Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Lurilala    23/01/2016    3 recensioni
||FNAF! AU||Bad ending||Sulla base di FNAF fan songs||Happy birthday Cris!||Animatronic’s POV||Anche i cattivi piangono le loro lacrime||
{ Chi è il nemico? Chi è il responsabile? Chi è il mostro? Chi è l’omicida? Chi è il cattivo, in questa favola oscura? Chi deve essere condannato?
“Puoi davvero rispondere a queste domande? Puoi davvero condannare con il costume inzuppato di sangue? You can’t.” }
Genere: Angst, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asurei Rune, Saryuu Evan - Saru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dedicata a Cris,
buon compleanno, tesoro! <3






YOU CAN'T ~ IT'S ME

Stava sorridendo.
Ricorderai per sempre la sua espressione. Stava sorridendo, con il viso macchiato di sangue e gli occhi brillanti e folli nel buio. Quel sorriso pazzo, perverso, mentre affondava il coltello nella tua carne infantile. Quel sorriso è impresso nella tua mente e non se ne andrà mai più.
Ti ha tradito. Ti ha tradito. Ti sei fidato di lui ed sei stato tradito. Mai fidarsi degli adulti.
Ora giaci a terra, affogato nel tuo stesso sangue. Piccolo, stupido bambino: hai imparato la lezione, ora? Mai fidarsi. Il sapore del sangue te lo ricorderà.
You can’t. Non puoi, Saryuu. Non puoi sopravvivere. Non puoi tornare come prima. Mai più, capito? Sei condannato.
Puoi piangere quanto vuoi, ma non puoi. L’errore che hai fatto non può essere riparato: il mostro dei tuoi incubi ti ha trovato e si è insinuato nel tuo corpo, nel tuo sangue. Adesso quel demone che si nascondeva sotto al letto ha un nome, una voce e un volto.
Sei in trappola; nascosto in questo costume robotico, che cela il tuo volto e la tua identità, ormai non puoi che vagare alla ricerca di lui. La vendetta ti incendia gli occhi, che brillano al buio come sentenze di morte.
I corridoi sono bui esattamente come quella notte, ma non c’è il sangue caldo che ti scorre addosso, solo un gelo fatto di ingranaggi. La vita ti è stata strappata di dosso e adesso non puoi che strisciare con i tuoi compagni alla misera ricerca di un riscatto, di una vendetta.
Uccidere. Uccidere. Uccidere.
Quella parola lampeggia nei tuoi occhi e alimenta il battito del tuo cuore marcio. E’ come se lo sentissi battere dentro al tuo costume, colmo di carne putrida, al ritmo di quella parola che non è una parola, è una ragione di vita, uno scopo a cui hai votato te stesso. Uccidere, uccidere i bugiardi.
(DON’T LIE)
Ma tu non sei nel torto. Ne sei profondamente certo, mentre corri per i corridoi in quella notte senza tempo, alla ricerca dell’ennesimo bugiardo. Alla ricerca del nemico.
Chi è il nemico? Chi è il responsabile? Chi è il mostro? Chi è l’omicida? Chi è il cattivo, in questa favola oscura? Chi deve essere condannato?
“Puoi davvero rispondere a queste domande? Puoi davvero condannare con il costume inzuppato di sangue? You can’t.
Ah, Saryuu. Stiamo parlando di colpe?
(NO TRUTH)
La porta è lì, davanti a te. Splendidamente aperta.
L’elettricità è finita. La notte è ancora lunga e nera come l’abisso.
E ti rendi conto che alla fine è soltanto una misera routine. Una misera routine con cui sfamare i mostri che abitano dentro di te. La tua sete di sangue ti prosciuga dall’interno, il tuo animo imputridisce nella smaniosa attesa della vendetta: è il suo sangue che vuoi, ma intanto ti trascini ogni notte, sempre, senza riposo, in quei corridoi che assistono ridendo alle dannazioni degli umani. Hanno riso di te, quei muri freddi, mentre il tuo sangue schizzava su di loro, adesso continuano a ridere mentre li imbratti con le interiora altrui. Li senti sogghignare nell’ombra, mentre avanzi verso la porta aperta.
