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Autore: ehitsfrannie    24/01/2016    0 recensioni
Grace è un'aspirante giornalista costretta a tornare nella sua città natale per trovare uno scoop che non le faccia perdere il lavoro. Grace è anche la cugina di Stiles e, una volta venuta a conoscenza della cotta che suo cugino prova per Derek Hale, decide di aiutarlo nella sua conquista. Ma non tutto andrà secondo i piani...
Tratto dal testo:
[-Ami Stiles?-
Derek alzò gli occhi su Peter di scatto, come preso in fragrante. Ma la sua espressione era dura, impenetrabile, e non lasciava trapelare alcun sentimento. -Come devo dirtelo? Io non amo Stiles!-
-Lo sai cosa ho sentito non appena l'hai detto?- chiese Peter facendosi più vicino. -Il tuo cuore ha iniziato a battere più forte dopo le parole: "Io non amo".-
-Non significa nulla.-
-Puoi anche raccontarmi una balla ma non puoi mentire a te stesso.- replicò lo zio, mentre Derek spostava lo sguardo da un'altra parte. Peter però era sicuro di averlo in pugno. -Tu lo ami.-
Derek tacque. Un gelido silenzio li avvolse, e fu proprio allora che Stiles fece un passo indietro e lo scalino cigolò, tradendo la sua presenza.]
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XII


-Stiles...ma che roba è questa?-
Grace e Stiles stavano seduti alla scrivania dello studio di John Stilinski. Stiles aveva confidato alla cugina che suo padre non sapeva nulla di creature sovrannaturali (per il momento, almeno) ma che voleva comunque aiutarlo nelle ricerche del colpevole degli omicidi.
Grace, intenerita, si era unita a lui e aveva premurosamente ordinato la cena per tutti.
Cena vegetariana.
-Insomma, io ti ho chiesto un hamburger!-
-Un hamburger vegetariano!- rispose il figlio, che aveva accolto l'idea salutare di Grace con grande entusiasmo.
John esalò un profondo respiro e aprì la scatola di carta che, teoricamente, doveva contenere le patatine fritte del fast food. Rimase piuttosto perplesso ma soprattutto innervosito quando vide, al loro posto, sedano e carote.
Grace venne in aiuto di Stiles. -Avanti, zio. Vogliamo allungarti la vita!-
Lo sceriffo alzò gli occhi al cielo e riprese in mano il suo hamburger vegetariano con riluttanza.
-Cosa hai scoperto del caso?- chiese Stiles deglutendo una lunga sorsata di succo.
-Non condividerò delle informazioni private con un adolescente.-
Grace si fermò con la forchetta a mezz'aria, infastidita. -Ehi, io però non sono un adolescente!-
I due la ignorarono e continuarono la loro disputa, tant'è che Grace dovette mettere da parte l'orgoglio e fare semplicemente da spettatore.
-Sarebbero quelle dietro di te? Vedo le frecce che indicano le foto e molte parole evidenziate e...oh, ma è un articolo di giornale quello lì di fianco?-
Lo sceriffo sapeva che non sarebbe riuscito a tenere buono suo figlio neanche con la forza, dunque si arrese sventolando bandiera bianca. -D'accordo, d'accordo. Ieri è morta una giovane coppia misteriosamente, prima il marito, e poi la moglie in ospedale. Loro e il meccanico avevano ventiquattro anni.-
-Ma il padre di Isaac non aveva ventiquattro anni...-
-Il che mi ha fatto pensare che o non era collegato con gli altri omicidi oppure era una coincidenza, ma poi ho scoperto questa.- John tirò fuori una cartella e la passò a Stiles, che fece segno a Grace di avvicinarsi. -Il signor Lahey aveva un fratello maggiore.-
Stiles aprì la cartella e lesse la frase rossa in grassetto. -Morto in combattimento.-
-E sai quanti anni avrebbe se non fosse morto?-
-Ventiquattro.-
Il silenzio li avvolse, fino a quando Grace non fece rumore con la cannuccia del suo bicchiere e prese parola. -Sono tutti di qui?-
I due la guardarono perplessi, al che Grace roteò gli occhi. -Se così fosse, significa che si sono diplomati tutti lo stesso anno.-
Gli occhi di John si illuminarono. Egli si alzò di scatto e prese gli annuari del liceo. Iniziarono tutti e tre a rovistare tra i fascicoli, fino a quando Stiles non trovò la scheda dei diplomati del 2006. -Si, frequentavano la scuola di Beacon, ma qual è il loro legame? Cos'hanno in comune.-
-Magari erano amici, o si vedevano dopo scuola...-
-Oppure avevano lo stesso insegnante.- disse lo sceriffo mettendo sotto ai loro occhi la foto del professor Harris.
Stiles e Grace si scambiarono un'occhiata di intesa mista a preoccupazione. -Grace, prendi l'annuario del 2006, dobbiamo dare delle facce a questi nomi.-

