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Autore: Titillandus    20/01/2016    5 recensioni
Susan Isabel Baston odia il Quidditch, lo detesta con tutta sé stessa.
Ebbene sì, la secondogenita dell'exGrifondoro Oliver Baston, rinomato e ossessionato giocatore di Quidditch, è stata smistata in Corvonero e sembra essere attratta dai libri molto più che da questo sport.
Ma forse c'è una cosa che Susan odia più del Quidditch, anzi c'è qualcuno che Susan odia più del Quidditch: James Sirius Potter.
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Ci sono capitoli extra riguardanti altri personaggi:
EXTRA UNO: Rose-Scorpius
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lorcan Scamandro, Lysander Scamandro, Nuovo personaggio, Rose Weasley | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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enjoy :)



CAPITOLO VENTISETTE

“Sue!”

Non appena affondo uno dei mie scarponcini nella neve per scendere dal treno, qualcuno mi si precipita accanto.

“Come stai? Ti aiuto?”

Dave. E i suoi occhi grigi e gentili.

Sorrido.

“Grazie, Dave. Tieni.” dico porgendogli la gabbia del mio piccolo Rob.

Lui alza gli occhi al cielo, rifiutandola.

“Quella tienila tu. Ti prendo il baule.” aggiunge aiutandomi a scendere.

Qualche secondo dopo, Rose mi salta, letteralmente, accanto. Seguita subito dopo dal suo biondissimo cavaliere.

“Abbiamo incrociato Dave... c'entra con te?” mi chiede, senza nemmeno tentare di nascondere un sorriso malizioso.

“Si è offerto di andare a prendermi il baule, lo sto aspettando.” – dico – “E smettila, ti prego.”

Lei mi regala un altro dei suoi sorrisini. Il suo parere sulla questione è stato che Dave è perfetto, perfettissimo per te, mentre James è un cretino, ma mi piacerebbe un sacco se lo sposassi, così i tuoi figli sarebbero quasi miei nipoti. Zia Rosie, ti immagini?”

No, ma dico. Devo davvero esprimermi a riguardo?

“Peccato.” commenta.

Ma Dave risbuca dal treno proprio mentre sto per replicare, così costringo la mia rispostaccia in un sorriso.

“L'ho dato a Hagrid, ci pensa lui.” dice, prendendomi dalle mani la gabbietta. Rob sta ancora ronfando beatamente.

“Oh, Rosie. Scorpius. Ciao!” aggiunge con un cenno e un sorriso nella loro direzione. “Possiamo andare, allora. I Thestral ci aspettano.” dice strizzandomi l'occhio.

 

Ci incamminiamo verso le carrozze e tempo neanche un minuto che Rose decide di piazzarmi una palla di neve grossa come un bolide (no, non esagero) dritta sulla spalla.

Ogni tanto mi domando davvero come faccio a essere così agile sulla scopa, soprattutto quando basta una palla di neve a farmi finire dritta per terra. A mia discolpa ci tengo a sottolineare che, grazie alla neve calpestata e alla temperatura gelida, il sentiero assomigliava molto a una pista di pattinaggio. E a quanto pare il pattinaggio su ghiaccio non dev'essere il mio forte visto come sono volata per terra, trascinando – letteralmente – con me anche Dave che era al mio fianco e, non contenta, finendogli direttamente addosso.

Ad aggravare il tutto le risate di Rose e risolii di Scorpius, oltre all'imbarazzo evidente di Dave sotto di me.

“Rose, giuro che ti uccido.” borbotto mentre cerco di sollevarmi da Dave, scivolando di nuovo.

Adesso penso di essere più o meno color rosso Grifondoro: Merlino, che imbarazzo!

Dave, per fortuna, si riprende prima di me e prende in mano la situazione. Afferra una manciata di neve e compattandola nel palmo la lancia verso Rose e con una precisione che solo il miglior cacciatore di Corvonero può vantare la colpisce in piena fronte, sporcandole tutto il ciuffo di neve. Poi mi solleva delicatamente spostandomi di lato, e prima di rialzarsi ha già una nuova palla di neve impugnata nella destra: si preannuncia un'epocale battaglia di neve, a cui, vista la mia stabilità, non sono sicura di voler partecipare.

