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Autore: Marta_N    21/01/2016    4 recensioni
Quando “gli esami” non sono i tuoi, ma in qualche modo ti riguardano, il tempo non passa proprio mai.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qua con una one shot... è da tempo che l'avevo in cantiere, ma non è uscito nulla di quello che avevo in testa, quindi in realtà sono stata anche tanto tempo indecisa se continuarla o no... ma poi mi sono detta che è sempre un peccato lasciare ff a metà - ogni riferimento a fatti, persone e FF è puramente causale :D eheheh.
No, apparte le battute spero che vi piaccia ugualmente e attendo le vostre opinioni!

Specifico che in realtà non ho idea in che contesto temporale si svolge la storia, quindi siete libere di immaginarvi la storia collocata dove più vi piace... buona lettura.

*

Sotto le logge fuori dal tribunale, il tempo non passava mai; guardare l’orologio ogni mezz’ora … e accorgersi che di tempo, ne era passato solo la metà.  
Quando “gli esami” non sono i tuoi, il tempo sembra raddoppiare; quando “gli esami” non sono i tuoi, ma in qualche modo ti riguardano, il tempo non passa proprio mai.
Ormai Camilla e Renzo erano dentro da più di venti minuti, e Gaetano si domandava quanto ancora dovesse aspettare perché tutta la storia fosse finalmente finita; anche lui si era ritrovato nella stessa situazione e certo non si era reso conto di averci messo così tanto nel porre una firma e mettere fine al suo matrimonio.
Mentre ancora cerca di darsi una risposta, la vede arrivare, occhiali da sole inforcati e passo di chi si vuole allontanare alla svelta da ciò che lascia alle proprie spalle; pochi metri dietro a lei, Renzo, che sembra di colpo invecchiato di dieci anni.
 
Lei si avvicina e attraverso gli occhiali Gaetano intravede quegli occhi così profondi da levargli il fiato; non riesce a guardarla bene attraverso quelle lenti scure, ma per un attimo quelle nocciole così fragili catturano il suo sguardo come una calamita, prima di guardare oltre e superarlo;  non riesce a decifrare quell’espressione sconosciuta in quegli occhi così familiari, sente solo che il senso di quell’istante di occhi negli occhi è una forza che lo spinge a seguirla.
Camilla non si volta, scende le scale e attraversa l’atrio incurante delle persone che rischia di travolgere, si ferma solo quando raggiunge il centro del parco di fronte al tribunale, braccia lungo i fianchi e occhi chiusi rivolti verso il cielo, accompagnati da lunghi respiri per ristabilire un equilibrio interno, rimasto per troppo tempo in bilico sul precipizio del crollo emotivo.
E’ piena estate, ma il cielo sembra rispecchiare l’animo di Camilla, con grigie nuvole minacciose che avevano in poco tempo coperto il sole già debole, che non scalda più … o forse è Camilla a sentire solo freddo, e il vestito di lino indossato quella mattina certo non aiuta a darle quel calore di cui in questo momento sente di avere disperatamente bisogno.
 
Gaetano è dietro di lei in un attimo … Camilla lo sa, lo sente … potrebbe girarsi e abbandonarsi tra le sue braccia e lui la porterebbe perfino in braccio fino a casa, senza bisogno neanche di chiederglielo … ma adesso non è ancora il momento, entrambi lo sanno, e rimangono lì distanti, come due atomi della stessa molecola, uniti da un legame indissolubile ma incapaci di fondersi per diventare una cosa sola.
 
Il cielo diviene sempre più scuro, un tuono, due, e piccole gocce di pioggia cominciano a cadere dal cielo, nessuno dei due si muove, neanche quando la pioggia aumenta e comincia a bagnargli; solo quando la debole pioggerella si trasforma in un vero e proprio temporale estivo Gaetano si avvicina, e Camilla sente avvolgersi sulle spalle da qualcosa di caldo e familiare, con una delicatezza da farle bene al cuore; non ha bisogno nemmeno di aprire gli occhi per sapere che Gaetano l’aveva appena coperta con il suo impermeabile, per poi ritirare le sue mani, senza allontanarsi troppo.
 
Camilla afferra i due lembi che le avvolgono le spalle e si stringe in quell’abbraccio di stoffa che profuma di lui e sa di casa; nel vedere quel gesto, Gaetano le si accosta e lei, come sentendo la vicinanza della sua presenza, apre gli occhi e si volta verso di lui; sguardo che risale quella siluette tutta bagnata e incurante della pioggia battente … basta poco e sono occhi negli occhi, divisi solo dalle lenti scure degli occhiali di Camilla; Gaetano sente una forza interna che lo guida, la stessa  che lo ha spinto a seguirla nel momento in cui si è perso negli occhi impauriti di lei appena uscita dall’aula del tribunale,  non lo sa perché, ma accosta le sue mani al volto di Camilla e afferra  gli occhiali per sfilarglieli; come scossa da quel gesto, la donna sussulta e blocca le mani di Gaetano con le sue, scuotendo quasi impercettibilmente la testa; lui le sorride ma non abbandona quella carezza delicata da cui le sue mani sono state accolte
“Non ne hai più bisogno … non hai bisogno di nasconderti da me” sono parole così vere che è proprio Camilla a condurre le mani di Gaetano nel levargli gli occhiali … attimi interminabili in cui gli occhi si incontrano, si scontrano e danzano a ritmo dei loro cuori; Camilla non ha bisogno di parlare e Gaetano di ascoltare, per sapere che con quello sguardo lei si sta affidando a lui e alla sua presenza ormai necessaria nella sua esistenza.
 
