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Autore: RinRin89    17/03/2009    0 recensioni
Questa vuole essere una raccolta di storie brevi su fatti che seguono di molto le avventure del manga( che sarà tranquillamente ignorato per alcune cose). Lo anticipo i nostri eroi sono grandi e sposati, genitori di un bel gruppo di monelli. La seconda storia breve, tratta della stessa giornata della prima vissuta però dagli Uchiha brothers^^ e da Ayame in particolare^^...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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avventure a Konoha

Avventure a Konoha!

 

 

I Missione

 

 

Era una bella mattina di primavera nel villaggio di Konoha. Il Sole faticava ancora un po’ ad alzarsi, ma qualcuno era già sveglio e pimpante, qualcuno per cui quella era una mattina davvero speciale…

"Mamma, io esco!" gridò un’allegra ragazzina con lo zaino sulle spalle, in direzione delle scale.

"Aspetta un attimo Reika-chan" La sua mamma scese velocemente le scale con un bel sorriso sul volto. La ragazzina saltellava sul posto, mentre la mamma cercava di cancellarle dal viso i resti di una colazione fatta al volo. "Dai mamma, lascia stare, faccio tardi!". La mamma le scompigliò i biondi capelli ribelli con un sorriso "Buona giornata Reika-chan" le disse dandole un affettuoso bacio sulla guancia rosea. "Grazie! Uhm…e papà?" le chiese la figlia guardando alle sue spalle. La madre tossicchiò un: "E’ partito stamattina presto per una < missione >". La ragazzina borbottò un "capito…" mogia mogia. "Oh no! Non dirmi che è partito per quella < missione >" esclamò una voce di donna dal piano di sopra, "Perché credevi davvero che ci avrebbe rinunciato?" le rispose una voce maschile. "Voi due scendete giù a salutare vostra sorella, invece di stare lì a borbottare come due vecchietti!" li esortò la madre. Reika rise,alzando lo sguardo sulle scale vide scendere i due fratelli, che si scambiavano i primi dispetti della giornata. La più grande dei due era sua sorella Ayame, una bella ragazza di diciassette anni dai capelli corvini tenuti insieme in una morbida treccia, che le scendeva fino alla vita. Quella mattina al posto della solita divisa della sua squadra, indossava, sopra la maglia ninja, un bel vestito sbracciato blu oltremare lungo fino alle ginocchia, e come cintura il coprifonte della foglia. Il fratello, benché più piccolo di lei di quasi due anni, la superava in altezza per buona parte della bionda testa. Gli occhi neri come l’ossidiana bagnata erano ancora mezzi addormentati, mentre scendeva l’ultimo gradino con un grande sbadiglio. Reika corse loro incontro e i due l’abbracciarono augurandole buona fortuna per quell’importante giornata.

"quando torni facciamo una bella festa con tanto di carne alla brace!" Le promise il fratello con un gran sorriso. "Sì, sì! Però il fuoco lo accendo io!" gridò contenta Reika. "Guardate che questa sera siamo invitati dagli Uchiha" gli fece notare Ayame sbadigliando, sia lei che il fratello erano tornati la sera prima dopo due lunghe missioni e lei almeno non riusciva ancora a svegliarsi del tutto. "Beh, che importa ci portiamo la brace appresso, la zia non si offenderà di certo!" Le rispose il fratello, mentre fingeva di combattere con Reika. "Ma ce l’avrà! Tu che dici…" gli fece notare la sorella. "Dico che la mattina presto sei intrattabile Aya" Le rispose Minato. Per prevenire una lite mattutina la mamma s’intromise tra i due, assicurando a Minato e a Reika che gli zii avevano la brace e concordando con Ayame, che quella mattina sarebbero passate dagli Uchiha , per informare la zia sul fuori programma. Così, dopo gli ultimi saluti, Reika si trovò in ritardo e fu costretta ad una corsa contro il tempo fino al luogo dell’appuntamento.

La ragazzina arrivò tutta trafelata al piccolo spiazzo fuori dal villaggio, dove i suoi due compagni la stava aspettando. La prima a correrle incontro fu una graziosa ragazzina dai lunghi e ribelli capelli corvini. "Chiho-chan! Buon giorno, ho fatto in tempo?!" le chiese Reika riprendendo fiato. "Sì, appena in tempo Reika-chan, come al solito" le disse salutandola con un bel sorriso negli occhi verde chiaro. "Chi invece non si vede,è Kakashi-sensei"fece notare una voce maschile alle spalle di Chiho. Reika si sporse oltre l’amica, un ragazzino dello sguardo sveglio la guardava.