Ma alla fine non ci vuole molto a convincermi, e una volta rimessa in piedi non sono poi tanto male. Anche se la mia mira rimane discutibile, quando ho preso Scorpius dietro la nuca e subito dopo Rosie appena sotto la clavicola ho guadagnato un sacco di punti, decretando ufficialmente la vittoria della mia squadra – composta da Dave e me – contro quella di Rose e Scorpius.

Ed ero talmente felice che non ho fatto caso al fatto che Dave stringesse ancora la mia mano da che mi aveva aiutata a alzarmi dopo l'ultima caduta, l'ennesima.

Mi sembrava un gesto così naturale sul momento, trasportata dall'euforia per la vittoria, ma sicuramente, visto l'occhiata schifata che mi sono beccata, non dev'essere sembrato un gesto tanto naturale a James. Già, perché quel ragazzo ha davvero un tempismo perfetto: arrivare proprio in quel preciso istante, in cui noi eravamo ancora lì, mano nella mano, non è davvero da tutti, devo ammetterlo.

Ma non ho potuto fare a meno di lasciare istintivamente la mano di Dave dopo aver incrociato quegli occhi nocciola così contrariati. E mi è sembrato davvero, ma forse sono solo pazza, di vedere un barlume di sorriso passare per un secondo sul volto di James, prima che lui distogliesse il suo sguardo dal mio per incrociare gli occhi di qualcun altro vicino a me. Gli ho visto dedicarmi quell'espressione per anni per non riconoscerla: uno sguardo di sfida in perfetto stile Potter. Serve davvero che vi dica a chi è indirizzato?

 

Ho tenuto le mani chiuse a pugno nelle tasche del cappotto per tutto il resto del tragitto fino alle carrozze, per tutto il viaggio nelle carrozze, e poi per tutto il tragitto fino al castello e poi ancora per quello fino alla Comune di Corvonero, fin su nei dormitori, e ora le nocche mi fanno male.

Avevo paura che Dave cercasse ancora un qualsiasi tipo di contatto fisico. Ho paura di illuderlo ora che so la verità, ma non credo di aver fatto proprio una bella figura quando appena entrata in Sala Comune sono sfrecciata come una scheggia in dormitorio, senza nemmeno ringraziarlo, o salutarlo.

La verità è che sono un disastro nelle relazioni umane che vadano oltre l'amicizia e questa non è che l'ennesima dimostrazione.

Mi butto sul letto affondando la tesa fra i cuscini. Non riesco a non pensarci e in più questa è solo la prima metà del mio enorme problema. L'altra metà si chiama James Potter e, in tutta sincerità, non riesco a capire se ho voglia di rivederlo dopo lo scambio di sguardi di un'ora fa. Mi sento solo terribilmente in imbarazzo, sia con lui che con Dave, e al solo pensiero che tra poco siederò contemporaneamente nella stessa sala con le due esatte metà del mio problema improvvisamente l'idea di sotterrarmi sotto la cacca degli snasi di Hagrid non sembra così male.

 

Mi infilo in bagno per una doccia prima di cena, magari riesco a scacciare dalla testa l'ansia. Capite? L'ansia? Quanto sono messa male.

Dopo un'ora e mezza di preparativi estremamente (e volutamente, in primis per infastidire Jennifer) lunghi, decido di andare a infastidire anche Rose. In fondo ora che ho condiviso con lei tutte le mie tare mentali, è un suo dovere sostenermi in questi momenti.

“Sei venuta in pace? O devo aspettarmi qualche palla di neve anche qui?” dice Rose accogliendomi con un sorriso.

Rido.

“Tranquilla, una tregua posso concedertela.” dico sedendomi sul suo letto che ormai è un po' anche mio. Mi casa es tu casa, più o meno.

 

“Che bello però che ci hanno fatto tornare di sabato, almeno non iniziamo proprio subito, non so se ce l'avrei fatta a reggere tre ore di pozioni già domani...” mi dice Rose, che già sbadiglia mentre entriamo in Comune.

“Yees, domani si dorme!” commento mentre sprofondo sul nostro divano blu davanti al caminetto, vicino a Lor. Ora che siamo all'ultimo anno, e siamo anche nella squadra di Quidditch, non è che dettiamo legge nella Comune, ma quasi. Insomma, essere Caposcuola dovrà pur avere qualche lato positivo, e questo divano rientra esattamente tra i miei vantaggi preferiti.

“Ciao ragazze! Io non canterei vittoria troppo presto, sul treno Lys stava progettando allenamenti straordinari per domani.” dice ridendo.