Sotto la piaggia ancora battente, Camilla si volta e si dirige verso una panchina del parco, rimasto vuoto per il temporale improvviso; Gaetano non ha bisogno di gesti e parole, per sapere che lei vuole essere seguita, così le è subito dietro e si siede su quella stessa panchina.
 
Attimi, secondi, ore … quanto siano stati seduti lì non è importante, Camilla con lo sguardo perso in pensieri contrastanti e Gaetano accanto a lei, mani in tasca e occhiate di sbieco a controllare la situazione;
la pioggia rallenta, fino a smettere, e Camilla che sembra per un attimo destarsi da quello stato di crisi, infila la mano nella tasca di Gaetano cercando la sua, l’afferra tremante continuando a guardare dritta davanti a se e “Portami a casa …”.
Tre semplici parole, ma che a lei costano un enorme sforzo; questo Gaetano lo sa, e non aspettando altro da tempo, si alza, sfila la mano dalla sua e cingendole le spalle, che appaiono così piccole raccolte in quel caldo abbraccio protettivo, la conduce verso casa.
 
***
 
Arrivano a casa in assoluto silenzio, Camilla sembra ripiombata nello stato di apatia da cui è stata avvolta da quando è uscita dal tribunale.
Gaetano se ne prende cura come ci si prenderebbe cura di una bambina: le è stato accanto in rispettoso silenzio, l’ ha coperta, e protetta, quando la pioggia sembrava spezzarla tanto pareva essere fragile, e l’ha condotta a casa quando le è stato chiesto di farlo.
Adesso sa che è il momento di accudirla come la più effimera delle rose.
Le sfila l’impermeabile e la giacca e la conduce in bagno con calma e senza fretta.
La osserva e vede come i suoi occhi sempre lucenti e vivi, stavolta siano spenti e stanchi.
 
Camilla si lascia guidare, affidandosi letteralmente a quelle mani, che la spogliano da quei vestiti ancora bagnati; rimangono entrambi nudi, ma l’unica idea condivisa è quella di perdersi nel getto di acqua calda.
Sotto l’acqua bollente, in opposizione al freddo delle sue ossa, Camilla ha un tremito; Gaetano se ne accorge e combatte contro il bisogno di prenderla fra le braccia e stringerla a se, ma sa fin troppo bene che in questo momento deve essere lei a decidere quando lasciarsi andare a quel contatto così intimo e così delicato, così si versa del sapone sulle mani, che poggia sulle spalle bagnate di Camilla, su cui comincia un massaggio per scioglierle i muscoli … la sente sospirare e ad ogni respiro, il corpo della donna, sotto le sue mani, sembra rilassarsi un po’ e tornare a fiorire.
 
Le mani di Gaetano scendono sulle scapole, disegnando sulla pelle dei movimenti circolari, con una delicatezza quasi irreale per delle mani così grandi; la tenera cura della sua schiena giunge fino ad arrivare centro della spina dorsale, quando Camilla prende quelle mani e se le porta sulla pancia, lasciandosi avvolgere dalle sue braccia.
Gaetano sospira, allentando la tensione che aveva assalito anche lui, e baciandole il collo si inebria del suo profumo.
Camilla si gira, gli stringe il torace con le sue braccia tremanti e nasconde il viso nel suo collo, rifugio di molti dei loro momenti e custode del loro amore, e finalmente si lascia andare ad un pianto liberatorio.
Per Gaetano è questo è il segnale che attendeva, finalmente può rispondere a quel bisogno che era diventato anche che il suo, e cullarla fra le sue braccia.
 
E stata una giornata dura … ha posto finalmente fine al suo matrimonio anche davanti alla legge, ma invece che venire accolta da una sensazione di sollievo, si sente investita da un sapore di sconfitta; sconfitta perché adesso il fallimento del suo matrimonio è su carta, e proprio su carta le è stato sbattuto in faccia quanto i suoi tentativi per proteggere quel matrimonio durato venti anni, siano falliti insieme ad esso.
Questo più di tutto l’ha annientata e distrutta in un giorno che segna ufficialmente l’inizio della sua nuova vita
C’ha messo un po’ per capirlo, ma adesso che è stretta fra le braccia di Gaetano, sa che non è giusto per nessuno dei due vivere il presente nel ricordo costante del passato; e mentre la vicinanza di quel corpo la riscalda ancora di più che il getto di acqua calda, un pensiero le passa per la testa:
 
“Cosa c’è di meglio che lasciare il passato alle spalle, abbandonandosi alle braccia cullanti del futuro?”
   
 
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