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Autore: winnie343    26/01/2016    1 recensioni
Il ritorno alla NYADA segna per Rachel un nuovo inizio, l'ennesimo. Il ritorno a New York le porta l'incontro con l'amore: un nuovo vecchio amore. Impegnata a fronteggiare, nuovamente, la sua insegnante di danza Cassandra e il suo assistente Brody (nonché suo ex), Rachel dovrà vedersela con i suoi sentimenti per Jesse e con il ricordo ingombrante di Finn. Goodbye Finn, Hello Jesse.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brody Weston, Cassandra July, Jessie St. James, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VII

La bella e la bestia?



Ma non capisci? È arrivata, è la ragazza che stavamo aspettando! È venuta a spezzare l'incantesimo! 











Erano passati giorni da quando gli aveva fatto quella confessione e il risultato era stato che Jesse era sparito. Solo qualche sporadico sms per dirle che era o troppo impegnato o troppo stanco per incontrarla.

Ho sbagliato tutto. Sbaglio sempre tutto.

I continui rimproveri di Cassandra e di Brody non la aiutavano a recuperare la sua autostima e l’assenza di Jesse la sprofondava all’inferno. Per quanto Kurt le dicesse continuamente quanto fosse brava, Rachel aveva capito che il suo amico aveva imparato a recitare.

  • Hey Schwimmer smettila di dormire in piedi!

  • Non sto dormendo!

  • Di certo non stai ballando.

Restano solo pochi mesi. Devo evitare di morire ancora per pochi mesi e poi l’incubo finirà.

  • Balli da fare schifo. Ti muovi da fare schifo. Hai un naso da fare schifo. E non hai neanche l’altezza per contrastarmi.

  • Ma ho il talento per andare avanti.

Miss July con il bastone la fece cadere. Poi la bloccò a terra e la sovrastò con le sue gambe chilometriche.

  • Quello non serve quando si è stupidi come te. Fuori! La lezione è finita.

Tutti si diressero verso la porta, ma a Rachel fu impedito di alzarsi.

  • Tu resti qui. A fare lezione. Con Brody.

  • Io non ballerò più con Brody.

  • Lo farai. Alla rappresentazione di fine anno.

  • Ma se dice che sono incapace di ballare.

  • Per questo ballerai. Tutti ti vedranno. Rideranno e Madame Tibidaux ti caccerà.

Rachel, per la prima volta, la guardò con rabbia e Cassandra sorrise.

  • Non importa se mi odi.

  • Io ballerò e lei si sbaglierà.

  • Tu ballerai da sola ed io con il tuo ragazzo … Jesse, giusto?

  • Cosa?

Rachel si irrigidì. Cosa voleva da lui? Che domanda stupida. Sapeva cosa voleva da lui. Quello che lei ancora non era riuscita a dargli. Una passione a cui appoggiarsi e un corpo a cui fare ritorno.

  • Lei non può farlo. Non glielo permetterò.

  • Schwimmer guardati. E guarda me.

  • Jesse mi ama.

  • Io non voglio che mi ami. Voglio che faccia sesso con me. Ed io ottengo sempre quello che voglio.

Cassandra uscì, lasciando il campo a Brody. Ancora lui.

Non posso credere che un tempo adoravo stare con lui.

  • Cassandra ti ha informato dell’esibizione di fine anno, immagino.

  • Lasciami andare.

  • Dobbiamo impegnarci ad ottenere un ottimo risultato, altrimenti sarai fuori dalla NYADA.

  • Non è un problema tuo.

  • Rachel, se tu sei fuori dalla NYADA, io non avrò più occasione di vederti. Di farti cambiare idea. Di farti capire quanto mi ami.

  • Io sono innamorata di un altro, non di te.

  • Quel tizio della festa? – Brody sorrise – avanti, Rachel era evidente che facevi la gatta morta con lui per ingelosire me.

  • Io non ho bisogno di fingere.

  • E da quando ne sei innamorata?

Il ragazzo sfoggiò sicurezza e spavalderia. Senza quel Finn tra i piedi non aveva alcun dubbio di ottenere Rachel prima o poi, bastava farle capire quanto era stata stupida a credere a quell’idiota.

  • Quella che sei ora, in parte lo devi a me. Io ti ho spinto a diventare donna.

Rachel sospirò. Avrebbe dovuto correre da Jesse. Non ascoltare Brody. L’unica cosa che aveva imparato da lui era che a volte non ci si poteva fidare.

Pensi di poterti fidare di Jesse? E’ il primo che ti ha pugnalato.

