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Autore: deliriousmoody    22/01/2016    0 recensioni
Non pentirti di qualcosa che hai fatto, se quando l'hai fatto eri felice.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico, Universitario
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Mi alzai dal letto suella mattina di malavoglia. Pur sapendo che quello sarebbe stato il mio ultimo primo giorno di liceo, non riuscivo a togliermi dalla mente che avrei preferito sempre il letto alla scuola. Posai i piedi sul pavimento sentendo un brivido lungo la colonna vertebrale. Cavolo se faceva freddo.

Mi misi in piedi e mi trascinai fino al piano inferiore, seguendo la scia lasciata dalle uova. Entrai in cucina e mi dicessi verso il frigorifero senza degnare di uno sguardo mio fratello gemello, Alexander. Presi il latte, lo versai in una tazza e aggiunsi un po di miele.

"Buongiorno anche a te sorellina" mi sorrise falsamente mio fratello. Eravamo piuttosto simili, togliendo che lui era un ragazzo con le palle e io una ragazza con un cervello.

"Buongiorno Alex" risposi io prendendo con la forchetta della pancetta dal suo piatto.

"È buon usanza chiedere prima" mi fulminò lui allontanando il suo piatto da me.

"È buon usanza cucinare per tutti e non solo per te. Egoista" risposi alzandomi e, passandogli accanto per portare la tazza al lavello, gliene dubai un altro po'. Di conseguenza lui mi diede una piccola botta al che io lo guardai male.

"Mamma e papá?" chiesi prima di uscire dalla stanza.

"Sono già al lavoro" disse lavando il piatto. Dopo di questo uscii dalla stanza per dirigermi in camera mia e vestirmi. Mamma e papá erano spesso fuori per lavoro: mamma era una pediatra e papá era psicologo. Inutile dire che mamma spesso e volentieri veniva in camera mia per chiedere se andasse tutto bene. E io rispondevo sempre di sí, verità o bugia che fosse.

Entrai in camera mia e presi i vestiti sul comodino, preparati appositamente la sera prima. Indossati i miei jeans neri, infilai il maglione blu di mio fratello e le vans nere. Misi un po di trucco e, dopo essermi messa in spalla la borsa di scuola e aver preso il cellulare, uscii di casa salutando mio fratello, dirigendomi verso la fermata dell'autobus. Mi avvicinai e notai che c'era già qualcuno seduto, non ci misi molto a capire chi fosse.

"Bryan Hamilton!" salutai il ragazzo sedendomi accanto a lui. Bryan era stato il mio migliore da sempre.

1 giorno di asilo
Ricordavo quel giorno in modo particolarmente preciso: ero appena entrata all'asilo e mi ero portata il mio peluche preferito, Michael, un morbido unicorno rosa a cui ero affezionata molto. Le altre bambine non volevano parlarmi, oltre al fatto che mi ero portata un unicorno al posto di una barbie, mi ritenevano una bambina strana. Ma non era proprio colpa mia, semplicemente odiavo le barbie. Ero costretta a sedermi al tavolino da sola e, mentre stavo pitturando con le mani, una bambina mi passò accanto e mi fece cadere la pittura addsso. Un bambino corse subito a porgermi un fazzoletto, non disse nulla in un primo momento, ma prende un barattolino con la vernice verde e la versò on testa alla bambina. Subito dopo tornò da me, presentandosi così:"Piacere, sono Bryan" sorridendo.

"Amanda O'Connor, quale onore incontrarla in questa mattina.. molto mattutina?" tentennò lui per poi scoppiare a ridere.

"Selezioni di teatro quest'anno da quel che sento" risi. Ogni anno Bryan cambiava corso extrascolastico e a quanto pare voleva improvvisarsi attore quell'anno. L'anno scolastico precedente aveva provato con chitarra e a dirla tutta era migliorato molto, di conseguenza le ragazze hanno incominciato a notarlo di più.

