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Autore: Meramadia94    20/01/2016    8 recensioni
Attenzione spoiler!
Cosa avrà pensato Takagi mentre era intrappolato in un vero e proprio inferno di ghiaccio?
Io me lo sono chiesto e questo è quel che penso abbia pensato e cosa sia accaduto dopo.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Juzo Megure, Miwako Sato, Wataru Takagi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~Che ore saranno?
Non lo so più, so solo che sono passate diverse ore da quando è cominciato il terzo giorno della mia prigionia.
Non resisterò più molto a lungo... ho freddo, fame, sonno e Dio mi è testimone che sarei pronto ad uccidere pur di avere a portata di labbra un po' del caffè delle macchinette del distretto di polizia.
Lo so, l'ho sempre definito come acqua aromatizzata e colorata, ma adesso darei qualunque cosa pur di berne almeno un sorso.
Non so davvero fino a quanto riuscirò a resistere... cerco di mantenere la mente impegnata altrove, pensando alla prima sciocchezza che mi sfiora il cervello pur di non cedere alla tentazione di chiudere gli occhi e dormire, ma sento che le mie resistenze stanno per esaurirsi.
Mi viene quasi la tentazione di girarmi, di proposito, e lasciarmi cadere. La corda mi strangolerebbe, ma l'agonia durerebbe solo per pochi secondi, un nonnulla in confronto a quello che ho sopportato finora... ma non ne ho la forza.
E poi non posso.
Con tutta probabilità, Miwako sta guardando le immagini e non voglio che lei mi veda mentre muoio.
Morirò comunque, in ogni caso, ma questo non posso proprio farglielo...
Se non cado e mi impicco da solo, ci penseranno gli stenti ad uccidermi. E se ciò non dovesse bastare, ci penserà la bomba ad uccidermi.
Esploderà prima o poi... non so quando, ma accadrà.
Dio, che situazione orribile... ed è tutta colpa mia. Se solo avessi avvertito la fidanzata di Date-San del reale motivo per cui il suo amato non sarebbe più stato al suo fianco, forse lei sarebbe ancora viva e quell'uomo non avrebbe creduto che fossi io l'uomo che l'aveva abbandonata e non avrebbe cercato di vendicarsi... ma io ero talmente scosso e frastornato dall'aver assistito impotente alla morte del mio amico tanto da non aver capito cosa veramente volesse dirmi nei suoi ultimi istanti di vita.
Ha iniziato a nevicare... forse da una parte è un bene. Se mi stanno guardando si focalizeranno sulle zone del Giappone in cui nevica.
So che ormai per me non c'è più molto da fare, ma cerco di non arrendermi alla situazione...aiutandomi con le labbra, i denti e la lingua faccio pressione sul pezzo di nastro adesivo che mi tappa la bocca... mi ci vuole un po', e quando riesco a staccarlo visto che non posso dargli un colpo secco fa più male, ma alla fine ci riesco.
Respiro a pieni polmoni... mi fanno male. Bruciano come l'inferno.
Vorrei urlare, chiedere aiuto, ma a dispetto del freddo che ormai mi è penetrato nelle ossa i polmoni e la gola sono le uniche parti di me che sento ardere.
Vorrei piangere.
Non per sfogarmi e nemmeno per apparire debole... se piangessi, so per certo che le mie lacrime sarebbero calde, giusto per avere un po' di calore... ma non ci riesco.
Sono completamente disidratato.
Sono a Komamae, questo l'ho capito da ieri... ed anche l'annuncio dello speaker che ha dato il benvenuto ai concorrenti e agli spettatori della gara di aquiloni che si tiene qui oggi me lo ha confermato.
Muovo le labbra ripetendolo a randa, nemmeno fossi un disco rotto.
Komamae.
Komamae.
Komamae.
Non so a quanto servirà... temo che presto dovrò dire addio a questo mondo.
Ispettore Megure, Chiba, Shiratori, Sovrintendente Matsumoto, Tagigawa, Kawanaka, ragazzi... non prendetevela con voi stessi, vi prego. Lo so che vi siete impegnati con tutte le vostre forze per aiutarmi ad uscire da questo inferno di ghiaccio, non mi avete lasciato solo nemmeno per un attimo.
Grazie di tutto. Lavorare con voi, far parte della squadra è stato un grande onore.
Miwako... separarmi da te è la cosa più difficile. Vorrei morire adesso per dare un taglio a questo inferno, ma dall'altra vorrei vivere ancora un po', ma non so se questo mi sarà permesso.
Volevo fare tante cose con te... avere una famiglia, dei bambini, essere in disaccordo con te sulla posizione dei mobili o su come tinteggiare la cucina...
Dio, mi sento così in colpa... finalmente ti vedevo sorridente e felice.
Un po' mi inorgogliva essere il motivo della tua felicità ed ancora mi pareva difficile che tra i tanti valenti poliziotti, tutti con più di un motivo per essere più adatti di me ad avere un posto nel tuo cuore, tu avessi scelto proprio me.
Credo che nessuno ti abbia mai amata come ti ho amato io... ti prego, non fermarti.
Non fare in modo che sia io il motivo per cui ti auto imporrai di essere infelice per il resto dei tuoi giorni... trova un bravo ragazzo, sposalo e sìì felice, anche per me.
Non darmi questo dolore. Non potrei mai perdonarmi di essere la causa della tua infelicità.

