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Autore: hemmoschannel    26/01/2016    1 recensioni
Spogliati di ogni sbaglio che hai commesso, levati di dosso le promesse che non hai mai mantenuto. Ed ora guardati, cosa vedi?
[539 parole]
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'Dear,'
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Cara me,
ti odio. Ti odio, sul serio. 
Spesso mi chiedo come tu faccia ad andare avanti. Trascinando in quel modo le tue membra ormai stanche verso un punto non ben preciso, districandoti tra rovi spinati e velenosi. Ti muovi lenta in questo mondo che gira veloce e caotico. Tu vai, cammini sola, con la testa bassa, gli occhi spenti e il sorriso falso tinto in viso. Vai avanti, non rendendoti conto che non stai più in piedi. Sei crollata tempo fa, nemmeno te ne sei accorta. Sei caduta, lacerata a terra, frantumata in mille pezzi. E cosa sei, ora? Un vetro rotto? Ma lo sai, il vetro non lo puoi aggiustare; nulla di te può essere curato, ricucito come prima. Rimarrai così: con quella piccola crepa ad incresparti il sorriso. Sei sola, te ne sei resa conto? Sei sola in questo mondo malato. Come hai intenzione di andare avanti? Boccheggiando o stremando a terra? Hai perso tutto. Tutti. Non hai più nulla e… e come fai a non accorgerti? Come fai a non essere accecata dal bagliore luminoso di questa vita incolta di dolore? Perché non capisci, pure tu, che è giunta la tua ora di dire addio? Addio. Dì addio a tutti. O forse devi dire addio a nessuno? Chi vuoi salutare se non hai nessuno?
Allora, prendi e vai. Corri via dal tempo, dal dolore, dalle lacrime, dal passato. Salta, cadi, crolla. Sbucciati le ginocchia, inciampa nei marciapiedi e poi salta. Salta, cadi e precipita. Dì addio a questo mondo malato che non fa per te. Saluta i tuoi nemici e piangi. Piangi e cadi. Crolla e urla, non tenerti dentro nulla, ormai che senso ha? Non puoi più resistere così, non puoi andare avanti così. Finiscila.
Smettila di guardarti così, smettila. Chiudi gli occhi. Smettila. Non vale la pena piangere su qualcosa che non puoi controllare. Non hai più lacrime da versare, eh? Quante volte hai pianto perché non ti sentivi mai abbastanza? Tante, troppe da finire le lacrime. Ed ora, dimmi, spiegami perché non riesci a smettere di singhiozzare fissando il tuo riflesso nello specchio? Perché?
Mi tremano le mani, la voce è spezzata da un grido che vorrebbe uscire mentre ti guardo. Ti vedi così brutta e lo sei. Sei uno schifo. Sei un disastro e ti odio da morire. Ma se dovremo morire, lo faremo insieme. Questo dolore finirà presto, lo giuro. Rinascerai.
Spogliati di tutto quello che hai indosso: il dolore, i rimpianti, le delusioni. Spogliati di ogni sbaglio che hai commesso, levati di dosso le promesse che non hai mai mantenuto. Ed ora guardati, cosa vedi? Nulla, proprio nulla. Non sei nessuno senza i tuoi errori, le tue promesse mai mantenute e le tue lacrime. Sei un groviglio di sogni infranti e delusioni. Lo vedi? Non riesco a non odiarti vedendoti così piccola e fragile. Reagisci. Scappa dall’odio, dal dolore, da ogni illusione.
Non permettere che nessuno si porti via la tua innocenza, perché – anche se ti odio – io so che dentro di te vive ancora un barlume, un pizzico di gracile innocenza. Sei pura, non hai bisogno della tua maschera di incubi. 
Dì addio e scappa da questo folle mondo.

Ti odio, ma voglio solo il meglio per te,
Me.
 





Ed eccoci qui. 
Non fate caso a me, a volte ho questo bisogno di scrivere e nulla, niente ha senso. Però ne sentivo il bisogno ed eccomi qui. Credo che sia un urlo muto alla mia rinascita, in questo periodo sto meditanto molto su me stessa e sulla mia vita e forse è per questo che è nata questa "cosa". E niente.
Se siete arrivati fin qui a leggere, grazie. Grazie per aver sopportato questo sfogo.

Aurora.

 

 
   
 
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