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Autore: Il Fu Sirius    16/03/2005    3 recensioni
Se Sirius Black tornasse in vita e se si innamorasse di una delle più belle figlie di Lucius Malfoy, cosa dovrebbe fare per coronare il suo sogno d'amore?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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The Sorting Feast

 

 

 

 

 

Alla mia adorata musa ispiratrice con la speranza

che le piaccia l’abitino approvato dalla sua soulmate.

 

The Sorting Feast

 

Nella Sala Grande c’era sempre stata grande agitazione prima dello Smistamento, ma quest’anno, per la prima volta, tale confusione non era tanto dovuta al giro di scommesse clandestine sulle sorti dei nuovi studenti quanto piuttosto dalla presenza di un vecchio jukebox al posto dell’usuale trespolo su cui solitamente  si trovava il cappello parlante.

 

“Ehi, cosa ci fa qui un jukebox? Che fine ha fatto il cappello parlante?”-Chiese Harry

“E’ stato rubato e hanno lavorato non poco per rendere quel jukebox in grado di compiere lo smistamento.” Dissero Ginny ed Hermione in coro.

“COOOSA?!? E’ stato rubato? e per quale ragione? Ma soprattutto come fate a saperlo???”

“Ce l’hanno raccontato Fred e George al quartier generale, Dumbledore gli ha chiesto di aiutare il professor Flitwick nell’incantare il jukebox.” Disse Ginny tranquillamente

“Quartier generale di cosa?” chiese Neville inserendosi nel discorso.

“...D-d-di nulla!!!” Scattò Hermione con voce tanto acuta da far accapponare la pelle.

“E’ così che chiamiamo il nuovo negozio di Fred e George.” Affermò Ginny in tono pacato.

“Oh, ci sono stato è fantastico!!! Ho fatto una scorta di Honey Moon: le caramelle al miele, fanno un bene alla gola che non avete idea!”

“Ma perchè l’hanno detto a voi e a noi no?” si lamentò Harry

“Veramente l’hanno detto anche a voi, ma non avete potuto comprenderlo perchè ovviamente siete stati tanto idioti da ingurgitare su due piedi quelle chinese-gum che vi hanno offerto.” Rispose, Hermione, in tono di rimprovero.

“Oh...quelle! Me le ero scordate.”

“Naturale!!! Sono stati un giorno senza capire nulla di quello che si diceva perchè lo sentivano in cinese, ma ero certa che non se ne sarebbero ricordati affatto e di sicuro capiterà che ingoieranno quanto prima un’altra schifezza del genere.” Asserì Hermione polemica.

“Cosa vorresti dire con questo?!?”

“Solo che se facessi un po’ più di attenzione, magari ti ficcheresti in molti meno guai!!!”

“Cosa vorresti dire con questo?!?”

Hermione fece scivolare la mano all’interno del proprio mantello per tirarne fuori un piccolo libricino e lo porse ad Harry.

“Sai a volte non sono sicura che l’effetto delle gomme sia sparito del tutto.”

Harry prese il libricino e lesse sulla copertina “CHINESE FOR DUMMIES”

“...”

 

Dalla porta principale fece il suo ingresso la professoressa Mcgonagall seguita dal gruppo di studenti del primo anno. La stanza si zittì il tempo necessario a dare una scorsa ai nuovi arrivati per riprendere subito a un volume ancora più assordante di prima. Molti ragazzi, tra cui anche Harry e Ron, si chiesero che fine avesse fatto la splendida ragazza vista sul treno.

“Visto? Non c’è! Non capisco...” disse Harry. Ron fece un cenno di assenso con il capo.

“Chi no c’è?” chiese Hermione.

“La mocciosa! Siete dei...” Ginny s’interruppe sentendo chiamare il primo studente.

“Gryps S. Akon” Chiamò la Mcgonagall.

La sala era improvvisamente calata nel silenzio e tutti gli occhi erano puntati su di un ragazzino biondo, con un accenno di baffi e dalla figura slanciata, data dal lungo collo e dalle spalle a spiovente. Gryps inserì uno zellino nel jukebox. Un ronzio provenne dalla macchina mentre sui dischi scorreva un braccio meccanico, che alla fine ne estrasse uno e lo poggiò sul piatto. Nonappena il microfono sfiorò la superficie del disco dal jukebox provenne un fruscio seguito da una melodia molto ritmata.

 

“…

And Bill Bones

 Bill Bones he knows what I mean

Yes it's eating no it's chewing me up

 It's not right for young lungs to be coughing up blood

 Oh it's all

 It's all trouble in my hands

 And its all up the walls

...”

 

“Gryffindor!!!” Tuonò la voce imponente del preside, che rimbombò per qualche minuto nella testa del giovane studente, non solo stupito dallo smistamento nell’unica casa che avrebbe voluto evitare, ma addirittura preoccupato dalla canzone che ce lo aveva assegnato.

L’euforia dei Gryffindor si era spenta da un pezzo quando Akon, ancora in stato di pietrificazione, venne sollevato di peso e poggiato di fianco al tavolo della sua casa.