Ma cosa...?
Miwako? Tu qui?
Accidenti... per un attimo ho creduto di aver visto la mia dolce Sato cadere dal cielo, su una montagnella di neve bianca, come se fosse un angelo caduto dal cielo... ma non è possibile.
Accidenti, mi ero completamente dimenticato... dopo molte ore senza dormire, l'essere umano inizia a fare dei micro-sogni. Sto dormendo e non me ne sono accorto... è finita. Tra poco morirò.
Per lo meno, questo strazio morirà con me.
'' TAKAGI!!!''
Mi alzò di scatto e guardo in avanti... non è stato un sogno. La mia Sato è qui, davanti a me, con una pistola in mano, bella come non lo è mai stata.
Signore ti ringrazio... almeno l'ho potuta vedere un' ultima volta...
'' Spostati verso sinistra e non ti muovere!!!''- mi ordina.
Vedo una possibilità di uscire vivo da qui... con le ultime energie residue trovo la forza di obbedire.
Sato ha sparato alla corda che mi avrebbe strangolato se per caso fossi caduto.
L'attimo dopo la vedo correre verso di me, cerca di coprirmi come meglio può  con il suo cappotto e ci lanciamo entrambi.
La bomba che esplode da un piccolo aiuto alla forza di gravità e dopo neanche un secondo siamo entrambi sullo specchio che sento non reggerà a lungo, con la botta che ha preso.
Ma a noi, almeno per il momento, questo non importa.
'' Wataru, sei vivo?''- mi chiede lei con gli occhi che brillano come due stelle.
'' Credo di sì... più o meno...''- non posso certo dire che scoppio di salute, in questo momento, ma almeno sono ancora vivo.
'' Oddio, non sai quanto sono contenta!''- fa lei euforica come una bambina.
L'impalcatura inizia a crollare, ma per qualche miracolo lo specchio resiste ancora.
Sato mi bacia.
Dio, quanto mi erano mancate le sue labbra...credevo non le avrei mai più sentite sulle mie, ma per fortuna io a volte sbaglio.
Quando si stacca da me fingo di rimproverarla -'' Siamo in servizio, lo sai, vero?''
'' Non m'importa niente... e poi chi vuoi che ci veda?''- e riprende a baciarmi. Stavolta rispondo anch'io al bacio.