“È la volta buona che lo sotterro nella neve.” dico accoccolandomi meglio nel mio angolino preferito.

Lor ride di nuovo.

“Qualcosa mi dice che Lor vi ha anticipato qualcosa per domani...”

Eccolo, il sadico capitano della squadra di Quidditch di Corvonero fa il suo ingresso in scena lanciandosi sulla poltrona che ha deciso spettargli di diritto a inizio anno.

“No, guarda Lys che davvero io mi rifiuto, è il primo giorno, alla prossima partita mancano secoli e io ho bisogno di dormire.” dico imbronciata. La mia voglia di svolazzare in giro con questo freddo è veramente sotto zero, come i gradi che ci sono fuori.

Tutti gli altri scoppiano a ridere.

“Io appoggio Susan, assolutamente.” la voce calda di Dave mi fa sobbalzare leggermente, ma sono abbastanza sicura che non se ne sia accorto nessuno.

“Che novità!” esordisce Lys, che evidentemente non vede proprio l'ora di essere sotterrato nella neve.

Ma Dave non fa una piega davanti alla frecciatina del gemello più insolente e si siede accanto a Rose.

“Ripresa dalla tristezza per la sconfitta?” chiede tirandole una gomitata.

“Era solo una battaglia, la guerra è ancora lunga.” proclama lei seria.

Non riesco a evitare di ridere.

I gemelli ci guardano, senza capire.

“Io e Dave abbiamo battuto Rose e Scorpius in un'epocale battaglia a palle di neve.” spiego.

“Già, una vittoria schiacciante.” dice Dave strizzandomi l'occhio. Come fa a essere così naturale, senza sentire minimamente l'imbarazzo che invece per me è così palpabile?

Rose alza gli occhi al cielo e sbuffa.

“Vedremo, vedremo.”

“Beh, è ovvio che anche io e Lys dobbiamo prendere parte a questa guerra, mi sembra a dir poco offensivo che voi abbiate pensato di escluderci. E visto che si tratta di schierarsi, io scelgo i vincitori, che partire in vantaggio non è mai un male e poi, se devo dirla tutta, delle Serpi proprio non mi fido.”

Rose alza gli occhi al cielo, di nuovo, ma intanto ride.

“Va beh, se la mettiamo così allora, rossa, io scelgo te.” – dice Lys indirizzandole un occhiolino – “e sicuramente anche Lily sarà dei nostri.”

“Beh, anche Jane, eh. Siamo sempre pari, e sempre più forti noi.”

I gemelli proprio non sanno non essere competitivi.

“Potremmo chiedere anche a Hugo, quando eravamo piccoli giocavamo sempre. E anche Albus sicuramente non si tirerà indietro..” dice Rose contando i nuovi partecipanti sulle dita delle mani, entusiasta.

“E a Fred e Molly...” – continua, e le dita non le bastano più – “ e poi potremmo chiedere anche a James! Certo, James!”

“Oppure... potremmo andare a cena! Ho una certa fame, voi no?” interviene Dave, interrompendo Rose con un tempismo perfetto.

 

Appena entrata in Sala Grande, la tentazione di sollevare lo sguardo e scrutare il tavolo rosso-oro per incrociare un paio di occhi nocciola e avere una conferma, una conferma qualsiasi, era fortissima. Eppure ho tenuto lo sguardo ancorato sui riccioli di Rose che ondeggiavano davanti a me, fino a che non ho potuto sedermi al suo fianco dando le spalle all'ennesimo problema che non ho avuto il coraggio di affrontare.

Ma siccome quando tu non vuoi affrontare i tuoi problemi non è detto che nemmeno loro vogliano affrontare te, mi sono ritrovata una mano affusolata che picchiettava delicatamente la mia spalla a metà del secondo.

Dopo aver rischiato la morte per soffocamento da patata al forno, ho incrociato quegli occhi nocciola che avevo tanto insistentemente cercato di evitare prima.

“La McGranitt mi ha detto che per questi due giorni, prima che inizino le lezioni, si tengono ancora le coppie di Dicembre per le ronde. Stasera è il nostro turno e visto che l'ultima volta mi hai dato buca volevo essere sicuro che ti ricordassi.”

Ma cos.. come è possibile? Vorrei saperlo se è in atto una congiura contro di me, almeno mi organizzo, mi rassegno a questa sfiga. Merlino, se ci sei, appuntatelo.

