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Autore: YukiWhite97    20/01/2016    2 recensioni
TadashixHiro - Post Film - Incest - Mpreg - Don't like, don't read :3
Dopo otto anni sembra che la vita di Hiro sia tornata alla normalità, e soprattutto pare che i suoi segreti e i fantasmi del suo passato, siano ormai sepolti.
Adesso non è altro che un membro dei Big Hero 6 e un insegnante.
Hiashi invece, non è altro che un orfana dal grande genio incompreso. Sarà l'incontro tra questi due a far emergere sia i ricordi di Hiro, che i dubbi di Hiashi, circa la sua vera famiglia, che detesta senza conoscere.
Un incontro casuale, anzi, forse non tanto, che porterà i due, tra l'affrontare un nuovo nemico ed altre avventure, a ritrovarsi.
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Fanfiction che non volevo neanche pubblicare, ma siccome credo che ogni idea, per quanto malsana, vada messa in gioco, l'ho fatto ugualmente. Grazie a chi leggerà ^^
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baymax, Hiro Hamada, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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Le ore si susseguivano lente, e senza alcun risvolto in particolare. I valori di Hiashi si erano stabilizzati, ma nonostante ciò dormiva ancora inesorabilmente. C'era mancato veramente poco prima che scivolasse via in un sonno eterno, ma Gogo aveva avuto ragione nel dire che lei fosse forte.
Stava infatti avendo la forza di lottare tra la vita e la morte, ma Hiro non sapeva quale opzione ella avesse scelto. Adesso, dopo averla quasi vista andare via, aveva paura più che mai di allontanarsi. Continuava a tenere la mano sul suo petto, per essere certo che il cuore battesse, cosa che lo tranquillizzava. Il ragazzo sapeva di dover accettare l'idea che lei avrebbe anche potuto non risvegliarsi.
Che sciocco che era stato... per anni aveva tranquillamente vissuto senza di lei, e adesso che erano insieme.. qualcosa pareva volerli dividere.
Non sapeva di preciso cosa provasse, se tristezza o altro, probabilmente qualcosa di così grande da non poterlo neanche descrivere, l'unica cosa di cui era certo era la netta sensazione che la vita stesse abbandonando anche lui, simbolicamente. La speranza stava pian piano lasciando posto alla rassegnazione. Evidentemente il suo destino era quello di vivere con il rimorso di essere completamente inutile.
Adesso sentiva gli occhi bruciare terribilmente, a causa sia del sonno che della stanchezza. Non dormiva da chissà quanto tempo, e adesso era forte il desiderio di chiudere gli occhi mentre si trovava seduto. Voleva rimanere sveglio, voleva poter vegliar su di lei, esserci se mai si fosse svegliata.
Ma lentamente Hiro passò dai pensieri ai sogni, e per qualche attimo il suo dolore fu alleviato.

