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Autore: Bookmaker    25/01/2016    0 recensioni
[Katawa Shoujo]
[Hanako-centric] La domenica del festival culturale dell'accademia Yamaku è un gran giorno per tutti.
O quasi. Hanako è chiusa in biblioteca, in attesa che il marasma generale si plachi. Una sorpresa inaspettata interverrà a cambiare la sua giornata.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c’è nessuno. La grande biblioteca è immersa nel silenzio, nonostante il chiasso che regna all’esterno dell’edificio.
Hanako entra a piccoli passi, appoggiandosi allo stipite della porta per sbirciare dentro e accertarsi di essere davvero sola.
Si dirige verso il settore dei romanzi con aria furtiva. Se non portasse la caratteristica divisa verde e bianca della scuola superiore Yamaku, la si potrebbe scambiare per una ladra con una bizzarra predilezione per la narrativa. La ragazza prende due libri dallo scaffale dei romanzi d’avventura e li esamina attentamente, indecisa se prenderli o meno.
– Pirati… – mormora assorta, mentre studia il profilo di Long John Silver disegnato su una copia de L’isola del tesoro. Forse ne hanno parlato a lezione d’inglese, ma Hanako non ne è sicura. Dall’inizio dell’anno, in effetti, le lezioni a cui ha assistito non sono state molte, e l’avvicinarsi degli esami di fine trimestre fa risalire un senso di disagio nello stomaco della ragazza. L’altro libro è una light novel, breve ma con splendide illustrazioni ad accompagnare il testo.
Hanako sfoglia una decina di pagine dal volume sconosciuto, muovendo le dita sottili con estrema delicatezza. Sembra terrorizzata dall’idea di poter rovinare il libro, come se anziché di carta fosse fatto di cristallo.
A un tratto, il suo sguardo si sofferma su un’illustrazione in particolare: un ragazzo con i capelli arruffati e una grande cicatrice sul petto punta una spada contro un’orribile creatura emersa dal fondo del mare. Dietro di lui, una bellissima ragazza con l’occhio destro bendato manovra impavida il timone di una nave pirata, il tutto mentre dal mare si sollevano alte onde spumeggianti e il cielo è rischiarato da potenti fulmini. Gran parte dell’attenzione della ragazza, però, è catturata dalla figura mostruosa che aggredisce i due pirati. Il suo volto è un ammasso deforme di protuberanze simili a tentacoli, e tutto il suo corpo è incrostato di alghe marine e salsedine. Istintivamente, la ragazza si sistema la ciocca di capelli che le copre il lato destro del volto.
Hanako sente un moto di tristezza risalire dal suo petto. Non ha più voglia di leggere, e lascia entrambi i libri al loro posto per poi tornare al corridoio del secondo piano. Nella sua mente, tuttavia, continua a tornare l’immagine di quel mostro dalla pelle martoriata e annerita.
Alcuni studenti compaiono in fondo al corridoio, spaventando Hanako e spingendola a indietreggiare. Come un coniglio in trappola, la ragazza fa capolino appena oltre lo spigolo e rimane ad osservarli con il cuore in gola. Non sembrano averla notata, e rimangono vicini alle scale parlando entusiasticamente del festival in corso. Hanako rientra nella biblioteca e chiude silenziosamente la porta alle proprie spalle, appoggiandosi ad essa col fiato improvvisamente affannoso.
Quei ragazzi non li conosce nemmeno, ma non vuole che la vedano. Cosa penserebbero? Cosa direbbero? In passato, la risposta a queste domande ha ferito Hanako in maniera ben più profonda e dolorosa dell’incendio che ha distrutto la sua casa.
La ragazza si ritira verso il suo solito angolino, lasciandosi scivolare in una poltrona a sacco con la testa stretta fra le mani. Se almeno l’esterno non fosse così affollato, potrebbe andare a cercare Lilly e passare del tempo con lei. Potrebbero prendere il tè, giocare a scacchi, e Hanako sarebbe ben felice di lasciarla vincere pur di godere della sua compagnia, almeno per un po’. Ma Lilly è impegnata con il suo stand, e ha detto che lo sarà per tutta la giornata. Tutti chiedono il suo aiuto, in fondo.
– È permesso?
La porta della biblioteca si apre con un cigolio sottile, e Hanako sobbalza al punto di rischiare di cadere dalla morbida poltrona. Dei passi si dirigono verso di lei, e la ragazza afferra un libro a caso dallo scaffale più vicino. Lo apre in fretta e furia, nascondendo il proprio volto dietro di esso e stupendosi nel trovarsi di fronte la stessa illustrazione di poco prima. I passi sono sempre più vicini, e Hanako si sforza di minimizzare la propria presenza. Una voce, tuttavia, si rivolge a lei.
