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Autore: DB_K    24/01/2016    2 recensioni
One shot ambientata alla fine della sesta serie.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mamma!?”
“Tesoro mio…come stai?”
“…”

La nebbia nascondeva leggermente i contorni della donna, ma quella figura l’avrebbe riconosciuta tra un milione di persone. L’aveva amata incondizionatamente, nonostante i suoi casini, nonostante i suoi ritardi, le sue scelte a volte non condivise ed altre magari giudicate in modo errato. Non c’erano dubbi. Quella era proprio lei.
Si strofinò gli occhi per cercare di mettere a fuoco ma non riusciva a capire. Torino a volte era così, avvolta dalla nebbia, ma stavolta c’era qualcosa di diverso nell’aria.
Il suo corpo era rimasto lì, fermo, ad attendere un segnale che la riportasse alla realtà. Il suo cuore aveva saltato un battito e adesso, sembrava di marmo.

“Ma-mma!” solo questo riuscì a ripetere con voce spezzata, e una lacrima solcò il suo viso.
“Tesoro mio… Sono qui, sono sempre qui accanto a te… Come stai?” il tono caldo della donna per un attimo riuscì a riscaldare quel suo cuore maltrattato.
“Oh mamma… non lo so più nemmeno io…” le lacrime si moltiplicarono e non accennarono ad una tregua. Portò le mani al volto per non farsi vedere così vulnerabile.
Una mano sul capo e una breve coccola tra i suoi ricci ebbero su di lei un effetto miracoloso. Ed il pianto sembrò attenuarsi.
“Camilla mia, lo so benissimo cosa stai passando, ma vorrei sentirlo da te…” il suo tono era ritornato quello di sempre.
“Mamma…Renzo…io…e poi Livietta…Gaetano…oh Gaetano…” diventando rossa in viso, imbarazzata da tutta la situazione assurda in cui si era cacciata e che non aveva fatto altro che ingarbugliare come un’infinita matassa.
“Renzo si è dimostrato il mostro di sempre!!!”
“Mamma! Ti prego!”
“Come puoi continuare a difenderlo?! Ti ha tradita non una bensì due volte con Carmen, giustificandosi in modo assurdo per altro….”
“Ma tu…come fai a saperlo?!”
“So tutto! Il lupo non ha perso il vizio! Ha fatto di tutto anche alle tue spalle cercando di lavorarti ai fianchi premendo con Livietta, e alla fine è pure tornato a modo suo a corteggiarti e gliel’hai pure permesso!?”
“Io, non l’ho perm…”
“Piantala Camilla!!!” il tono di Andreina si fece duro, riportandole alla memoria vecchi discorsi madre-figlia fatti qualche anno fa in tempi non sospetti. “Lo sai benissimo, figlia mia, a cosa mi riferisco!”
“…” i suoi occhi tornarono a farsi umidi. La mamma ha sempre capito tutto prima di lei. Ha sempre cercato di metterla in guardia, magari a volte esagerando, ma dall’esperienza dei più grandi ci si deve aspettare qualche perla di verità. “Hai ragione! Hai sempre avuto ragione su tutto…”

Gli sguardi delle due donne si incrociano per un istante quasi infinito ed una luce pervase il cuore di Camilla sciogliendolo dal ghiaccio in cui era intrappolato. Un calore interno la colpì ed una nuova consapevolezza la ridestò da quello stato di smarrimento iniziale. “Ho rovinato tutto… e adesso?” prendedole la mano come una bambina sperduta in cerca di aiuto. Chiese conforto e supporto all’unica persona che mai potrà deluderla, che mai la tradirà.
“Tesoro mio… tutto dipende da te. Livietta è già mamma, una bellissima e bravissima mamma e George non è minimamente paragonabile a quel mostro di Renzo. Per cui devi pensare solo a te. A quello che vuoi tu. L’ostacolo più grande per te stessa sei solo tu!” le disse con tono materno sfiorandole il viso.

Già! L’ostacolo più grande, l’unico ostacolo alla sua felicità era sempre stata se stessa. Camilla si era sempre fatta in quattro per gli altri, ma a sé non ci aveva mai pensato, e quando era arrivato il momento di lottare, la paura di essere nuovamente ferita le bloccò i passi e le decisioni, rendendola agli occhi del mondo una pazza cinquantenne con manie di libertà adolescenziali. Agli occhi di tutti, tranne che ai suoi. Gaetano. Già, Gaetano! L’unico che l’aveva amata, supportata, rispettata e aspettata un intero decennio. E lei cosa gli aveva dato in cambio? Un paio di mesi di pura poesia e poi? Tutto il contrario di tutto. Bugie, indecisioni, tempo e ancora tempo per decidere, per capire. E alla fine un ben servito ingiusto. Ma ora che fare!?