***

Ciò che le era accaduto poco prima aveva  messo in guardia Hiashi. Adesso camminava avanti e indietro, in modo da rimanere sveglia e vigile,  in modo da poter pensare. Essere morta non pareva così terribile, ma allo stesso tempo non voleva abbandonare la vita, aveva così tante cose da scoprire, da fare e da vedere. Con la mano sul viso alzò lo sguardo, puntando gli occhi sulle luci bianche e verdi fluttuanti: esse le davano un senso di pace, chissà cosa sarebbe successo se fosse riuscita a sfiorare il desiderio di qualcuno?
Allungò una mano, e un pò timidamente riuscì a scoprire che quella massa si poteva tenere tra le mani. Luccicava quasi come una stella, e il tenerla così vicina al cuore... la scaldava, quasi la commuoveva. Era come se riuscisse a sentire il desiderio che qualcuno avesse espresso, le preghiere supplicate al cielo... era un qualcosa di molto bello, ma anche terribilmente doloroso. Lo stesso dolore, la stessa sofferenza che sicuramente anche lei stava infliggendo agli altri.
Rattristandosi, lasciò andare la sfera di luce. Avvertì la presenza di Tadashi dietro di se.
"Mi sono sempre chiesta come fosse il Paradiso" - sussurrò flebile. Sicuramente si aspettava una risposta da parte del ragazzo, ma quest'ultimo non le rispose, perchè semplicemente non avrebbe saputo cosa dire.
"In molti se lo chiedono, ma forse è un pò troppo presto per scoprirlo, non credi?" - domandò.
"Probabilmente - rispose - ma ho un pò paura di tornare, non so se ci riuscirò, e poi soffrirò ancora. Qui invece non si soffre"
"Mentirei se ti dicessi che non soffrirai - disse andandole accanto - ma la vita... è proprio questa. Si vive, si soffre, si ama....  e poi si muore, ma come vedi la morte non è che un altro inizio..."
"Già... farebbe molto meno paura se tutti lo sapessero. Forse riuscirò a dirlo anche agli altri"
"Non credo ti crederebbero"
"Io lo direi comunque".
La bambina si era ora zittita, e aveva puntato lo sguardo verso un orizzonte invisibile: il cielo avanti era quasi di un colore arancio rosato, gli stessi colori del tramonto. Un panorama così suggestivo, ma anche malinconico poichè segnava la fine di un altro giorno... e inesorabilmente, la vita di un essere umano, era così.
Istintivamente afferrò la sua mano.
"Vieni con me - dichiarò serio - torna, ti prego"
"Non posso - sussurrò - il mio tempo è finito da molto, mi dispiace"
"Se davvero il tuo tempo è finito, perchè ti trovi ancora qui e non nell'Aldilà?". Tadashi rimase molto sorpreso da quella domanda, non avrebbe mai pensato che sarebbe riuscita ad arrivarci, ma dopotutto era molto intelligente.
"Io sono morto, ma i desideri di Hiro sono talmente forti da portarmi a stare qui. Lui non riesce a lasciarmi andare, continua a rimanere aggrappato al mio ricordo. Se non andrà avanti, io non avrò modo di andare. Per te è diverso. Il tuo cuore batte ancora"
"Non è giusto! - esclamò prendendo a piangere - se io posso perchè tu no? Bisogna davvero morire per far sì che stiamo insieme per sempre?"
"Non piangere - sussurrò prendendola in braccio - siamo stati sempre insieme e sempre lo saremo". Lei si asciugò le lacrime, per poi  guardarlo.
"Pensi che un desiderio potrebbe essere abbastanza forte da riportare in vita qualcuno?"
"Beh, questo non lo so onestamente. Ma so che tu sei abbastanza forte per vivere. Puoi vivere per me?"
Annuì debolmente.
"Posso - sussurrò - e voglio vivere davvero"
"Allora va" - sussurrò afferrandole il viso. Lei si morse le labbra, sentendo le lacrime pungerle gli occhi. 
"Mi... mancherai papà" - gemette.
"Non devo mancarti, io ci sono..."
"Ma se me ne vado che ne sarà di te? Rimarrai qui?"
"Non lo so.. potrei, o magari potrei andare da un'altra parte, tu in ogni caso, continua a desiderare...". Hiashi annuì, accennando un piccolo sorriso, per poi abbracciarlo nuovamente. Sapeva che non avrebbe avuto più occasione di sentire quel contatto, ma di certo non lo avrebbe più dimenticato.
"Ti voglio bene..."
"Ti voglio bene anche io Hiashi - sussurrò - adesso va, e vivi"
Lei si guardò intorno.
"Cos'è che devo fare?"
"Stringi un desiderio e chiudi gli occhi. La luce ti porterà via". Un pò tremante e un pò impaurita, la bambina si incamminò, prendendo poi delicatamente una sfera bianca tra le mani e portandola vicino al suo cuore, avvertendo calore. Guardò con malinconia Tadashi. Quest'ultimo alzò la mano, come per salutarla, e lei ricambiò, debolmente. Della sua essenza oramai non era rimasto più nulla, se non aria luminosa sempre più fioca.
Stava lasciando quel posto per sempre.

 ( https://www.youtube.com/watch?v=J2yzMhNkgsk  la trovavo perfetta per il finale twt )

***

Aprì gli occhi, normalmente, come se si fosse appena svegliata da un normale sonno. Era così strano rivedere la luce di quel sole umano, respirare la comune aria di cui quasi aveva dimenticato il sapore. Era strano avvertire tutte quelle sensazioni... le erano mancate.
Eppure tutti i ricordi della sua straordinaria esperienza erano nitide... e sicuramente lo sarebbero state sempre.
Pian piano girò il capo, vedendo la figura di Hiro dormiente. Lui... lui le era mancato così tanto. Volle allungare una mano... ma era così debole da non riuscire neanche a sfiorarlo.
Così schiuse le labbra, riservandogli per la prima volta quel nome.
"Papà..."
Una piccola vocina flebile, ma che riuscì a destare Hiro dal suo sonno. Aveva avuto l'impressione di essersi quasi immaginato tutto, ma quando aveva aperto gli occhi, aveva scorto Hiashi con gli occhi aperti, viva come non mai. Rimase per qualche attimo immobile, credendo di stare ancora dormendo, e fissandola per qualche attimo.
"Hia - Hiashi...?" - la chiamò flebilmente. 
"Eh.. eh - sorrise come al suo solito, quasi come se non fosse accaduto nulla - è stato un viaggio un pò sfiancante"
La seconda volta in cui udì la sua voce, gli occhi secchi gli si riempirono di lacrime che copiose presero a scivolare, e questa volta non per tristezza o dolore, ma per la gioia che imminente stava scoppiando nel suo cuore.
"Hiashi... - la chiamò avvicinandosi - sei... viva...?"
"Già - sorrise - è non è stato facile". A quel punto Hiro non resistette, fiondò le sue braccia attorno al suo corpo, stringendola a se, e sentendo una miriade di emozioni, quali gioia, incredulità e stupore accrescere in se. Nona aveva idea di come tutto ciò fosse possibile, credeva di aver quasi perso la speranza.
"Hiashi.. Hiashi" - continuò a  ripetere tra i pianti. La bambina sorrise, nonostante le lacrime le riempissero le pupille. Se avesse potuto avrebbe sdrammatizzato il tutto, ma aveva capito che sarebbe stato meglio ricambiare il gesto, e lasciarsi andare anche lei ad un pianto liberatorio.
"Mi... mi sei mancato.." - sussurrò tra i gemiti.
"Anche tu mi sei mancata!" - esclamò Hiro.
Udendo tutto quel fracasso provenire dalla fin troppo silenziosa camera d'ospedale, Gogo aprì la porta.
"Oh mio Dio - esclamò - Hiashi!"
"Gogo! - la salutò - è bello rivederti"
"Non ci credo - sussurrò - sei sveglia... ragazzi, Hiashi è sveglia!". Prima che se ne rendesse conto, tutti i suoi amici le andarono addosso per cingerla in un abbraccio che aveva lasciato addietro la paura, un abbraccio pieno di speranza. Hiashi si sentiva felice, praticamente era rinata. E adesso non avrebbe permesso che quella seconda vita tanto preziosa fosse sprecata.
"Hiashi! - esclamò Lily - temevo di non rivederti più!"
"Adesso sono qui - sorrise la bambina, per poi voltarsi verso Hiro - rimarremo insieme per sempre". Il ragazzo ricambiò il sorriso commosso.
"Sì - sussurrò - per sempre"