" ’Giorno Reika"la salutò flemmatico sollevando la mano. "Ryotaro!" gridò Reika buttandogli le braccia al collo "Buon giorno! Buongiorno " Buon giorno anche a te!" gli canticchiò scotendolo come un sacco. "Reika moll…"un rumore tra i cespugli gli smorzò la frase a metà. Un attimo dopo tre shuriker si erano conficcati nel tronco retrostante al cespuglio. "Buon giorno ragazzi, scusate il ritardo,ma …?" il saluto di Kakashi ebbe come risposta un nuovo rumore tra i cespugli. L’uomo si avvicinò e infilata la mano tra le foglie ne tirò fuori… "Una rana?!"La domanda dei tra fu lasciata senza risposta da parte del maestro, che dopo aver osservato la rana, la lasciò con disinvoltura sull’albero. "Ma maestro! Le rane non vivono sugli alberi!" Protestò Reika. Correndogli incontro. "Ah, ma quella era una rana particolare Reika-chan! Una di quelle che vivono su gli alberi come gli uccelli" Le spiegò con un sorriso divertito il maestro. La ragazzina lo guardò dubbiosa. "Davvero…? Non è,che mi sta prendendo in giro maestro?" "Ti sta prendendo in giro" le assicurò Ryotaro allontanandola da quell’adulto svitato. Kakashi si sentì studiare da uno sguardo stranamente famigliare. Si voltò in direzione dello sguardo e vide Chiho fissare con attenzione l’albero dove aveva lanciato la rana, lui e una larga quercia al limitare del bosco. "Maestro…c’è qualcosa lì" gli fece notare la ragazzina indicando la quercia. Kakashi sghignazzò sottola maschera. "Sarà uno scoiattolo curioso…" "O perché non un pesce volante, maestro?" gli chiese Ryotaro.

- Ragazzino saccente – pensò il Jonin, ma tutto sommato, quei tre ragazzini gli piacevano.

Osservò di nuovo i due alberi che i bambini guardavano ancora diffidenti e sorrise, sarebbe stata una giornata interessante.

"allora Team 7, ecco la vostra prima missione: Dovrete trovare il rotolo che il signor Mibu ha perso nella foresta due giorni fa. Tutto chiaro?" "Sì!" le risposero i tre genin, Kakashi li squadrò per un attimo poi proclamò "Bene, muoviamoci!".

Il team 7 era in marcia già da un’ora buona, quando l’ennesimo sbuffo di Reika convinse Chiho a chiederle cosa avesse. "Mio padre…" Rispose la ragazzina infilando le mani nelle larghe tasche della felpa "Oggi se n’è andato senza salutarmi, eppure lo sapeva che ci tenevo!".Chiho fece cenno di aver capito "Anche mio padre è sparito subito dopo colazione, e mi ha salutato a mezza bocca solo perché l’ho anticipato alla porta" "Davvero?" "Mh…" Le due si guardarono, che il padre di Reika facesse cose strane era normale, ma quello di Chiho non era il tipo... "Lo scopriremo stasera" Propose Reika buttando le braccia dietro la testa bionda, Chiho ridacchiò notando lo sguardo dell’amica "Puoi giurarci" convenne e insieme allungarono il passo per raggiungere gli altri due membri della squadra.

Passi rapidi.

Rumore di foglie.

Le ultime fronde si spostarono

e…

"E TU CHE CI FAI QUI!"

Alla domanda unisona, seguì l’istintivo gesto dei due sconosciuti di tapparsi la bocca a vicenda.

"Reika hai sentito?!" le chiese Chiho afferrandola per la maglia. Le due ragazzine restarono immobili per qualche secondo cercando di capire cosa fosse stato quello strano rumore. Ma la foresta intorno a loro era tranquilla e silenziosa (per quanto può esserlo una foresta). "Che state combinando voi due?" Le richiamò Kakashi. "Abbiamo sentito un rumore davvero strano Maestro!"

Lo informò Reika. Kakashi sospirò guardando le frode degli alberi. –Che seccatura- pensò.