“Tesoro mio, tu ami Gaetano e lo sai benissimo. Non permettere al tuo cuore di invecchiare senza quelle emozioni, quei battiti, quel calore che solo lui riesce a trasmetterti…” sorridendole dolcemente staccò le mani da quelle della figlia.
Camilla annuì, sapeva che tutto cìò era vero ma vedendo Andreina allontanarsi “..Mamma…dove vai?...” Provò ad allungare la sua mano ricercando nuovamente quella della madre, ma le sfuggiva.
“Amore mio… Io non vado da nessuna parte, sono sempre accanto a te, ma lui… corri prima che vada via…” così dicendo sparì nella nebbia. Solo in sottofondo una flebile voce “Ah dimenticavo! La piccola Camilla è stupenda! Dalle un bacio da parte mia!.... Corri Camilla…corri…”
“Mamma! … Mamma!... Mammaaaaaa!” un urlo in piena notte e Camilla di ritrovò seduta sul letto col viso bagnato dalle lacrime alla ricerca della donna. Accanto a lei solo il fidato Potty che svegliato di botto vedendola in lacrime le si avvicinò leccandole il viso.
“Potty…. La nonna… Non poteva essere solo un sogno, lei era qui, te lo giuro, era qui…” si guardava ancora intorno alla ricerca di qualche indizio, si guardava e riguardava le mani “…le ho stretto le mani… mi ha asciugato le lacrime… non può non essere vero…” ancora sotto shock percepì una volata di vento e un profumo di rose entrare dalla finestra lasciata sbadatamente socchiusa. “Le rose… quel profumo… Mamma…”.

Il rintocco delle campane segnava le quattro del mattino. Ed ogni colpo le riportò alla mente quell’ultima frase “corri Camilla…corri…”.
“Potty aspettami qui!!!” e senza rendersene quasi conto scese dal letto, attraversò il corridoio, aprì la porta e si ritrovò davanti a quell’altra porta. E i ricordi in quel momento la invasero come mai prima. Dieci anni di incontri, vermouth, sorrisi complici l’attraversarono. E poi quei mesi meravigliosi insieme a lui, che lei però, aveva ridotto in frantumi cercando le scuse più assurde per non incolparsi di tutto, per evitare di vedere la verità. La semplice verità. Lei lo amava, lo aveva sempre amato. Aveva soltanto paura di farsi travolgere dalle emozioni. Ma chi nella vita nasce già pronto a tutto? Nessuno!

Din don!!! Toc Toc Toc!!! “Apri Gaetano, ti prego, apri!!!” urlando, bussando e cercando quasi di sfondare la porta.
Sentì dei passi arrivare dall’interno e indietreggiò un attimo.
“Cam…Camilla…cosa succede?” disse l’uomo con voce assonnata.
“…Dimmi che non è troppo tardi…dimmelo…” e le lacrime risalirono in un batter d’occhio.
Gaetano che in un primo momento non si accorse dello stato d’animo della donna, osservandola meglio capì che quelle non dovevano essere state le prime lacrime che aveva versato.
“Veramente…”
“…no, non può essere così…con te no…non potevo scottarmi…”
Sembravano frasi sconnesse, senza senso, e il povero Gaetano non riusciva a capire cosa fosse successo.
“Dicevo…Veramente non è che sia tardi…sono appena le quattro del mattino professoressa!” le disse con un mezzo sorriso provando a risollevarle il morale e sperando di capirne di più. “Vieni entra…” la prese per mano e l’accompagnò in salotto. “…Camilla, mi spieghi che sta succedendo?” porgendole intanto un bicchiere di acqua per farla calmare.
“…Gaetano…io…” bevve un sorso d’acqua ma il nodo in gola non sembrava andare giù.
“Tu, cosa?”
“Io…Tu…Cioè noi…” sapeva cosa provava per lui, sembrava avercele tutte sulla punta della lingua le parole, ma non riuscivano ad uscire.
“Noi!? Camilla, Noi?! Noi cosa?!... Non mi sembra ci sia più un noi! Anzi se non ricordo male non c’è mai stato un noi!”
Adesso era tutto chiaro. In qualche modo aveva capito che qualcosa aveva destabilizzato la sua amata professoressa e che avesse fatto fare pace tra cuore e cervello, ma voleva che a dirlo fosse lei. Non poteva permettersi di ferire ulteriormente il suo cuore.
“No!!! Questo non è vero!!!”
“Non è vero?! Chi è che disse non siamo una coppia ma potevamo diventarlo? Ma poi di fatto non c’è stato questo avanzamento di carriera nel nostro rapporto, anzi per rimanere in tema, non ho superato nemmeno il periodo di prova, viste le modalità di esclusione dalla TUA vita!!!” il suo tono fu decisamente duro ma veritiero. Forse in tutti questi anni era la prima volta che le mostrava ferita dopo ferita, tutto il suo dolore accumulato.
“…non ti ho mai voluto escludere…” la voce spezzata da quel rimprovero, che altro non era che la pura e semplice verità.
“Non è quello che hai fatto però!” il suo sguardo era impassibile e insensibile alle lacrime di lei. Almeno esternamente. Dentro di sé aveva una gran voglia di abbracciarla. Nonostante tutto e tutti continuava ad amarla.
“Lo so…e mi dispiace…io…” degluittì faticosamente cercando le parole adatte per spiegargli quanto fosse successo in quell’ultimo periodo.
“Tu cosa Camilla! Te lo ripeto, tu.. cosa.. vuoi?!” soffermandosi sulle ultime tre parole per farle capire la necessità di avere da lei delle risposte. Si avvicinò a lei prendendole il volto tra le mani e poter incrociare il suo sguardo.
“Voglio te!... Ecco cosa voglio! Te, solamente te!” i loro occhi si scrutavano fuori e dentro per capire le emozioni dell’altro. “Dimmi che non è troppo tardi…”

