Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: _Y u s h i_    30/01/2016    2 recensioni
La SM organizza un campeggio per tutti gli artisti dell'agenzia e nonostante la vacanza venga più che apprezzata, Joonmyun si trova di fronte ad un grande dubbio circa la sua relazione con Jongdae.
{SuChen / Accenni EunHae}
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Chen, Chen, Suho, Suho, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

{ CampingSM - 2/2 }

 
Se Joonmyun aveva pensato che la parte più difficile della vacanza sarebbe stata la convivenza con Jongdae e poi con i suoi hyung, una volta trovatosi di fronte alle istruzioni per montare la tenda dentro la quale avrebbe dovuto dormire, iniziò a rimpiangere la vita frenetica di un idol.
Quando aveva sentito pronunciare la parola "tenda", infatti, il ragazzo aveva automaticamente collegato quella parola a quelle semplici e pratiche tende da campeggio che bastava lanciare in aria perchè si aprissero e fossero pronte per l'uso, ma ciò che invece si ritrovò tra le mani fu uno spesso telo di tessuto verde militare e svariati bastoncini in metallo da utilizzare per tenere in piedi il tutto.
- Su! Veloci ragazzi! Non avete mai costruito un fortino con cuscini e coperte a casa? E' la stessa cosa! -
Lee Donghae aveva un sorriso che illuminava il suo bel viso da parte a parte mentre svuotava il contenuto del suo zaino e il suo compagno, divertito quanto lui, si sbrigò ad affiancarlo ed afferrare i primi tubi di metallo lanciando un'occhiata fugace ai due più giovani che se ne stavano inermi davanti al foglio delle istruzioni.
- Veloci! non abbiamo tempo di leggere le istruzioni! Non avete sentito? Ai primi che finiscono la tenda e tornano al palco verranno assegnati dei punti in più! -
Joonmyun si scambiò un'occhiata con il compagno accanto e insieme fecero un passo in avanti raccogliendo un tubo a testa, giusto per sembrare che stessero aiutando anche loro.
- E adesso? - Chiese Jongdae con lo stesso sguardo perso e perplesso del leader.
- Chiedi a loro, non ho mai fatto il boyscout. -
Dal lato opposto, Donghae e Eunhyuk avevano già terminato la loro parte, un po' sbilenca, ma stabile e presto corsero ad aiutare anche i loro dongsaeng che si limitarono a prendere i due teli verdi e a posizionarli sopra lo scheletro completo della tenda.
Neanche il tempo di ammirare il lavoro compiuto che Joonmyun si sentì tirato per una manica e subito prese a correre più veloce del necessario verso il palco improvvisato dove erano state fatte le assegnazioni.
Sorprendentemente furono il primo gruppo a presentarsi e Joonmyun si scoprì particolarmente entusiasta della vittoria, se non altro non avrebbe dovuto preoccuparsi di perdere la scommessa fatta con la sua line.
Mentre riprendeva fiato, inoltre, Joonmyun si rese conto di come in quei dieci minuti impiegati per mettere in piedi la tenda, non avesse avuto modo di preoccuparsi o pensare ad altro se non alla gara. Jongdae era stato al suo fianco tutto il tempo eppure non sentiva più l'imbarazzo che aveva provato poco prima, era come se la sua mente potesse affrontare solo un problema alla volta, e al momento era difficile concentrarsi su qualcosa che non fosse la sfida quando i suoi compagni di squadra sembravano avere scritto in fronte "competitività". Joonmyun si girò ad osservare i suoi due hyung che ancora festeggiavano il risultato desiderato saltandosi sulle spalle e dandosi il cinque e per la prima volta pensò che forse non sarebbe stato così male averli in squadra con loro.
- Ho come l'impressione che sbraneranno chiunque cerchi di mettersi tra loro e il podio. -
Jongdae si era avvicinato al leader e si era appoggiato a lui mettendo un braccio sulla sua spalla. Stranamente, il contatto non lo fece sussultare come invece aveva creduto.
- Guardali. - Continuò il minore. - Venti minuti che siamo qui e sono sudati come alla fine di un concerto, qualcosa mi dice che stanotte dormiranno come bambini. -
Joonmyun rise annuendo e guardò il suo compagno. - L'importante è che non russino. -
- Jongdae-ah! Per la prossima sfida sei la nostra unica speranza! - Nemmeno il tempo di avere una vera conversazione e Jongdae venne trascinato via dai suoi compagni di squadra che presero a dargli consigli su come affrontare la gara successiva.