La sala nel frattempo era tornata a riempirsi delle chiacchiere degli studenti, che per la maggior parte riguardavano sempre la misteriosa assenza della splendida ragazza che si era vista girare a bordo dell’Hogwarts Express. Benchè all’inizio non fosse stato particolarmente sorpreso della mancanza di Harmony, abituato com’era ai ritardi delle sorelle, anche Draco cominciava a domandarsi che fine avesse fatto la ragazza e fissava la sedia vuota alla destra di Dumbledore con sguardo assente. A ridestarlo dai suoi pensieri giunse la voce della professoressa Mcgonagall: “Sagax K. Baker” chiamò, sovrastando il rumore della stanza e il vociare si spense all’istante.

Al centro della sala si accingeva a inserire il suo zellino un ragazzino non molto alto dai capelli corvini, le folte sopracciglia e i cupi occhi neri che erano tanto in contrasto con il pallore della sua pelle quanto il suo naso lo sarebbe stato con una linea retta. Il braccio prese un disco e lo poggiò in men che non si dica, quasi volesse recuperare il tempo perso dal biondino di prima.

 

“…

Why call me back from Heaven?

 I prayed my Gods to give me wings

 Give me wings to learn to fly

 There is the Heaven far away

 Far away from greed and lies

 Why call me back from Heaven?

…”

 

“Ravenclaw” Esclamò Dumbledore.

Il ragazzo che era preoccupato di poter finire anche lui tra i grifondori tirò un sospiro di sollievo e andò con un ampio sorriso stampato in faccia a sedersi al tavolo dei Ravenclaw.

Seguì subito la chiamata della successiva studentessa.

“Karen S. Ealion”

L’intera sala rimase perplessa nel vedere avvicinarsi al jukebox una ragazza molto affascinante dai luminosi occhi verdi, così grandi, spalancati e rotondi che, associati al suo timido sorriso, le conferivano un’aria di ebete spensieratezza che ben si addiceva al suo vistoso mantello turchese e ai guanti in tinta, che donavano alle sue mani un aspetto simile a pinne. Con qualche difficoltà dovuta alle pinne la fanciulla mise la sua moneta nella feritoia del jukebox.

Dopo il solito fruscio iniziale l’aria si colmò di un motivo malinconico.

 

“…

When you feel all alone

And a loyal friend is hard to find

You're caught in a one way street

With the monsters in your head

When hopes and dreams are far away and

You feel like you can't face the day

…”

 

“Huff…” Le parole si strozzarono in gola a Dumbledore alla vista dell’improvviso mutamento dell’espressione della ragazza: da estatica alienazione a furia omicida.

Un colpo ben assestato fece capire anche alla macchina che era il caso di rivedere il suo giudizio: partì così un altro disco.

 

“…

Yeah I'm a crawlin' king snake, and I rule my den

Baby I'm a crawlin' king snake, and I rule my den

I don't want nobody hangin' around with my little girl,

I'm just gonna use her for myself

…”

 

“Slytherin” disse più che convinto il preside.

Karen riassunse la sua espressione di trasognante stupidità e si avviò giuliva al tavolo della sua casa.

Dato che ormai tutti erano in grado di distinguere la casa di destinazione dalle prime note, i successivi smistamenti procedettero assai più spediti finchè non fu il turno di una certa Katherine Merteuil.

Katherine era forse la più carina ragazza tra le nuove studentesse e senza alcun dubbio la più elegante. La sua esile figura sembrava muoversi spinta da un’impercettibile brezza, che avrebbe anche spiegato come facesse a spostarsi con tanta disinvoltura su tredici centimetri di tacchi Gucci. La ragazza aveva inserito con grazia la moneta all’interno del jukebox, che fin da subito aveva dato segno di indecisione facendo scorrere il braccio su e giù un paio di volte per poi mettere su un disco del tutto differente dai precedenti.

“I see a red door and I want it painted pink.
No colors any more I want them to turn pink…”

Appena la musica cominciò fece il suo ingresso, come fosse stata invocata dalla melodia, una splendida fanciulla dai stupendi capelli dorati che indossava un’aderentissimo tubino di paiette rosa con abbinate scarpe rosa, rilucenti e dotate di tacchi a spillo mostruosamente alti. Due collant neri con il ricamo di un serpente argentato sul lato esterno di ciascuna gamba stavano ad adornare l’ampia parte delle gambe non coperte dal tubino. Infine sopra il tubino indossava un matello bianco candido orlato di pelliccia di yeti.

 

“…I see the gods walk by dressed in their summer clothes
I have to turn my head until the darkness goes

I see a line of cars they've been painted pink
With crosses and my love never to come back

Most people turn their heads and quickly look away
Like a stillborn baby they're all dead anyway…”

Molti degli studenti riconobbero l’apparizione come la ragazza del treno di cui tanto avevano discusso durante la serata, ma molti di più rimasero sbalorditi nel vederla sedersi a fianco del vecchio preside. Dumbledore non si accorse per nulla dell’ingresso di Harmony poichè era intento a decifrare il senso della canzone.