Cominciò a dubitare. Jesse le aveva chiesto mille volte scusa. Le aveva ripetuto più e più volte quanto lei fosse importante. Le aveva detto che incontrarla lo aveva reso migliore e che non aveva mai provato sentimenti così forti per nessun’altra. Che il successo era nulla senza di lei.

Tutti mentono a volte. A quante altre ha detto le stesse cose?

Una domanda che avrebbe dovuto porgli, forse. Lei aveva avuto poche storie, pochissime. Non aveva alcun dubbio che Jesse ne avesse avute molte di più. Cominciò a domandarsi che cosa ci trovasse in lei. E perché era sparito dopo che gli aveva confessato i suoi sentimenti? Ancora una volta il suo era stato un esercizio di stile? Aveva voluto vedere quanto tempo gli occorreva per sedurre nuovamente la piccola Berry?

Come posso pensare di competere con Cassandra?

La July era una donna e lei a malapena era diventata più adulta. Improvvisamente si sentì ancora quella ragazzina con i ridicoli maglioni che Jesse aveva detto di amare.

Era una menzogna! No! Era vero.

Rachel respirò profondamente e sorrise. Improvvisamente tutta l’autostima che aveva perso era tornata a soccorrerla.

Non devo dubitare di Jesse. Lui è il mio primo fan.

Rachel riacquistò la sua postura da diva e con tono fermo rispose a Brody:

  • Sono innamorata di Jesse da prima di te. Tu mi volevi più donna, a lui sono sempre andata bene così.

Prese la sua borsa ed uscì dalla sala prove. Non voleva più ballare con Brody e avrebbe ottenuto la NYADA contro tutti. Lei era Rachel Berry, la regina degli assolo.

Tornò a casa, salutò i suoi coinquilini, entrò in camera, indossò la sua biancheria più sensuale, si vestì elegantemente e chiamò un taxi. Destinazione Broadway.

Arrivata a teatro, fece chiamare Santana. Come sostituta aveva diritto a far entrare qualcuno gratis allo spettacolo. L’amica non le chiese nulla. La ringraziò per non aver indossato le solite orrende scarpe e la spedì dietro le quinte.

Rachel, respirando aria di Broadway e commuovendosi al pensiero del suo debutto in Funny Girl, osservò Jesse muoversi sul palco.

Una delizia per gli occhi e per le orecchie.

Aveva sempre saputo che era bravo.

Chi dimenticherà mai la sua Bohemian Rapsody.

Ma non immaginava che fosse diventato così bravo. Ad un certo punto si emozionò talmente tanto che Santana dovette regalarle un’intera confezione di fazzoletti, rubati dal camerino della protagonista (che per inciso non reggeva il confronto con Jesse e neanche con lei).

E’ fatta. Mi sono innamorata perdutamente di Jesse St. James.

Quando lo spettacolo finì, Rachel indugiò prima di correre da lui. Non voleva che lui fraintendesse le sue lacrime. Si ritrovò ad osservare Cassandra che lo avvicinò. Non era sola. L’uomo che la accompagnava salutò Jesse e la introdusse:

  • Lei è una mia cara amica, Cassandra July.

  • Io e Jesse ci conosciamo già: abbiamo un’amica in comune.

Rimasero presto da soli, l’amico di Cassandra trascinato via da un cellulare e da molti altri impegni. Rachel non riuscì a muoversi, intrappolata nei suoi piedi di argilla e così ciò che le rimase da fare fu origliare.

Ma forse vuoi metterlo alla prova. Che assurdità!

Cassandra lo avvolse nel suo charme.

  • Sei veramente bravo. Hai una bella voce, un grande talento e una faccia d’angelo. Un ottimo mix per Broadway. Ti manca solo una donna all’altezza delle tue promesse.

  • Ce l’ho già una donna.

  • Ho detto una donna, non una ragazzina.

  • Rachel è una donna.

  • Che non ha ancora saputo placare i bollori del suo ragazzo, a quanto pare.

Il corpo di Jesse, senza il permesso del suo proprietario, fremette al contatto con le dite affusolate di Cassandra. Era una bomba pronta ad esplodere. Aspettando Rachel aveva accumulato talmente tanta energia che se qualcuno avesse acceso la miccia, avrebbe raso al suolo anche Broadway. La donna lo circumnavigò con il suo passo danzante, avvolgendolo con la sua sensualità, ma Jesse non mosse alcun muscolo in risposta.

Ho aspettato troppo Rachel per buttare tutto al vento per una favolosa bionda dalle gambe chilometriche.

