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Autore: Mrsstark02    22/01/2016    1 recensioni
Cosa fanno la vigilia di Natale un medico militare ed un investigatore sociopatico iperattivo? Tra cinema e regali riciclati passeranno una giornata insolita...
Tratto dal blog del dottor John Watson.
"Era la vigilia di Natale ed io me ne stavo seduto sulla mia poltrona, parlando con Mrs.Hudson riguardo alla giusta cottura del pesce al forno, quando sentii la voce baritonale di Sherlock chiamarmi dal divano "John?" "Si?" Risposi io, "mi annoio" ero talmente abituato a sentire quella frase che quasi non ci feci caso, ma la padrona di casa che teneva a Sherlock come a un figlio disse "oh Sherlock caro, perché non fate qualcosa? Potreste andare al cinema con qualche amico, per esempio. Oppure potreste invitare qualcuno a cena! Tanto il pesce che sto cuocendo basterà per qualche persona in più " a quel punto fui io a darle ragione..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tratto dal blog del dottor John H. Watson:

" Era la vigilia di Natale ed io me ne stavo seduto sulla mia poltrona, parlando con Mrs.Hudson riguardo alla giusta cottura del pesce al forno, quando sentii la voce baritonale di Sherlock chiamarmi dal divano "John?"  "Si?" Risposi io, "mi annoio" ero talmente abituato a sentire quella frase che quasi non ci feci caso, ma la padrona di casa che teneva a Sherlock come a un figlio disse "oh Sherlock caro, perché non fate qualcosa? Potreste andare al cinema con qualche amico, per esempio. Oppure potreste invitare qualcuno a cena! Tanto il pesce che sto cuocendo basterà per qualche persona in più " a quel punto fui io ad apprezzare l'idea "ha ragione, potremmo andare a vedere un film" "mm...la maggior parte degli attori è squallidamente incapace ed i crimini che inscenano sono patetici quasi quanto le trame. Però è un'idea, potremmo invitare anche Gavin e Molly." Disse, rimanendo sul divano "Sherlock, si chiama Greg! Ad ogni modo, per me va bene, potremmo invitare anche il ragazzo di Molly. Non fare quella faccia, so che non ti va a genio, ma devi pensare anche agli altri qualche volta." Il detective storse il naso "Fantastico! Vado a finire di preparare il pesce, allora." Mrs.Hudson scese le scale canticchiando. "John, mi passi il telefono così li avviso?" "D'accordo, dov'è?" "Sul tavolino" "Ma è a due passi da te!" Dissi sbuffando mentre passavo il telefono al detective talmente pigro da essere capace di restare sul divano per giorni senza alzarsi. 
Sherlock avvisò per messaggio sia Lestrade che Molly e quando ebbe finito cominciammo ad accordarci sul film da vedere "potremmo vedere Star Wars, che ne dici?" Chiesi io pieno di speranza "Come vuoi, so quanto ti piaccia. Per me un film vale l'altro. Ah mi hanno risposto Gavin e Molly: confermano sia per il cinema che per questa sera." Disse pigramente "Per l'amor del cielo! Si chiama Greg!" "Giusto...vado a prepararmi" si alzò furtivamente per andare in camera sua, ma io gli bloccai il passaggio "Sai che giorno è oggi. Non puoi vestirti normalmente" "Andiamo John, non farai sul serio!" Ribatté come un bambino che fa i capricci. "Certo che faccio sul serio! Avanti, mettiti il maglione!" Gli porsi un maglione natalizio, uno di quelli con le renne ed i fiocchi di neve, uguale a quello che indossavo. "No" "Non era una domanda" risposi con un sorriso. Finalmente cedette e prese il maglione mentre gli davo un bacio sulla guancia e lo ringraziavo.
Uscì poco dopo dalla sua camera con indosso il maglione: era la cosa più adorabile che avessi mai visto. "Ti prego. Non. Fare. Commenti." Disse imbronciato. "Piantala, stai benissimo" Indossai il cappotto e Sherlock mise come sempre il suo Belstaff nero con la sciarpa blu, anche se sopra al maglione non centravano un granché. 
Salutammo Mrs.Hudson e prendemmo il primo taxi a disposizione. "Hey, Sherlock...dovremmo dirlo a Molly che ora stiamo insieme?" Dissi al mio compagno durante il viaggio "Certo, ma penso lo abbia capito" rispose mentre guardava fuori dal finestrino ed io lo osservai attentamente: i suoi capelli ricci erano come sempre spettinati, gli occhi grigi concentrati sul paesaggio che scorreva e le sue labbra si erano incurvate in un piccolo sorriso che avrei potuto guardare all'infinito.
