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Autore: rihal    23/01/2016    2 recensioni
Aro assiste ad un concerto, dove conoscerà una cantante molto famosa.
Aro sapeva che non poteva assolutamente resistere a tre cose: il sangue, i poteri e l’arte, in tutte le sue forme e sfaccettature.
Flashfic che narra di questo piccolo momento. Spero vi piaccia!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aro, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Adorava l’arte.

Nell’arco della sua esistenza, Aro sapeva che non poteva assolutamente resistere a tre cose: il sangue, i poteri e l’arte, in tutte le sue forme e sfaccettature; era estasiato quando si trovava a che fare con quel mondo, dove ogni regola è concepita per essere infranta.

Ascoltava in religioso silenzio quella voce; si soffermava su ogni nota che emetteva, il modo in cui muoveva le braccia, dolce e delicato, un’ugola di velluto che lo stava rapendo.

Quell’umana aveva un fascino particolare, era un’incantatrice professionista. Completamente immerso da quella cantante, si promise che avrebbe fatto qualunque cosa per conoscerla.

Lo spettacolo finì, la folla si alzò in piedi, applaudendo per svariati minuti. Anche Aro si era unito alla massa, incapace di smettere di pensare a quel suono armonioso.

 


La donna era seduta su una sedia, si pettinava i capelli con una spazzola color oro.

Sentì un battito alla porta.

“Avanti” disse in italiano.

Aro entrò, vestito in maniera impeccabile. Sorrise, porgendole una rosa dal rosso intenso. Lei portò le mani davanti la bocca, incredula. “È così bella! Non avevo mai visto un fiore così perfetto.”

“Come voi, signora. Siete una sirena, la vostra voce mi ha stregato”

Lei le porse la mano, e lui ne baciò delicatamente il palmo.

La guardò negli occhi; le sue iridi brillavano.

“Voi chi siete?”

“Un semplice ammiratore, signora. Posso sapere il Suo, di nome? Colei che ha ammaliato i miei sensi?”

La donna rise, mostrando un lieve imbarazzo per quei complimenti.

“Mi chiamo Maria.”

Aro sentì la gola bruciargli; intravide le vene, osservando il fluido all’interno che vi scorreva. Quel liquido lo chiamava, invocava il suo contatto. Non avrebbe resistito a quella Maria un secondo di più.

Si sporse lievemente in avanti, la sete che aumentava ad ogni respiro della cantante.

Dei passi interruppero quegli istanti.

“Signora Callas?” la porta si aprì nuovamente, rivelando la figura di un uomo basso e tarchiato.

“Vi aspetta vostro marito” annunciò poi.

La donna annuì, accennando una risata cristallina.

“Devo andare. È stato un piacere averla incontrata, grazie per il Suo dono.”

Aro la salutò, dandole un altro bacio su quella pelle candida.

La vide uscire, annusando il profumo delicato che si stava espandendo nell’aria.

Amaramente, abbandonò il teatro. Come avrebbe voluto bearsi di quel sangue. Ma non era giusto. Lei avrebbe beato altri umani con il suo canto melodioso, come ne aveva trovato gaudio lui quella sera.

Il cielo era pieno di stelle luminose, ma era cosciente che il firmamento non possedeva la più bella.

Maria Callas. Rimembrerò il Suo nome per l’eternità.

 

 

 

Salve! Questa flash mi è venuta di getto!
Sapendo come Aro sia amante dell’arte, ho voluto immaginarlo ad uno spettacolo di opera, e chi meglio della Callas poteva incarnare il suo ideale?
MI piace pensare che lui non l’abbia morsa per il motivo sopracitato: un piccolo gesto di compassione, se possiamo chiamarlo, ma in questo caso lo ritengo capace di questi atti!
Spero vi sia piaciuta questa piccola pazzia!
A presto!
Anna
   
 
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