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Autore: _Ni    25/01/2016    0 recensioni
"Un ghigno improvviso da parte mia lo insospettisce e quasi lo preoccupa. Alzo lo sguardo al cielo e lo appoggio sulle nuvole che dominano oggi e che hanno dominato per tutta la stagione."
Un confronto tra chi mi ha voluto bene. Chi continua a volermene e chi non si interessa più a me.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata nuvolosa come le altre. Un pomeriggio passato a fumare con amici, come gli altri.
Oggi però la compagnia non c'è, e l'invito non è stato esteso a nessuno tranne che a Neri. Siamo solo io e lui, seduti su un muretto. Ho colto l'occasione del suo parlare senza mai finire il discorso, per approfondire l'argomento che in realtà conosco già bene.
- Questa volta non mi perdona. Le ho fatto male davvero, ho sbagliato. -
L'inizio della conversazione che stavo aspettando.
- La conosco, - dico io - lei è fatta così. -
Trattengo il fiato tra un tiro di sigaretta e l'altro, e quando espiro la nuvola fitta di fumo resta sospesa nell'aria. Sono sicuro che Neri si sia accorto del mio sguardo a tratti pieno d'odio, a tratti indifferente nei suoi confronti.
- Ma io l'ho distrutta di nuovo. Hai capito cosa le ho fatto? L'ho lasciata perdere dicendole una cazzata e dimenticandomi di lei. La accontentavo una volta ogni tanto, così per un po' mi lasciava in pace, ma le ho dimostrato che non mi interessava minimamente. -
Credo che questa sia la prima volta che mi sbaglio su una persona. Ho sempre saputo con certezza a chi dare fiducia e a chi no, e l'errore di calcolo l'ho fatto proprio quando c'era in mezzo l'ultima persona che avrebbe dovuto subire le conseguenze di un'altra mia cazzata. L'avevo affidata a Neri, mi fidavo di lui. E anche lui, l'ha ferita.
- Lo so, ma non è vero che l'hai distrutta… - solo io ci sono riuscito fino in fondo. Frase che però, finisco solo nei miei pensieri.
- Forse è solo molto arrabbiata. Si vede dai suoi occhi, se la si conosce. Forse un giorno di insegnerò. -
Frecciatina classica. In fondo, ha dimostrato di essere un bastardo, uno stronzo e di non avere la minima idea della ragazza con cui aveva a che fare.
- Non è solo arrabbiata, mi odia. -
- Perché? - gli chiedo a bruciapelo dopo qualche minuto si silenzio. Solo i suoni della città riempivano il vuoto.
- Perché è colpa mia, l'ho fatta stare male e l'ho trattata male. L'ho illusa con qualche bella parola mentre nella realtà la ignoravo spudoratamente. Le ho mentito. -
- No. Perché? - aspetto che il vento e il rumore del traffico si siano portati via le sue inutili parole, e poi ripeto la domanda nello stesso tono freddo e duro.
Neri mi guarda, forse confuso, come se non capisse dove voglio andare a parare. Io invece guardo il vuoto, il nulla, fissando un punto lontano verso il parcheggio e aspettando la risposta alla mia domanda.
- Non ho capito… Perché, di cosa? -

Un ghigno improvviso da parte mia lo insospettisce e quasi lo preoccupa. Alzo lo sguardo al cielo e lo appoggio sulle nuvole che dominano oggi e che hanno dominato per tutta la stagione. Con la coda dell'occhio lo vedo distrarsi dal discorso e girarsi verso la strada. Forse per lui la discussione è finita qui.
- Perché lo hai fatto? Perché le hai fatto questo? - Non lo lascerò andare prima di sentire ciò che pensa davvero.
Silenzio.
Silenzio.
- Non lo so. All'inizio mi importava, le volevo bene e mi ero affezionato, forse però ultimamente non mi interessava più davvero.. O avevo di meglio da fare. -
Di meglio? Droga? Amicizie stupide?
Se non avessi autocontrollo, gli spaccherei il naso. Come ha potuto farle questo? L'ha ferita e ignorata.
- Perché la rimpiangi? Perché la rivuoi? -
- Perché mi manca averla vicino. Spesso può essere invadente, ma non mi ha mai fatto un torto. Lei c'è sempre stata. -
- Esci dalla sua vita - rispondo freddo, - e non parlarle mai più. Fatti odiare. Lei forse ti ha già perdonato, ma tu non lo meriti e non faresti altro che ripetere ciò che hai fatto. Te l'avevo affidata, sapevi quanto è forte e fragile allo stesso tempo, e hai fatto finta di nulla. A te non importa di lei, ti interessa solo di quello che ha fatto per te. -
Lo lascio impietrito, abbasso lo sguardo e so che mi sta dando ragione su ogni fronte.
Scendo dal muretto, mi giro e me ne vado, nascondendo le lacrime che sembrano voler scappare, proprio come me ora. Una domanda, però, mi ferma.
- Tu non sei così, vero? -
Non ho il coraggio di muovermi e continuo a dargli le spalle.
- A te importa di starle vicino più di quanto tu non voglia averla vicino a te. L'hai allontanata perché sapevi che il rischio e la possibilità di farle male di nuovo ci sono e sono reali, senza però mai smettere di volerle bene, quasi di amarla a modo tuo. Come fai? Come riesci a fare questo per lei, vedendola sanguinare ogni giorno per quello che le hai fatto? -
Mi giro, lo guardo negli occhi e Neri vede le lacrime sul mio viso. Ha già capito, ma io mi prendo il diritto di rispondere lo stesso.

- Non ce la faccio. Questa cosa mi distrugge, ma almeno non distrugge lei. La proteggo da lontano, le voglio bene e sono sicuro che lei lo sa. Sono un fantasma, il suo fantasma, e resto. E soprattutto, finché sanguina, significa che è viva. -


#7 pubblicata.
Nì.
 

   
 
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