'' Coraggio, Takagi... ci siamo.''- Alla fine siamo usciti da quella casa infernale. Sto malissimo, non mi reggo in piedi e devo appoggiarmi alla mia Sato per fare quei passi che servono per uscire da quella villetta senza tetto che ancora pochi secondi e sarebbe potuta diventare la mia tomba.
'' Takagi!!!''- una voce familiare mi sta chiamando. La riconosco subito. E' quella dell'ispettore Megure.
Mi corre incontro e mi abbraccia e giurerei che ha due lacrimoni agli occhi... ma forse tutto quel freddo mi ha congelato il cervello.
'' Non hai idea di quanto sia felice di vederti... santo cielo, ma sei di ghiaccio.''- ora che l'adrenalina del momento ha iniziato a scemare inizio a sentirmi debole e barcollo.
Ci pensano la mia Sato ed il mio superiore a sorreggermi ed aiutarmi a stendermi sulla brandina del pronto soccorso.
Il paramedico mi mette la mascherina su naso e bocca e l'ossigeno caldo mi invade... finalmente un po' di calore.
'' Stia tranquillo, detective... adesso ci prenderemo cura noi di lei, e presto si sentirà un uomo nuovo.''- mi tranquillizza il paramedico una volta che l'elicottero ha portato me, l'ispettore Megure e Sato all' ospedale di Komamae. Mi hanno somministrato bevande calde e cercato di scaldarmi per tutto il viaggio. -'' E non appena sarà in grado di viaggiare, organizzaremo subito il suo trasferimento all'ospedale di Tokyo.''
'' Takagi, come ti senti?''- fa Sato preoccupata.
Io mi sforzo di sorriderle -'' A parte il fatto che non sento più nemmeno un osso a causa del freddo e che potrei uccidere persino per il caffè più scadente che conosco... mi sento bene.''
'' Takagi, ma dove pensavi di andare senza chiedermi il permesso, si può sapere?''- mi prende in giro il mio superiore.
Io trovo la forza di rispondere alla battuta, prima di entrare in traumatologia.
'' A fare una vacanza, ispettore.''
'' Allora ti accontento subito... non voglio vederti nei pressi della centrale finchè non ti sei completamente rimesso.''
E' l'ultima cosa che sento prima di addormentarmi.

E' la prima volta da quando ero un lattante che dormo così a lungo... quando mi sveglio mi sento debole, fiacco, come uno straccio a cui è stata tolta tutta l'acqua.
Cerco di alzarmi, ma il cerchio alla testa mi fa ricadere sul materasso che per intenderci è duro come la pietra.
'' Sta calmo...''- Sato... è rimasta accanto a me per tutto il tempo... indossa ancora gli stessi vestiti di quando è venuta a salvarmi.
E' lei che mi aiuta a tirarmi su. Pianto i gomiti per fare la mia parte e lei con il braccio che non mi tiene per la schiena mi avvicina qualcosa di caldo, fumante e con un odore dolce che riconosco subito.
Cioccolata calda.
'' Il dottore ha detto che hai avuto una crisi dovuta ad un principio di assideramento e che ti sentirai fiacco per un po' , ma se stai al caldo e a riposo, e bevi tanti liquidi poi starai di nuovo bene.''
Bevo ciò che la mia amata mi offre a sorsi, per non bruciarmi la lingua.
Appena ho finito mi aiuta a ridistendermi delicatamente sul materasso.
Volto lo sguardo e vedo almeno tre diversi vasi di fiori sul tavolino presente nella mia stanza.
'' E quelli, da dove...?''
Sato mi risponde subito -'' Te li manda il distretto... erano molto preoccupati per te.'' ( perchè non li hai visti quando hanno preso visione del vostro bacio in diretta -nd autrice)
Sorrido debolmente e le prendo la mano.
Sato pare volersi mettere a piangere e mi bacia di nuovo, stavolta con le lacrime agli occhi -'' E' stato terribile... credevo di averti perduto per sempre.''
'' Dopo questa non mi ammazza più nessuno... staremo insieme per sempre, amore mio.''- stavolta sono io che prendo l'iniziativa e malgrado mi senta uno straccio prendo io l'iniziativa e la bacio.
Poco importa se entra qualcuno.
Adesso ci siamo solo io, Miwako ed il nostro amore.


Beh signore e signori, eccomi qui, appena approdata in questo fandom. E' la prima volta che scrivo una fic su Conan e francamente non pensavo l'avrei fatto perchè non credo di essere capace... ma ho visto l'episodio in cui il nostro Taru rischiava di morire ed ho pensato che era troppo bello per non scriverci sopra qualcosa.
Credo di non aver copiato nessuno, ma se qualcuno non la pensa così non esiti a dirlo ed io sarò pronta a cancellare tutto.
Detto questo, spero che questa follia vi sia paiciuta.

  
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