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Autore: Blablia87    23/01/2016    4 recensioni
[Omega!verse]
[Alpha!Sherlock][Omega!John]
Pezzi di una filastrocca come briciole di pane lasciate da un passato pronto a riscuotere la sua vendetta.
Genere: Angst, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Paura.
Se qualcuno avesse chiesto a John H. Watson quale parola associasse – d’istinto – alla sua Determinazione, lui avrebbe risposto, sicuro, “paura”.
Non la sua, no.
Quella negli occhi di sua sorella, mentre voltava la testa verso di lei in cerca di aiuto tentando di togliersi di dosso quello che fino a pochi attimi prima aveva sempre considerato uno dei suoi migliori amici.
L’unico Omega in famiglia era stato un lontano zio materno e nessuno, nemmeno lo stesso John, aveva mai pensato che potesse succedere a lui.
Per questo avevano organizzato una grande festa, e per questo la torta per il festeggiato (che durante la foga di quei momenti finì a terra, dimenticata) recava una bella lettera scarlatta sopra la candida panna di copertura: “A”.
Era dovuto intervenire il padre di John – denti scoperti e occhi neri come la pece - per riuscire finalmente ad allontanare l’Alpha diciottenne che stava cercando con tutte le forze di arrivare al collo di suo figlio.
Lo aveva aiutato a rialzarsi, gridando a tutti di andare via.
John si era piegato sulle ginocchia e aveva rimesso quel poco che aveva mangiato, scosso da un misto di conati e singhiozzi.
Il padre aveva poi ordinato ad Harry, sua sorella, di accompagnarlo a casa badando a che nessuno gli si avvicinasse più del dovuto lungo il tragitto, ed era salito in macchina.
Mezz’ora dopo aveva fatto ritorno nel loro appartamento di Lewisham con un’aninima busta di carta stretta tra le mani.
Se qualcuno avesse chiesto a John H. Watson quale parola associasse – pensandoci con più calma – alla sua Determinazione, lui avrebbe risposto “amaro”.
L’amaro dello Snubber che aveva inghiottito per la prima volta quel giorno, e regolarmente ogni sei mesi per i successivi diciannove anni della sua vita.
Non aveva più pianto, John, ma si era fatto una promessa.
Nessun Alpha sarebbe mai più arrivato vicino al suo collo quanto Adam Prince, fino a quella mattina qualcuno che avrebbe potuto tranquillamente definire suo fratello, improvvisamente divenuto “il nemico”.
 
William Sherlock S. Holmes, invece, accolse la sua Determinazione – due anni dopo – con la più totale indifferenza.
Non era mai nato meno di un Beta (comunque molto rari e decisamente lontani nella genealogia) dalla sua famiglia, e a suo avviso non c’era niente da festeggiare in un semplice processo chimico di attivazione ormonale.
Ogni ragazzo (e ragazza) si Determinava, il giorno del suo sedicesimo compleanno. Niente di più banale, ai suoi occhi.
Non ci fu nessuna festa, quindi, solo un piccolo pacchetto da parte di suo fratello Mycroft contenente la guida per preparare il suo esame per il passaggio a Plus.
Solitamente quel tipo di prova veniva svolta alla fine del ciclo di studi, quindi al volgere del ventitreesimo anno di età per gli Alpha (la cui formazione terminava con la laurea), e delle scuole superiori per i Beta.
Praticamente nessun Omega giungeva a termine della propria formazione scolastica, per via dell’emarginazione o della troppa attenzione che subivano a scuola, a seconda dei contesti e del momento del ciclo nel quale si trovavano.
Molti Omega semplicemente rimanevano a casa, in attesa dell’età fertile e di un Alpha che si prendesse cura di loro per il resto della vita.
“Cosa ti fa credere che andrò a fare questo stupido esame?” Aveva domandato Sherlock alzando un sopracciglio e sventolando in direzione del fratello maggiore il manuale.
“Sei perfettamente in grado di sostenere quell’esame anche adesso. Non vedo perché attendere.” Aveva risposto Mycroft, asciutto.
“Non hai capito. come al solito, la domanda: cosa ti fa credere che andrò mai a dare questo stupido esame?” aveva ripetuto Sherlock, sillabando le parole.
“Me lo fa credere il fatto che la società si aspetta che un Alpha del tuo livello diventi un Plus e governi, come ogni altro Alpha Plus del mondo, la società stessa.”
“Noioso. Gli Alpha comandano, i Beta gestiscono gli incarichi amministrativi, gli Omega crescono i figli… - aveva cantilenato, contando con le dita i tre tipi di caste – NO.IO.SO. Perché le persone non possono scegliere cosa fare della propria vita?”
“Perché altrimenti regnerebbe l’anarchia, Sherlock.” Aveva risposto il fratello, alzando gli occhi al cielo.
“Ne abbiamo parlato almeno mille volte.”
“Beh, questa sarà l’ultima volta che ne parleremo” Sherlock aveva lanciato il libro ai piedi del fratello, e si era lasciato cadere sul divano con un sonoro sbuffo.
“Non ho nessuna intenzione di dare l’esame, né di farmi valutare da individui con un quoziente intellettivo certamente inferiore al mio. Non sarò mai un Plus, non diventerò mai il capo di qualche azienda multimilionaria e no, prima che tu possa chiederlo, non ricoprirò mai qualche carica di rilievo nel governo inglese come te. Basta un Holmes, in politica.” Sottolineò le ultime parole con una smorfia disgustata.
Mycroft si era chinato a raccogliere il libro.
“E, di grazia, è possibile sapere cosa pensi di fare della tua vita?” Aveva chiesto, con un accento ironico.
“Una cosa semplicissima e del tutto incomprensibile per tutti voi, a quanto pare: viverla.”
 
Angolo dell’Autrice:
Ho amato l’Omega!verse fin dalla prima ff nella quale sono incappata su questo meraviglioso AU. Non essendo ben chiara l’esatta conformazione di questo universo, si trovano storie dalle matrici più disparate: mondi nei quali gli Omega sono dei reietti, altri in cui sono quasi “sacri”, altri ancora nei quali esistono regole rigide a governare tempi per la riproduzione e Legami. Omega come “schiavi sessuali”, Omega come semplici incubatrici, Omega che possono lavorare, Omega ridotti in catene… Insomma, ce sono tutte le varie sfumature possibili ed immaginabili (ed io, per assurdo, le amo TUTTE).
Detto questo, mi sono accorta di non riuscire a prescindere, nella scrittura di questa storia, dall’amore che mi lega all’opera “Il mondo nuovo” (Brave New World) di Aldous Huxley.
Questa storia sarà quindi un ibrido tra i due universi. Ad esempio la divisione tra Plus e Minus è mutuata da Huxley, come lo sarà, in futuro, l’accenno al Soma (in BNW una droga capace di sedere pensieri e preoccupazioni in chi l’assume.)
Spero di riuscire a rendere giustizia a questo universo, e che gli appassionati del genere non mi lancino pietre (sono una dei vostri! XD) Pubblico primo e secondo capitolo assieme, visto che il primo è meramente introduttivo.
Grazie a tutti, as usual.
B. 
   
 
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