Joonmyun rimase ad un paio di metri di distanza e inevitabilmente non poté che ridacchiare alla vista dell'espressione esasperata del suo compagno, ma subito dopo si ritrovò a pesare le parole di Jongdae. Aveva ragione lui, Donghae e Eunhyuk erano iperattivi e l'entusiasmo della gara li stava facendo correre e saltare più del previsto: non sarebbero mai riusciti a tenere quel ritmo tutto il giorno senza crollare alla sera e in qualunque caso cosa avrebbero potuto fare dentro una tenda condivisa da tutti e quattro?
Quel pensiero, insieme allo scambio di battute avute con Jongdae, così semplice e usuale, come se davvero non avesse avuto troppo peso ciò che era successo dentro il minivan, gli diedero una sensazione di conforto e sollievo che resero Joonmyun più leggero.
La mattinata trascorse molto più velocemente del previsto. Durante la seconda sfida, una gara di note alte, la squadra di Joonmyun non riuscì a vincere arrivando al secondo posto grazie a Jongdae (ma diciamocelo, contro una squadra formata da Kyungsoo, Minseok, Kim Ryeowook e Cho Kyuhyun si avevano ben poche speranze), ma si rifecero poi durante il torneo di calcetto organizzato dopo pranzo, nonostante il leader avesse rischiato per ben due volte di finire a terra con il naso sanguinante.
Non appena il sole cominciò a scendere così come la temperatura, i manager ufficializzarono la fine dei giochi per la giornata e corsero in giro per il piccolo campeggio improvvisato a distribuire asciugamani e flaconi di shampoo, indicando la strada per una sottospecie di baita poco lontano che avrebbe messo a disposizione i bagni per sistemarsi per la notte.
Quando Joonmyun tornò alla sua tenda fiancheggiato da Jongdae e gli altri due compagni di squadra, decisero per darsi il turno a coppie per fare la doccia, fu così che trenta secondi dopo, il leader si ritrovò seduto su un materassino steso a terra dentro la tenda a sistemare il sacco a pelo e le altre poche cose che aveva avuto modo di portare con sé. Stare da solo con Jongdae non era più difficile come lo era stato quella mattina e il ragazzo si azzardò anche a lanciare un sorriso al compagno mentre lo aiutava ad occupare la sua parte di tenda con gli effetti personali. Non sarebbe successo niente, ne era sicuro ormai.
Joonmyun si distese sopra il suo sacco a pelo aspettando che i suoi hyung tornassero dai bagni e nel frattempo osservò l'interno della tenda: era più grande di quanto si era aspettato mentre la costruivano, era costituita da due "stanze" unite tenendo rialzati con delle mollette entrambi i lembi in comune del telo, così che le due uscite comunicassero. A fare luce ci pensava una piccola lampada a luce solare posizionata al centro delle tende e a cui erano state affiancate le torce fornite dallo staff. I sacchi a pelo erano stati messi uno di fianco all'altro, due per lato, con le teste rivolte verso il centro della tenda così che durante la sera si potesse comunicare ed eventualmente guardarsi negli occhi.
- Hyung. - I pensieri di Joonmyun furono interrotti dalla voce di Jongdae che si stese accanto a lui. - Ti mette a disagio? Intendo dormire assieme a me. -
Il ragazzo si irrigidì un poco, ma in fin dei conti si era aspettato di dover affrontare la discussione prima o poi. Deglutì e guardò il soffitto della tenda.
- Non sei tu che mi metti a disagio, è solo che... -
- Ci penso anche io. - Lo interruppe il minore. - Ogni tanto la notte in camera mia penso a come sarebbe se uscissi di nascosto e mi infilassi a letto tuo. -
Joonmyun sentì qualcosa muoversi dentro lo stomaco, una strana sensazione di calore piacevole. Allora non era l'unico ad avere quel tipo di pensieri.
- E... - Il leader si schiarì la voce per non far trapelare il nervosismo. - E che cosa vorresti fare? -
- Non lo so. - Ammise Jongdae. - Ci sono sere in cui vorrei solamente passare del tempo con te, magari abbracciati, qualche bacio... però poi ci sono quelle volte in cui sento che se mi ritrovassi nel tuo letto non saprei resistere e mi spingerei oltre. E allora mi chiedo... -
- "Non è troppo presto?" - Concluse Joonmyun.
