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Autore: SoulHunter    25/01/2016    2 recensioni
[19 Days]
Zhan Zheng Xi aggrottò le sopracciglia nel sonno, come disturbato da chissà quale forza sovrannaturale, che desiderava a tutti i costi il suo risveglio.
Erano le prime luci della domenica, chi diavolo poteva essere a quell’ora?
Sfortunatamente per lui, qualcuno aveva aperto gli occhi con largo anticipo, e voleva assolutamente renderlo partecipe di ciò di cui era venuto a conoscenza.
Il campanello suonava con insistenza, se avesse continuato, probabilmente avrebbe finito per svegliare l’intero quartiere.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction ha partecipato al contest indetto dalla pagina Facebook 19 Giorni-Italian.
Non ha vinto, ma spero comunque possa piacervi, e soprattutto strapparvi un sorriso, che era l'obiettivo che mi ero prefissata fin dall'inizio.
Buona lettura!


 


“Test di coppia”
 
Prompt: Anime gemelle/Capelli
 
 
A chi verrebbe in mente di uscire di casa di prima mattina, in inverno, quando fuori non si riesce a resistere per più di mezzo minuto senza rischiare di finire congelati?
In questo periodo dell’anno, si sa, le giornate sono più corte, cupe, buie, per certi versi tristi, e la voglia di alzarsi presto, soprattutto durante il week-end, equivale a zero.
Zhan Zheng Xi aggrottò le sopracciglia nel sonno, come disturbato da chissà quale forza sovrannaturale, che desiderava a tutti i costi il suo risveglio.
Erano le prime luci della domenica, chi diavolo poteva essere a quell’ora?
Sfortunatamente per lui, qualcuno aveva aperto gli occhi con largo anticipo, e voleva assolutamente renderlo partecipe di ciò di cui era venuto a conoscenza.
Il campanello suonava con insistenza, se avesse continuato, probabilmente avrebbe finito per svegliare l’intero quartiere.
Così, infastidito da quel frastuono, si alzò di scatto e raggiunse la porta, noncurante di come fosse vestito in quel momento. Afferrò al volo solamente le lenzuola dal proprio letto, avvolgendosele intorno al corpo semi-nudo, per evitare di prendere freddo una volta aperta la porta.
La sua unica preoccupazione era quella di far smettere quell’aggeggio infernale, che aveva rovinato il suo sonno così tranquillo e rilassato, rendendolo inevitabilmente nervoso già all’inizio della giornata.
Spalancò la porta, e quando davanti a sé comparve la figura dell’unica persona che in quel momento non avrebbe voluto vedere, quasi ebbe l’istinto di metterlo a tacere subito con un pugno, dritto sul naso, così gli sarebbe passata la voglia di venirlo a svegliare la domenica mattina.
“Zhan XiXi fammi entrare! Devo farti vedere una cosa importante!”
Il biondo si augurò davvero che fosse così importante il motivo che lo aveva spinto a presentarsi a casa sua, anche se, a giudicare dalla sua espressione, avrebbe potuto etichettare ciò che gli avrebbe detto con qualsiasi aggettivo, fuorchè quello.
“Jian Yi, dannazione, ti sembra il caso? È domenica, non puoi presentarti a quest’ora.”
Il ragazzo ignorò completamente le sue parole, e si introdusse nel soggiorno come se niente fosse, prendendo ad agitare davanti ai suoi occhi il proprio cellulare.
Zhan Zheng Xi credette dovesse trattarsi di una comunicazione giunta proprio quella mattina, ma quando assottigliò lo sguardo per appurarsi che le proprie supposizioni fossero vere, notò, sul display, la semplice schermata di un test di coppia, di quelli che fanno gli innamorati per constatare se il loro amore possa durare in eterno.
Questa volta doveva essersi cimentato nell’identikit dell’anima gemella, o almeno, così diceva la descrizione.
Tutte balle, lo aveva sempre detto a Jian Yi, ma questo si ostinava tutte le volte a mostrargli i risultati di quegli stupidi test.
In un attimo, tutto ciò a cui aveva pensato per poter dare una spiegazione plausibile a quella visita crollò.
Un pugno non glielo avrebbe tolto nessuno.
Tuttavia, venne prontamente fermato dalle parole del’amico, che stabilizzò il cellulare esattamente di fronte al suo naso.
“Guarda! Guarda! È un test sulle anime gemelle! E questo dice come dovrebbe essere la mia.
Però… Qui è scritto che i suoi capelli dovrebbero essere “del puro colore della notte”, e tu sei biondo. Zhan XiXi, andiamo dal parrucchiere!”
Un lieve rossore comparve sul viso dell’amico, e si intensificò di tonalità ogni qualvolta l’altro aggiungesse una parola alla sua frase, finchè non si ritrovò ad assomigliare ad un peperone.
In un impeto di rabbia, afferrò quel dannato cellulare, deciso a fargli fare una brutta fine.
