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Autore: Elsira    29/01/2016    8 recensioni
Mancavano meno di ventiquattrore all’Holi Day oramai, il giorno dedicato ai colori e all’amore. Le mogli dei nostri due sayan hanno deciso di fare dei biglietti ‘speciali’ per i loro mariti, prendendo come spunto le loro numerose e più trasformazioni colorate.
Okay, allora, ci tengo a informare che per questo sfacielo assurdo ho avuto l’approvazione! E questo può farvi capire quanto stiamo male, tra tutte e due… Ma comunque! Dopo una serie di messaggi da fulminate quali siamo, è venuta fuori l’idea di fare un parodia su uno degli scritti di felinala: “Trasformazioni? No, grazie!”. Ora, io ci ho provato, ma chi mi conosce sa bene che queste non sono in alcuna maniera il mio genere di cose, quindi non so bene che abominio sia venuto fuori… Non sono nemmeno sicura che sia una parodia, alla fine… A ogni modo, io ci ho provato. E per chi volesse aprire: buona fortuna!
Attenzione : scritto in rima. (Sì.... Si fa per dire...)
Genere: Demenziale, Parodia, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Goten, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Elsira #20 p1

Le strofe delle poesie sono in parte originali, in parte cambiate. Vi invito caldamente a leggere le originali al link che troverete in fondo alla os, in modo da potervi deliziare con lo scritto di quella fulminata che mi ha spinto a scrivere e pubblicare questo aborto.
 

Su, su, da bravi, andate a leggervelo :3


 

Alla mia adorata Nala,

che in questo momento odio profondamente per ciò che mi ha portata a fare <3

 

Cercasti l’oro all’inizio giammai per vanità,

Ma solo per antiche leggende, nonché per il fatto che l’altro ce l’aveva già

Lo ottenesti, in cambio di sforzi immensi, e ora coi colori del principe azzurro eccoti qua;

---

«Ehi, donna!» Una vena, con ben poca arduità,

sulla liscia fronte della donna dai capelli azzurri affiorò

mentre quello scimmione di suo marito a gran voce la chiamò.

Con un grido furioso e accondiscendente ben poco,

nervosa per essere stata chiamata con quell’epiteto da uomo delle caverne, pre-scoperta del fuoco

«Non rompere! Ho da fare!» Bulma in risposta gridò.

Detto questo, si rimise a lavoro e una nuova rima per la sua poesia cercò.

Allora… Avevamo detto..

il secondo livello è quello che meno si nota d'aspetto

ma biondo o moro il tuo corpo a mio parere resta sempre quasi perfetto;

il terzo livello di trasformazione l’hai bypassato, ma non mi sembra certo un difetto:

Di', l’hai visto? Quei capelli, quelle non-sopracciglia, lo fanno sembrare un po’ frocio e un po’ fighetto

Anzi ora che ci penso sembrava il tuo sottoposto, suo fratello, solo più truce, inetto e pure stronzetto ---

«Donna!» Gridò più forte la voce del sayan,

manco fosse stato quella peperina di Pan,

innervosendo ancor di più la terrestre

e facendo crepare dell’abitazione tutte le finestre.

La donna, scuse sentire non volle più:

dunque si alzò e dal terrazzo si sporse per guardare giù

il marito con le braccia incrociate al petto e il volto fosco,

occhiata che lei ricambiò in modo altrettanto losco.

Senza dire nulla, il sayan in volo si librò

e quando le si fu parato di fronte s’arrestò.

Bulma si tolse una pantofola e con quella la bocca lesta gli tappò,

dicendo poi, incurante del rosso che stava invadendo il volto dell’uomo, dimostrando la sua ira:

«E vedi di stare zitto! Ti ho detto che ora non posso, dunque al largo gira!»

Quindi a rimettersi seduta al tavolo di nuovo andò,

la matita bene impugnò

e sul foglio scorrere la lasciò:

Col quarto livello non c’è da scherzare

Ma dovevate proprio di pelliccia rossa ricoprirvi tu e il tuo compare?

Forse scelta non avevate

Ma che male che state---

Di nuovo a interrompersi fu costretta,

in quanto il marito davanti le si era parato avvicinandosi a corsetta

e di darsi una calmata pareva non avere fretta:

«Dannazione Bulma, quando ti chiamo tu devi venire,

non impantofolarmi la faccia!» Lei, senza altro acconsentire,

si alzò battendo le mani sul tavolo con tanta irruenza dal marito far allibire,

il legno tremare facendo,

e a quello scimmione a un millimetro dal volto disse gridando:

«Maledizione, si può sapere cosa diamine vuoi? Adesso mi stai davvero seccando!»

Lui, lo sguardo sostenendo,

rispose: «C’è che la gravità della G. R. non funziona!