Jongdae rise e si morse le labbra. - Già. -
- Non deve succedere per forza, possiamo aspettare finchè non ne siamo sicuri, no? -
Il minore sorrise e si sporse in avanti lasciando un bacetto sulle labbra del suo hyung. - Certo, possiamo aspettare. -
 
La cena attorno al fuoco mentre il cielo si faceva sempre più buio e le prime stelle cominciavano a fare capolino, fu un tale cliché che nessuno resistette all'idea di unirsi al gruppo. Alcuni ragazzi avevano portato con sé le loro chitarre e, seduti sui materassini con le coperte strette attorno alle spalle, diedero inizio a quello che diventò poi un vero concerto live della casa discografica.
L'atmosfera era tranquilla e rilassante, le voci flebili dei cantanti assieme allo scoppiettare e al tepore del fuoco conciliavano il sonno e non ci volle molto perchè uno ad uno, ognuno dei presenti facesse ritorno alla propria tenda per la notte.
Come Joonmyun si era già aspettato, Donghae e Eunhyuk erano stati tra i primi a ritirarsi, stanchi della giornata per loro ancora più pesante, ma la cosa non lo metteva più in guardia come alla mattina: ormai sapeva che per lui e Jongdae non ci sarebbero più stati e problemi e, anzi, cominciava ad anticipare quella notte che avrebbero potuto passare insieme in serenità.
Proprio in quel momento Jongdae si avvicinò al leader stropicciando gli occhi assonnati e lasciandosi cadere accanto a lui sul materassino.
- Vuoi andare a dormire? - Chiese dolcemente Joonmyun.
- Tu verresti con me? -
Al leader scappò un risolino e si dondolò di lato per far scontrare le loro spalle.
- Sì, verrei con te. - Rispose poi.
- Allora voglio andare a letto. - Disse Jongdae sollevando ancora di più gli angoli della bocca, soddisfatto.
Joonmyun gli strinse una spalla e si alzò inchinandosi a tutti ed annunciando che sarebbe andato a dormire sotto un coro di saluti e "buonanotte". Jongdae accanto a lui accese la torcia che gli era stata fornita dallo staff e insieme si avviarono verso la loro tenda poco più distante.
- Gli hyung stanno già dormendo, è meglio che facciamo piano. - Sussurrò Jongdae mentre si chinava a rimuovere le mollette che tenevano chiusa la loro parte di tenda.
Joonmyun annuì e attese in piedi che Jongdae entrasse nel piccolo ambiente... solo che Jongdae non lo fece.
- Hyung? -
Il leader notò la nota nervosa in quell'unica parola e in un secondo era piegato sulle ginocchia a guardare cosa aveva sconvolto il compagno.
Joonmyun congelò all'istante.
- Hyung... perchè hanno separato le tende? -
Ottima domanda, Jongdae. Davvero ottima domanda.
A metà tra le due tende, dove prima era stato lasciato aperto il passaggio con la lampada a terra a segnare il centro, ora si trovava una barriera di tessuto verde. I suoi hyung lo avevano tradito, gli avevano fatto credere che non avrebbe avuto motivo di preoccuparsi finchè le tende rimanevano in comunicazione e poi, appena il ragazzo aveva voltato le spalle... BAM! Ecco che prendevano le distanze. Come a cercare un po' di privacy, come se avessero intenzione di portare la loro intimità dentro lo loro tenda, che però era a due centimetri da quella dove Joonmyun avrebbe dovuto passare la notte con Jongdae.
Il leader sentì tutta l'ansia e l'insicurezza di quella mattina tornare a stringergli lo stomaco ed anche Jongdae accanto a lui si stava ora mordendo il labbro inferiore in un tic nervoso.
- Magari russano davvero. - Provò a rassicurarlo il minore, ma si sentiva l'incertezza nelle sue parole.
Joonmyun fece un falso sorriso e si infilò dentro la tenda deglutendo con fatica.
Sarebbe andato tutto bene, continuava a ripetersi, non avrebbe permesso che sarebbe successo niente.
"Possiamo aspettare", lo aveva detto lui in fin dei conti e così sarebbe stato.