– Ciao, Hanako. Avevo il presentimento che ti avrei trovata qui…
La testa di Hanako scatta al di sopra della copertina del libro, e i suoi occhi si spalancano nel fissarsi su un volto familiare. – Hi… Hisao?
– Ehilà. Lilly è un po’ occupata, così mi ha mandato a cercarti.
– Oh… – mormora la ragazza. I suoi occhi vorrebbero fuggire, ma per qualche ragione sono magneticamente attratti dall’espressione sorridente del nuovo studente della Yamaku. – Vuoi sederti?
– Veramente sono un po’ affamato. Ti andrebbe di andare a mangiare qualcosa? Ci sono degli stand interessanti, qui fuori.
– Io…
Hanako esita. Le sue mani corrono a sistemare i propri capelli, in modo da nascondere l’orribile ustione che ricopre il lato destro del suo volto. – Io ho… portato del cibo per conto mio…
– Beh, potremmo andare a mangiarlo nella sala da tè. Ci sono passato davanti proprio ora, non sembra esserci nessuno. Potremmo scaldarci il pranzo lì, sarebbe più confortevole. Che ne dici?
Un’espressione di sorpresa si dipinge sul volto di Hanako. I suoi occhi scrutano Hisao con aria curiosa e affascinata, simili a grandi gemme viola. Ancora una volta, la ragazza si sistema i capelli davanti al volto. – C-certo. Andiamo.
Hanako poggia via il libro, seguendo Hisao fuori dalla biblioteca fino al corridoio ormai deserto. È un sollievo che non ci sia più nessuno, ma per qualche ragione la tensione non si è ancora allontanata dalla sua mente. La ragazza rivolge ad Hisao un altro sguardo, e nota che sta sorridendo.
Strano. Da che Hanako ricordi, nessuno a parte Lilly ha mai sorriso standole accanto. E peraltro, Lilly è un caso decisamente particolare. La sua mente si arrovella su quel pensiero, e lo sguardo della ragazza piomba sul pavimento. Dopo pochi passi, la sua andatura si fa irregolare e bizzarra, e Hisao se ne accorge.
– Va tutto bene?
“Oh, no.” Hanako si arresta immobile, come se un proiettile le avesse trapassato il torace. – C-cosa?
– Non so… mi è sembrato che stessi inciampando.
La ragazza arrossisce timidamente, tornando a fissare il pavimento con aria desolata. L’ha scoperta. – Non… non è niente.
– Sai, quando dici “non è niente” con quel tono, inviti la gente a fare altre domande.
Hanako rimane immobile, paralizzata. Per un attimo ha la tentazione di non rispondere, ma poi ripensa al volto di Hisao, al suo sorriso. Anche adesso, la ragazza nota con la coda dell’occhio che il ragazzo sta ancora sorridendo. Potrebbe provare, no?
– È… è un gioco.
– Un gioco?
Hanako annuisce, indicando il pavimento di linoleum a quadri di varie tinte di grigio. – Lo vedi… il pavimento, qui?
– Beh, sì. Che ha, il pavimento?
La ragazza prende un profondo respiro. – Certe volte… – dice in un sussurro, ­– quando non c’è nessuno… cammino solo sulle piastrelle scure.
– Su quelle scure?
Hanako annuisce nuovamente, puntando con un piede una piastrella appena più scura di quelle vicine. – Come… come queste.
– Ah. Capisco.
La ragazza rimane in silenzio. Ormai è fatta, anche Hisao si sarà convinto che passare del tempo con lei non è il modo migliore di impiegare le proprie giornate.
– Quindi, – riprende Hisao, indicando una casella leggermente più chiara, – queste non vanno bene?
Hanako gli rivolge di nuovo uno sguardo. Lui la sta guardando, la guarda dritta negli occhi, e le sorride. E in quel momento, anche sul volto della ragazza compare un sorriso. – S-sì. Qualcosa… qualcosa del genere.
– Capisco. Giochi spesso in questo modo?
Hanako scuote la testa, e il sorriso di prima si stropiccia un po’.
– Solo quando il corridoio è vuoto?
La ragazza annuisce.
– Beh, non vedo perché smettere, – esclama Hisao. – Anche perché comincio ad essere parecchio affamato. Andiamo, su!
Hanako annuisce ancora, stavolta con più entusiasmo, e i due si dirigono verso la sala da tè dall’altra parte del corridoio. Forse è solo una sua impressione, ma Hisao ha cominciato a camminare solo sulle caselle scure.
   
 
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