Vieni a sistemarla e il tuo lavoro immediatamente abbandona!»

La donna sbuffò

e senza curarsi di lui,

a pensare al proprio biglietto tornò,

mentre con poco interesse si rivolgeva a costui:

«E va bene, ma dovrai aspettare....»

Ma lui finire la frase non la lasciò fare:

«No, tu vieni subito altrimenti io...» Iniziò il sayan, ma lo sguardo

di ghiaccio di lei gli fece capire che stava per fare un azzardo.

La donna disse, gelida: «Son-kun dovevo già chiamare...

In quarto livello potrei costringerlo a farti trasformare

e a quel punto una bella ceretta a entrambi potrei fare...»

Dopo averci pensato un istante,

Vegeta si voltò e disse, sempre con aria pomposa da comandante:

«Finisci in fretta. E lascia stare quell’idiota allucinante.»

Vorrei però una cosa, caro mio, dirti di importante:

per me puoi anche diventare un arcobaleno ambulante,

ma più che pensare ad allenamenti e trasformazioni

vedi di dare una regolata al carattere che ti ritrovi

e ogni tanto in casa collaborare,

se la G. R. a fuoco vuoi evitare di trovare

e a letto senza cena di filata andare.

 

Mi innamorai di te anche per quella capigliatura un po’ strana, del colore dei corvi

Nonché degli occhioni tuoi del medesimo colore, ingenui fiduciosi e mai torvi;

Tutt’altra storia in casa Son,

dove Goten e Goku entrarono facendo din don.

I due, inconsapevoli della festa del giorno seguente,

andarono subito in cucina per farsi un panino avvenente.

Chichi, nella stanza accanto,

il biglietto per suo marito stava componendo, intanto,

quando un rumore poco rassicurante

la fece andare in cucina e trovarsi davanti un disastro devastante.

I due Son, stanchi e affamati,

non solo la cucina dal cibo avevan saccheggiato,

ma non appena erano arrivati

avevano riempito di stoviglie sporche il lavabo appena stato lavato.

Dopo i due aver benemente sgridato

e messi a ripulire il loro guaio aver obbligato,

di nuovo Chichi seduta si mise, a continuar quel progetto appena nato:

La prima volta che ti rividi dopo tante peripezie, quasi per scherzo ti trasformasti

biondissimo all’improvviso diventasti

e sì, mi scioccasti

con quei colori che nella mia infanzia  gli educatori mi insegnarono ad associare ai teppisti!

Mai ho approvato quei colori,

perciò dicevo che Gohan non doveva assecondare tu e i tuoi amichetti della guerra cultori!

Ma tu gli hai pure insegnato a restare trasformato, che combattesse o raccogliesse fiori.

Che rabbia! Mai hai ascoltato le mie considerazioni! E io non potevo certo sbatterti fuori…

Un boato dalla cucina era appena scoppiato

e un pessimo odore Chichi aveva odorato.

Un fumo fuori dalla porta cominciò ad aleggiare

e la donna preoccuparsi non poté a meno di fare.

Entrò nella stanza coi nervi a fior di pelle,

tirandosi su le maniche del vestito, pronta a dar loro delle sberle.

Ma ciò che si trovò davanti fu ben peggio del suo debutto

in quanto Goku ssj con una kamehameha, la parete ove prima si trovava il lavabo, aveva distrutto.

L’uomo guardò innocente l’amata,

con ancora le mani in posizione della sfera appena lanciata:

«Chichina, pensavo di pulire tutto più in fretta così…»

Lei, mentre il corpo era percorso da tremori d’ira, ragioni non sentì

e sussurrò adirata: «Subito... Fuori… Di qui…»

Goku non perse tempo alla spalla del figlio sfiorare

e immediatamente lontano entrambi trasportare,

per tentare dall’ira di sua moglie di scappare.

Dopo aver gridato tutta la propria rabbia al cielo

con il cuore più leggero alla scrivania si diresse, pronta a fare uno sfacielo.

Prese una penna e un vuoto biglietto

dopodiché scrisse di getto:

D’accordo. Io sono andata ben oltre ogni sopportazione!

Dei tuoi mille colori e delle tue arti marziali non ne posso più, mascalzone.

Quando sei con me resti normale

e vedi anche di avere una condotta più che regolare,

perché devi essere un padre esemplare

e i tuoi figli a una vita da teppisti non condannare.

Altrimenti niente pranzo, cena né colazione!

E questa non è un’opzione.

 

 


Elsira #20 p2

Okay gente, fatevi sotto: sono pronta a tutto!

Sfogatevi!

 

Qui, il link dell’originale di felinala, che vi consiglio vivamente di leggere perché è davvero moooooolto meglio dell’obriorio che vi ha appena fatto sanguinare gli occhi.

   
 
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