Arrivammo al cinema dove Greg, Molly ed il suo ragazzo ci stavano aspettando. Dopo esserci salutati, prendemmo i biglietti per la prossima proiezione di "Star Wars: il risveglio della forza". "Dunque, Lestrade, come vanno le indagini su quel caso che mi avevi accennato?" Chiese Sherlock all'ispettore, evitando di chiamarlo per nome, mentre aspettavamo fuori dal cinema. "Non molto bene a dir la verità... Speravo poteste darmi una mano" "chiedi a Donovan e Anderson, loro sic..." "Certo che ti daremo una mano" interruppi Sherlock prima che potesse finire la frase: sapevo che sicuramente tra qualche giorno, quando gli sarebbe passato questo momento di pigrizia, sarebbe stato alla ricerca di un nuovo caso e non avevo voglia di sentirlo lamentare per la noia. Greg ci ringraziò e Sherlock spostò la sua attenzione su Molly che stava abbracciata al suo ragazzo, di cui, mi dispiace dirlo, non ricordo il nome. (Se stai leggendo, non te la prendere ma non potevo chiederti come ti chiamavi dopo aver passato una serata insieme). "Quindi voi due fate sul serio?" Chiese la voce baritonale di Sherlock ai due fidanzati "molto sul serio! Ci troviamo bene insieme" rispose Molly con un gran sorriso "sai Molly, la sua faccia mi sembra molto familiare...dov'é che l'ho già vista?" Disse il detective rivolto al ragazzo "Sherlock!" Lo ripresi io, anche se era chiaro persino a me il motivo del loro fidanzamento: il ragazzo assomigliava fin troppo a Sherlock. D'aspetto erano molto simili ma d'intelletto non potevano essere più distanti, infatti il ragazzo non capí il motivo di quel commento. Meglio così. Molly però lo capì e guardò torva il detective che aveva assunto un'aria innocente. 
Dopo qualche minuto passato fuori dal cinema, incontrammo Sarah, una mia ex-fidanzata. La salutammo e rimase un po' a chiacchierare con noi. Notai che mi lanciava costantemente segnali di interesse e infatti non mi sbagliavo perché prima di congedarsi mi chiese: "John, che ne dici se un giorno di questi ci prendiamo un caffè insieme?". Per tutta risposta, Sherlock mi prese per il polso e mi tirò a se baciandomi. Fui non poco sorpreso ma non mi dispiacque affatto. Quando ci separammo, mi divertii moltissimo nel vedere le facce dei presenti: Greg sorrideva come un ebete, Molly era rimasta a bocca aperta e Sarah aveva un'espressione tra la rabbia e la sorpresa. Sherlock guardava soddisfatto la scena e mi mise un braccio intorno alla spalle. Rimasi di nuovo sorpreso da questo gesto ma ancora una volta non mi lamentai. "Ma quindi..." Cominció la frase Molly "Si, stanno insieme!" Terminó Greg fin troppo contento. Sarah ci salutò scontenta e se ne andò, mentre noi entravamo in sala. Dopo qualche minuto di pubblicità cominciò il film. Quando avevo acconsentito di andare al cinema non avevo considerato che razza di genio fosse il mio fidanzato: passò oltre la metà del film a spoilerarmi ciò che sarebbe accaduto immediatamente dopo, nonostante quella fosse la prima volta che vedeva un film di Star Wars. Gli chiesi di smettere moltissime volte, ma lui continuava e la sua adorabile voce baritonale mi rendeva difficile ignorarlo, così non appena si girò nuovamente verso di me per sussurrarmi le sue deduzioni, lo baciai furtivamente e presi la sua mano pregandolo di stare in silenzio. Sherlock si accontentò e con una faccia soddisfatta si mise a guardare il film. Usciti dalla sala, tutti erano rimasti colpiti dalla bellezza del film "Veramente fantastico! Hai avuto un'ottima idea a proporre questo film, John" disse entusiasta il ragazzo di Molly "É stato banale" si limitò a commentare Sherlock "Ma comunque ben realizzato" aggiunse in risposta alla mia occhiataccia. 
Tornammo in Baker Street in macchina con Lestrade. 
Io e Greg chiacchierammo durante tutto il tragitto e Sherlock si rifugiò nel suo palazzo mentale. Non che me lo disse, ma lo capivo dal suo sguardo. 
