POV Irene Adler
 

- Perché mi guardi così, Sherlock?- chiedo, con fare civettuolo.
Il mio amato rende i suoi occhi due fessure.
- Dov’è il trucco, gioia…?- sibila, osservandomi con attenzione.
Mi fingo totalmente innocente, sbattendogli le ciglia.
- Quale trucco?-
Sherlock fa schioccare le sue labbra.
Le sue meravigliose labbra, che ho baciato decine di volte… e che bacerò ancora migliaia di volte…
- Non verresti mai qui, nella mia stanza, senza un secondo fine…- mi fa notare, incrociando le braccia.
- Mh… Questo è vero.-
Glielo concedo; d’altronde, un obiettivo l’ho veramente… Un obiettivo alquanto piacevole.
- Sei armata, non è così?- esala, avvicinandosi a me.
- Potrei esserlo.- sussurro, ad un nulla dal suo viso.
Lui inclina appena la nuca.
Mi sta esaminando…
Lo noto.                                                                   
- Allora… controllo.- decide Sherlock, infine.
Ed io… scelgo di dargli corda.
Gli ammicco, ed alzo le braccia.
- Prego, signor Holmes… Si faccia avanti. Mi perquisisca…- mormoro, sorridendogli.
Lui rimane stupito dalle mie parole e dal cambiamento di registro che ho adottato.
Alza le sopracciglia, per poi accostarsi a me…
E perquisirmi.

“Incredibile…! Lo sta facendo davvero!” mi trovo a pensare.

Sherlock Holmes non esita: comincia dalle braccia; poi, si china e… mi solleva la gonna, trovando, nei miei reggicalze, uno stiletto ed un pugnale.
- Sono per… difesa personale!- esclamo con fare scherzoso, per giustificarmi.
- Indubbiamente…- mi risponde Sherlock, sollevandosi e tastandomi il busto.
In quel mentre, fa boccuccia, fissandomi.
- Spogliati.- mi sussurra; improvvisamente.
Sgrano gli occhi.
 
Me lo sta chiedendo veramente…?

- Su; forza. Non ho tutto il giorno…- mi incita.
Il suo viso pare impassibile… ma io vi leggo molto… davvero molto…
Lui mi vuole.
Ma preferisce non dimostrarlo.
Così… lo stuzzico.

“Sì; sono perfida…” mi dico.

- D’accordo. Ma… devi aiutarmi, caro.-
Mi volto, mostrandogli la schiena.
- Sbottona il mio abito…- esalo, suadente.
Le sue mani tradiscono un fremito, mentre mi slacciano il vestito di seta; vestito che, poi, scivola a terra.
- Ecco. Ora puoi continuare con la perquisizione.- sussurro, mostrandomi in tutta la mia femminilità.

Lui rimane… senza parole.
Immobile.
Ad ammirarmi nel mio corsetto di pizzo nero.
“Oh… Gli faccio ancora quest’effetto…” noto con piacere…

Poi: un’idea.
Un idea a dir poco geniale.
- Ma certo! Meglio che mi tolga anche il bustino; così, totalmente nuda, posso dimostrarti di non avere altre armi con me.-
Lo dico… e lo faccio.

Lui sbianca; infine, avvampa.
E’ stupito, meravigliato, contrastato…
E non sa cosa dire.
Evento più unico che raro.
Oh… Povero Sherlock!

La mia risata cristallina spezza il silenzio fra noi.
Lui abbassa lo sguardo, e si schiarisce la voce.
- Tu, Sherlock Holmes, vuoi far l’amore con me.- gli sussurro all’orecchio.
Non è una domanda… E’ una costatazione.
Lui, in risposta, tace.
 
E chi tace acconsente…!

- Beh… io voglio far l’amore con te. Ora. - sibilo, con fare lascivo.
Arcuo le mie labbra.
- Quale altro incentivo ti devo fornire, tesoro?- gli chiedo, scherzosamente.
Lo sguardo del mio adorato s’illumina.
- Nessuno.- esala, rispondendo così alla mia precedente domanda.
- Allora, prego, signor Holmes; si faccia avanti…- gli ripeto, con fare ammiccante.
E lui… non si trattiene oltre.
Mi afferra, mi carezza, mi bacia, mi fa sua.
 
Lui mi prende.

Lui mi ama.