 

**

-Chetamina? Come quella che usiamo per i cani?-
-Sì, ma in dosaggio maggiore. Se riesci ad avvicinarti a Jackson questa dovrebbe rallentarlo, in modo tale da guadagnare tempo.-
Scott prese in mano l'anestetizzante e la siringa, guardandola con sguardo vagamente perplesso.
Deaton tirò fuori un'altra boccetta con uno strano simbolo disegnato sull'etichetta e l'allungò verso Stiles. -Questa è polvere di frassino, servirà a creare una barriera dalle creature sovrannaturali.-
-Dunque devo spargerla attorno all'edificio in moto che né Jackson né chiunque lo controlli possa uscire?-
-Esattamente, saranno in trappola.- Stiles afferrò la boccetta, anch'egli poco convinto, mentre Deaton continuava. -Pensala come polvere da sparo: è solo polvere finché una scintilla non la innesca. Tu, Stiles, sarai quella scintilla. Per fare in modo che funzioni dovrai crederci e avere molta forza di volontà.-
Stiles corrugò la fronte, passandosi la boccetta da una mano all'altra. -Okay, va bene. Forza di volontà.-

**

Stiles aveva notato subito che qualcosa non andava. Quando era uscito di casa, suo padre non aveva risposto al suo saluto e si era limitato ad entrare in casa a passo strascicato.
Stiles l'aveva fermato, chiedendogli se tutto andasse bene. Ma niente andava bene.
-Dov'è la tua pistola?-
-L'ho...l'ho lasciata in ufficio, con il distintivo.-
Le parole di John Stilinski ci misero un po' prima di arrivare chiare e brutali al suo cervello. -Cosa?-
-Ne parliamo dopo, vai pure...-
-Papà.-
-Tranquillo, non ti preoccupare...-
-Papà!-
John abbassò lo sguardo, rassegnato. -E' stato deciso che uno sceriffo con un'ordinanza restrittiva chiesta ed ottenuta da uno dei migliori avvocati della città, e che ha rubato una macchina della polizia...be', non fa fare bella figura alle autorità.-
Gli occhi di Stiles divennero umidi. Allora aveva ragione, qualcosa non andava.
-Ti hanno licenziato.-
-No, no...hanno detto che è una sospensione temporanea.-
-E ti hanno detto anche quanto durerà?-
-Veramente, no. Ma non ti devi preoccupare, io e te ce la caveremo.- gli assicurò con un sorriso tirato.
-Perché non sei arrabbiato?- domandò il ragazzo, confuso dal comportamento del padre. Si sarebbe aspettato un sfuriata e una lista stilata a dover su tutte le cose che gli sarebbe stato proibito fare fino alla fine dei suoi giorni per aver causato una cosa così grave come il licenziamento del padre, ma John se ne stava lì, a guardare il figlio con infinita tristezza.
-Semplicemente non voglio stare peggio di quello che sto litigando con mio figlio.-
Merda, Stiles. Merda.



 

   
 
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