Qualche mese dopo..........

La ripresa di Hiashi era stata rapida. Era tornata quella di sempre, forse addirittura più attiva, e piena di idee come non mai. Raccontò a tutti della sua straordinaria esperienza in quell'altro mondo che aveva avuto occasione di vedere con i propri occhi e di cui ricordava tutto. C'era chi le credette subito, o chi invece non le credette affatto, ma questo non importava. Era felice come non mai, adesso che viveva felicemente con la sua famiglia tanto cercata e desiderata, aveva i suoi amici, e adesso  faceva parte dei Big Hero 6... anzi, Big Hero 7. E tutti le volevano bene, così come aveva sempre sognato.
Per quanto riguarda Eichi, dovette scontare la sua pena, ma una  volta uscito di prigione riuscì a redimersi: continuò ad insegnare al'università, lasciando alle spalle i suoi loschi piani da delinquente.
Baymax divenne il migliore amico di Hiashi, alias suo baby sitter e colui che doveva coprire tutti i guai che combinava.. ma gli andava bene così...
Per Hiro, beh, la vita stava pian piano ricominciando...
Anche se...




"Wow - sussurrò Hiashi accarezzando la testolina di Tori - non avevo mai assistito alla fioritura dei sakura"
"Sono belli, non è vero?" - domandò Hiro indicando gli alberi in fiore. Ora era primavera, gli alberi si tingevano di rosa e l'aria si colorava di profumo di fiori di ciliegio.
Era la stagione della rinascita.
"Scommetto che neanche lì in Paradiso avevano questi fiori" - rise la bambina.
Hiro la guardò. Lei non faceva altro che parlare della sua esperienza... e sembrava fin troppo vero per non poterle credere, anche se sapeva  proprio tutto ciò che era successo.
"Sai papà, lì dove mi trovavo ho incontrato Tadashi..."
"L'hai incontrato? - domandò non troppo sorpreso - e che ti ha detto?"
"Ha detto che i tuoi desideri lo tenevano lì. Io sono tornata in vita anche grazie ai desideri di chi mi ama. Non pensi che sarebbe bello se una persona potesse tornare a vivere solo grazie ai desideri?"
"Già - sospirò - ma una cosa del genere non è possibile"
"Lo so  ammise - ma è un peccato. L'occasione che è stata data a me dovrebbe essere data a chiunque"
Lui le poggiò una mano sulla testa, guardando dinnanzi a se. 
Di certo non avrebbe mai smesso di amarlo...
"Oh - sospirò - perchè riesco a sentirlo così vicino....?"



"Perchè io sono qui"


Lui avvertì qualcosa poggiarsi sulla sua spalla. Quel tocco l'avrebbe riconosciuto ovunque, così come quella voce. Doveva starsi immaginando tutto, ma quando si voltò per vedere Hiashi, si accorse che lei aveva la sua stessa espressione.
Pian piano i due si voltarono nella stessa direzione, fin quando non videro qualcuno stringerli.



Era un illusione o un desiderio avverato?



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Angolo dell'autrice
Eccoci arrivati alla fineeeeeeeeeee gnghngngngng, piangoooooo *si asciuga le lacrime*
Cosa più importante: vi è piaciuto come finale?
Io avevo in mente diverse opzioni in realtà, ma alla fine ho deciso di lasciarvi con questo piccolo dubbio fino alla fine :D
Mi piacciono le storie in cui il dubbio rimane, è più forte di me :D
La nostra Hiashi è tornata in vita, e Hiro adesso... beh, ora è veramente felice, anzi, lo sono entrambi twt
Aaaw, e pensare che non volevo neanche pubblicare questa storia!
Se tornerò con altre storie sull'Hidashi? Sì, ho delle idee a mente V.V
Non vi libererete di me :3
Un grazie a tutti quelli che hanno letto e lasciato la loro opinione <3 
- Balallallaaaa <3
   
 
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