Quei movimenti gli fecero cadere di dosso le lenzuola che portava sulle spalle, scoprendo così l’addome e le gambe, coperte in parte da un paio di pantaloncini.
Quella vista provocò lo stesso effetto sulle guance di Jian Yi, che presto avrebbe ceduto alla tentazione di sfiorare i suoi addominali, glielo si leggeva dagli occhi.
Prima di scaraventare l’aggeggio da qualche parte, Zhan Zheng Xi osservò ancora una volta ciò che diceva il test. La descrizione corrispondeva esattamente con le proprie generalità, a parte, ovviamente, per quanto riguardava i capelli.
La corporatura, l’altezza, il colore degli occhi, tutto combaciava.
“Si può sapere per quale motivo ti ostini a credere ancora a queste cose da bambini?”
Niente da fare, Jian Yi era completamente andato.
Imbambolato ad osservare il suo corpo, nonostante non fosse la prima volta che lo vedeva a petto scoperto.
Gli si avvicinò, colpendolo a palmo aperto su una guancia, che ora si sarebbe colorata di rosso anche per un altro motivo.
“Svegliati.”
A quel contatto, così brusco quanto tremendamente efficace in una situazione come quella, Jian Yi si riprese da quella sorta di trance in cui era caduto giusto qualche minuto prima.
Non aveva ascoltato nulla di ciò che gli era stato detto, perciò avrebbe continuato a sostenere la propria tesi, avvalorata dal test svolto quella mattina.
“Non è colpa mia, è stato He Tian a consigliarmelo.”
He Tian, doveva esserci sempre in mezzo lui, era inevitabile.
Ma quello che faceva arrabbiare più di ogni altra cosa Zhan Zheng Xi era il fatto che il ragazzo gli avesse dato retta, come se ogni cosa detta da quel moro corrispondesse alla verità immacolata.
Non gli era mai andato troppo a genio, e, probabilmente, da quel giorno avrebbe avuto un motivo in più per evitarlo.
“Spiegami perché ora dovrei tingermi i capelli solo per assomigliare alla descrizione della tua anima gemella.”
La voce del biondo era chiara e diretta, così come i concetti che aveva appena espresso con quella frase.
Dentro di sé, però, qualcosa aveva iniziato a muoversi, dopo aver visto quel risultato.
Era consapevole che l’altro provasse qualcosa in più di una semplice amicizia nei suoi confronti, ma mai avrebbe pensato di arrivare addirittura ad essere la sua anima gemella.
“Be’… Ecco… Sei così stupido da non arrivarci da solo?”
Jian Yi rise, forse anche per sdrammatizzare e allontanare quell’imbarazzo che aveva preso possesso del suo corpo, e raccolse il suo povero cellulare, gettato a terra qualche minuto prima.
Fortunatamente, lo schermo era ancora intatto, così come il resto, ma non si poteva dire la stessa cosa della mente del ragazzo che aveva di fronte.
Non aveva idea di come comportarsi, per questo si limitò ad inclinare la testa da un lato, assumendo un’espressione fin troppo comica e stupida.
“Va bene, ho capito. Andrò da He Tian. In fondo, la descrizione potrebbe corrispondere anche a lui.”
Detto ciò, Jian Yi ripose il cellulare nella tasca della giacca e fece per andarsene.
Una messa in scena? Probabile.
Osservò infatti con la coda dell’occhio i movimenti di Zhan Zheng Xi, che non ci mise molto a bloccarlo per un polso, costringendolo a voltarsi nuovamente verso di sé.
“Tu non vai da nessuna parte.”
La sua espressione, prima accigliata, ora mostrava un accenno di possessività, sottolineato da quelle stesse parole.
Non gli avrebbe permesso di avvicinarsi a quell’individuo, era bene che se lo mettesse in testa.
Con un rapido gesto, gli sfilò la giacca di dosso, che buttò sul divano, insieme alle lenzuola che erano cadute a terra.
Di tutto ciò, Jian Yi non potè che sorridere, andando a cingere il collo dell’amico in un abbraccio.
“Allora mi farai contento, vero?”
Chiese, cercando di risultare il più convincente possibile.
La forma che avevano assunto le sue labbra, e gli stessi occhi di un bambino che implorava di avere una manciata di caramelle lo stavano aiutando, decisamente.
Zhan Zheng Xi sfiorò con l’indice quelle stesse labbra, prima di allontanarsi e dirigersi verso la sua stanza.
“Aspettami qui.”
Quelle due semplici parole furono in grado di aprire un nuovo mondo agli occhi di Jian Yi, che si sarebbe di certo messo a saltellare per tutta la casa, se solo avesse potuto.
Andò a sedersi sul divano e aspettò, fantasticando nel frattempo sull’acconciatura che avrebbe potuto consigliare all’amico, insieme alla tinta.
“E comunque i capelli non me li tingo!”
Urlò dalla sua camera, con quanto più fiato aveva in corpo, per fargli capire che su quel fattore sarebbe stato irremovibile.
“Certo… Certo.”
 
 
 
   
 
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