"Voi due dovreste stare un po’ più tranquille, infondo la nostra è una missione di livello D, niente di pericoloso! Chiaro?" Reika e Chiho fecero cenno di sì con la testa, ma erano entrambi poco convinte. Ripresero a camminare, ma dopo un po’ Reika rallentò un po’ il passo per avvicinarsi a Ryotaro e Chiho l’imitò tenendosi a portata di orecchio, ma a mezza distanza da Kakashi per non farlo insospettire. "tu che dici Ryotaro?" gli domandò Reika, il ragazzo col codino la guardò. "Dico che in genere l’istinto di Chiho è affidabile e che, nonostante ciò che dice Kakashi-sensei, sarà meglio tenere gli occhi aperti".Gli occhi azzurri di Reika scambiarono un muto avvertimento con quelli verdi e attenti dell’amica, per poi tornare su quelli neri e intelligenti del moretto. Ryotaro era generalmente un ragazzino flemmatico e monosillabico, ma quando qualcosa catturava la sua attenzione sapeva far funzionare l’ingegno. Dopo averci pensato un po’ Prese Reika per il braccio e velocemente gli bisbigliò qualcosa all’orecchio, la ragazza fece cenno di sì con la testa e corse ad informare l’amica, che le restituì un sorrisetto complice. "Forza ragazzi, usate quelle gambe, ci siamo quasi" li richiamò Kakashi accelerando il passo.

Le due ragazzine gli furono subito accanto, mentre Ryotaro continuava con passo flemmatico. "Reika, recuperalo…" l’esortò Kakashi indicando dietro le sue spalle. La ragazzina lanciò un’occhiata dietro. "Ca…pito!" sentenziò e sparita dal fianco dell’amica, ricomparve alle spalle del moretto, che venne acchiappato per la vita dalla ragazzina e con quattro balzi portato a destinazione.

Le proteste di Ryotaro nei confronti di Reika si affievolirono, insieme alla risata allegra di Chiho, ma solo quando anche le ultime chiacchiere tacquero i due sconosciuti trassero un respiro di sollievo.

I due Jonin si squadrarono, in realtà sconosciuti proprio non erano, anzi…

"Kakashi ci ha beccato,sicuro" disse l’uomo dai capelli corvini scostando con la mano i corti ciuffi ribelli dalla fronte. "Mi sa proprio di sì" ridacchiò divertito il jonin davanti a lui.

"Non c’è niente da ridere baka! Abbiamo fatto la figura degli idioti, stupida rana!"

"Guarda che sei stato tu a venirmi addosso teme! " ribatté l’uomo riscaldandosi.

Gli occhi azzurri squadrarono quelli neri e accusatori dell’amico.

Sasuke Uchiha, quel suo caratteraccio non era cambiato neanche dopo il matrimonio.

"Ancora non capisco come faccia Sakura-chan a sopportarti…" buttò lì Naruto, sporgendosi un po’ dall’albero per vedere se il gruppo di Kakashi si era allontanato abbastanza.

"Lascia perdere Sakura!" sbottò l’uomo punto sul vivo.

Naruto si voltò per rispondergli male, ma l’espressione di rabbia e imbarazzo dipinti sul volto dell’amico gli fecero notare una cosa….

"Ehm…ma tu come mai sei qui Sas…" "Non sono affari tuoi Usurantokachi!" lo precedette il moro, diventando più rosso di un pomodoro. Sul viso di Naruto si aprì un ghigno, l’aveva preso in fallo!

Per lui, pedinare i suoi figli il primo giorno di missione era divenuto una missione personale, nonostante i tentativi della moglie di fermarlo. Ci aveva provato per la prima volta cinque anni prima con Ayame, la sua primogenita, che però l’aveva scoperto subito e rimandato a casa. Due anni dopo era stato il turno di Minato, il secondogenito, era riuscito nel pedinamento, anche perché il ragazzino era troppo preso a darsi da fare per svolgere al meglio la missione per badare a lui. Tuttavia quando la sera la madre glielo aveva detto, Minato liquidò il padre con un "Usurantokachi" alla Sasuke, così perfetto, che per poco Naruto non ci rimase. Dopo altri tre anni era ora la vota della sua adorata Reika-chan. Naruto stravedeva per lei e la bambina era sempre stata orgogliosa del suo papà, dal quale, oltre ai biondi capelli ribelli, aveva preso anche il carattere esplosivo.