- Magari, sì. -
Il leader si cambiò velocemente in una maglietta pulita e un paio di pantaloni da ginnastica e vide il compagno fare lo stesso in silenzio, un po' imbarazzato. I sacchi a pelo erano dannatamente vicini ora che il ragazzo ci faceva caso e il suo primo istinto fu quello di dare le spalle a Jongdae per mettere un minimo di distanza tra i loro corpi, ma non appena il minore si infilò dentro il materassino, Joonmyun vide che era girato dalla sua parte, con un braccio tenuto fuori e teso verso di lui.
Per lo meno il sacco a pelo era caldo e confortevole e subito dopo aver appoggiato la testa sul cuscino (una felpa arrotolata, improvvisata sul momento), Joonmyun sentì la stanchezza raggiungergli gli arti e gli occhi che chiuse nello stesso istante in cui la sua mano andò ad afferrare quella di Jongdae a metà tra i loro corpi.
- Sei stanco? - Chiese il minore con voce flebile.
Joonmyun annuì tenendo gli occhi chiusi.
- Allora buonanotte hyung. - E il leader sentì la sua mano venire tirata appena e subito dopo un piccolo bacio venne posato sul dorso. Inevitabilmente, un sorriso si aprì sulle sue labbra.
- Buonanotte Jongdae. -
 
Venticinque minuti.
Erano passati venticinque minuti e Joonmyun ne era certo perchè li stava contando a mente, in un disperato tentativo di annoiarsi fino a prendere sonno. Non aveva ancora aperto gli occhi una volta, ma sapeva che Jongdae accanto a lui non stava dormendo allo stesso suo modo, il suo respiro ancora irregolare e spezzato ogni tanto da qualche sbuffo o colpo di tosse.
Le loro mani al centro erano ancora unite e Joonmyun iniziò a pensare che forse era proprio quello il motivo per cui non riusciva a dormire, la posizione era troppo innaturale, la sua mano scivolosa e l'avambraccio scoperto gli si stava congelando.
Lo ammise, avrebbe tanto voluto trascinarsi più vicino a Jongdae, appoggiarsi alla sua schiena e tenerlo abbracciato per tutta la notte, beandosi del calore che emanava e respirando il profumo del suo shampoo prima di addormentarsi, ma aveva paura che la vicinanza gli avrebbe fatto perdere il controllo.
E non voleva rovinare tutto ora che era riuscito a prendere in mano la situazione.
O così pensava.
All'improvviso nel pieno della notte, dopo venticinque minuti di silenzio, oltre il separé delle due tende, iniziarono a sentirsi dei rumori. Inizialmente furono dei fruscii sconnessi, come qualcuno che si rigirava nel sacco a pelo, una cerniera che si apriva e dei sussurri appena percepibili dall'altra parte. Joonmyun non ci aveva dato subito peso, pensando che potesse essere uno dei suoi hyung che si alzavano per andare al bagno, poi però i rumori continuarono e diventarono sempre più frequenti e sempre più insistenti. Uno schiocco, il rumore di qualcosa che cadeva, un sospiro e di nuovo la cerniera che veniva aperta. Joonmyun si irrigidì sul posto strizzando gli occhi e sperando che i rumori finissero li, ma ecco che subito si sentì un risolino, qualche parola detta a sottovoce, un elastico che veniva tirato e il suono sordo del tessuto che viene gettato a terra.
Il ragazzo si morse un labbro cercando di isolare qualsiasi tipo di rumore e ritrovare la pace della notte, se non che in quel momento sentì la mano venire stretta un po' di più e automaticamente i suoi occhi si aprirono di scatto. Aveva ragione, Jongdae non dormiva, ma teneva gli occhi chiusi, le sopracciglia unite al centro in un'espressione di quasi sofferenza, troppo forzata per essere naturale e la sua mano stringeva quella del maggiore come se anche lui stesse cercando di scacciare quei suoni.
Joonmyun era indeciso se ricambiare la stretta e fargli sapere che era sveglio anche lui, ma la tenda venne scossa dal tonfo secco di un paio di pantaloni che cadevano contro il separé e che oltrepassavano lo spazio nella loro parte di qualche centimetro, alzando una piccola folata di vento contro i volti dei due giovani. Gli occhi di Jongdae si aprirono e corsero a cercare quelli del maggiore e Joonmyun non poté che notare che c'era una nota di panico in essi.