Senti il respiro affannoso della guardia notturna, quel respiro spezzato e colmo di terrore che ti è tanto familiare.
Ti sporgi dentro alla stanza, senza riuscire a fermarti. Il desiderio di uccidere supera ogni morale, ogni ricordo della vita. Vita? Non ricordi di averla mai assaporata per davvero, ti è stata tolta quando eri troppo piccolo per accorgerti del suo valore… Che diritto hanno gli altri di possederla, se a te è stata strappata con tanta violenza?
E ti rendi conto che non è routine, non è istinto a muovere il tuo corpo. E’ pura disperazione.
(HOPELESS)
Il terrore negli occhi di quell’uomo è insopportabile.
E’ in piedi, contro alla parete opposta alla porta, e impugna una pistola con le mani che tremano convulsamente. Ti prendi il tempo per osservarlo, per imprimerti nella memoria il suo viso pallido e segnato, i suoi capelli color menta, i suoi tratti spigolosi. Lo osservi con la brama di distruggere che ti tinge gli occhi di rosso, facendoli scintillare al buio.
L’uomo scoppia in un pianto di terrore quando avanzi dentro alla stanza. Spara due colpi, ma le pallottole cadono nel vuoto.
Anche se ti avessero preso non ti avrebbero fermato: il tuo corpo robotico non può essere bloccato da nulla, la tua ferocia non può essere rinchiusa.
Continui ad avanzare, cibandoti dei respiri affannati dell’uomo, smaniando nel desiderio di attaccare… Esattamente come una bestia in gabbia che aspetta solo il momento di essere liberata.
-Quante volte hai mentito?
Quante volte hai ferito?
Quante volte hai nascosto le tue colpe?
Quante volte hai preferito incolpare altri?
Quante volte hai fatto soffrire le persone?
Non si può scappare per sempre… Asurei Rune.-
I suoi occhi si specchiano nei tuoi. Sono spalancati, palpitanti di terrore e lacrime. L’acquamarina delle sue iridi non è limpido, però: è sporcato da segreti, parole non dette, colpe mai confessate. E’ un colore torbido, debole, corrotto. Lui è corrotto, come ogni adulto, come ogni umano… Mai fidarsi, mai fidarsi, perché nessuno è sincero, nessuno è onesto, nessuno è innocente.
(THIS IS THE END)
Nei suoi occhi vedi riflesso te stesso. Nei suoi occhi, vedi riflesso lui.
Nei suoi occhi, come in uno spietato specchio, rivedi quella paura, quella supplica disperata che ha animato le tue iridi. Rivedi te stesso, mentre quel demone ti faceva a pezzi.
Ah, Saryuu. You can’t. Non puoi tornare indietro. La tua anima ormai è persa, è stata distrutta insieme al tuo corpo da bambino… Hai perso te stesso. Sei solo un misero fantoccio, una marionetta corrotta dal gioco del tuo carnefice.
Ma non puoi sottrarti al tuo ruolo. Sei condannato, ricordi? Anche se il sangue continua a scorrere… Anche se il tempo passa… Anche se la tua carne si decompone… Non hai possibilità di tornare indietro. La tua anima è legata a questo costume imbrattato di sangue e così resterà… Per tutta l’eternità.
Così non ti fermi, mentre le tue mani squarciano la carne dell’uomo. (YOU CAN’T)
I tuoi occhi brillano al buio, il sangue ti schizza addosso in una danza macabra. (YOU CAN’T)
Le urla dell’uomo distruggono il silenzio della notte... E’ la fine di questo gioco. (YOU CAN’T)
La verità, riflessa nel sangue scuro, ti si rivela in tutta la sua crudeltà.
Il demone che popola gli incubi…
Il mostro sotto al letto…
Il colpevole in questo gioco senza fine…

“IT’S ME”

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Lurilala