Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: MrsJeon    20/01/2016    1 recensioni
"You are my senpai, my only senpai.
You give me Dokis, and shades of grey
You'll never notice me, but I'll still love you.
You're sugoi, kawaii desu ne."
Quelle parole cantate a ripetizione, con quell'intonazione così dannatamente inquietante, quasi al vertice dell'insanità assoluta, risuonavano nella povera mente del ragazzo, ormai annebbiata.
[Yoonmin.]
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Psychopathic. 
                                                      a Yoonmin story.
Tic-tac.
In quella stanza così vuota, buia ed umida, risuonava soltanto le gocce d'acqua di un rubinetto che perdeva, che picchiettavano sulle piastrelle lucide del pavimento, oltre al respiro spezzato del ragazzo nella stanza.
Tic-tac.
Un'altra volta.
Tic-tac, tic-tac.
Quel rumore inquietante risuonava nella testa di quel ragazzo, ripetutamente.
"J-Jimin, ti prego..." disse, cercando per l'ennesima volta di dimenarsi, con scarsi risultati, mentre girava il capo da destra a sinistra, quasi a cercare il ragazzo che aveva nominato precedentemente.
Iniziò ad ansimare leggermente, facendo abbassare ed alzare la gabbia toracica numerose volte, con una certa rapidità.
Jimin, colui che aveva nominato il ragazzo, accennò una risatina alquanto insana, alle parole di Yoongi.
Si avvicinò al suo volto, al suo candido volto rigato da lacrime salate, e prese a delineare la sua mandibola con i polpastrelli gelidi dell'indice e del medio, mordendosi compiaciuto un lato del labbro inferiore.
Yoongi sussultò appena al contatto tra la propria pelle e le fredde dita del ragazzo, iniziando poi a tremare e ad ansimare ancor di più, in preda all'ansia e al timore più assoluto.
"T-Ti prego, Jimin, lasciami a-andare..." mormorò ancora, alzando appena il tono di voce, mentre iniziò a dimenarsi ancora, per sciogliere il nodo della corda che teneva i polsi del ragazzo legati ad una sedia in legno.
Yoongi era lì, con Jimin.
Al buio, in una stanza isolata.
Aveva i suoi bellissimi occhi scuri, a mandorla, coperti da una benda macchiata di sangue fresco, nei quali si sarebbe potuta benissimo intravedere la paura che lo stava assalendo, se non fosse stato bendato, in quel momento.
I suoi polsi erano ormai divenuti di diverse sfumature del violetto e del rosso, per via della stretta troppo forte.

"
You are my senpai, my only senpai.
You give me Dokis, and shades of grey.
You'll never notice me, but I'll still love you.
You're sugoi, kawaii desu ne.~"
Quelle parole cantate a ripetizione, con quell'intonazione così dannatamente inquietante, quasi al vertice dell'insanità assoluta, risuonavano nella povera mente del ragazzo, ormai annebbiata.
Jimin riprese a canticchiare nuovamente quelle parole, con quella voce così tremendamente insana e penetrante, che entrava nella mente del povero ragazzo legato, e sembrava non voler più uscire, per quanto rimbombava.
Ancora, ancora, ancora.
Il ragazzo dai capelli color carota, delineò le labbra in un sorrisetto inquietante, mentre prese a solleticare la gola di Yoongi con la punta di un coltello macchiato di sangue fresco, lo stesso del ragazzo che era con lui in quella stanza.
Suga gettò un urlo pietrificante, di terrore mescolato al dolore causato dal coltello, e ricominciò a piangere, più forte del pianto in cui scoppiò nelle sei ore precedenti.
Appena il ragazzo gettò quell'urlo, Jimin allargò quel sorrisetto dall'aria insana, sgranando leggermente gli occhi, e iniziò a squarciare lentamente la sua pelle, con la lama del coltello, senza provocare tagli troppo profondi.
"JIMIN-AH, TI PREGO SMETTILA!"
Il ragazzo nominato da Yoongi, appena sentì quelle parole strozzate, mischiate ad un urlo ancora più forte, si avvicinò

al taglio da lui stesso provocato, e ci posò sopra le labbra inumidite, assaporando il gusto intenso del sangue che colava giù per il collo, finendo sul petto, facendo urlare in modo straziante Yoongi, per l'ennesima volta.

**
"BASTA!"
Yoongi si svegliò in preda al panico, con il battito cardiaco notevolmente accelerato, facendo sembrare che il cuore volesse sfondare la gabbia toracica, per poi schizzare fuori dal petto del ragazzo.
Con il respiro lievemente affannato, prese a guardarsi intorno, rendendosi conto in un secondo momento che aveva soltanto vissuto un incubo.
Si passò la manica del pigiama azzurro che indossava, sulla fronte percorsa da diverse gocce di sudore, tirando un respiro profondo, in tentativo di calmarsi.
Poi si guardò attorno per qualche istante, deglutendo silenziosamente, dopodiché posò distrattamente lo sguardo su un ragazzo che era seduto a gambe incrociate sul suo letto, dai capelli color carota e dagli occhi scuri, a mandorla, tipici coreani.
"Senpai?" quel ragazzo chinò appena il capo da un lato, tenendo lo sguardo fisso sulle iridi altrettanto scure di Yoongi, poggiando i gomiti sulle proprie ginocchia.
Dopo, delineò le labbra in un leggero sorrisetto, mantenendo una certa insanità nello sguardo, ancora davanti a quel ragazzo.
Era lui.
Era Jimin, che lo chiamava come nell'incubo.
Forse, quell'incubo era destinato a divenire realtà, in quel momento.
 
 
   
 
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