Questo però riguardava lui, Sasuke, infatti, pur avendo altri due figli più grandi, non li aveva mai pedinati, anzi gli dava dello stupido ogni volta che veniva fuori l’argomento.

…ma ora…..

Sasuke notò il ghigno sul viso del biondo. Dannato Baka! Non lo avrebbe mollato fintanto che non gli avesse spiegato il motivo della sua presenza…E questo Sasuke non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura!

 

 

 

 

 

Flash back

La sera prima a casa Uchiha

Sasuke era appena rientrato, dopo aver lasciato all’Hokage il suo rapporto sull’ultima missione, che venne letteralmente travolto e calpestato da due fratelli in fuga.

"Fermali papà!" urlò dall’altro lato del corridoio la piccola Chiho, che correva a rotta di collo con le guance arrossate dalle grida e i capelli arruffati e bruciacchiati.

Sasuke acchiappò per la collottola i due fuggiaschi, che si dimenavano come forsennati.

"Che cosa avete combinato questa volta?"

"Noi?! Niente!" esclamarono in coro i due offesissimi.

"Non è vero! Bugiardi!" gli urlò contro la ragazzina brandendo la spazzola a mo’ di spada, e solo grazie al provvidenziale intervento della madre, i due evitarono di provarne la consistenza.

"Chiho, tesoro calmati" provò a tranquillizzarla Sakura, cercando di disarmare la figlia, che non ne voleva sapere e continuava ad inveire contro i fratelli.

"Papà! Papà! Picchiali! Picchiali!"

"Ma si può sapere cos’è accaduto?" tornò a chiedere Sasuke, che cominciava a perdere la pazienza.

"Akira ha cercato di darmi fuoco ai capelli!"

Sasuke lanciò un’occhiataccia al figlio, che protestò tirando in ballo il fratello maggiore.

"Non è vero papà, Arashi mi stava mostrando la tecnica della palla di fuoco suprema e lei si è messa in mezzo!"

"Stai zitto Baka!" sbottò il ragazzo, dando un cazzotto al fratello.

L’occhiataccia assassina toccò ad Arashi.

"Quante volte ti ho detto che non devi usare tecniche pericolose con i tuoi fratelli vicino, per di più in casa!" lo rimproverò il padre, mentre Sakura teneva per mano la figlia per impedirle di assaltare il fratello più grande che si era avvicinato troppo. Arashi, ignaro del pericolo, sbuffò guardando dall’altra parte, così appena la madre allentò la presa Chiho riuscì a colpire in testa il fratello.

"Chiho!" la sgridò la madre scandalizzata, mentre i due si riempivano d’improperi, mentre Akira, ancora tenuto saldamente dal padre, canzonava il fratello con uno "Scemo, scemo!".

"Cosa hai detto!? Ripetilo moccioso!" gli rinviò contro il fratello.

A quel punto, vista la malaparata Akira utilizzò la tecnica della sostituzione e, lasciando Chiho al suo posto (perché perdere l’occasione di farle un dispetto!), si diede alla fuga.

"Akira, se ti prendo, sei morto!" gridò Arashi correndogli dietro.

Sasuke, immobile, restava in attesa che la figlia decidesse la sua prossima mossa, ma sentendola tremare la guardò. Aveva i grandi occhi verdi pronti per le lacrime, ma si mordeva il labbro per non farsi sfuggire un solo singhiozzo.

Quella piccola orgogliosa.

Sasuke lasciò la presa e le diede un buffetto sulla testa.

La ragazzina lo guardò.

"Penso che i tuoi fratelli oggi mangeranno solo riso freddo. Il soggiorno ha decisamente bisogno di una sistemata" affermò, guardando il casino in cui si trovava la stanza. Chiho fece cenno di sì con la testa e lasciò che il padre la prendesse in braccio.

"Papà…m’insegnerai una tecnica come quella!?" domandò seria seria, guardandolo negli occhi. Sasuke sghignazzò mentalmente.

"Per dare fuoco al resto della casa o ai tuoi fratelli?" riuscì a chiederle altrettanto seriamente, guardando il visino arrossato dai primi lacrimoni di orgoglio ferito.

"Tanto tu non lo può fare!" la prese in giro Akira passando di corsa davanti al padre, inseguito dal fratello.

"Akira fermati se hai coraggio!" gli urlò il fratello.