I due ragazzi si fissarono per qualche secondo in silenzio, poi il maggiore accennò un sorriso nervoso e con le labbra mimò un "aiuto" al quale Jongdae rispose mordendosi un labbro e lanciando un'occhiata verso l'altra tenda. Joonmyun strinse ancora la mano del compagno e cercò di rassicurarlo anche se lui stesso ne avrebbe avuto bisogno, per poi congelare subito dopo non appena il primo sospiro echeggiò contro le pareti di tessuto.
Vi prego non fatemi questo, pensò il ragazzo che iniziò a sentire caldo ovunque dall'imbarazzo.
Il sospiro poi si trasformò in più sospiri, poi in un gemito, un ansimo, il rumore di più e più baci, della pelle contro pelle e Joonmyun chiuse gli occhi perchè cominciava a sentirsi la mente leggera e lo stomaco prese a formicolargli. Quando li riaprì, Jongdae accanto a lui aveva lasciato il labbro che aveva morso fino al momento prima e che ora scintillava alla luce della piccola lampada a terra, mentre respirava a fondo ed evitava lo sguardo del maggiore.
Fu l'ultima goccia per Joonmyun. Tutto ciò a cui riuscì a pensare in quel momento fu che Jongdae aveva delle labbra invitanti, che lo stavano implorando di reclamarle e che lui non aveva mai voluto Jongdae tanto come in quel momento.
Dall'altra parte della tenda arrivò una nuova serie di gemiti e di sussurri caldi che fecero venire i brividi a Joonmyun, la sua mente che non ragionava più e che ripeteva il nome del suo compagno come la campanella di un allarme che non riusciva più a fermarsi, che lo costringeva a guardare Jongdae nella penombra della tenda, a notare ogni suo particolare: il modo in cui con la mano libera il ragazzo si era asciugato la fronte da un leggero sudore, gli occhi che si aprivano e chiudevano a tempo con il respiro irregolare, le labbra che sembravano tremargli e il breve fremito che gli percorse la schiena e gliela fece inarcare.
Possiamo aspettare, avevano detto, ma Joonmyun era sul punto di impazzire. Il calore cominciò ad avanzare lungo tutto il suo corpo e lui lo sapeva, non lo voleva ammettere, ma sapeva che si stava eccitando ed i rumori che provenivano incessanti dall'altro lato della tenda non lo aiutavano per niente.
Fu Jongdae a parlare per primo però. Con la mano libera aprì cautamente il suo sacco a pelo e si fece aria prima di posare la stessa mano sopra i suoi occhi chiusi.
- Hyung... - Fu un sussurro talmente leggero che se Joonmyun non avesse avuto i sensi sviluppati dall'eccitazione, non lo avrebbe neanche sentito.
Le sue labbra si aprirono per rispondergli ma tutto ciò che ne venne fuori fu un breve sospiro e il ragazzo si rese conto di aver trattenuto il fiato fino a quel momento.
Poi Jongdae pose fine alla sua tortura.
- ...non penso di poter aspettare. -
Joonmyun scattò al'istante, uscì dal sacco a pelo senza nemmeno aprirlo e si mise a cavalcioni sopra il compagno fiondandosi su quelle labbra tanto bramate. Il bacio fu tutt'altro che casto, le loro bocche si cercavano, si rincorrevano e si mordevano in un turbinio di denti e lingua, tanto che Joonmyun dovette lasciare la mano del minore per poter sorreggersi a terra. I loro nasi si scontrarono ripetutamente senza che nessuno di loro ci desse peso, gli occhi erano chiusi e le guance in fiamme, ma niente di tutto ciò poté fermare o rallentare la passione di quell'incontro di labbra che a poco a poco cominciarono a diventare gonfie e scure. Joonmyun infilò una mano nei capelli ricci di Jongdae, che a sua volta mise una mano dietro al collo del ragazzo e lo attirò a sé come se quel bacio non fosse ancora abbastanza. Il leader si staccò appena per prendere una boccata d'aria e subito tornò a lavorare sulle labbra del minore, mordendole e succhiandole fino a strappargli un piccolo gemito di piacere. Mai suono più bello aveva raggiunto le orecchie del maggiore, che prese a baciare le guance e gli zigomi di Jongdae cercando di far ripetere la cosa.
Jongdae da parte sua non si era mai sentito così bene, ogni centimetro del suo corpo bruciava al contatto con il maggiore, lo cercava, lo voleva, lo desiderava e niente avrebbe mai uguagliato la sensazione delle sue mani che ora esploravano il suo corpo, stringendogli i fianchi ed accarezzandogli il petto mentre le sue labbra scendevano lascive a succhiargli il collo.