Lui si staccò con fatica da lei, si alzò dal divano e dal tavolo prese due fogli.
“Ecco, tieni!” porgendole i fogli.
“Ma… in aspettativa? Ti sei messo in aspettativa e sei partenza per Firenze?...hai già deciso tutto vedo…” il tono passò dal quasi arrabbiato al rassegnato. Aveva deciso. Avevo già deciso tutto.
“In effetti si…è già deciso…”. La vide alzarsi e lasciare cadere i fogli sul divano, senza più lacrime, sconfitta. Aveva perso. Aveva lasciato passare troppo tempo e aveva perso. E non aveva più senso adesso dirgli cosa provasse per lui. “…Ma…”
Camilla si voltò cercando il suo sguardo “…Ma…!?” chiese titubante.
“Ma…anche se so già che me ne pentirò ancora una volta, basta una tua sola parola, una semplice parola e io…”
“Ti amo!” non gli lasciò finire quella semplice frase camuffata da dichiarazione d’amore puro e sincero. “Ti amo come non ho mai amato nessun altro. E…. e mi dispiace per averti deluso, per averti distrutto il cuore un’ennesima volta, ma… ma è stato tutto un gran casino quest’ultimo anno… il mio crollo psicologico dovuta alla separazione, e poi Livietta. Non sto cercando scuse, ma ti prego di credermi. Ho avuto solo paura… non di te… paura di me… di non riuscire a controllare, a gestire quest’onda di emozioni che mi travolge ogni singolo istante che sto con te…io…io…” era partita come un fiume in piena riuscendo ad illuminare il volto stanco di Gaetano. “Io…non so vivere senza te…non posso e soprattutto non voglio vivere senza di te!” disse infine avvicinandosi piano piano a lui, come attratta da una calamita. “Mi….mi credi?!...Ti vuoi fidare un’ultima volta di me!?”

Gaetano per un attimo che sembrò eterno rimase senza parole. Quanto tempo aveva aspettato quelle parole, quella dichiarazione d’amore. Non sapeva cosa avesse spinto Camilla a questo cambiamento improvviso e non volle nemmeno chiederlo, le si avvicinò senza staccare mai gli occhi dai suoi.
“Posso fidarmi?... è veramente quello che vuoi professoressa?” chiese con voce rotta dall’emozione.
“Non ho mai voluto altro!”.
Fece appena in tempo a finire la frase che lui la trascinò a sé in un bacio dolce, intenso, infinito.
E un profumo di rose li circondò riempiendo la stanza di amore. Puro amore.

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Ed eccoci alla fine di questa one shot.
In questa sesta serie mi è mancata troppo la figura di Andreina. Avevo già intuito prima che iniziasse la serie che in qualche modo non ci sarebbe stata, e la notizia ufficiale mi ha spiazzato lo stesso.
È un’ottima attrice e in questa serie avrebbe sicuramente da un lato fatto da coscienza della prof  e dall’altro quattro risate in più ce le avrebbe fatte fare di sicuro, attaccando Renzo su tutti i fronti.
Comunque che dire… era una piccola storia che avevo in mente da un pò e oggi sono riuscita ad assemblarla. Spero non sia stata noiosa.
Ringrazio chiunque abbia letto e apprezzato fino in fondo.
A presto.
   
 
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