"Te lo fermo io" sentenziò la sorella, che saltata giù dalle braccia del padre, sparì il perfetto stile ninja.

"Akira sei fregato!" esclamò soddisfatto Arashi sentendo il rumore sordo di un corpo atterrato.

"Chiho, lasciane un pezzo anche a me!" gridò allegro il ragazzo, correndo dai fratelli.

"Ma hanno fatto così tutta la settimana?" chiese allibito, e in cuor suo divertito, Sasuke.

"Oh no! Sono stati dei veri angioletti, come lo eravate tu e Naruto d’altronde – lo stuzzicò – posso dire di essere allenata!" sentenziò la donna con un bel sorriso.

"Senza dubbio" le rispose divertito Sasuke baciandola con affetto. Sakura si accoccolò tra le sue braccia, cercando di farsi una ragione per il salotto distrutto.

"Ah, stavo per dimenticarmene, Takeru è stato trattenuto in ospedale, ha detto che tornerà tardi, se gli lasci qualcosa da scaldare per cena"

"Certo, non è un problema…spero solo che me lo rimandino indietro prima di domani" borbottò tra sé e sé Sakura.

"Perché? Che cosa succede domani?" Le domandò Sasuke.

"Domani mattina c’è la prima missione di Chiho col nuovo team 7 di Kakashi…"

"Ah" Fu la monosillabica risposta di Sasuke, era stato fuori tutta la settimana e aveva perso il senso del tempo. Mentre cercava di far quadrare i conti, vide Sakura che si era messa a rassettare.

"Lascia stare, rimettono a posto i tre teppisti"

Sakura lo guardò significativa.

"Non è che non mi fidi di te, tesoro, solo che domani sera verrà parecchia gente e ci terrei ad avere ancora un salotto dove farli accomodare"gli fece notare la moglie, ma Sasuke fu irremovibile.

Così quella sera il salotto era in condizioni peggiori di quelle in cui versava nel pomeriggio.

Sasuke si buttò sul letto distrutto da quell’unico pomeriggio, più che da un’intera settimana di allenamento serrato.

"Domani starai meglio" gli bisbigliò Sakura baciandolo dolcemente. Lui ricambiò il bacio, intenzionato a continuare quel discorso a modo suo, in fondo non la vedeva da una settimana!

Già teneva Sakura tra le braccia, quando il rumore di una mano sulla porta lo costrinse a rimandarlo.

"Vieni Chiho" la chiamò Sasuke e la ragazzina fu subito da lui. Sakura si fece un po’ più in là permettendole di sedersi tra loro. "Va meglio?" le domandò poi, cercando di sistemarle in una treccia i capelli ribelli. Chiho fece cenno di sì con la testa, guardò il padre tutta contenta e speranzosa. Sasuke ricambiò lo sguardo perplesso, poi capito cosa stava aspettando la figlia le disse.

"Allora…Sei pronta per domani? La mamma mi ha detto che sei nel gruppo di Kakashi".

Alla ragazzina si illuminarono gli occhi "Sì!" disse tutta orgogliosa.

"Vedrai papà, sarai orgoglioso di me domani!"

"Vedremo piccola peste… e chi sono i tuoi compagni?"

"Sono nel gruppo con Reika-chan e Ryotaro-kun!"

"Il figlio di Shikamaru? Ma i gruppi non dovrebbero essere due ragazzi e una ragazza?"

"Sì, ma i gruppi sono scelti per favorire il lavoro di squadra, e in fondo noi lo siamo sempre stati! È stato proprio il maestro Iruka a proporci come gruppo "

"E a quanto pare non si è sbagliato, vero Chiho-chan, perché non dici a papà com’è andato il test di Kakashi?"

"Quale quello coi due campanellini?"

"Sì, sai papà, Ryotaro è davvero in gamba! In pochi minuti ha studiato un piano semplice, ma efficace. Grazie al suo piano e al lavoro di squadra con Reika, sono riuscita a prendere i campanellini al maestro Kakashi" spiegò tutta orgogliosa.

"TU COSA?" esclamò Sasuke esterrefatto.

Da quanto ne sapeva gli unici che Kakashi aveva promosso erano stati Lui, Naruto e Sakura, tanti anni prima, ma anche loro i campanellini non erano mai riusciti nemmeno a toccarli!