Arrivati a casa, Mrs.Hudson accolse tutti calorosamente e un profumo invitante ci travolse appena entrati. La nostra padrona di casa ci convinse ad indossare qualcosa di più natalizio, come se i nostri maglioni non fossero abbastanza appariscenti. Io non mi feci problemi e nemmeno Sherlock, poiché la signora Hudson era l'unica che potesse imporgli qualcosa, uscendone vincitrice. Io indossai un cappello da Babbo Natale e lui delle corna da renna, gli diedi anche un abbraccio che lui ricambiò con calore. Trascorremmo un serata fantastica mangiando le squisitezze preparate da Mrs.Hudson e chiacchierando. Perdemmo la cognizione del tempo tanto che ben presto arrivò la mezzanotte e quindi il momento dei regali. Erano tutti disposti sotto l'albero, come da tradizione. Per primi, io e Sherlock distribuimmo i regali che avevamo fatto ai presenti. Io avevo regalato un cappello a Greg ed una maglietta a Molly ed entrambi rimasero molto contenti. Sherlock invece consegnò all'ispettore un libro non incartato dal titolo "come diventare un bravo investigatore" quasi non riuscivo a credere ai miei occhi quando Sherlock riprese il libro dalle mani di Lestrade, si mise a ridere e gli consegnò il vero pacchetto che conteneva una bella sciarpa. A ripensarci, mi vien da ridere per la faccia indignata di Greg e la strana scherzositá di Sherlock. Molly ricevette invece un rossetto della stessa tonalità che Sherlock le aveva visto indosso il loro primo incontro. Purtroppo non avevamo pensato a fare un regalo anche al ragazzo di Molly così, di soppiatto, gli incartammo un noiosissimo libro che ci era stato regalato da Anderson. Io ricevetti un maglione e dei pantaloni mentre il detective ricevette cose ben più strane come alcuni coupon, scritti a mano e firmati, per l'ingresso sulle scene del crimine da parte di Greg e delle dita umane per i suoi esperimenti da parte di Molly, cose che apprezzò non poco. Come ultimo, ma non meno importante, consegnai il mio regalo a Sherlock e lui fece lo stesso. Prima di darglielo, risquadrai il pacchetto che recava la scritta "al mio sociopatico iperattivo preferito, Buon Natale. Ti amo.". Ricevetti un pacco abbastanza grande e pesante. Decidemmo di scartarli contemporaneamente mentre Molly è il suo ragazzo aprivano i loro. Appena lo scartai vidi la scatola di un computer. Diamine, un computer!! Dentro trovai un biglietto che lessi immediatamente "al mio blogger e compagno di avventure. Spero ti piaccia. Siccome mi sento in dovere di stimolare le tue abilità deduttive, ho inserito la password e tu dovrai scoprirla. (È contenuta in questo biglietto) buon Natale, ti amo John.". Rimasi a bocca aperta e lo ringrazia mille volte "Dio santo, Sherlock! È perfetto, quello vecchio si è pure rotto! Non dovevi!" Gli dissi abbracciandolo, senza lasciargli il tempo di scartare il suo regalo. Quando lo lasciai, sapevo che ciò che gli avevo regalato sarebbe impallidito di fronte a quello che avevo ricevuto io, ma dato il mio conto in rosso non avevo potuto fare di meglio. Scartò il pacchetto e trovò delle corde nuove per il suo violino, le migliori che ero riuscito a trovare in commercio. Le osservò attentamente con gli occhi che gli brillavano e poi mi strinse in un abbraccio, anche se io mi sentivo comunque in imbarazzo "senti Sherlock, so che non è molto.." Cominciai io, ma lui mi interruppe "É il più bel regalo che potevi farmi" e mi baciò delicatamente sulla guancia al che io lo strinsi ancor più forte. 
Mrs.Hudson non mancò di farci notare che a Natale bisognava baciarsi sotto al vischio ed insistette per farcelo fare. Io e Sherlock compiemmo il gesto senza alcun problema e lo stesso fecero Molly ed il suo ragazzo. Vedendo che Greg non poteva baciare nessuno, Mrs.Hudson disse "oh caro, vieni qui!" Lo strinse in un abbraccio e poi lo baciò sulle labbra come una nonna farebbe con i suoi nipoti. Greg rimase interdetto, ed io non penso di aver mai trattenuto così tanto le risate. Rimanemmo a chiacchierare ancora per un po' e dopo esserci salutati e fatti nuovamente gli auguri, gli ospiti si congedarono. Io aprii il mio nuovo computer, con il quale ora sto scrivendo, e cercai di capire la password mentre Sherlock cambiava le corde al suo violino e le inaugurava suonando una delle mie canzoni preferite, nonostante fossero le tre di notte. 
Comunque mi sento in dovere di comunicare (a scopo informativo, ovviamente. Non è per sfoggiare la dolcezza del mio fidanzato) che la password che Sherlock aveva inserito nel mio computer era "ti amo John" così colgo l'occasione per dire a questa persona, che so sarà la prima a leggere questo post, che la amo anche io e che non mi viene in mente nessun Natale migliore di questo.
Spero che anche il vostro Natale sia stato felice, ma so che il mio sia insuperabile in quanto solo io possa vantarmi di avere un sociopatico iperattivo come fidanzato.
Buone feste, 
John H. Watson"

 

   
 
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