"Tu quest'anno cosa hai intenzione di provare? -mi chiese salendo sull'autobus e timbrando la tessera- Non dirmi che hai intenzione di fare scrittura creativa anche durante l'ultimo anno Mandy" mi schernì sedendosi subito dopo.

"Sono la migliore del corso, il professore mi adora e non ho altri interessi. E poi, un buon voto in scrittura creativa mi garantisce la sufficienza in una materia in cui vado malissimo"

"Ed entrambi sappiamo che questa materia non è matematica, vero?" cercò lui di sembrare serio, ma alla fine scoppiammo a ridere. Non ero brava in matematica, lei odiava me come io odiavo lei. Una mia amica una volta mi disse che la matematica era facile solo se la capivi, ma in 18 anni di vita non mi era mai successo di capirla al primo colpo, ma nemmeno al terzo o quarto.

Dopo circa 20 minuti di corsa l'autobus si fermò davanti alla nostra scuola, di conseguenza scendemmo. Camminando in mezzo a tutti gli altri ragazzi si potevano sentire i loro commenti, come "Ma stanno insieme?" o cose del genere. La gente ci scambiava sempre per una coppia, ma entrambi scoppiavamo a ridere a quell'affermazione. A lui piaceva Ilary Prescott, una ragazza bionda, piccolina e soprattutto con delle forme che ogni altra ragazza della scuola invidiava. Io ero il contrario, capelli lunghi castani, alta e, pur essendo magra, non avevo molte forme. A me piaceva Dylan Hamilton, membro della scuola di atletica leggera e amico di Bryan.

"Questo pomeriggio dopo scuola ci saranno le selezioni di teatro. Ci sarai vero?" mi chiese Bryan prima di dirigersi verso la sua aula.

"Non lo so Bryan. Ho molto da studiare" affermai io poco convinta, non avevo studiato molto durante le vacanze estive. Ero sicura che la metà degli studenti non avesse fatto i compiti, ma io avevo paura per i vecchi professori, quelli che ti controllavano anche se avevi fatto gli esercizi non assegnati ma consigliati. Feci per girarmi ma poi, prima di andarsene, Bryan disse: "Ci sarà Dylan -al che lo guardai, piegando la testa di lato- Lo prendo come un sì" ridacchiando, mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò, mentre io mi girai e mi diressi verso chimica.

Quando entrai in classe andai diretta all'ultimo banco, affiancata poco dopo dalla mia migliore amica Maggie. Maggie era unica, solare e sarcastica. Aveva una carnagione rosea e i capelli di un marrone molto scuro, era una ragazza non alta, ma anche lei sapeva come farsi piacere dai ragazzi. Si sedette accanto a me, come ogni anno.

La lezione iniziò e, come le successive 6 ore, passò molto lentamente. L'unica momento che passò troppo velocemente fu forse la pausa di trenta minuti per mangiare. Maggie mi raccontò di come aveva conosciuto a Sydney un ragazzo, Jacob, e di come si stessero continuando a parlare. La ascoltai per un'altra ora intera, tra i suoi rossori momentanei mentre mi faceva leggere le loro conversazioni e tra i suoi momentanei attacchi di gelosia.

L'ultima campanella suonò e, mentre Maggie si diresse a casa, io mi diressi verso l'aula magna, utilizzata con aula musica, aula teatro e aula 'Qualsiasi altra attività che non fosse sport'.
Era piuttosto grande, appena entravi si trovavano 15 file di sedie che andavano verso il basso e poi in fondo c'era il palco.

Camminai fino ad arrivare in prima fila, non c'era nessuno comunque, ed aspettai finché non iniziarono le prove. Bryan passò il turno, ma per un soffio. Non gli fu assegnata la parte del principe ma quella dell'albero. Non era male, considerato che non sapeva recitare per niente. La parte del principe fu data a Dylan e quella della principessa da salvare a Ilary. Io e Bryan ci guardammo: l'anno precedente eravamo due di quelli che avevano optato per la bella addormentata nel bosco.

   
 
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