Nightmares Are Back
12
Erano
passate ormai quasi due settimane da quando la battaglia contro Pitch era
terminata, e si poteva dire che la vita avesse ripreso il suo normale corso
portando ad ognuno dei ragazzi un piccolo dono. Dopo molto tempo, Nicole trovò
il coraggio di chiedere al padre di riprendere le loro visite domenicali alla
tomba della madre; lui era quasi sembrato sollevato da quella richiesta: forse,
proprio come aveva supposto la ragazza, da molti anni l’uomo era stato come
bloccato dal dolore che la vista della lapide della moglie gli suscitava. Ma
come gli aveva detto la figlia – che aveva infine potuto citare Foscolo – il
ricordo delle persone care scomparse rimaneva vivo proprio grazie a quei marmi.
Le cose
sembrarono andare meglio anche per Octavia. Come aveva detto agli amici la sua
mamma aveva cambiato lavoro e adesso stava già molto meglio. E, cosa più
importante, forse lei aveva anche trovato un nuovo papà; sì, perché la signora
Blake aveva conosciuto grazie al suo nuovo impiego un vero gentiluomo con il
quale spesso e volentieri andava a prendere il caffè durante la pausa. Roger,
così si chiamava, le aveva persino invitate a cena, e si era innamorato di
Octavia a prima vista. Ancora Octavia non capiva a fondo quello che stava
succedendo tra quell’uomo nuovo e la sua mamma, ma capiva che lui iniziava a
volere bene ad entrambe, e inoltre sembrava molto più simpatico del suo primo
papà.
Per il
resto, la polizia aveva piantonato casa Jefferson per ancora diversi giorni, ma
era riuscita ad ottenere solo vaghe informazioni su uno psicopatico nascosto in
una cappella nel vecchio cimitero di Southampton Yard. Purtroppo, ogni ricerca
del rapitore era risultata vana.
E Ethan
e Sam? La vita continuava apparentemente monotona tra la scuola e lo studio.
Quello che era cambiato, in loro, era qualcosa di più profondo, custodito
nell’animo come il più prezioso dei tesori.
-E’
finita, dunque-
Disse
un pomeriggio Sam, una nota di insolita nostalgia nella voce. Erano seduti al
parco, su una panchina in disparte dal resto della gente che affollava i
giardini. Tutto sembrava così normale che quasi nessuno dei due poteva pensare
di aver vissuto un’avventura tanto incredibile. Eppure entrambi ne erano certi:
non si era trattato di un sogno.
Ethan
lo scrutò con la coda dell’occhio –Ti dispiace?-
-Bè… è
stato tutto così assurdo. Però, del resto è stata come una rivelazione. Prima
credevamo nella magia più che altro prendendola come un dogma, adesso invece
sappiamo che è reale. Tutto sarà come è sempre stato, probabilmente vivremo una
vita come quella di tutte le altre persone, ma sapremo che ciò che verrà
tramandato, le vecchie favole e leggende, sono davvero reali. È come sapere
qualcosa di sconosciuto al resto dell’umanità, non credi? Qualcosa che ti rende
indipendente dalle convenzioni e dal pensiero comune. Ti fa sentire libero-
Lui si
ritrovò a sorridere: gli piaceva quando Sam si metteva a filosofare in quel
modo. Gli piacevano quelle sue considerazioni sulla libertà e quel suo modo di
esprimerle come se fossero semplici nozioni fondamentali di vita. In realtà gli
piaceva tutto di Samuel, indipendentemente dal suo modo di pensare.
Sospirò
e si allungò sulla panchina, rimanendo per un po’ a far vagare lo sguardo tra l’azzurro
del cielo e i rami spogli degli alberi.
-E’
quasi una storia perfetta- convenne poi. Con lo sguardo cercò gli occhi verdi del
ragazzo accanto a lui –ma non pensi che manchi ancora qualcosa?-
Sam si
sentì arrossire e lo guardò in attesa. La sua mano era scivolata su quella dell’amico,
come tante volte era successo prima di allora. Ma quella volta sembrò esserci
molto di più, in quel contatto.
