e la scienziata si congedarono, partendo per tornare alla Città dell’Ovest; solo allora si permisero le reazioni che in presenza della signora, erano  stati costretti a tenere a bada: Bulma non si trattenne più e scoppiò in una sonora risata: sapendo ogni fase del piano, soprattutto come era stata ottenuta la “magica” neve, era in un certo senso naturale riderne, quasi compiacendosi dell’invenzione da lei creata in meno di quarant’otto ore, nonché del geniale piano del suo caro marito.
Vegeta al sentirla si limitò ad uno sbuffo ma pure lui non poteva che essere compiaciuto della brillante riuscita del piano da lui ideato: a dir la verità non credeva sarebbe stato così facile e fino alla fine, si era aspettato qualcosa andasse storto, soprattutto (neanche a dirlo) nei momenti in cui Kakaroth doveva fare la sua parte; seppure disinteressato, era stato quindi un sollievo constatare che tutto era filato liscio.
Goku invece era assai riflessivo: gli sembrava di avere ingannato la donna, di essersi comportato per questo terribilmente male e per di più gli erano rimasti impressi i poveri maiali ed il modo in cui erano stati “sacrificati” alla causa; dunque fu per questo che al sentire la risata della sua migliore amica e lo sbuffo dell’altro saiyan sbottò:
- Ma che c’è di così divertente eh? Alla fine l’ho ingannata no? E a me non piace non essere onesto con le persone… per non parlare di quelle povere bestie! Conficcargli la trave nel ventre in quella maniera è stato… è stato… -
Fu il principe a ribattere per primo ed in tono piuttosto duro, sentendosi chiamato in causa dal fatto che il piano era a tutti gli effetti suo:
- Si, tecnicamente parlando l’hai ingannata, dato che almeno due delle visioni non erano naturali… e allora? Che vorresti fare, andare a dirle che ciò che ha visto era in gran parte una bufala e che dunque rinunci al posto dopo tutta la fatica che abbiamo fatto? Hai risolto i tuoi problemi, dunque dovresti ringraziarci e piantarla di fare oziose polemiche, prima tra tutti quella riguardante delle “povere bestie”, come le chiami tu, visto che decisamente di carne ne mangi a quintali e non è certo ciò che era prima di finire nel tuo stomaco che ti frena dal cibartene- 
Poi aggiunse sembrando indifferente ma con un leggero sogghigno:
-  Ah, quasi dimenticavo, Bulma non vuole lasciare quelle carcasse in giro, per cui ora andremo a recuperarle ovunque siano… a quanto pare almeno uno di noi stasera si mangerà maiale allo spiedo, ed io non sarò certo quello che lo rifiuta!-
Goku dal pari suo era rimasto in silenzio in tutto quel discorso, sia perché era alquanto avvilito per l’intera faccenda, pur non sapendo come spiegarsi, sia perché non sapeva  cosa dire riguardo alla perorazione della causa dei maiali, dato che effettivamente il ragionamento del principe non  faceva purtroppo una piega.
La scienziata, vedendo l’amico molto abbattuto per quella che lui reputava un avittoria ingiusta, intervenne:
-Goku ascolta, forse è vero che noi abbiamo giocato un po’ con la realtà, mostrando alla signora cose che in natura ancora non abbiamo visto, è anche vero però che a lei sono parse reali e che quindi ne è rimasta piacevolmente colpita… è come se le avessimo fatto realizzare un sogno che da lungo tempo  aspettava ed è per questo che non devi sentirti in colpa; la tua gentile signora  è stata oltremodo felice del regalo che le hai fatto e se non combinerai altri guai, sono certa che ricorderà tutto questo con immenso piacere oltre che perdonarti il precedente misfatto!-
 Poi, non vedendo ancora l’amico convinto affermò:  -Ripeto: non devi sentirti in colpa, anche perché non abbiamo fatto nulla di male!-
-Su questo avrei da dissentire dato che le abbiamo appena affibbiato nuovamente il distruttore di negozi…- disse lo scocciatissimo principe dei saiyan, che poi, avvistando la macchia di alberi in cui erano spariti i famosi maiali, si affrettò a scendere dal mezzo di trasporto per andare a recuperare la cena con in sottofondo, la squillante risata della turchina.
 
Era quasi ora di cena quando Goku arrivò a casa sua, presso i monti Paoz.
Ad accoglierlo, un invitante profumino di riso, pesce ed altre prelibatezze che la sua cara Chichi aveva preparato, confidando che il marito facesse ritorno con buone notizie e che quindi andasse premiato a dovere.
Goku entrò in casa e diede seppure con poco entusiasmo la lieta novella alla sua cara mogliettina che felice esultò, ricoprendolo di affetto complimenti e servendogli una cenetta coi fiocchi come premio per le fatiche di quel giorno; anche Goten si congratulò col padre, seppur un po’ deluso dalla notizia che non lo avrebbe avuto a casa con sé tutto il tempo e che quindi non sarebbe sempre stato a disposizione  per poter giocare con lui.
Al vedere l’entusiasmo della sua donna, il saiyan si convinse finalmente di aver fatto la cosa giusta;  per il momento quindi gustò la prelibata cenetta ed accantonò i sensi di colpa non del tutto svaniti, pensando che, per quanto gli era possibile, avrebbe cercato di meritare quel posto di lavoro e la fiducia della cara signora e con questi pensieri in testa si rilassò, contento della finalmente meritata pace ottenuta con sforzi persino più immensi della distruzione del demone rosa che distrusse la terra intera e minacciò lo spazio tutto.
 
 
FINE
 
 





  A.D.A.F.D.T (OVVERO Angolo Dell’Autrice Fuori di testa)
… … …
OK, lo so, è orribile e lunghissima, almeno per i miei standard.

Lo so mi direte: “No! Rivogliamo la rima!”  (si non temete, ormai è il mio marchio difficilmente lascerò uno stile per l’altro)

Non ho scusanti salvo dire che, prima o poi, dovevo mettermi alla prova con una storia che fosse un po’ più lunga e senza le rime, così, giusto per sentirmi normale e per migliorare lo stile di scrittura… dunque siete invitati tutti a lasciare un  commentino, anche negativo, per dirmi se è stata apprezzata oppure no e dove sbaglio/posso migliorare.

GRAZIE quindi a chi leggerà e se siete arrivati fino in fondo… beh, proprio bravi!

GRAZIE a chi lascerà un commento negativo o positivo, per farmi sapere le sue impressioni

A presto

NALA
  
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