Questa notizia mi ha colto talmente all'improvviso che il mio cervello non ha neanche il tempo di elaborare la cosa, non so cosa rispondere. Non rispondo, annuisco solamente (come un'imbecille).

Inaspettatamente però le labbra di James si incurvano in un sorriso.

“Perfetto, passo io alle nove.” dice, prima di allontanarsi velocemente.

Quando torno a concentrarmi sul mio arrosto, niente, non c'è più. Svanito nel nulla.

Il nostro tavolo, come tutti gli altri, è stato sparecchiato con la magia e i dolci hanno sostituito i secondi, incluso quello nel mio piatto, incluse le mie buonissime patate.

Per fortuna la Crème brûlée che è comparsa al loro posto ha un'aria davvero invitante, forse non tutto è perduto.

 

È bello constatare come ogni volta io sappia sempre affrontare tutte le situazioni con maturità.

Infatti non sono minimamente agitata, non ho costretto Rose ad ascoltare le mie lamentele per più di un'ora, non ho minacciato di lanciarmi dalla torre...

Infatti non sono stati lei e i gemelli a cacciarmi fuori dalla Comune dieci minuti fa.

 

“Non sono in ritardo, no? Da quando tutta questa voglia di vedermi?”

Eccolo. Ha i ricci scuri tutti scompigliati e non indossa nemmeno l'uniforme, ma un maglione borgogna e un paio di jeans.

“Non avrei mai voluto vederti alle prese con la nostra porta, dovresti ringraziarmi.” rispondo.

Da quando questa prontezza di spirito, Susan? Da quando non fai più figure da pesce lesso? Che scroscino gli applausi!

James non applaude, ma sorride – che comunque è già qualcosa.

Prima che possa dire qualsiasi cosa decido di intervenire.

“E comunque ora che ci sei possiamo iniziare, prima iniziamo e prima finiamo.” dico precedendolo lungo il corridoio. Forse non è stato proprio il massimo come esordio, ma quantomeno era sincero.

 

“Potresti almeno sforzarti di dire qualcosa?”

James rompe l'imbarazzante silenzio che, da che abbiamo lasciato la torre aleggia tra noi, costringendomi a fermarmi e a guardarlo.

“Dire cosa?”

In realtà avevo pensato a un sacco di cose, ma tra pensare e dire ce n'è.

“Non lo so, sai magari invece di ignorarmi completamente ogni volta che puoi, ti andava di parlare. Per esempio, tu non eri la fredda principessina? Adesso ti concedi addirittura di farti vedere mano nella mano con un Cacciatore così scarso da esserlo anche per gli standard Corvonero? Mi sono perso qualcosa?”

Ecco. Esattamente dove non volevo andare a parare.

“Dave stava solo cercando di aiutarmi ad alzarmi. E poi è bravo a Quidditch almeno quanto te.”

James sbuffa.

“Si vede proprio che non hai prestato attenzione quando mi hai visto su una scopa, Susan. Tra due settimane giochiamo contro i Tassi, magari se vieni a dare un'occhiata...”

Alzo gli occhi al cielo, ma un sorrisino mi scappa. Proprio poco orgoglioso.

“Non era comunque questo quello di cui volevo parlare, la mia bravura è qualcosa di assodato. Volevo sapere se anche la tua relazione con quel secchione lo fosse.” dice prima che io possa replicare. È troppo buio perché io possa vedere bene l'espressione sul suo viso, ma la sua voce si è fatta più dura, quasi sprezzante nel pronunciare l'ultima frase. E io non voglio davvero questa cosa, a cui non so nemmeno dare un nome, tra lui e Dave.

“Non c'è niente tra me e Dave. Niente più dell'amicizia.”

Mi trema la voce, ma non mi volto, continuo a camminare lungo il corridoio precedendolo.

Forse per te, ma sai benissimo che sei l'unica a vederla così.

E non so cosa dire, perché ha ragione. È vero, lo so.

“Dave sa benissimo che per me è così, se è questo che vuoi che ti dica.”

James mi afferra per la spalla e mi costringe a voltarmi.

“Non voglio che tu mi dica quello che pensi che voglio sentirmi dire, voglio che tu mi dica la verità.” dice.

“Se ti piace Robins, se esci con lui, vorrei saperlo. Vorrei saperlo da te. Se quello che ti ho detto, se quello che è successo per te non ha significato niente, va bene. Cioè no, in realtà no, non va bene. Ma almeno dimmelo, cazzo.” continua.