Guardò ancora incredulo il visetto contento della bimba tra le braccia di Sakura, mentre le due donne se la ridevano complici per la sua sorpresa.

"Allora papà?" Lo stuzzicò la figlia buttandoglisi sulle spalle, in attesa di rubargli qualche altro complimento. Sasuke fece finta di essere molto offeso, ma prima che potesse rispondere, sentì il leggerissimo passo felpato dei suoi figli sul pavimento ligneo. Così, con Chiho sulle spalle, aprì la porta e il figlio più piccolo gli finì addossò.

"Ehm…ciao papà! Ancora sveglio?" Abbozzò Arashi riacchiappando il fratellino.

"Sai com’è, avendo in casa una mandria d’elefanti…" Sasuke lo guardò esasperato, che doveva fare con quel figlio? E per di più sgridarlo gli dava la strana sensazione di riprendere se stesso!

"Papà, è tornato Takeru!" Lo informò il piccolo Akira, difatti alle spalla dei due, Sasuke notò la figura alta e stanca del figlio maggiore, che addossato alla parete aspettava pazientemente di poter raggiungere la sua stanza. Il ragazzo sentendosi osservato alzò lo sguardo sul padre.

" ’Sera" disse sopraffatto da uno sbadiglio.

"Bentornato, tua madre era preoccupata che ti trattenessero fino all’alba."

"C’è mancato poco, fortunatamente Ayame-chan è rimasta ad aiutarmi con gli ultimi arrivati"

Dalla camera si udì la voce di Sakura e poco dopo, la faglia Uchiha si ritrovò di nuovo il cucina.

Sakura riscaldò la cena a Takeru che avrebbe preferito andarsene subito a dormire, ma mangiò da bravo figlio, per non dover protestare. Intanto Chiho, con più premura del necessario, teneva d’occhio Akira per impedirgli di mangiare biscotti fuori orario.

Arashi intanto, ne approfittò per farsi raccontare dal padre le imprese più interessanti della lunga missione, aggiornandolo a sua volta degli avvenimenti della settimana.

"…ah, poi senti questa, L’altro giorno e venuto un tizio a cercare il maestro Iruka, hanno parlato per un po’…da quello che ho capito l’uomo aveva perso una pergamena molto importante…il maestro gli detto consigliato di rivolgersi all’Hokage , e indovina un po’ a chi è stata affidata la missione" concluse guardando la sorella che giocava con Akira.

Sasuke guardò la figlia e sorrise, Kakashi avrebbe avuto da fare l’indomani.

Ma Sakura non rideva, comunque non disse niente, aspettò che Takeru finisse di mangiare e poi spedì tutti al letto e senza storie!

Il sonno ormai stava avendo la meglio su Sasuke, quando satura lo scosse un poco per attirare la sua attenzione.

"…uhm…?" riuscì ad articolare a mezza bocca, con un piede già nel mondo dei sogni.

"Ecco…Sasuke-kun…non ti arrabbiare…"

"Non ce la farei, anche volendo…" le fece notare dormendo.

"…Sì, ma…ecco mi chiedevo…"

"Cosa?"

"Non è che domani ti andrebbe di seguire Chiho?".

"Cosa!?" Ecco ora era sveglio!

"Per favore Sasuke sono preoccupata! Se Arashi ha ragione, allora il proprietario è un’importante impresario del paese del fuoco! La missione potrebbe non essere così semplice, e se quel rotolo è più importante di quello che sembra potrebbe diventare addirittura pericolosa!"

Sasuke non l’ascoltava, era sconvolto.

Pedinare la figlia! No! Mai! Non era mica quel baka di Naruto!

Sakura non lo avrebbe costretto a fare una cosa del genere!

….

……….

Fine Flash back.

 

 

 

 

Mentre Sasuke ripercorreva velocemente quei ricordi, Naruto aspettava la sua risposta.

"Allora Sas’ke, cosa ti ha fatto cambiare idea?" Lo stuzzicò, vedendolo in difficoltà.

Sasuke lo guardò storto, ma prima di mandarlo al diavolo gli rispose.

"Sakura sa essere maledettamente convincente, e ora muoviamoci o li perdiamo"

"Dovrò chiedergli come ha fatto, quando torniamo a casa"

"Se mai ci arriverai" avvicinando minacciosamente la mano alla katana.

Naruto deglutì…Sarebbe davvero sopravvissuto?

 

 

 

 

 

 

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