Cassandra accusò il colpo con dignità. Sorrise di un sorriso che avrebbe fatto innamorare chiunque.

Se il mio cuore fosse in mano mia invece che in quelle di Rachel io lo avrei fatto.

  • Come vuoi. E’ un peccato, però – Cassandra sfiorò le sue labbra con un bacio – saresti stato un bel passo di danza.

La donna scomparve, portandosi dietro tutta la sensualità e lasciando Rachel in difficoltà. Jesse la vide, nascosta tra mille cavi. Sorrise, ricordandola anni prima sul palco del liceo Carmel, con indosso quell’orrendo vestito a quadri, mentre stringeva la borsa urlando di possedere un fischietto antistupro.

Quanti melodrammi, piccola Rachel.

Si avvicinò e, come allora, sorridendo la strinse a se, avvolgendola in un abbraccio divertito:

  • Hai ancora il tuo fischietto antistupro dentro la borsetta?

  • Ora ho una bomboletta spray.

  • Cosa hai visto?

  • Tutto. Lo spettacolo. Il tuo talento. Cassandra.

  • Mi dispiace. Non ho potuto impedirlo.

  • Cosa? Le avances di Cassandra?

  • No. Il mio talento.

Rachel sorrise e quando Jesse si avvicinò per baciarla, non gli lasciò l’iniziativa ma lo anticipò, stingendosi a lui. Lo sentì fremere e ripensò alle parole di Cassandra.

  • Dovremo farlo.

  • Cosa? – Jesse trasecolò, letteralmente

  • Un tempo mi hai promesso romanticismo … anzi … no … epico romanticismo. Allora non ti ho permesso di mantenere la tua promessa. Ora mi sembra arrivato il momento.

  • E’ per Cassandra?

  • E’ per me.

Jesse la guardò negli occhi e capì che era vero. La prese per mano e la portò in un magazzino. Rachel avrebbe voluto chiedergli se quella era veramente la sua idea di romanticismo.

Forse un po’ squallido. Di certo poco confortevole.

Ma prima che parlasse, Jesse aprì un’altra porta e il mondo del teatro le si illuminò davanti agli occhi. Gli oggetti di scena intorno a loro erano collocati nei posti giusti, pronti a ricreare una stanza da fiaba. Almeno per i suoi sogni da bambina. Cats, Il Fantasma dell’Opera, Il mago di Oz, Hair: anche il più piccolo oggetto le parlava dei suoi sogni. Jesse prese una coperta da uno degli armadi e la posò al centro della stanza. Poi prese quattro candelabri e dopo averli accessi li pose agli angoli della coperta. Infine si voltò verso Rachel con il sorriso più bello che lei avesse mai visto:

  • E’ il massimo che posso offrirti. Sei libera di rifiutare.

  • Scherzi! – la ragazza rispose con entusiasmo – sdraiarmi accanto a te con attorno i candelabri della Bella e la Bestia? E’ favoloso.

Jesse la condusse al centro del loro regno e la invitò a sedersi. Lei, invece, delicatamente lo spinse a terra e poi, interpretando il ruolo della diva sensuale, cominciò a volteggiargli intorno, togliendosi il vestito. Jesse la bloccò e seriamente le sussurrò “sii te stessa, non hai bisogno di altro” e così Rachel abbandonò i panni della femme fatale e inginocchiandosi, si tolse la biancheria costosa, lasciando solo se stessa di fronte ai suoi occhi. Jesse rimase ad osservarla in silenzio per un po’, un bel po’. Per molto tempo aveva sognato di vivere quel momento e per quanto la sua fantasia fosse stata sempre molto galoppante, non avrebbe mai sperato di ritrovarsi ad ammirare uno spettacolo così bello. Chiuse gli occhi, cercando di imprimere nella sua mente ogni dettaglio. Aveva avuto molte donne, forse anche troppe per la sua giovane età, ma per la prima volta nella sua vita si sentiva vergine ed inesperto.

  • Va tutto bene? - Rachel domandò ansiosa.

  • Scusami – Jesse le sorrise – mi ero perso nell’ammirare lo splendido spettacolo.

Non si dissero altro, non ne avevano bisogno. Quello era il loro palco, il loro personale spettacolo per il quale non era stato stampato nessun invito. Non erano necessarie prove, la prima fu perfetta, entusiasmante, romantica ed epica quanto basta a soddisfare le aspettative di entrambi.





Eccolo. Il nuovo capitolo. Finalmente. Non aggiungo altro. Solo un grazie a tutti coloro che continuano a pazientare e a leggere appena lo consento loro.

  
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