E ora questo discorso ha completamente perso ogni senso per me. Quello che mi ha detto, cosa? Quello che è successo, cosa? Perché non mi ricordo?

“Io... James... oh ma... perché?”

Sembrava troppo bello, ricomincio con le figure da pesce lesso.

Perché? Hai anche il coraggio di chiedermi perché? Merlino, ma Sue, ma stai scherzando spero!”

“No, non sto scherzando e non riesco nemmeno a capire perché ti interessi tanto.” rispondo sulla difensiva.

James sembra molto più che arrabbiato, ora che siamo abbastanza vicini lo posso vedere chiaramente.

“Perché devi sempre fare finta di niente? Perché non puoi affrontare le cose? Prendi una cazzo di scelta una volta tanto! Perché quando sembra che tu abbia finalmente fatto mezzo passo nella mia direzione poi ne fai seimila indietro? “Perché?” lo dovrei dire io, non tu!” dice alzando sempre di più la voce.

Mi tremano le gambe. Non capisco bene a cosa si riferisce, ma sulla maggior parte delle cose che ha detto ha molto più che ragione.

“Non capisco, James, non capisco...” mormoro e constato che mi trema anche la voce. Ma lui non sente, o non vuole sentire.

“Sai cosa ti dico, Susan? Sai cosa ti dico? Che sono stufo marcio di te che non capisci, perché guarda caso non capisci mai un cazzo di niente. Sei un genio quando si tratta di libri, no? Perché non puoi esserlo anche un po' di più nella vita? Svegliati, cazzo, svegliati!” continua.

E ha ragione. Lo so benissimo che ha ragione, eppure non riesco a dire niente.

“Vedi, anche adesso. Cosa ti costerebbe dirmi la verità? Ha avuto un senso per te? Un minimo di importanza? Non ti chiedo tanto.” ormai sta quasi urlando.

Come faccio a rispondere se non so di cosa parla?

“Non so...” ma non mi lascia finire.

“Vedi non lo sai. Sei una senza palle, non sai prendere una decisione, aspetti che la gente scelga per te. Una volta pensavo che saresti potuta essere una Grifondoro perfetta, era per quello che ti detestavo, perché pensavo fossi come me, solo molto molto più in gamba. E invece no, invece se scappi davanti alle cose, se non le affronti, non vali niente.”

Ho le lacrime agli occhi, ma non lo lascerò andare via senza dire niente, non gli lascerò dire che non valgo niente.

“Sai cosa ti dico io, invece? Che sei un pezzo di merda. Mi avevi quasi convinto che non eri la persona che avevo conosciuto e odiato per sei anni, e invece no. Invece sei anche peggio e sono più che felice di non essere come te. Io non mi ricordo niente di quello che è successo la sera dell'ultimo dell'anno, niente, per quanto abbia cercato di ricordarmelo in tutti i modi. E ho cercato di dirtelo più di una volta mentre tu mi urlavi addosso tutte le tue cattiverie. Sai cosa? Vaffanculo, James, V A F F A N C U L O.”

Gli do le spalle marciando nella direzione opposta, diretta alla mia Comune.

Mentre mi allontano spero che mi fermi, spero che dica qualcosa, che mi chiami, ma ovviamente non lo fa, non dice niente.

Non appena svolto l'angolo, inizio a correre.

Le lacrime mi rigano le guance.



Ormai lo sapete, sono lentissima, forse un po' troppo, ma alla fine, dopo un beeel po' di tempo in alcuni casi, aggiorno sempre. Sono tata davvero super impegnata e non riuscivo a scrivere qualcosa che mi piacesse davvero, ma alla fine ce l'ho fatta. Ed eccolo qui ;) 
Vi ringrazio infinitamente per come continuate a seguirmi e leggermi, nonostante la mia incostanza. Le vostre recensioni (a cui risponderò presto) mi riempiono il cuore ogni volta.

Vi ringrazio tutti. Infinitamente. GRAZIE GRAZIE GRAZIE ♥
Qualsiasi cosa vogliate scrivermi, dire riguardo alla storia, ai personaggi, a quello che è successo o qualsiasi cosa vogliate chiedermi non esitate a scriverlo. Non appena avrò tempo risponderò ad ogni cosa, giuro.
Un bacio grande.
Titi :)

P.S.: vi auguro un anno meraviglioso ( in ritardo, come al solito)!
  
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