Jongdae scalciò via l'ultimo pezzo di sacco a pelo che ancora lo avvolgeva, lasciandosi scaldare solo dal corpo del compagno. Con una mano gli strinse la nuca e lo avvicinò di più al collo su cui il maggiore stava lavorando magnificamente, facendogli sentire piccole scariche elettriche ogni volta che le sue labbra gli si schiudevano sul collo, l'altra scivolò fino a sotto la maglia di Joonmyun e prese a massaggiargli la schiena adorando il contatto della sua pelle bollente contro il palmo della mano.
Le labbra di Joonmyun corsero su a lasciare una scia di baci lungo il lato del collo e raggiungendo il lobo sinistro di Jongdae che tracciò prima con il naso e subito dopo con la punta della lingua, segnandone il contorno e succhiandolo piano.
Un brivido corse lungo la schiena del minore che, senza volerlo, la inarcò nello stesso istante in cui un gemito più forte del primo lasciò le sue labbra e lo costrinse a chiudere di nuovo gli occhi. Joonmyun sopra di lui si spinse contro il suo bacino approfittando del momento per respirare il suo profumo tra i capelli e facendo scontrare le loro intimità per la seconda volta quel giorno. Se non che questa volta nessuno dei due si ritrasse, anzi, Jongdae prese una manica della maglietta del maggiore tra le mani stringendola con forza, quasi una supplica a continuare e Joonmyun a sua volta non stava chiedendo altro. Con un piccolo sospiro portò il minore a distendersi nuovamente a terra, una gomito appoggiato sul materasso subito sopra la sua spalla e la mano saldata dietro la sua testa, quasi per tenerlo in quella posizione. Con l'altra andò a stringergli una coscia, allargando il posto in mezzo alle sue gambe su cui potersi muovere e la fermò in quello stesso punto stringendola contro il suo fianco. I movimenti erratici che continuavano ad aumentare di forza, cercando sempre più frizione contro l'inguine del compagno che sentiva eccitato almeno quanto il suo, il rumore della stoffa dei pantaloni che sfregava assieme e gli faceva ancora più caldo, l'umidità che sentiva formarsi nell'intimo.
Dio quanto avrebbe voluto poter togliere quei pantaloni e sentire la pelle di Jongdae contro la sua.
Il minore, da parte sua, gli aveva afferrato le spalle e continuava a lamentarsi lasciando piccoli ansimi e sospiri, gli occhi appannati dal piacere e i fianchi intrappolati sotto il corpo di Joonmyun che cercavano più contatto spingendosi a loro volta.
Il maggiore cominciava a sentire i reni bruciare e le braccia affaticarsi per la posizione, ma non c'era niente che avrebbe potuto mettere fine all'immenso piacere che sentiva in quel momento. Anche con le gocce di sudore che gli cadevano lungo il collo, anche con il ginocchio di Jongdae infilzato in un fianco e il piede che sbatteva contro la tenda facendola ondeggiare avanti e indietro al loro stesso ritmo, Joonmyun sentì tutta la tensione scivolargli via dal corpo e all'improvviso l'unica cosa che importava davvero era Kim Jongdae.
- H-hyung... -
La voce di Jongdae era spezzata e le sue labbra si aprivano e chiudevano boccheggiando, la presa sulle sue spalle si fece sempre più forte e rigida, fino a quando, con il più bell'acuto che il ragazzo sarebbe mai stato capace di fare sopra un palco, Jongdae fu percorso da uno spasmo e Joonmyun lo sentì venire ansimando il suo nome.
Non "Hyung", non "Suho". Il suo nome.
E tanto bastò al maggiore per sentire il calore nello stomaco scattare ed espandersi pochi secondi dopo, dopo ancora qualche spinta, ed anche Joonmyun rilasciò il suo piacere con un lungo sospiro contro il collo del minore.
Joonmyun cadde addosso a Jongdae, sfinito e dolorante. Probabilmente se non fosse stato per la schiena che non dava più cenni di vita e per il respiro pesante del minore che implorava un momento di riposo, il leader pensò che quella notte avrebbero potuto andare fino in fondo.
Alla faccia del 'possiamo aspettare'.