-Un
lieto fine?-
Azzardò
allora, capendo subito dal sorriso di Ethan che quella era proprio la risposta
corretta. In quel momento non c’era nulla di sbagliato: erano lì, mano nella
mano, e non c’era nulla di più bello dello sguardo che intercorreva tra di loro
come una muta promessa. Che importava se non c’era alcuna principessa delle
favole?
-Certo
che sarà una storia un po’ strana-
-Perché
strana?-
-Insomma…-
Sam si passò imbarazzato una mano tra i capelli, e per un attimo ritornò il
ragazzino impacciato di una volta –non esiste una storia in cui due cavalieri…-
-Si
innamorano?-
I loro
sguardi si incrociarono di nuovo, in parte consapevoli di ciò che sarebbe
potuto accadere andando avanti. Sarebbe stata dura. La loro lotta, la loro vera
lotta, sarebbe iniziata solo allora. Ma forse non era sempre stato così? Forse nel
tempo non erano state tramandati canti e leggende in cui l’innamorato doveva
affrontare le imprese più ardue per ottenere infine l’amore della donna? E cosa
importava, in fondo, se l’amore da conquistare non era quello di una donna? Il cavaliere
non sarebbe corso alla torre per implorare la fanciulla di sciogliere i bei
capelli d’oro, né avrebbe ballato con lei per tutta la notte o l’avrebbe
risvegliata con un bacio d’amore. Almeno per quella volta, il cavaliere avrebbe
percorso il sentiero oscuro, quello lastricato dall’incertezza della riuscita dell’impresa,
ma l’avrebbe percorso con il cuore acceso di determinazione. E poi, al di là
del bosco oscuro, il suo principe lo avrebbe aspettato per abbandonare il
castello e fuggire insieme. Sarebbe stata una bella storia. Una storia nuova,
una storia del tutto diversa dalle storie d’amore con cui i bambini crescono di
solito. Una storia che, forse, avrebbe potuto cambiare del tutto le loro vite.
Ethan gli
sfiorò il viso, il tocco leggero e insicuro, spaventato da quello che stava nascendo
nel suo cuore eppure tanto curioso di scoprirlo insieme.
-Potremmo
sempre scriverla noi, questa storia. Cosa ne dici?-
Un sorriso
scacciò l’incertezza dal viso di Samuel –Dico che è una magnifica idea-
E lì le
loro labbra si sfiorarono per la prima volta.
___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Olaaaaaaaà! *passa stappando lo champagne* su i
calici, brindiamo!
Salve bella gente :D Non ci credo… ho finito, ho finito! Ho… finito? Gh, da un lato mi dispiace T^T ma d’altronde nulla è eterno, a
parte forse le nostre beneamate Leggenducole.
Vi avevo promesso il lieto fine, vi avevo promesso che nessuno
sarebbe morto, ho rispettato i patti… sono stata brava dai ;) considerando che
di solito… nelle mie storie… crepano tutti <_< o quasi, di solito
qualcuno resta in vita per poter piangere i morti xD
Devo dire che, a conti fatti, sono molto felice di questa fanfiction: mi sono divertita a scriverla, ho adorato i
personaggi – tanto le Leggende e Pitch quanto i miei cari OC – e spero
vivamente di non aver sfociato nell’OOC o aver reso il tutto “noioso”. In tal
caso mandate Pitch a spaventarmi. Oh, sì, mandatemelo mandatemelo!
xD *sfrega le
mani*
Sono contenta che sia stata apprezzata e vi ringrazio
immensamente delle meravigliose recensioni e di averla inserita in tanti tra
Preferite/Seguite/Ricordate. Non pensavo che potesse coinvolgere tanto, grazie
davvero *^*
Adesso, chissà che non arrivi a infestare di nuovo questa
sezione con qualche nuova ispirazione. Ho già una mezza idea, ma devo prima
elaborarla per bene e vedere se potrebbe uscire fuori qualcosa di decente, e
vorrei iniziare a scrivere qualche capitolo così da poter rendere l’aggiornamento
più stabile. Per il momento quindi non prometto nulla, ma non si sa mai ;)
Detto questo *inchino
profondo* ancora immensi ringraziamenti per avermi seguita fin qui.
E non temete… presto o tardi… ritornerò! *svanisce in una nuvola di fumo*
Kisses,
Rory_Chan