 

“…Maybe then I'll fade away and you can face the facts
It's not easy, really, when your whole world is pink
I look inside myself and see my heart is pink
I see my red door and its pattern paint is pink
No more will my green sea turn a deeper blue
I could not forsee this thing happening to you

Most people turn their heads and quickly look away
Like a stillborn baby they're all dead anyway

I want it painted, painted, painted pink
I want it painted, painted, painted pink
Pink as night, pink as white, pink, pink, pink
Painted, painted, painted pink, pink, pink
Pink, pink, pink...
pink, pink, pink...

“Posso suggerire Slytherin, Albus” disse dolcemente la giovane Malfoy.

“Certo, certo...Slytherin!” Esclamò il vecchio girandosi per rivolgere un sorriso di ringraziamento alla ragazza che lo aveva tolto da una spiacevole indecisione. “ Se è d’accordo la presenterei agli studenti.”

“Certo. Faccia pure.”

Dumbledore si alzò in piedi e con un gesto della mano zittì la sala.

“Do con piacere il benvenuto a tutti i nuovi studenti con l’augurio di una brillante carriera scolastica e soprattuto, in questi tempi così cupi, la speranza di costruire solide e leali amicizie non solo tra i compagni della stessa casa, ma anche delle altre case...”

“Veramente non è ancora terminata la cerimonia di smistamento.” Lo interruppe la Mcgonagall.

“Ah, no??? Vabbè che scelgano pure la casa dove andare tanto è evidente che questo jukebox non è che si sia dimostrato molto attendibile.”

I ragazzi si distribuirono equamente tra Slytherin e Ravenclaw. In pochi scelsero Hufflepuff e tutti si tennero lonatani dal tavolo dove un giovane ragazzo impagliato faceva da memento mori.

“Riprendendo il discorso. Vi annuncio che il quidditch non avrà luogo quest’anno causa il dissestamento del terreno da gioco. Per tanto si consiglia a chiunque non intenda morire prematuramente di tenersi alla larga dallo stadio. Comunico, inoltre, agli studenti del primo anno che la foresta che circonda il castello è proibita e piena di pericoli mortali. Infine la cosa più importante: SONO ONORATO DI POTERVI PRESENTARE LA VOSTRA NUOVA INSEGNATE DI DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE: HARMONY MALFOY.”

La stanza si riempì di stupore e meraviglia a vedere che una così giovane e graziosa fanciulla sarebbe stata la loro nuova insegnante. Appena la ragazza si alzò in piedi un’assordante scrosciare di applausi colmò la stanza.

“Grazie, sono molto lieta di poter essere qui per condividere la mia ampia conoscenza delle arti oscure e voglio assicurarvi che sarò sempre disponibile per gli alunni meritevoli per ogni loro necessità.” Disse la giovane professoressa.

Uno sbattere di mani del preside fece cessare quello di tutti gli altri e apparire il cibo.

Per tutta la durata della cena Harmony Malfoy fu l’unico argomento di conversazione per l’intera sala, cosa che indispettì parecchio Ginny, la quale provò per tutta la durata della cena a cambiare argomento riuscendoci solo verso la fine del pasto.

“Che strano però che abbiano sospeso il quidditch per il terreno di gioco: dopo tutto a terra ci si sta ben poco.” Disse ingenuamente la giovane Weasley.

“Ouch, è vero! C’è di sicuro qualcosa sotto. Bisogna andare a vedere.” Esclamò Harry

“No, è pericoloso! Non hai ascoltato il preside? Ha detto che si rischia una morte prematura. Piuttosto possiamo andare a chiedere direttamente a Dumbledore cosa ci sia sotto è probabile che a noi lo dica.” Affermò saggiamente Hermione

“Ma figurati! L’ha detto solo per far scena. Lo dice ogni anno! Se ci fosse da dar retta a quel vecchiaccio o alla Trelawney sarei dovuto morire già una dozzina di volte. Vabbè cambiamo argomento, ho saputo che Firenze è tornato nella foresta proibita anche se non è stato riaccettato dai centauri, per cui è accampato da solo non so bene dove all’interno della foresta. Che ne dite di andarlo a trovare? Sarebbe gentile e dopo tutto mi ha salvato la vita in passato.”

“Sigh...non cambierà mai!” Realizzò sconfitta Hermione.

 

 

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Ringrazio sentitamente Fidelity Malfoy e la sua vasta conoscenza in campo musicale per la ricerca sulle canzoni del jukebox. Poichè sono in vena di ringraziamenti, ringrazio Sara Potter e Green Day and Punk-Rock 4 ever per aver recensito e soprattutto letto la ff di loro spontanea volontà.

 

Le canzoni apparse in questo capitolo sono (in ordine di comparsa) le seguenti: 

 

·    "Time For Heroes Lyrics" dei The Libertines

·    "I am a Raven" dei Gods Tower

·    "Crash and burn" dei Savage garden

·    "Crawling King Snake" dei The Doors

·    Una rivisitazione di "Paint it black" dei Rolling Stones.

 

 

  
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