Joonmyun si spostò appena e lasciò un bacetto sulle labbra di Jongdae che sorrise e ricambiò, avvolgendogli il collo con entrambe le braccia e portandoselo vicino. Stava quasi per dirgli quanto gli era piaciuto quello che avevano fatto, quando dall'altra parte della tenda arrivò un colpo di tosse seguito da un risolino.
- Ehm... ragazzi? -
Era la voce di Eunhyuk a metà tra l'imbarazzato e il divertito.
Jongdae spalancò gli occhi e nascose il volto contro l'incavo del collo del maggiore, mentre Joonmyun si limitò a pregare Dio di farlo sparire dalla faccia della terra.
 
- Suvvia ragazzi, non c'è bisogno di essere imbarazzati, non lo diremo a nessuno lo promettiamo! -
In un qualche modo, al termine del secondo giorno, la loro squadra era riuscita ad ottenere il primo posto con tanto di biglietti per le terme come premio, ma a Joonmyun e Jongdae non sembrava interessare particolarmente, troppo impegnati ad arrossire ogni due secondi, ogni volta che i loro occhi si incrociavano o incontravano quelli dei due hyung in squadra con loro.
Non che si fossero pentiti della sera prima, solo che avrebbero preferito non avere spettatori al loro primo vero momento intimo.
Jongdae accanto al suo leader gli appoggiò una mano sulla schiena e abbassò lo sguardo ma Joonmyun apprezzò comunque.
- Ieri sera... - Cominciò il minore. - Sono stato davvero bene. - Disse una volta essersi assicurato che nessun altro sentisse.
- Anche io, davvero. - Rispose Joonmyun un po' imbarazzato ma cercando i suoi occhi.
- Magari... magari potresti venire da me stasera. Yi Xing deve partire per delle schedule in Cina questa sera e ho la camera libera. -
Joonmyun lo fissò, incapace di non vedere una seconda notte come quella appena passata e dovette leccarsi involontariamente le labbra perchè Jongdae scattò avanti tirandogli una pacca su una spalla.
- Non dicevo per quello! Era solo per dormire, sai... è che... -
- Mi farebbe piacere. - Lo interruppe subito Joonmyun e lo pensava davvero. Era stanco di sentirsi a disagio in sua presenza, Jongdae significava molto per lui e avrebbe fatto qualunque cosa per portare il loro rapporto ad un livello superiore.
I due sorrisero e nello stesso istante il palco fu invaso da una musica che fece tremare le casse e "Something" delle Girl's Day riempì l'aria. Una chiazza rosso fuoco sfrecciò sopra il palco e con movimenti sinuosi troppo goffi per sembrare sensuali, Changmin cominciò a ballare sulle note della canzone suscitando grandi risate da parte di tutti i presenti.
- Ve l'avevo detto che avrebbe perso lui stesso! - Gridò Kyuhyun un po' in disparte con tono esasperato.
Joonmyun non resistette e scoppiò a ridere anche lui guardando l'amico (con tanto di parrucca) che cercava di ballare tenendo gli occhi chiusi per l'imbarazzo.
Il leader poi sentì qualcuno tirargli la manica della felpa e si girò verso Jongdae che aveva gli occhi fissi su Changmin ma serio, senza nemmeno un sorriso sulle labbra.
 
- Hyung? -
- Mh. -
- Ce l'hai ancora tu quel vestito? -
- ... -
- ... -
- No. Qualunque cosa tu abbia in mente, no. -


*
*
*
*
*

NOTE: Due note messe in croce perchè non ho internet e devo caricare prima che vada via la linea. 
1) Il rating è arancione perchè in fondo non è avvenuto l'atto completo, ma se per chi leggesse fosse troppo, fatemelo sapere che lo cambio.
(Nota inutile come se qualcuno si potesse lamentare del rated).
2) Volevo solo precisare una cosa, il fatto che Joonmyun si preoccupi fin troppo della situazione tra lui e Jongdae, inteso come la paura che potesse succedere qualcosa, non è perchè lui è un frigidone che voleva aspettare il matrimonio, è solo che vuole avere le cose sotto controllo e non ha ancora realizzato appieno i sentimenti che ha per Jongdae. Giusto nel caso non si capisse.
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e soprattutto chi ha messo la storie nelle preferite/seguite/ricordate e chi ha recensito (bacini per tutti voi) e per chi recensirà ache questo capitolo (altri bacini) ♥ Ho concluso un progetto e mi sento un Dio per averlo fatto. 
Alla prossima ;)

 
Shi
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: _Y u s h i_